Storie e parabole postcolonial
3.1.2 Drums and Colours
Rappresentato per la prima volta al Royal Botanical Gardens a Port of Spain nel 1958, Drums and Colours è concepito come un grande affresco, che oltre alla rivoluzione, mette in scena sia la tragedia degli schiavi deportati, sia le conseguenze della spietata mentalità mercantilista e imperialista. La storia dei Caraibi è tracciata attraverso quattro figure eroiche: Cristoforo Colombo, Walter Raleigh, Touisaant L' Overture, William Gordon.
L'opera, commissionata per l'inaugurazione della West Indian Federation, fu realizzata come un pageant play: uno spettacolo teatrale rappresentato all'aperto di carattere epico o storico. Per questo motivo è generalmente considerata come una rappresentazione celebrativa della nazione e della storia politica caraibica:
Drums and Colours might be regarded as a nationalist work: It provides a “usable” past, or history,in an epic manner, about
the various “races” and nationalities that had been at the forefront of Caribbean politics. 308
Oltre alla forte connotazione storico-politica, Drums and Colours riflette la volontà di Walcott di sperimentare nuovamente le potenzialità linguistiche della tragedia shakespeariana ma, contemporaneamente, di aprire nuove prospettive sceniche, incentrate sullo sfruttamento del corpo e
del movimento.309
On a stage such as this, actor and writer and director must work together constantly, and this means more freedom of conception, more flexibility of direction and more spontaneous joy from actors...I hope that our poets will be tempted to write great plays for a great stage. As for our actors I have complete confidence that they can be among the best in the world.
310
306Il problema relativo alla “mimicry” non è da considerarsi concluso e risolto attraverso questo breve riferimento. Nel
capitolo successivo, sarà preso in esame in maniera più approfondita, laddove si presenta come tema esplicitamente riferito nel testo; allo stesso modo in A Branch of the Blue Nile, si tratterà dal rapporto tra Walcott e Shakespeare.
307T.S.Eliot “Notes on the Blank Verse of Christopher Marlowe”, in The Sacred Wood,: Essays on Poetry and Criticism,
1922.
308Bruce King Derek Walcott and West Indian Drama, op. cit. p. 21. 309Ibid. p. 20.
L'entusiasmo di Walcott per il grande teatro si rapporta al progetto di un'opera di portata epica come quella a lui commissionata, in cui ha cercato di armonizzare l'incisività della poesia con la capacità degli attori di interpretarla. Impulso alla scrittura e alla creazione scenica sono quindi, da un lato la passione per la lingua poetica -impostata ancora sulla tradizione classica – e dall'altro la presenza di potenzialità espressive e comunicative degli attori caraibici. Questa tendenza si unirà alla volontà di sfruttare a pieno tutte le angolazioni spaziali del palcoscenico, allo scopo di rendere il più possibile visibile la rappresentazione, sia attraverso il riferimento a immagini iconografiche, sia attraverso la spettacolarizzazione degli eventi storici inseriti in una parata carnevalesca. Drums and Colours è uno dei testi più lunghi di Walcott, in cui l'autore cerca di unire la tensione drammatica dei personaggi coinvolti nella storia del colonialismo e la giocosità dello spirito del Carnevale: operazione non difficile e impossibile, in quanto paradossalmente riflette l'anima lacerata e divisa del popolo caraibico.
La scena è organizzata secondo precise e dettagliate stage directions;
The stage is set with a centrepiece of regimental and African Drums, with the flags of Britain, spain and Hollan. In the background, a central balcony with steps leading up to it from either side of the stage. A distant bugle and drum roll, then faint sound of carnival music. The lights come up. Enter YETTE, RAM,YU, POMPEY, running led by MANO. They rummage among set properties and dress. 311
Già dalla strutturazione del palcoscenico, l'autore attiva una serie di percezioni visive e sensoriali che permettono di unire la realtà coloniale – le bandiere degli imperi- , la presenza delle radici africane – i tamburi – e la dimensione del carnevale, a sua volta inserito nell'atmosfera preparatoria della scena. Suoni e immagini preannunciano la definizione della scena dell'opera: i personaggi che entrano appartengono ad un banda di attori mascherati giunti per inscenare una marcia drammatica sulla storia dei Caraibi:
MANO
Arawaks, Ashanti, Conquistadors! Give them the bugle, Pomps!
