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La cronologia della nascita di ISIS

In seguito alla seconda guerra del Golfo, il jihādista salafita giordano Abū Mus'ab al- Zarqawi e il suo gruppo di militanti della Jamā'at al-tawḥīd wa l-jihād, fondata nel 1999, raggiunse la notorietà nelle prime fasi della guerriglia irachena, non solo attaccando le forze della Coalizione ma anche con attacchi suicidi nei confronti di obiettivi civili e decapitando ostaggi137. Il gruppo di az-Zarqawi, crescendo in forze, attrasse nuovi combattenti e nell'ottobre del 2004 si alleò ufficialmente con la rete di al- Qāʿida di Usāmah Ibn Lādin , cambiando il proprio nome in Tanẓīm qāʿidat al-jihād fī Bilād al-rāfidayn (in arabo: نيدفارلا دلاب يف داهجلا ةدعاق ميظنت, "Organizzazione della base del jihād nel Paese dei due fiumi" (ossia la Mesopotamia), anche conosciuta come al- Qāʿida in Iraq (AQI)138

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135

Meier, F., I poteri del maestro. Due saggi sul sufismo naqsbandi, Brescia, Morcelliana, 2014

136 Hazine, M., Exclusive; Top Isis Leaders Revealed Al Arabiya, I3/2/2014,

137 The War between ISIS and al-Qāʿida for Supremacy of the Global jihadist Movement, Washington

Institute for Near East Policy, June 2014, Gambill, G., Abu Musab Az-Zarqawi: A Biographical Sketch in Terrorism Monitor, vol. 2, nº 24, 16 dicembre 2004, The Jamestown Foundation.

138 Jeffrey Pool, Zarqawìs Pledge of Allegiance to al-Qāʿida: From MùAsker Al-Battar, Issue 21 in

Terrorism Monitor, vol. 2, nº 24, 16 dicembre 2004, p. The Jamestown Foundation. Zarqawi pledges allegiance to Osama in Dawn, Agence France-Presse, 18 ottobre 2004. Al-Zarqawi group vows allegiance to bin Laden, NBC News, 18 ottobre 2004.

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Nel 2006 avviene una importante modificazione: la comunità sunnita aveva prima boicottato le elezioni del gennaio 2005, poi partecipato a quelle del 2006 senza però riuscire a modificare il rapporto di forza con la maggioranza sciita139. AQI decise quindi di modificare i suoi obiettivi. Furono limitati gli attacchi alle forze della coalizione, e si iniziò una campagna terroristica nei riguardi della comunità sciita. Il bombardamento di Samarra con la distruzione della moschea ‘Ashkariya nel giugno 2006 è considerato il punto di partenza della guerra civile in Iraq140.

Il 7 giugno del 2006 Az-Zarqawi venne ucciso in un bombardamento statunitense e, come leader dell'AQI, gli succedette il militante egiziano Abū Ayyūb al-Maṣrī141. .

Il 13 ottobre del 2006 venne annunciata la fondazione del Dawlat al-ʿIrāq al-Islāmiyya (Stato islamico dell'Iraq, ISI), comprendente i sei governatorati più sunniti dell'Iraq (Figura 12)142.

139

Marr, P., The modern history of Iraq, Boulder, 2011.

140 Plebani, A., The unfolding legacy of Al-Qāʿida in Iraq: from az-Zarqawi to the new Islamic caliphate,

in Plebani, A., New (and old) patterns of jihadism: al-Qāʿida, the Islamic state and beyond, ISPI, (2014), p. 6.

141

al-Qāʿida in Iraq names new head, BBC News, 12 giugno 2006. Mark Tran, Al-Qa’ida in Iraq leader

believed dead in The Guardian, 1º maggio 2007.

142

Plebani, A., New (and old) patterns of jihadism: al-Qāʿida, the Islamic state and beyond, ISPI, (2014), p. 8.

Figura 12. In verde i sei governatorati più sunniti

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Nel 2008 l'ISI si descrive come in uno stato di “straordinaria crisi” ascrivibile a vari fattori, in particolare ai Figli dell'Iraq, una coalizione tribale irachena inizialmente sostenuta dagli Stati Uniti143, ma anche alle dispute con gli shaykhs tribali sull’interpretazione dei precetti coranici e alla violazione, da parte di Al-Qāʿida , di valori radicati nella società sunnita in Iraq144.

Il 18 aprile 2010 i due principali leader di ISIS, Abū Ayyūb al-Maṣrī e Abū ʿOmar al- Baghdādī , vennero uccisi in un raid iracheno e statunitense vicino a Tikrit145

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Nel 2009 il futuro leader dell'ISIS, Ibrāhīm Awwad Ibrāhīm ‘Ali al-Badri al-Samarraī, che si fa chiamare Abū Bakr al-Baghdādī venne rilasciato dal campo di detenzione americano di Camp Bucca in seguito al parere di una commissione che ne raccomandava il "rilascio incondizionato" Secondo la testimonianza di alcuni ex- internati, il campo era un vero e proprio centro di addestramento per terroristi, con classi dedicate all'apprendimento delle tecniche per costruire autobombe o perpetrare attacchi suicidi Il 16 maggio del 2012 Abū Bakr al-Baghdādī fu nominato nuovo leader dello Stato Islamico dell'Iraq146. Al-Baghdādī ricostituì la leadership del gruppo, decimata dagli attacchi, affidando incarichi a ex militari ed ufficiali dei servizi segreti del partito Bàth che avevano servito sotto il regime di Saddam Hussein. Questi uomini, la maggior parte dei quali era stata prigioniera delle forze americane, arrivarono a costituire un terzo dei venticinque più alti comandanti di Al-Baghdādī .

