data 28 marzo; vengono quindi letti i dispacci provenienti da Alghero, in uno dei quali il governatore Carroz spiega i motivi per cui ha ritenuto necessario raffor-zare la difesa della città dalla parte di terra: notizie confidenziali lo avevano in-formato che le popolazioni dei villaggi contigui preparavano un assalto ad Al-ghero simile a quello già diretto contro Sassari alla fine del dicembre scorso.
Titoletto c. 408v.: Stamenti, 25 marzo 1796; due copie semplici, una delle quali sem-bra la minuta, in P, fasc. G, 1796 li 25 marzo - Promemoria dei tre ordini a Sua Eccellenza il si-gnor viceré informandola che avendo rilevato dall'unito foglio comunicatogli dal magistrato civico della città di Alghero diretto al signor don Bartolomeo Simor con ordine di dover reccare a notizia dell'Eccellenza Sua il contenuto nel medesimo, che riguarda il lamento formato di detto magistrato civico dell'impressione cagionata a quella popolazione le disposizioni date da quel governatore per mettersi in stato di diffesa come è da vedersi in detta supplica, cc. non numerate.
L'avvocato Efisio Luigi Pintor Sirigu, intervenendo nel dibattito, traccia le linee direttrici dell'atteggiamento che sarebbe opportuno assumere nelle attuali circo-stanze. I tre Stamenti, separatisi per la votazione, approvano le proposte del Pin-tor. Lo Stamento militare propone inoltre che vengano ritirate tutte le copie del n. 23 del «Corriere di Sardegna», in quanto viene riportata un'opinione sul Mi-nistero per la Sardegna da istituire a Torino che non è consona con l'opinione degli Stamenti. La sessione viene aggiornata al pomeriggio. In apertura di seduta il notaio Vincenzo Sulis interviene per denunciare la presenza in città di nume-rose persone che, in segreti conciliaboli, stanno propagando le idee e le massime della Francia repubblicana, per cui chiede che esse vengano allontanate da Ca-gliari se non residenti ed esiliate se residenti. Poiché il provvedimento non ga-rantirebbe la legalità, come osserva l'avvocato Ignazio Musso, su proposta del-l'avvocato Pintor si decide che il provvedimento di bando o di esilio delle perso-ne colpevoli o sospette di simpatie per la Francia rivoluzionaria venga preso dal-la Reale Udienza e dal viceré, previa sommaria inchiesta legale. Separatisi per dal-la votazione, gli Stamenti militare e reale si dichiarano d'accordo con la proposta dell'avvocato Pintor, mentre lo Stamento ecclesiastico, trattandosi di inchiesta su fatti criminosi, come di consueto in simili casi dichiara la propria astensione.
In merito poi al n. 23 del «Giornale di Sardegna», contrariamente alla decisione presa nella seduta antimeridiana i tre Stamenti decidono che sarà sufficiente, da parte del responsabile della pubblicazione del periodico, una rettifica e una pun-tualizzazione sull'articolo incriminato.
F c. i Addì 1° aprile 1796 per parte di mattina.
Radunatosi l'illustrissimo Stamento militare in unione degli altri due illustris-simi Stamenti ecclesiastico, e reale, alla cui sessione ha dato motivo la comu-nicazione di varie scritture state comunicate da Sua Eccellenza alla deputazio-ne ordinaria, si è dato principio alla lettura delle medesime, ed in seguito si è incominciato a leggere:
1° — Un dispaccio di don Giovanni Maria Angioi in data 28 marzo, ove rag-guaglia Sua Eccellenza dí tutte le provvidenze lasciate dal medesimo nella qualità di Alternos, gli rappresenta, in benefizio di quella città di Sassari, e Ca-po circa vari oggetti, quali provvidenze sembrano molto ridondare in vantag-gio di quelle popolazioni.
2° — Altra lettera del medesimo signor Alternos contenente altri oggetti di po-ca rilevanza sotto la medesima data.
3° — Una lettera del magistrato civico di Sassari in data 28 marzo diretta a Sua Eccellenza ove ringrazia la medesima Eccellenza Sua e gli Stamenti d'aver accordato tanto la tratta del grano chiesto, come pure la spedizione dei canno-nieri, a norma delle precedenti sessioni. /
F c. iv. Altra lettera del magistrato civico di Alghero, diretta parimenti a Sua Eccel-
lenza, ove la prega a volerle accordare la tratta di altri 7.000 starelli di grano per poter far fronte a tutto il bisognevole tanto per la total provvista di quella città, come anche per provvedere le coralline, che a momenti colà dovranno portarsi.