We changing the march now to “War and Rebellion!! ....
POMPEY
Is Pompey the warrior starting from today, And I want you listen what I go' say (Climbing on a barrel)
This confusion going to change to a serious play!312
Il vivace scambio di battute tra gli attori introduce l'argomento della rappresentazione, creando una forte giustapposizione tra il tono ilare e giocoso dei partecipanti al carnevale e le scene successive calate nel passato. La transizione tra i due registri linguistici è fornita da Mano, capo della banda, e da un coro che funge da narratore e da presentatore del cambio della scena e del luogo:
MANO
Now I want two masks, tragedy and comedy.(...)
311Derek Walcott Drums and Colours in The Haithian Trilogy, op. cit. p. 119. 312Ibid. pp. 119-120
As the figure of time and sea, I giving you these two masks, and speak the best you could, poetry and all. And everybody going to act, every blast soul going act the history of this nation.313
CHORUS
Before our actors praise his triumph, Time Slows his twin faces, farce and tragedy; Before they march with drums and colours by He sends me, his mace bearer, Memory. To show the lives of four litigious men, The rise and ebb of cause and circumstance. For you delight, I raise them up again, Not your judgement, but remembrance.314
Il coro chiarisce profondamente l'intento della rappresentazione: mostrare le molteplici sfaccettature della storia nei suoi aspetti drammatici e comici. Ciò è realizzato attraverso la raffigurazione di quattro eroi storici (Cristoforo Colombo, Walter Raleigh, Touissant L'Overture e William Gordon) e delle loro vicende principali, allo scopo di rielaborare un nuovo ricordo del proprio passato. L'atteggiamento non si erge a quello di giudice delle scelte politiche e delle azioni che hanno caratterizzato la vita dei personaggi storici descritti, bensì si riconduce alla sua volontà di mostrare una “storia diversa”315. La
memoria è il mezzo per ricostruire l'identità di un popolo316, sembra avvertire il coro, mentre il
palcoscenico si traduce nel passato: nel 1499 Cristoforo Colombo è rispedito in Spagna, a Cadice, in catene per cattiva gestione della colonia di Santo Domingo e per avere, in questo modo, disobbedito agli editti della regina Isabella. La prima figura eroica della scena è quindi Colombo, ritratto nell'oscurità della nave, in disgrazia, pieno di nostalgia e amarezza per essere stato incompreso.
COLUMBUS
A little after sunset, one of my sailors Noticed the phosphorescence of the sea, (...)
The fears and terrors of the whale – threshed seas Broke through my clouds now, with his cry of light! (...)
What will they make of this world is my wonder? Hypocrites and malefactors have wrecked my work. (....)
I had hoped to open the green page of this sea To be a book cartographers could read.317
I racconti delle scoperte del Nuovo Mondo sono rivolti al giovane Paco, mezzosangue Indiano, adottato del conquistador Quadrado. Colombo, triste narratore delle proprie vicende, esce di scena piangendo
313Ibid. p. 122 314Ibid. p. 122.
315La citazione è tratta dal titolo stesso del libro di Armano Gnisci, citato direttamente nel quarto capitolo.
316Il riferimento alla memoria come mezzo per ricostruire l'identità e il passato del popolo caraibico porrebbe l'opera anche
all'interno dell'ultimo gruppo analizzate nel quarto capitolo. Tuttavia, per evitare un'analisi ripetitiva, si è preferito privilegiare l'approccio sui personaggi, piuttosto che sul ruolo della memoria in questa particolare opera. La visione della storia resta comunque un elemento portante, analizzato successivamente a questo sottoparagrafo.
mentre Quadrado viene smascherato da Garcia, un marinaio, rivelando a Paco tutte le atrocità perpetrate al suo popolo, i Tainos. Similmente a Colombo, Quadrado sfida sé stesso dichiarando il suo pentimento e esprimendo una nuova saggezza:
QUADRADO
I have paid for it, I still pay for it now.
