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I tre Stamenti invitano il viceré a non accogliere il ricorso sottoscritto dagli studenti per riportare la sede delle scuole pubbliche nel collegio di Santa Croce,

.dopo che per ordine del sovrano sono state trasferite nel sobborgo della Marina

presso il collegio di Santa Teresa• invitano inoltre il viceré ad ammonire i

profes-sori, che pare siano i veri istigatori di quella richiesta.

U c. 319 Promemoria 1.

I tre ordini del Regno su i riscontri avuti, che siasi presentata all'Eccellenza Vostra una supplica sottoscritta da certo numero di scolari, le di cui sottoscri-zioni si credono surrepite da due de' rispettivi lor maestri sacerdoti Carboni, e Pinna, all'oggetto di essere di bel nuovo rimesse le pubbliche scuole inferiori nel fu collegio di Santa Croce sito in questo Castello contro gli ordini reali ul-timamente emanati, sulle rimostranze al regio trono umiliate da questo magi-strato di studi per istabilirle, come le istabilirono nel sobborgo della Marina a maggior comodo, e convenienza della scolaresca esistente ne' tre sobborghi (essendo già sufficientemente provveduto il Castello colle scuole de' chierici regolari della Madre di Dio), dal che assai di utile ne traggono non pur gli stu- U c. 319v. denti, che / le famiglie medesime, non possono dispensarsi di pregare

l'Eccel-lenza Vostra sulle vivissime instanze lor fatte dai sindaci, e probi uomini dei medesimi di non divenire ad alcuna innovazione sulla richiesta umiliatale nel-la riferita supplica, non solo in riflesso alle determinazioni prese in contrario dalla Maestà Sua, che ai gravi sconcerti, che quindi ne potrebbero esser pro-dotti.

E siccome troppo pericoloso egli è nelle attuali critiche circostanze il dar luo-go a simili riunioni di sottoscrizioni, le quali possono senz'altro tendere a fo-mentare disordini, qualora si surrepiscano per far proposte di oggetti, che fos-sero o da se stessi, o per le conseguenze di gran rilievo, credono opportuno di pregare altresì l'Eccellenza Vostra a volersi degnare di far prendere sommaria informazione su i due sacerdoti che se ne credono autori, e nel caso di venir-ne assicurata, far loro sentire il peso della mancanza, che hanno commesso, in quel modo, che riputerà più conveniente e più adattato a prevvenire, che su U c. 326 questo esempio più non ardisca alcuno / in appresso a prevvalersi di simili

mezzi non meno pericolosi, che irregolari.

Cagliari li 11 febbraio 1796.

L'abate di San Giovanni di Sinis prima voce dello Stamento ecclesiastico, il marchese di Laconi prima voce dello Stamento militare, l'avvocato Cadeddu prima voce dello Stamento reale.

567 1796 febbraio 11, Cagliari (Palazzo arcivescovile).

I tre Stamenti ascoltano ed approvano le memorie predisposte dalla deputa-zione ordinaria in merito all'impossibilità di estrarre grano da Oristano per Sas-sari e all'esportazione di una partita d'orzo richiesta da un commerciante caglia-ritano; viene infine discusso un progetto anonimo relativo al recupero dello scafo della nave francese affondata nel 1793 nel fondale della Scaffa.

I Titoletto c. 326v.: Promemoria dei Stamenti riguardante le scuole, dell'il febbraio 1796, cui è unita la risposta fatta ai medesimi da Sua Eccellenza; copia semplice in P, fasc. G, c. non numerata.

Addì 11 febbraio 1796 per parte di mattina. F c. 19 Radunato quest'illustrissimo Stamento militare nel luogo, e forma sovrade- scritta, la deputazione ha progettato una memoria per Sua Eccellenza, con cui si fa presente a Sua Eccellenza, che in vista dei riscontri avutisi per mezzo d'una lettera del magistrato civico d'Oristano, e di altra del notaio Giuseppe

Maria Serra colà spedito per fare i / lo scrutinio dei grani colà esistenti, risul- F c. 19v.

ta non esservi quantità alcuna di grano, di cui possa permettersene la tratta senza discapito di quegli abitanti parrebbe equitativo, che la prefata Eccel- lenza Sua facesse sentire al magistrato civico di Sassari, che stante la scarsezza di detto genere procuri provedersi d'altrove, che da Oristano 2.