Altra lettera del governator d'Alghero indirizzata a Sua Eccellenza in data 29 marzo, in cui gli rende conto dei motivi, e ragioni, che l'hanno indotto a far i preparativi, dei quali se gli è voluto far carico, ed accenna essere due le cagio-ni, che a ciò l'hanno costretto; la prima si è la notizia di essersi veduto passare nel golfo di Palmas un convoglio di bastimenti da guerra, qual si temeva non fossero nemici; e siccome nel caso d'uno sbarco, più potrebbe temersi l'intro-duzione dei nemici dalla parte di terra, che per quella del mare, da dove non ci sarebbe pericolo mai d'invasione attesa la fortezza di essa città da quella / parte, perciò ha giudicato opportuno dover cambiare i cannoni dalla parte, F c. 2
che riguarda il mare, e collocarli in quella verso terra; la seconda cagione per cui ha dovuto rinforzar le guardie e prendere varie altre cautele si è per man-tenere la calma, tranquillità, e sicurezza in quella città, che temeva non venisse sconvolta dal realizzarsi alcune minaccie, che in di lui pregiudizio, e di quelli abitanti gli sono state significate per mezzo di lettere anonime, o di avvisi con-fidenziali fattisi da amici, cioè che si tentava di doversi introdurre in detta città una numerosa quadriglia di villici armata ad esempio della città di Sassa-ri, e quindi nell'arrestare il suddetto governatore commettere vari disordini a pregiudizio di molti di quei cittadini, come infatti vorrebbe dimostrarlo per mezzo di due lettere anonime, che ha rimesso acchiuse al suo foglio.
Altra lettera del marchese Cugia di Putifigari diretta a Sua Eccellenza, il quale rassegna, che avendo egli una quantità di 40 razieri di grano nella città d'Al-ghero presso il signor cavaliere don Bartolommeo Simone, prodotto di vari terreni, che il medesimo ivi possiede, e non essendogli ancor stati pagati a te-nore del contratto, che passò col / detto signor cavaliere, pregherebbe Sua Ec- F c. 2v.
cellenza a volersi interporre a farglieli rilasciare per potere coi detti 40 rasieri sovvenire alle urgenze, in cui trovasi la comunità di Putifigari suo feudo.
Sí sono parimenti lette varie altre scritture di poca rilevanza, e sulle quali non si è stimato doversi prendere risoluzione alcuna.
Dopo terminata la lettura delle surriferite scritture il signor avvocato Pintore avendo preso la parola ha ridotto il loro contenuto in questi termini: cioè pri-mo sulle voci sparse dell'introduzione di villici armati nella città d'Alghero, e sulle enunziate minaccie contro del governatore di essa città; secondo, sulla chiesta del grano fatta dal magistrato civico di detta città; terzo, sulla proposta del marchese Cugia. Ed in seguito al primo punto ha progettato:
1° — Che atteso viene assicurato nella sullodata lettera del governatore esiste-re nel villaggio di Monteleone 300 razieri di grano di sovrappiù dell'abbasto / di quella popolazione, quali per altro sono stati esibiti a detta città, venga fatto F c. 3
intendere alla medesima di doversi prevalere di quella somma, e del rimanen-te, che rimettendosi al governo il risultato d'un rigoroso scrutinio, che in essa
città dovrà farsi di tutte le granaglie in essa esistenti, verrà in sua vista provve-duta proporzionatamente del bisognevole.
2° — Circa la voce sparsa di minaccie contro la città d'Alghero, che Sua Ec-cellenza mediante una sua circolare approvando tutte le provvidenze date dal signor Alternos riguardo a quella città, ed in coerenza del suo pregone del me-se di' inníbisca sotto rigorome-se pene di potersi radunare quantità alcuna di vil-lici di quel capo fanteria sía, o cavalleria per portarsi a luogo alcuno senza pre-vio ordine della stessa Sua Eccellenza, quale verrà spedito in debita forma 2. 3° — Riguardo alla dimanda del marchese Cugia di Putifigari non essere in senso gli Stamenti di doversi estrarre detto grano dalla città d'Alghero mentre ivi se ne abbisogna, ed anche sul riflesso, che sebbene non sia stato tuttora pa-gato, essendo stato contrattato, sarebbe in dritto di esigere l'importare, e non il genere.
