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Reale Udienza, ai sensi delle leggi fondamentali del Regno

T c. 394 Promemoria 2.

Mentre i tre ordini del Regno con particolare soddisfazione hanno rilevato dalla lettera loro da Sua Eccellenza comunicata

dell'alternos

signor cavaliere giudice don Giammaria Angioi, che questi colla sua lodevole condotta ha per-fettamente riempiute le viste, che si ebbero nella sua destinàzione, onde non possono, che commendare le disposizioni da esso date, nel rivolgere le loro at-tenzioni alle provvidenze, che implora da Sua Eccellenza rilevano, che la chie-sta estrazione di 2000 rasieri di grano per la necessaria provvichie-sta di quella città, qualora essa ne abbia effettivamente bisogno, non può per modo alcuno negarsi in circostanze massime, che per la seguita introduzione di esso genere in questa città ne sono i negozianti sufficientemente provveduti al segno, che per la mancanza dell'additata quantità non verrebbe a soffrirne questa popola-zione. All'oggetto però di evitare qualunque uso, che forse potrebbe meditarsi per fuori Regno, stimano i rassegnanti, che Sua Eccellenza potesse degnarsi far sentire all'anzidetto signor

alternos

giudice Angioi, che significhi a quel ma- T c. 394v. Bistrato civico di procurarsene l'incetta anche in questa / città, mentre

s'accor-derà la estrazione; ma nel tempo stesso espressamente lo diffidi, che Sua Ec-cellenza non darà permesso alcuno di estrazione di esso genere da quel porto;

anzi la proibirà fin d'ora: motivo, per cui dovrà esso magistrato civico bilancia-re con esattezza i vari bisogni di quella popolazione, e farne proporzionata-mente l'incetta.

Riguardo al rimettersi colà un distaccamento di cannonieri non solo per adde-strare i torrari di Porto Torres, ma eziandio perché munito di maestranze si

i Vedi doc. 529/1.

2 Titoletto c. 395v.: Stamenti 18 marzo 1796; copia semoplice in P, fasc. G, cc. non nu-merate.

possano in Sassari costrurre gli affusi, ed altri attrezzi corrispondenti pei sei pezzi d'artiglieria ivi esistenti, si restringono gli ordini rassegnanti ad osserva-re, che veglia tuttora la guerra contro una potenza formidabile, e marittima, onde la prudenza esige di esser sempre muniti nei siti d'importanza: che la torre di Porto Torres atta per la sua posizione, consistenza, ed artiglieria di buoni cannoni di bronzo, ad una valida difesa nel suo caso, ed a liberare da quella parte il Regno da una invasione nemica, esige la guarnigione corrispon-dente, e versata nel maneggio del cannone. In tali circostanze pertanto credo-no essi credo-non mecredo-no conveniente, che necessaria la spedizione dell'additato di-staccamento, che Sua Eccellenza si compiacerà, come ne la supplicano, co-mandare.

Essendo poi affatto necessario, che / la torre medesima sia ben mantenuta, e T c. 395 provvista dell'armamento necessario, e munizioni da guerra, e non essendo la medesima né a carico, né diretta dalla Reale Amministrazione, ma bensì dalla città di Sassari, pregano Sua Eccellenza a rilasciare i suoi ordini più efficaci, perché la medesima senza perdita di tempo vi provveda.

E finalmente riferendosi gli Stamenti a quanto tanto sovra gli accennati ogget-ti, come pure intorno al proposto agio del 4% in favore di coloro, i quali nella città di Sassari cambiassero i viglietti di credito, la quale nel mentre potrebbe uniformarsi al sistema tolerato in questa città, sarà per decidere il supremo Magistrato, che sovr'oggetti così interessanti non può non essere dall'Eccel-lenza Vostra consultato senz'infrazione delle leggi fondamentali del Regno, conchiudono col rinnovare all'Eccellenza Sua le proteste del loro inviolabile rispetto.

Cagliari li 18 marzo 1796.