— Primo è stato eccitato dal notaio Ambrogio Sciacca, ch'essendo passata in abuso l'estrazione delle paste, che giornalmente si permette fuori Regno, mentre in quella guisa da' negozianti convertita in paste si va ad estrarre una non poco considerevole quantità di grano in discapito di questo pubblico, si ravviserebbe conveniente, che vi si andasse al riparo; e senza che gli Stamenti abbiano preso su tale oggetto risoluzione alcuna, si è passato alla lettura d'u-na memoria progettata dalla deputazione, ove nell'appoggiarsi la domanda di Giovanni Liguri sull'estrazione dell'orzo, di cui nella precedente seduta, si viene a proporre a Sua Eccellenza esser conforme a ragione, che risultando mediante il dovuto scrutinio esserci in questa piazza qualche somma di legu-mi in più di quel, che potrebbesi prudentemente giudicare necessaria pel so-stentamento dei buoi, [e] cavalli, si compiaccia / del soprappiù permetterne F c. 20 l'estrazione in alleggerimento dei surriferiti negozianti, ed in sovvenimento della regia cassa; e così è stato unanimemente risoluto, ed approvato da tutti i tre Stamenti 3.

3° — Essendo stato letto un progetto anonimo, per cui si obbliga il progettan-te di salpare a sue spese il residuo, ossia lo scaffo della nave francese bruciata in questo porto al tempo della tentata invasione di quella armata, gli Stamenti avendo riflettuto non essere da disprezzare un somigliante progetto, che per altro sembra vantaggioso al reale patrimonio, sebbene sappiasi esservi stato al-tro contatto con masal-tro d'ascie Giovanni Adamo, sono entrati in senso, che si debba eccitare il signor vice intendente generale affinché, ove il surriferito Adamo non voglia più stare a termini del contratto, che per tale o etto se gli dovrà prefiggere un certo discreto termine, passarsi alla stipulazione del me-desimo col presente progettante, che vuole esser per ora tenuto segreto in-finché sia accertato di doversi rilasciare a suo favore; e non essendovi altro og-getto da poter trattare l'adunanza, si è sciolta la presente sessione. /

' fa presente a Sua Eccellenza,.. notaio Giuseppe Maria Serra colà spedito per fare] in

margine, in sostituzione dell'espressione cancellata: «viene pregata di dover permettere ai negozianti l'estrazione fuori Regno di quella quantità di granaglie, che».

2 Vedi doc. 562/1.

Vedi doc. 567/2.

567/1 1796 febbraio 11, Cagliari.

I tre Stamenti, considerata l'impossibilità di estrarre da Oristano una parti-ta di grano a favore della città di. Sassari per la quale l'amministrazione civica del capoluogo turritano ha già versato la caparra, si dichiarano favorevoli ad au-torizzare la città di Oristano all'accensione di un prestito che le consenta di re-stituire la caparra alla città di Sassari.

T c. 378 Promemoria 1.

I tre ordini del Regno vista la lettera del consiglio civico di Oristano, e la me-moria del negoziante Giuseppe Maria Serra non credono, che si possa da quella città estrarre la somma del grano, che si incettò per la città di Sassari, o perché non vi sia un avanzo alla necessaria sussistenza di quei cittadini, o perché un timore benché panico di mancarvi possa eccitare un tumulto in quel paese.

Quindi accertati, che possa darsi a Sassari il chiesto soccorso da altri luoghi, non potendosi in questi fare il nuovo acquisto di detto grano, senza i danari, che deve sborsare la città di Oristano, e che suppone di non trovarsi al presen-te nel caso di popresen-ter fare pronto sborso, supplicano si degni l'Eccellenza Vostra accordare al suddetto consiglio il richiesto permesso di prendere ad imprestito T c. 378v. la suddetta somma, che devono sborsare ai / sassaresi prontamente; perché nel liberare questo città dall'obbligo in cui sarebbe di lasciare estrarre quella som-ma di grano, non si ritardi all'altra il mezzo di provvedersi altrimenti.

Cagliari li 11 febbraio 1796.

L'abate di San Giovanni di Sinis prima voce dello Stamento ecclesiastico, il marchese di Laconi prima voce dello Stamento militare, l'avvocato Cadeddu prima voce dello Stamento reale.

567/2 1796 febbraio 11, Cagliari.

I tre Stamenti intervengono presso il viceré perché conceda l'estrazione di alcune tratte di grano da Cagliari

T c. 357 Promemoria 2.