Finalmente è stata letta una rassegnanza del magistrato civico di questa città a
F c. 3v. Sua Eccellenza / ove espone, ch'essendosi l'arrendatore della frumentaria il si-gnor Giuseppe Muscas di non essere in grado di poter più oltre dei tre del presente mese somministrare a questa panatíca dí grano a ragion di reali 12 lo starello, e ricadendo tutto quel peso a carico dell'azienda di questa città, sa-rebbe in senso di proseguire la somministranza di esso genere a detto prezzo nel caso, che Sua Eccellenza si degnasse accordarle fin d'ora il benefizio della tratta a suo favore di tutto il grano, che vorrebbe estrarsi da questo porto pro-dotto dell'ultima raccolta ad esclusione di qualunque negoziante.
Ed essendosi separatati gli Stamenti per fare la loro rispettiva discussione sul-l'enunciate proposizioni con essersi portati gli Stamenti ecclesiastico, e reale al-le loro rispettive destinate stanze, questo Stamento militare dopo aver esamina-ti i tre primi punesamina-ti proposesamina-ti dal signor avvocato Pintore, trovaesamina-tili adattaesamina-ti a tali oggetti, ha stimato aderirvi, come vi ha aderito a pieni voti, previa votazione da cui è risultata l'unanimità medianti tutti i voti bianchi senz'alcuno nero.
Ed avendo anche discusso il progetto del magistrato civico sulla panatica, e sebbene siansi ponderati vari mezzi circa tale assunto, tra i quali quello di do-ver contribuire tutti i proprietari di grano proporzionatamente alla sommini-stranza del grano alla suddetta ragione di reali 12 lo starello, coerentemente ad un pregone di Sua Eccellenza emanato ad istanza degli Stamenti, non si ha preso sul proposito risoluzione alcuna, prorogandola ad altra sessione.
E stato però eccitato, e risolto unanimemente da questo Stamento doversi pregare Sua Eccellenza di far ritirare tutti i foglietti del giornale sardo del n.
23 sul riflesso di contenersi nel medesimo un articolo, che spiegherebbe di-versamente di ciò che sentono gli Stamenti, ed hanno rappresentato a Sua Maestà riguardo al Ministero dí Torino relativamente alla Sardegna. /
F c. 3 E per rendere palesi queste deliberazioni agli altri due Stamenti ecclesiastico, I Lo spazio, che il segretario verbalizzante intendeva evidentemente integrare succes-sivamente, è nell'originale.
2 Vedi doc. 590/1.
e reale sono stati deputati i signori cavalieri don Nicolò Guiso, e don Didaco Cugia, i quali al ritorno della loro ambasciata riportano, che lo Stamento ec-clesiastico è stato del medesimo sentimento, e che ha aderito anche all'artico-lo di ritirarsi il menzionato foglietto, il reale però ha deliberato uniformemen-te a questo Stamento circa tutti i punti, ad eccezione di quel foglietto sul qua-le asserisce doversi prendere in matura disamina. E così si è sciolto questo congresso, prorogandosi la sessione al dopo pranzo i. /
Addì 1° aprile {1796] al dopo pranzo. F c. 4
Essendosi radunati tutti i tre Stamenti in questo stesso salone, coerentemente alla risoluzione presasi in questa mattina per doversi tenere la presente straor- dinaria seduta, ed avendo preso la parola il signor Vincenzo Sulis comandante della centuria di Stampace, mentre si stava dalla maggior parte degli stamenta- ti sull'incertezza dell'oggetto di questo straordinario congresso, ha esposto, che essendosi positivamente saputo da canali, e riscontri sicuri, esservi in que- sta capitale moltissime persone d'ogni ceto, le quali frequentemente sogliono tenere delle radunanze secrete trattando di oggetti pericolosi alla pubblica tranquillità, ed al servizio di Sua Maestà, e quindi si vanno dalle medesime spargendo, ed insinuando nel popolo massime molto perniciose, e non dissi- mili da quelle adottate nella per le medesime bastantemente nota Francia, con gravissimo scandalo di questo pubblico, e sommo rammarico dei buoni, e sen- sati cittadini, è entrato in senso, anzi insta a nome di questo pubblico, di cui è deputato, che simili soggetti, che non s'ignorano, vengano sul campo pubbli- camente scacciati dalla città, e rimandati alla loro patria quelli, che / non sono F c. 4v.
nativi di questa città, e questi esigliati altrove.