L'abate di San Giovanni di Sinis prima voce dello Stamento ecclesiastico, il marchese di Laconi prima voce dello Stamento militare, Michele Humana pri-ma voce dello Stamento reale.

530 1796 marzo 21, Cagliari (Palazzo arcivescovile).

I tre Statuenti ascoltano da un membro della deputazione ordinaria la lettu-ra di alcune suppliche e approvano le risoluzioni proposte.

Addì 21 marzo 1796. R c. 3v.

Radunato lo Stamento reale nel luogo e forma solita composto della prima voce cavaliere Humana, avvocato Mundula, avvocato Carboni, avvocato Cadeddu, avvocato Sulas, avvocato Pintor, avvocato Crabas. Si [è] fatto lettura d'una sup-plica del notaio signor Randaccio, quale domanda essere pagato dei travagli fattisi per gli Stamenti, nota delli quali presenta in detta supplica quale rileva 1.

Canonico Sisternes e canonico Manca fanno sentire che essendosi communi- l L'interruzione del discorso è nel testo originale.

cate varie suppliche alla deputazione, cioè una del notaio Cara procuratore fi-scale il quale dimanda mutar luogo da quello ove trovasi per essere il clima poco confacente alla sua salute. Altra dei padri Mercedari dove fanno vedere vari abusi della religione e lo stato in cui si trovano. Altra di Steffano Leoni e compagni nella quale si agita un fato criminale ed altra del padre exprovincia-le Cara agostiniano che domanda... La deputazione è entrata in'.

Indi ha proposto che essendovi positiva notizia, che vi siano soli trenta milla starelli di grano in questa capitale oggetto interessantissimo è entrato in senso che si faccia uno scrutinio generale dei grani esistenti in questa per rilevarne la quantità esistente in questa capitale con pubblicarsi un manifesto a tutti i negozianti di esser pronti il giorno stabilitosi per detto scruttinio come rileve-rassi dal manifesto che si pubblicherà, e che si prenda il giuramento a tutti nell'atto dello scruttinio.

Lo Stamento reale soggiunge, che vi debba aggiungersi anche nella memoria la prohibizione di poter estrarre, o vendere in avvenire veruna somma del gra-no, che possiedono senza permesso degli ordini supperiori.

Alle suppliche ha progettato in risposta una memoria nella quale risponde ri-guardo al notaio Cara, che possa mutar sito oppure imbarcarsi non però veni-re alla capitale qual'ora dagli attestati dei medici faccia risultaveni-re la sua cativa

R c. 4 salute in quel clima / e luogo dove si trova.

Che riguardo alla supplica dei padri Mercedari ed il padre ex provinciale Ca-ra, che ricorrano dal vicario generale da cui gli sarà resa quella giustizia che meritano.

Che riguardo alla supplica del signor Steffano Leoni e compagni tratandosi di fatto criminale ricorrano ai loro supperiori.

Tutti questi eccitamenti e risoluzioni sonosi addotati dallo Stamento ecclesia-stico alle quali si è avenuto ed ha unanimemente aderito lo Stamento reale 2 e così si disciolse la presente sessione ed in fede ecc.

530/1 1796 marzo 23, Cagliari.

I tre Stamenti espongono al viceré il loro parere su diverse pratiche:• prima di concedere qualunque estrazione ritengono opportuno uno scrutinio del grano esistente a Cagliari e confermano l'esilio del notaio Cara.

T c. 398 Promemoria 3.

I puntini di sospensione e l'interruzione del discorso sono nel testo originale.

2 Vedi doc. 530/1.

3 Titoletto c. 400v.: Statuenti, 23 marzo 1796; copia semplice in P, fase. G, 1796, li 23 marzo. Promemoria dei tre ordini a Sua Eccellenza il signor viceré per fargli presente che avendo considerato, che a giorni dee pubblicarsi il pregone, che trovasi sotto il torchio concernente la tassa-zione dei comestibili in questa città, e sobborghi per fargli presente sospendere qualunque provviden-za, per i motivi, e rifessioni che se li fa presente in detto promemoria.

