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Dream on Monkey Mountain La ricezione dell'opera Rappresentazioni e recension

Storie e parabole postcolonial

P. LAVOSIER He had God

3.2.4 Dream on Monkey Mountain La ricezione dell'opera Rappresentazioni e recension

Generalmente definito come il capolavoro teatrale di Derek Walcott, Dream on Monkey Mountain, assieme a Ti-Jean and His Brothers è anche una delle opere più conosciute, tradotte e rappresentate a livello internazionale. Tradotto in italiano con il titolo Sogno sul monte della scimmia, in lingua tedesca, Der Traum auf dem Affenberg,480 rappresenta un testo centrale nello sviluppo artistico

dell'autore. Testo di svolta, si potrebbe quasi affermare, in cui per la prima volta il mondo dei colonizzati si confronta direttamente con il colonizzatore, anche se appartenente e calato nella realtà sociale dell'isola. Testo centrale nell'anticipare la svolta del teatro e della maturazione artistica di Walcott, concepito all'insegna dell'ibridismo, dell'incontro e della fusione di disparate culture, Dream on Monkey Mountain, rimane ad oggi uno dei testi teatrali maggiormente studiato sia nell'ambito degli studi postcoloniali, che in quelli della semiotica teatrale, come il riferimento di Patrice Pavis, inserito nel primo capitolo, può dimostrare.

La prima rappresentazione dell'opera risale al 1967, quando Walcott fu invitato a partecipare al Caribana Festival di Toronto da 5 al 13 agosto. Inserito in una celebrazione del carnevale caraibico, che prevedeva danze e musica dal vivo, sfilate di moda e parate, l'esordio dello spettacolo fu pertanto concepito all'interno di un'atmosfera di intrattenimento, che si scontrava con le profonde implicazioni filosofiche e culturali implicite nel testo. Interessante resta tuttavia, la profonda interazione tra la messa in scena e il pubblico, data la struttura iniziale del palcoscenico e l'incontrollata intrusione di curiosi durante le prove:

The stage was a metal caravan and the audience could come on stage. The general mood was of carnival and the sustained seriousness of theatre was impossible.481

479 Edouard Glissant Poitique de la relation., Gallimard,,Paris 1990, p. 157. 480pubblicato da Coron Verlag 1993.

Dopo la prima di esperienza rappresentativa, inserita nell'atmosfera festosa e spensierata del carnevale, l'opera fu rappresentata a Kingston al Guyana Theatre Guild's Playhouse, riscuotendo un grande successo soprattutto da parte della critica, che fu in grado di percepire la portata dell'opera e l'impatto sul pubblico caraibico, il quale forse per la prima volta riuscì ad identificarsi con il dramma di Makak. L'anno successivo, Dream fu rappresentato con successo nelle cinque isole caraibiche, Antigua, St. Lucia, Barbados, St.Vincent e Grenada. I critici del periodo elogiarono l'opera, mettendola in relazione ancora con il teatro brechtiano e evidenziandone le tematiche legate alle questioni razziali e alla ricerca d'identità; dalle recensioni emerge anche la consapevolezza della mancanza di autostima vissuta dal nero di fronte al bianco .

Nel marzo del '69, George White del O'Neil Memorial Theater Foundation di Waterford, fece visita alla compagnia a Port of Spain per assistere alla rappresentazione in forma privata di Dream on Monkey Mountain e The Blacks di Genet, opera consolidata nel repertorio del Trinidad Theatre Workshop. Rimasto profondamente impressionato dal rapporto tra l'autore-regista e la sua compagnia, White invitò Walcott in Connecticut. come osserva King:

He was especially impressed by the intense and intimate relationship between plywright and the Workshop 's “ensemble style”.482

Walcott era particolarmente sensibile alla questione della ricezione da parte di pubblico e di critica statunitensi, anche perché si rendeva conto che il suo progetto includeva necessariamente l'aiuto finanziario degli americani come mette ben in evidenza ancora King:

Walcott had originally decided to remain in the West Indies to create a theatre and make that his profession, but he was increasingly supporting himself with his poetry and creative writing on foreign grants andawrrds. The Trinidad Thetare Workshop was still unprofitable, and, while gaining reputation (...) it too required foreign support. 483

Dream fu l'opera che concretamente gli permise di realizzare un teatro nazionale stimato anche all'estero. Come annota King, il grande successo della compagnia alla fine degli anni sessanta fu dovuto al contributo di White e alla produzione americana di Dream on Monkey Mountain. Rafforzata dalla produzione televisiva della NBC, l'opera e l'autore aumentavano la loro fama negli Stati Uniti, tanto che lo stesso network decise di “regalare” all'autore 100.000 dollari per il suo grande contributo nell'avere creato e diretto un teatro di professionisti.484

Decollato il progetto di internazionalizzazione della compagnia, nel 1970 Dream fu rappresentato dal Trinidad Theatre Workshop assieme a Ti-Jean, Macbeth e In A Fine Castle, versione non pubblicata di The Last Carnival. Il programma era prevista tra febbraio e agosto in una tournée programmata in Jamaica, nelle Bahamas e in Guyana. Il repertorio includeva anche l'opera di Max Frisch Fire Raiders, versione americana del testo tedesco Biedermann und die Brandstifter, del 1953.

Il tour del 1971, in Jamaica, vede la critica impegnata a definire l'opera come la più alta realizzazione della compagnia e del teatro caraibico; (giudizio molto simile sarà sviluppato tre anni dopo per The Joker of Seville). La critica approfondisce in maniera esemplare l'analisi del significato del sogno e giunge ad accostare la tecnica di Walcott alla cinematografia di Strindberg e Fellini. Alternata alle rappresentazioni di Ti-Jean , l'opera consolida il successo di Derek Walcott e della sua compagnia fino alla rottura con la compagnia, a metà degli anni '70. Dream conclude una fase necessaria (ma da

482Ibid. p. 110. 483Ibid. p. 110. 484Ibid. p. 119

superare) per la maturazione dell'autore. Le ragioni della rottura con il TTW sono da ricercarsi nella consapevolezza dell'autore che la focalizzazione sulle questioni razziali e sull'utilizzo del materiale

“folk” non potevano che limitare lo sviluppo della moderna cultura caraibica 485. Walcott sapeva che

poteva spingere la sua ricerca artistica in un ambito multiculturale e multirazziale per esprimere al massimo la realtà delle Antille. La volontà di fare percepire e capire la realtà culturale e sociale dei Caraibi significava venire a patto con il passato e la storia dell'Europa e integrarla nella complessità delle storie di uomini, non più solo caraibici, ma semplicemente esseri umani.

Ancora oggi, tuttavia, Dream mantiene il suo fascino rappresentativo e pare attirare platee e critici, anche se l'opera resta comunque circoscritta alla definizione e all'esplorazione di tematiche razziali. Tra le più recenti rappresentazioni, nel 2003, significativa è quella del Classical Theatre di Harlem, compagnia teatrale che ha realizzato anche un a versione di Genet The Blacks nel 2002, e che nasce nel 1999 sotto l'impulso di un workshop su Shakespeare. Descritta dai critici come un'opera simbolica dello scontro tra le culture dei Caraibi e della Gran Bretagna, della ricerca d'identità di un personaggio anti-eroico, come Makak, Dream deve essere vista e concepita come l'espressione di una grande presa di coscienza dell'autore: la scoperta del trauma nell'inconscio del colonizzato e la conseguente possibilità di renderlo parte espressiva e creativa della propria identità ibrida e frantumata.

3.2.4i La cornice psicologica: Fanon e Freud