alla difficoltà di cambio dei biglietti di credito, allo «strumento d'unione» che veniva proposto ai consigli comunitativi dall'avvocato Gavino Fadda. In attesa di ulteriori chiarimenti sulla situazione di Sassari, la deputazione ordinaria sot-topone all'approvazione degli Stamenti due memorie relative al delegato di giu-stizia di Tempio e al cavaliere Ignazio De Quesada.
Addì 6 maggio [1796] alla mattina. F c. 4v.
Radunati ecc.
Sull'arrivo della posta di Sassari, si è letto un dispaccio della Reale Governa-zione, in data 2 maggio, ove si annuncia un furto commesso a pregiudizio di Paolo Pompeiano, che si mette in dubbio.
Copia semplice in P, fasc. G, c. non numerata.
Altro dispaccio dei 3 maggio, che si egira sulla congiura, ed asserisce, ch'essen-do stati esplorati uno scritturale, ed artista, [de]i quali uno [ha] fatto una de-posizione specifica di essa congiura con individuazione dei soggetti complici, dei congressi avutisi, i premi esibiti ai concorrenti, e la direzione, e maniera da
F c.5 eseguirsi, / e si annuncia il rilascio del nominato in altro dispaccio conte Me[l]la, e cavaliere Scano.
Del signor Alternos dei 3 maggio, che accusa la ricevuta dei dispacci, avvisa essere stati mandati da Alghero due deputati, che sono stati accolti con som-ma gentilezza, e così sono persuasi della calunnia, per cui si tentava la scissura tra esse due città.
Una lettera [del] 3 maggio del governatore d'Alghero, che avvisa la difficoltà del cambio dei biglietti, pei quali si richiede fino il 25 per cento, e prega si pa-ghi almeno la truppa in numerano.
Altra del medesimo, in cui riscontra Sua Eccellenza la spedizione dei tre de-putati alla città di Sassari, i quali sono stati accolti benignamente.
Altra del cavaliere don Giovanni Battista Lavagna dei 3 maggio, che accerta Sua Eccellenza dell'armonia tra Sassari, ed Alghero.
Altra del delegato di Sedini, che accusa ricevutta la lettera di Sua Eccellenza dei 22 aprile riguardo al progetto d'istromento portato colà dall'avvocato Fadda.
Altra supplica del cavalier Ignazio Quesada, che chiede l'inibizione di mole-stia, che gli viene minacciata dalla Reale Governazione, sul sospetto, che non abbia voluto sottoscrivere il noto stromento d'alleanza.
La deputazione riservandosi di aprire il suo sentimento circa tutte le succen-nate scritture fino all'arrivo dell'espresso, che promette il signor Alternos, sul riflesso massime di potersi così ripigliare nuovamente il corso ordinario della posta, ha progettato due memorie, cioè una sulla destinazione dell'avvocato Mura in delegato della Gallura, giusta la supplica fatta in altro foglio, che si è letto nella precedente sessione; altra circa la supplica di esso Quesada, in cui si progetta, che Sua Eccellenza nell'iscrivere al signor Alternos gli faccia senti-re, che riguardo al supposto delitto della renitenza ad essa soscrizione non venga molestato detto Quesada l.
Una lettera in risposta a Tempio riguardo a Mura in vece di Cossu. /
604/1 1796 maggio 6, Cagliari.
Gli Stamenti militare e reale, esaminato il ricorso del cavaliere De Quesada di Sedini, chiedono al viceré di ordinare in suo favore l'inibizione di arresto; il provvedimento gli era stato minacciato dalla Reale Governazione per essersi op-posto alla sottoscrizione dello «strumento d'unione» propagandato dall'avvoca-to Gavino Fadda.
i Vedi doc. 604/1.
Promemoria'. T c. 452 I due ordini del Regno rilevando dalla supplica del nobile don Ignazio de Quesada, che Sua Eccellenza ha loro comunicato, la giustizia della sua do-manda sono in senso, che 1' Eccellenza Sua si compiaccia di scrivere al signor Alternos, che non permetta l'arresto di esso non Ignazio da qualunque perso-na, o ministri di giustizia, e che nel caso di avere giusti motivi debba rasse-gnarli a Sua Eccellenza per rilasciare in vista le sue superiori disposizioni.
Cagliari li 6 maggio 1796.
Il marchese di Laconi prima voce dello Stamento militare, Michele Humana prima voce dello Stamento reale.
[Istanza del cavaliere De Quesada]
Eccellenza. T c. 453
Il nobile don Ignazio de Quesada del villaggio di Sedini umilmente rappre-senta d'aver presentito, che la Reale Governazione di Sassari abbia ordinato il suo personale arresto, e che il motivo non sia altro, che per essersi resistito a soscrivere il noto instromento d'alleanza della stessa maniera, che il consiglio comunitativo di detto villaggio non volle aderire alla proposta fattagli dal sog-getto, che si spedì per procurare la stipulazione d'esso stromento.
Pertanto avendo l'Eccellenza Vostra saggiamente approvato la condotta di quel consiglio comunitativo, e la renitenza del medesimo in soscriverla, è sicu-ro il supplicante, che ben lungi dal meritare un gastigo per la denegata soscri-zione, che se gli richiedeva di simile stromento, deba piuttosto lodarsi il suo agire, e la sua onesta maniera di pensare, colla quale prevvidde, che si macchi-nava 2 uno sconvolgimento dell'attuale politico sistema del Regno.
Epperciò supplica si compiaccia Vostra Eccellenza ordinare a detta Reale Go-vernazione che non lo molesti, senza far previamente noti all'Eccellenza Vo-stra i motivi per i quali abbia potuto, o possa meritare la cominata carcerazio-ne. Grazie ecc.
604/2 1796 maggio 6, Cagliari.
Il canonico Giovanni Battista Simon scrive al vescovo di Tempio, di cui è procuratore, in relazione a quanto gli Stamenti hanno deliberato in risposta ad una lettera di monsignor Melano, oratore del Regno a Torino.
Illustrissimo e reverendissimo signore signor padrone colendissimo 3. T c. 456
In seguito a quanto si compiacque farci sentire l'oratore del Regno a nome di Sua Maestà, i tre Stamenti combinarono unanimemente di far una lettera al
Copia semplice in P, fase. G, c. non numerata.
2 macchinava] corr. da maccinava.
3 Il doc. non è richiamato nei verbali.
predetto arcivescovo, in cui fossero espressi i grati sensi della nazione per le favorevoli disposizioni sovrane, sulla ferma speranza ch'esse saranno per corri-spondere intieramente alle universali brame della nazione spiegate nelle do-mande inoltrare al regio trono, su cui dovesse insistersi, non compromettendo in nulla gl'interessi, e le petizioni universalmente ratificate della Sardegna, ed il rispetto e soggezione dovuto a Sua Maestà.
Come mi manca il tempo non posso compiegare a vostra signoria illustrissima e reverendissima l'anzidetta risposta riservandomi di effettuarlo nel venturo ordinario.
E rifferendomi alla mia antecedente per quanto desidera colla veneratissima dei 2 maggio al momento ricevuta, mi riaffermo con profonda venerazione e rispetto, di vostra signoria illustrissima e reverendissima, umilissimo ed obbe-dientissimo servidore.
Cagliari li 6 maggio 1796.
Giovanni Battista Simon.