I was called the butcher, but I resign that office.318
Nella scena successiva, Paco lavora al servizio di un mercante di schiavi. La scena si concentra sulla rappresentazione della mentalità mercantilista e imperialista che ha sedotto anche Paco. Il suo unico scopo è infatti il guadagno, mentre resta indifferente verso la sofferenza del carico umano in partenza per le Indie. Significativo nella scena è l'inserimento dell'immagine dell'ebreo errante, anch'egli appartenente a un gruppo perseguitato e vittima di pregiudizi religiosi, e, per questo motivo, in fuga verso le Indie e disposto a viaggiare assieme al carico di schiavi. La figura dell'ebreo, che rimane neutrale all'interno della vicenda della scena, funge da catalizzatore in mezzo all'insensibilità dominatrice dei mercanti spagnoli e la tragedia dei deportati. Durante il passaggio, pur di salvare un bambino il cui destino è la morte, sacrifica il proprio denaro per comprarlo. Adattandosi alla mentalità capitalistica riesce in un certo senso a sconfiggerla e a sfatare un mito sul pregiudizio che lo perseguita, esprimendosi sempre in nome di Dio:
JEW (Softly)
The stranger that dwelleth with you, said the prophet. Shall be unto you as one born among you,
And thou shalt love him as thyself. 319
Logorato dal desiderio di possedere denaro è invece il giovane Paco, che come Calibano e Friday assume i tratti del selvaggio che ha appreso la lingua del colonizzatore, nella fattispecie quella del denaro:
BROKER
He's from the islands, half cannibal, half Christian, a plimp and a thief, but otherwise a quick worker.
Alla domanda dell'ebreo sulla vita nei Caraibi, Paco risponde ironicamente, mimando il linguaggio turistico, tipico di una brochure commerciale:
PACO
Sure! Las Indias? Fine, plenty sea, sun, green country. Jew, Tainos, Lucayos, I come from there, beautiful. Everything fine. You pay me first, senor?320
Il sarcasmo di Paco rimanda alla profonda consapevolezza relativa al contrasto tra il paesaggio paradisiaco e i massacri di cui è stato teatro. Contemporaneamente, mentre Garcia, a cui è affidato il
318Ibid. p. 148 319Ibid. p. 157 320Ibid. p. 155
carico di schiavi e il mercante effettuano gli ultimi controlli, Paco, infatti, riflette sul suo passato e le memorie del massacro del suo popolo:
Sometimes I wish to go back there myself, the Indies. But I have bad memories. They say half of my people Are left, and those are dying. (...)321
Nella scena successiva, Paco, assieme ad altri marinai e prostitute nel porto di Cadice, canta ironicamente la sua conversione al mondo del capitalismo:
So I left my pagan paradise for civilisation' s shores, and now you know the difference 'tween
Unjust and rightteous wars. 322
La terza scena è interamente affidata alla rappresentazione degli schiavi e sui loro drammi personali. Mentre un re africano sta morendo, un uomo e una donna si confidano traumi e sofferenze. Il pessimismo femminile, incentrato sulla paura per il futuro dei propri figli e sulla nostalgia della terra africana, contrasta con la fede e il coraggio dell'uomo.
WOMAN SLAVE ...
This is the kind of suffering I would have honoured, Oh God, oh God, what will happen to my sons? MALE SLAVE
be patient. Life is very long. WOMAN SLAVE
Africa, Guinea. MALE SLAVE Life is good, woman. WOMAN SLAVE
Africa, the white birds by the river's edge at sunrise, the clear waters over white stones, the children Splashing in mud.
(...)
Yes. Man is a beast. Man is a beast. (...)
MAN SLAVE
(...) I believe in God. 323
Dopo l'acquisto del bambino africano da parte dell'ebreo, uno schiavo uccide Garcia: l'atto di ribellione così inscenato che funge da azione premonitrice con la vera e propria rivoluzione di Haiti, conclude la scena assieme alle parole dell'ebreo rivolte al piccolo e alla platea:
...