Il cavaliere don Ignazio Musso volendo corrispondere a siffatta proposizione ha fatto riflettere, che procedendosi in quella guisa contro i supposti soggetti senza previa cognizione di causa sarebbe un mancare alla giustizia ed all'e- quità, mentre così ne potrebbe portar la pena anche un qualunque innocente.
L'avvocato Effisio Luigi Pintore volendo combinare ambi estremi, riconoscen- dosi molto necessario lo sbandimento da questa capitale di siffatte persone, e d'altro canto non dovendosi procedere contro l'equità, e la giustizia, ha pro- posto, che coerentemente ad altra risoluzione degli Stamenti presa contro gli sparlatori, e perturbatori della pubblica tranquillità, si prieghi nuovamente Sua Eccellenza affinché mediante il parere del magistrato della Reale Udien- za, e previa sommaria informazione dei casi, e delle persone ordini di divenir- si prontamente all'allontanamento da questa capitale di simili perniciosi citta- dini, quale eccitamento potrebbesi a Sua Eccellenza fare mediante una solen- ne ambasciata di tre deputati uno d'ogni Stamento.
' E per rendere palesi queste deliberazioni agli altri due Stamenti ecclesiastico, e rea-le... sul quale asserisce doversi prendere in matura disamina. E così si è sciolto questo con-gresso, prorogandosi la sessione al dopo pranzo.] parte di verbale inserita in margine nella c.
precedente richiamata con un asterisco.
Dopo di essersi separati al solito gli altri due Stamenti ecclesiastico, e reale /
F c. 5 per fare la loro rispettiva discussione circa la presente materia, questo Stamen-to militare avendo esaminata la gravità dell'oggetStamen-to trattaStamen-to, ha trovaStamen-to molStamen-to a proposito il mezzo suggerito dall'avvocato Píntore per andare al riparo del fuoco, che potrebbero in difetto accendere da tai maligni discorsi, e quindi previa votazione lo ha approvato con 55 voti bianchi contro 2 neri.
In seguito essendosi portati a nome dello Stamento reale a questo Stamento i signori avvocati Pintore, e Sulas han dovuto significare la piena approvazione di esso Stamento circa il surriferito mezzo, ed avendo preso a disaminare l'ar-ticolo della sessione di questa mattina riguardo al foglietto ha opinato, che de-sistendosi dal doversi ritirare il foglietto n. 23, come si era risolto da quest'illu-strissimo Stamento, e dall'illuquest'illu-strissimo, e reverendissimo Stamento ecclesiasti-co, si possa ingiungere all'estensore del giornale di dover emendare nel prossi-mo immediato foglietto il contenuto nel menzionato n. 23 riguardo all'articolo del Ministero di Torino, spiegando non essere tale il suo sentimento, ma solo della persona, che ha voluto somministrare l'inserita pezza. /
F c. 5v. Nel riunirsi lo Stamento ecclesiastico ha fatto sentire, che potendosi contene-re in siffatta istanza a Sua Eccellenza per l'espulsione dei surriferiti soggetti materia criminosa, è entrato in senso non dovervi prendere parte alcuna per siffatto motivo; riguardo però al foglietto essendogli sembrati a proposito i ri-flessi dello Stamento reale, e massime quello, che qualora ciò si effettuasse dí ritirarsi, come si ha risolto, ridonderebbe in iscorrio dell'estensore, il quale da ciò offeso non sarebbe in grado di proseguirne l'estensione, peraltro necessa-ria nelle attuali circostanze del Regno, ha dovuto declinare dalla prima risolu-zione, ed aderire al deliberamento preso da detto Stamento reale.
Quest'illustrissimo Stamento militare in vista di aver declinato dalla sua riso-luzione lo Stamento ecclesiastico, e trovando giusto il riflesso dello Stamento reale col demordere dalla prima risoluzione circa il succennato foglietto ha parimenti aderito alla risoluzione dello Stamento reale suddetto, e dopo di es-sere stata letta, ed approvata la memoria relativa agli oggetti risolti questa mat-tina, si è sciolta la presente sessione. /
590/1 1796 aprile 1, Cagliari.