I tre ordini del Regno volendo in ogni modo contribuire al sollievo maggiore de' negozianti, nel tempo medesimo, in cui invigilano a che non manchi a que-sto pubblico, ed a tutto il Regno quella quantità di granaglie, che sono neces-sarie al mantenimento de' buoi, e de' cavalli in guisacché la scarsezza non ne alteri il prezzo a segno di eccitare le universali doglianze, essendo vero l'espo-sto nell'unita supplica, che hanno l'onore di rassegnare all'Eccellenza Vostra il che potrà verificarsi mediante l'opportuna visita con assistenza di tre membri

i Titoletto c. 379v.: Stamenti, Sassari, grani d'Oristano, 11 febbraio 1795.

2 Titoletto c. 357v.: Orzo di Mariottt; Stamenti, 11 febbraio 17%.

de' rispettivi Stamenti, e probi uomini de' sobborghi, praticatasi altra volta in simili circostanze, gradirebbero, che l'Eccellenza Vostra ne permettesse l'im-plorata estrazione, come ne la supplicano ossequiosissimamente.

Cagliari li 11 febbraio 17%.

L'abate di San Giovanni di Sinis prima voce dello Stamento ecclesiastico, il marchese di Laconi prima voce dello Stamento militare, l'avvocato Cadeddu prima voce dello Stamento reale.

568 1796 febbraio 12, Cagliari (Palazzo arcivescovile).

Lo Stamento militare esamina diverse pratiche pervenute con la posta del Regno, tra cui una lettera del giudice Fois da Sassari ed una del magistrato civico di Oristano sull'alterazione del prezzo del grano; quindi vengono lette due lette-re indirizzate all'arcivescovo di Sassari dall'ex giudice della Reale Udienza Ca-pizucchi e dall'abate Sotgiu, spedite entrambe da Torino in data 15 ottobre 1795; viene infine letta una supplica dei consigli comunitativi di Gadoni, Meana e Belvì che chiedono di essere sollevati dal pagamento del contributo per il man-tenimento del contingente militare distaccato ad Aritzo.

Addì 12 febbraio 1796 per parte di mattina. F c. 20v.

Radunato quest'illustrissimo Stamento militare nel luogo, e forma sovradescrit-ta, ed essendo giunta la posta del Regno, per cui Sua Eccellenza si è degnata co-municare varie pezze, si è fatta lettura delle medesime, che sono le seguenti:

1° — Un dispaccio di don Antonio Fois in data 8 corrente, in cui essendosi osservato non farsi menzione della rimessa delle lettere state apprenzionate al Giovanni Mora direttore della posta di Sassari coerentemente all'instanza de-gli Stamenti, Sua Eccellenza ha fatto sentire, ciò esser provenuto dall'essersi nel precedente corriere tralasciato di scrivere su tal proposito, che perciò darà i suoi ordini col presente corriere.

2° — Una lettera del magistrato civico d'Oristano, ove dà ragguaglio a Sua Ec-cellenza del bisbiglio nato in quella città pell'alterazione del prezzo del grano fatto da Serafino Pistis alla ragion di reali 15; come anche della paura, che si ha non venga a mancarvi esso genere pel gran concorso di quei villici, che vanno a quella città per provvedersi del pane. /

Terminata la suddetta lettura si è fatto sentire, essere stati dati da Sua Eccel- F c. 21

lenza gli ordini opportuni per praticarsi dimani lo scrutinio, e visita dell'orzo coerentemente alla dimanda del nominato Giovanni Liguri.

In seguito sono state lette due lettere apprenzionate nell'ultimo corriere di terraferma, e dirette a monsignor Della Torre. Una del fu qui giudice Capizuc-chi contenente una forte critica contro l'autore del Ragionamento compilato sulle carte del fu generale, e del fu intendente generale; altra dell'abate Anto-nio Sotgiu contenente parimenti varie importune contro del visconte di Flu-

mini, e diversi altri buoni patriotti; scritte entrambe da Torino sotto li 15 ot-tobre 1795; essendosi ordinato all'infrascritto segretario di estrarne copia au-tentica di quest'ultima all'oggetto di farne quell'uso, che crederà opportuno quest'illustrissimo Stamento militare, oppure gli altri due Stamenti, ecclesia-stico, e reale.

Finalmente si è letta una supplica dei villaggi di Gadoni, Meana, e Belvì che pregano di essere liberati dalla contribuzione per sostenere il distaccamento dei soldati acquartierati in Aritzo; su dí cui in vista di alcuni riflessi fattisi dal cavalier don Emanuele Ghiani si è sospesa la deliberazione; come non si è

F c. 21v. presa risoluzione alcuna sugli / precedenti oggetti, ed avendo incombenzato l'infrascritto segretario di consegnare alla deputazione le surriferite pezze si è sciolta la presente sessione.

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