Intanto in Siria Jabhat al-Nuṣra li-Ahl al-Shām, più conosciuto come Fronte Al-Nuṣra, era la forza più importante in campo ed il suo leader era Abū Muhammad al-Jūlānī. Al- Nuṣra crebbe rapidamente diventando una forza combattente sostenuta dall'opposizione siriana147, anche per il buon rapporto con la popolazione a cui alleviava il peso della guerra civile. Inoltre, era un polo di attrazione per combattenti stranieri148.

143 Phillips 2009, p. 65, Kahl 2008 .

144 B. Fishman, Disfunction and Decline: Lesson Learned From Inside al Qàida in Iraq, Combating

Terrorism Center at West Point, March 2009, https://www.ctc.usma.edu/v2/wp- content/uploads/2010/06/Dysfunction-and-Decline.pdf.

145Arango, T., Top Qaeda Leaders in Iraq Reported Killed in Raid in The New York Times, 22 agosto

2014.

146

Shadid, A., Iraqi Insurgent Group Names New Leaders in The New York Times, 16 maggio 2010. Abu

Bakr Al-Baghdādī : Islamic Statès driving force, BBC World News, 31 luglio 2014.

147 Abouzeid, R., The Jihad Next Door, Politico, 23 giugno 2014.

148 Barret, R., Foreign fighters in Syria, The Soufang Group, June 2014, http://soufangroup.com/wp-

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Nel luglio del 2012 Abū Bakr al-Baghdādī pubblicò online una dichiarazione audio nella quale annunciava che il gruppo stava ritornando verso le roccaforti dalle quali gli statunitensi e i “Figli dell'Iraq” li avevano scacciati prima del ritiro delle truppe americane. Dichiarò, inoltre, l'inizio di una nuova offensiva in Iraq chiamata “Abbattere i muri” con l'obiettivo di liberare i membri del gruppo rinchiusi nelle prigioni irachene. La campagna “Abbattere i muri” culminò nel luglio del 2013 con il gruppo che effettuava raid simultanei a Taji e nella prigione di Abū Ghurayb, liberando più di 500 prigionieri, molti dei quali veterani della guerriglia irachena149.

Intanto iniziava la divaricazione tra Jabhat al-Nuṣra e ISIS. Secondo la giornalista Sarah Birke ci sono “significative differenze” tra il Fronte Al-Nuṣra e ISIS. Mentre Al- Nuṣra agisce attivamente per rovesciare il governo di Assad, l'ISIS “tende a essere più focalizzata ad istituire un proprio governo nei territori conquistati”. L'ISIS è “molto più spietata” nel creare uno stato islamico “portando avanti attacchi settari ed imponendo immediatamente la shari’a”. Al-Nuṣra ha “un numeroso contingente di combattenti stranieri” ed è visto da molti siriani come gruppo sviluppatosi localmente; di contro i combattenti dell'ISIS sono stati descritti come “invasori stranieri” da molto rifugiati siriani150.

Nell’aprile del 2013 ISIS ha dichiarato la sottomissione di Jabhat al-Nuṣra, ma la faida tra questi due soggetti è terminata nel febbraio del 2014 con la dichiarazione di Al- Dhawahīrī che disconosce ISIS151. Da allora è iniziata la posizione ISIS “o con noi o contro di noi” e si è indebolita la sua attività contro le truppe del regime di Assad in Siria mentre si è rafforzata quella contro le altre forze ribelli152.

Nel gennaio del 2014 il “Daily Telegraph” ha scritto che fonti dell'intelligence occidentale sospettano che il governo siriano abbia fatto un accordo con ISIS e il Fronte Al-Nuṣra riguardante il petrolio, dicendo che i combattenti stavano finanziando la loro

149 Al-Qaiida: Were returning to old Iraq strongholds, Associated Press, 22 luglio 2012.

22July12"> Violence in Iraq began to escalate that month, and by July 2013 monthly fatalities had

exceeded 1,000 for the first time since April 2008. in Iraq Resurgent in Institute for the Study of War, September 2013. Al-Qā’eda says it freed 500 inmates in Iraq jail-break, Reuters, 23 luglio 2013.

150 Birke, S., How al-Qaieda Changed the Syrian War in New York Review of Books, 27 dicembre 2013. 151

See A. Zelin, The war between ISIS and Al-Qā’eda, in Research Notes, The Washington Institute for Near East Policy, Policy Analysis, n. 20, June 2014, http:// www.washingtoninstitute.org/uploads/Documents/pubs/ResearchNote_20_Zelin.pdf.

152 Lahoud, N., al-‘Ubaydi, M., “The war of jihadists against jihadists in Syria”, CTC Sentinel, Vol. 7,

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campagna vendendo petrolio greggio al regime siriano, estratto dai campi petroliferi che avevano acquisito153.

Infatti, alcuni analisti hanno notato che le basi dell'ISIS non sono state attaccate dall'artiglieria siriana, né dall'aviazione. Un portavoce del Foreign Office del Regno Unito ha evidenziato che la mancanza di bombardamenti delle basi di ISIS rende credibile il sospetto di collusione. Anche “The Guardian” ha pubblicato un articolo nel quale concorda con la tesi della collusione154.