Come stand by me; perhaps we shall be taken But we shall find roots in the new land together. Come, move out of this danger of the battle. I will take care of thee, as my own son, For we are outcasts together in one sorrow.324 321Ibid. p. 159
322Ibid. p. 163 323Ibid. pp. 170-172 324Ibid. p. 176
(Blackout)
L'immagine dell'unione tra l'ebreo e il bambino conferiscono un senso di speranza e ottimismo: l'ebreo e il nero che germinano una nuova razza e nuova cultura nel Nuovo Mondo, fondando le loro radici in esse, sono rappresentative non solo della filosofia walcottiana, ma anche della volontà di conquista di un nuovo spazio attraverso la profondità della parola, in questo caso quella espresso dall'ebreo errante. Sebbene essa si riveli carica di una nota di amaro pessimismo proiettato loro destini futuri,e, accompagnato, rinforzato dall'improvviso oscuramento totale della scena, la coppia, il bambino nero e l'ebreo anziano anticipano la visione dell'autore basata sull'incontro tra mondi e culture diverse.
Il quadro successivo verte sulla rappresentazione di un altra grande figura storica: Walter Raleigh. Mantenendo sempre una forte coesione testuale, nella scena si prevede l'incontro tra il giovane Raleigh, e Paco,ora divenuto un anziano marinaio. Passeggiando sulla spiaggia inglese, colpita dal freddo del clima inglese, il futuro esploratore resta affascinato dai racconti del vecchio marinaio, identificato come l'origine della passione esploratrice dell'eroe inglese. Raccontando dell'esistenza utopica di El Dorado, Paco pronuncia un'inquietante profezia: If you go to Manoa, death will find you there.325
Dopo il fatale incontro, il coro ricompare sulla scena provvedendo al necessario passaggio della sequenza temporale: nel 1617, Raleigh è diventato adulto e, come tale, è impegnato a inseguire il sogno di conquista maturato da giovane udendo le parole del vecchio marinaio. La coesione del testo, e quindi della successione delle scene, è creata del ricordo di Raleigh delle imprese di Colombo paragonato a sé stesso, e a quello di Paco.
Like me, his own impetuous, rebellious nature Offended monarchs
(...)
I remembered my boyhood and an old dim sailor, An old man with two worlds mixed in his blood, And a strange prophecy which he made to me. 326
Il ritratto di Raleigh si discosta dall'immagine tipica dell'eroe: è malato, e la sua condizione è resa ancora più triste dall'improvvisa morte del figlio, in navigazione con lui:
So late I heard thee playing on the lute;
Now these poor fingers, that should pluck a viol, Are cold as this sword that I place in them. There he lies, on the unknown world, my son 327
L'immagine è dimessa, ma le sue parole restano quelle degne di un eroe, rieccheggiando il monologo di Amleto, attraverso il riferimento alla terra sconosciuta, unknown world e undiscovered country.
Il suo tono permette di intravedere in Raleigh l'archetipo del colonizzatore e del conquistatore: These are the tributaries which I charted,
And this is the fort which we assault tomorrow. We are sure our prisoner, Governor de Berrio,
325Ibid. p. 185 326Ibid p. 188, p. 190. 327Ibid. p. 203
Knows something of the site of this great city.328
Nel dialogo con Berrio, governatore spagnolo di Trinidad, Raleigh si configura come lo stratega di una potenza in lotta perenne con quella rivale, per definire lo scacchiere coloniale.
Le potenze si attaccano ma restano sullo stesso piano: il loro scopo è la ricchezza e la conquista territoriale. Tuttavia, anche di fronte a questi grandi progetti, Raleigh perde, ritornando ad essere un uomo e un padre sconfitto nella vita. Dopo l'intermezzo, in cui ricompare la banda del Carnevale, Raleigh è rappresentato nella torre di Londra, prima della sua decapitazione. Assistito per il suo ultimo viaggio da un sacerdote,e prima di essere prelevato dal boia, Raleigh, ricordando la profezia di Paco, pronuncia una sentenza saggia, anche se densa di amarezza:
I'll tell you this, Father, although my hermit's voice will be drowned in the roar of wars amd politics, The only wisdom, whether of single man or nation, Is to study the brevity of this life and love it. 329
Successivamente, il coro, espletando ancora la sua funzione a livello di coesione testuale, accompagna la morte di Raleigh, commentandone il significato. La decapitazione di un uomo eroico come Walter Raleigh ha contribuito a creare la storia di una nazione e di un impero. Tuttavia la storia, nel tempo, -proprio grazie alle imprese di Raleigh -sposta la focalizzazione dall'eroe inglese per volgersi alla vicende degli schiavi e delle loro orribili condizioni, causa principale degli impeti rivoluzionari di Haiti.