I tre Stamenti espongono in una memoria al viceré la loro opinione sui provvedimenti da prendere per la situazione che si è determinata ad Alghero.•
proibire qualunque movimento di truppe e di cavallerie milizzane senza l'espli-cito ordine in iscritto del viceré e dellalternos Angioy; mandare ad Alghero, co-me commissario straordinario che affianchi il governatore Carroz, il patrizio al-gherese don Giovanni Lavagna• imporre a quella città l'approvvigionamento di grano dal vicino villaggio di Villanova Monteleone, nel quale risultano
disponi-bili 300 rasieri
Promemoria '• T c. 409
I tre ordini del Regno dalle pezze loro comunicate da Sua Eccellenza rileva-no, che due sono gli oggetti di rilevanza, che meritano delle pronte delibera-zioni: uno riguarda le vociferazioni forse fomentate da geni torbidi, e maligni, che la città Alghero dovea soggiacere ad un assedio; l'altro concerne il grano nuovamente richiesto dalla stessa città di Alghero.
Il primo oltrecché appare dalle suddivisate pezze viene anche contestato da varie lettere particolari al segno, che deve andarsi all'incontro delle sinistre conseguenze, che forse nascer ne potrebbero. Sono a tal'uopo ben adattate le disposizioni, che lodevolmente ha date il signor giudice don Giammaria An-gioi alternos di Sua Eccellenza in Sassari, e suo Capo, e gli ordini rassegnanti /
non poteano altro compromettersi dalla prudenza, ed intelligenza di questo T c. 409v.
soggetto; ma non pertanto perché a fronte della vigilanza di esso meritevole si-gnor Alternos da' male intenzionati non si sorprendano i villici, e non si avanzi-no de' passi da accendere delle serie discordie, e de' ragguardevoli scompigli, i rassegnanti inseguendo l'esempio del praticatosi per non dissimili motivi in questa capitale da Sua Eccellenza sono in senso, che la medesima Eccellenza Sua si compiaccia pubblicare una sua circolare, con cui in combinazione delle savie disposizioni date dal medesimo Alternos incarichi di proseguire ad invigi-lare al proposito, e comandare a tutte le cavallerie, e milizie delle ville del Ca-po di Sassari, che non debbano secondare li suggerimenti, né gli ordini di chiunque volesse condurli a dare de' passi ostili contro la cittò di Alghero; sal-vocché loro non pervenga per via autentica, o dello stesso Alternos ordine in iscritto segnato da Sua Eccellenza. /
Nel tempo stesso rilevando i rassegnanti, che nelle attuali critiche circostanze T c. 410 convenga rimettere in Alghero un soggetto di capacità, e moderazione, perché serva di consultore negli affari politici di quel governatore, con obbligo a que-st'ultimo di consultarlo, hanno determinato di pregare, come fanno, Vostra Eccellenza perché si compiaccia destinare a tal uopo il sostituto avvocato fi-scale regio don Giovanni Lavagnia, il quale, e per le sue qualità personali, e per essere patrizio algherese fa sperare, riempirà le viste, che si hanno in que-sta sua destinazione.
Rapporto poi al grano richiesto da detta città siccome dalla lettera di quel go-vernatore rilevasi, che nel villaggio di Villanuova Monteleone esistono 300 ra-sieri di grano, che la città medesima non ha voluto comprare così supposta l'e-sistenza di detto genere in quella villa comandare alla città medesima, che debba comperarlo, e che nel tempo stesso procedano allo scrutinio esatto /
del grano, che ivi esiste per rilasciare in vista le opportune provvidenze. T c. 410v.
Cagliari il 1° aprile 1796.
Copie semplici in U, Copia di promemoria dei Stamenti del lo aprile 1796 riguardante le vociferazioni fomentate da' maligni sulla città d'Alghero, ed il grano nuovamente richiesto dalla detta città, cc. 344-345; P, fasc. E, c. non numerata; ivi, fasc. G, c. non numerata.
L'abate di San Giovanni di Sinis prima voce dello Stamento ecclesiastico, il marchese di Laconi prima voce dello Stamento militare, Michele Humana pri-ma voce dello Stamento reale.