CHORUS
The blood that jets from Raleigh' s severed head Lopped like a rose when England's strength was green, Spreads on the map its bright imperial red
To close the stain of conquest on our scene. So Time turns now from Europe and the sea, Revolves its gaze and shows the land itself, Hundreds of battles past the discovery, To the slaves' suffering and the settlers' wealth, Until an exiled people find release,
Through revolutions of despair and love, As human sufferings presages peace.
How shall we love, till we have known love's cost, How praise our liberty, so lately earned,
How shall our brothers love, till we forgive? And so to Haiti now our theme is turned.
How shall we live, till these ghosts bid us to live?330
Le parole conclusive, ma allo stesso tempo anche introduttive della nuova scena pronunciate dal coro, introducono un nuovo spazio geografico, indicato dal passaggio tra il mare e la terra, e una nuova dimensione temporale che è stata teatro di rivoluzioni di “disperazione e di amore”. L'attenzione alla sofferenza con cui si è raggiunta la libertà inducono a riflettere sulla problematica vicenda della rivoluzione, tema a cui ora il quadro scenico si vuole avvicinare; siamo infatti ad Haiti alla vigilia della
328Ibid. p. 191. 329Ibid. p. 214
rivoluzione. Un gruppo di persone rappresentanti dell'alta borghesia e aristocrazia coloniale, sorseggiando vino, conversano su argomenti di vario genere passando dalle frivolezze della moda parigina, al giardinaggio e al timore di una rivolta nell'isola. Tra i personaggi – Leclerc, capo delle truppe francesi a Haiti, Calixte-Breda, proprietario terriero, Pauline Leclerc moglie del generale – spicca la figura di Anton, figlio illegittimo di Calixte-Breda; uomo diviso tra due culture, egli è ritratto come il critico consapevole delle ipocrisie e atrocità della società coloniale. Anton racconta della spettacolarizzazione delle torture perpetrate sugli schiavi neri:
The Negroes, you know, are punished in public. They are led into his arena, as in public circus, and then, with some brief ceremony, the theatre commences ....
(...)
The most popular scene in this comic spectacle: Gunpowder is poured into noses, ears and mouths. Then the actors are fixed into farcical positions, Then the powder is lit, and the victims are exploded. 331
L'immagine cruenta e grottesca contrapposta all'atmosfera opulenta e ipocrita dei detentori del potere, si riflette sulla stessa identità divisa di Anton:
I am myself a division.
By the fact I am half African and half French, I must become both spectator and victim.(...)332
Il dialogo tra Pauline e Anton si concentra successivamente su uno dei servitori neri del padre, Touissant, futuro eroe della rivoluzione:
I have seen his black face tormented with division, Between duty to his people and the love for our family.333
Tristemente Anton profetizza l'esito della rivolta: It is sad to see new countries making old mistakes.
One could hope from the past the present would be simple, But it is sad to see only the repetition of desire. 334
Osservatore cinico dello scoppio dei disordini, esce di scena per finire assalito e ucciso dai rivoltosi. Come a dimostrare la validità della sua profezia, la scena rappresenta l'oscuramento della luna – metafora della tragedia invocata dallo stesso Anton – ed è, contemporaneamente, accompagnata dalle urla trionfanti di uno schiavo:
Let me see who you are. I have done nothing to you. Oh God! I have your blood in me.335
331Ibid. p. 225 332Ibid. p. 227 333Ibid. p. 228 334Ibid. p. 229 335Ibid. p. 233
La scena successiva – la dodicesima – rappresenta il culmine della rivoluzione capeggiata da Dessalines