I tre ordini del Regno avendo considerato, che a giorni dee pubblicarsi il pre-gone, che trovasi attualmente sotto al torchio concernente la tassazione dei commestibili in questa città, e sobborghi, credono, che l'Eccellenza Vostra pos-sa sospendere qualunque provvidenza, che potesse esigere il contenuto nella supplica dal magistrato civico rassegnatale sotto li 20 dello scorso febbraio, e giorno fa dalla prefata Eccellenza Sua comunicata a' rassegnanti.

E mentre non possono abbastanza commendare il zelo del console di Sua Ma-està siciliana, il quale con promemoria delli 18 del corrente ha prevenuto in tempo quell'inconvenienti, e danni, che può produrre, e cagionare alla regia cas-sa la deficienza del necescas-sario grano per la somministranza del pane alle coralli-ne, che dovranno tra poco approdare in Algheri per la solita pesca, non

perden-do i tre ordini di vista la massima / aperden-dottata di non lasciar estrarre dal fonperden-do esi- T c. 398v.

stente in questi magazzini alcuna partita di grano anche per provvedere alle altre popolazioni del medesimo, che prima non si passi dagli estraenti atto di sotto-messione colle opportune cautele già enunciate all'Eccellenza Vostra in altri si-mili casi, ed in particolare coll'obbligo d'introdurre da' villaggi eguale quantità all'estraenda, qualora gli accompratori per detta città di Algheri non ne abbiano fatta, o siano per farne la conpera della quantità necessaria fuori di questa città, nel qual caso dovranno far constare in debita forma il quantitativo, che avranno acquistato altrove, e le persone dalle quali, come altresì il tempo, e modo, con cui l'introdurranno, ed i magazzini avranno destinato collocarlo, sono in senso, che esigendo la precisa urgenza di levarne per ora una qualche porzione dell'esi-stente in questi magazzini, possa degnarsi l'Eccellenza Sua far precedere a que-sto permesso un nuovo rigoroso scrutinio da farsi giusta il prescritto dalle leggi mediante giuramento da prestarsi non solo dai probiuomini, ed estimatori, che debbono intervenire alla / visita locale di quelli, ma eziando dai posseditori del T c. 399

grano, colla specificazione se ne ritengono fuori della città, ed in qualche villag-gio altra partita, ed il quantitativo di essa, ed ove manchi qualche somma di gra-no al totale, che denunciarogra-no nell'ultimo scrutinio, colla individuazione dell'u-so, che avranno fatto della quantità mancante. E perché alcuno non possa alle-gar ignoranza, e non si dispensi di presentarsi al proprio magazzino per farne l'opportuna visita, e denuncia, potrà pure far affiggere i soliti tiletti per farne tutti avvertiti i posseditori di grano, sotto pena di cadere in commesso la quan-tità del grano, che tralascieranno di denunciare constando della loro disubbi-dienza, o mala fede agli ordini del governo, che tanto interessano il pubblico.

Sulla supplica del notaio Agostino Cara, in cui chiede il permesso dell'Eccel-lenza Sua di portarsi in questa città, atteso il grave incomodo di salute di cui dicesi travagliato, credono i rassegnanti, che perseverando le ragioni medesi-me, per le quali fu da loro richiesto, e dall'Eccellenza Sua ordinato il di lui

al-lontanamento nulla possa provvedersi / sul di lui ritorno restringendosi intan- T c. 399v.

to previo sentimento del medico ad accordargli di potersi trasportare a quel-l'altro luogo, in cui respiri un'aria consimile a questa di Cagliari, e favorevole alla sua malattia, e temperamento.

Siccome poi l'oggetto contenuto in una lettera, che hanno i rassegnanti l'ono-re di pl'ono-resental'ono-re all'Eccellenza Vostra loro dil'ono-retta dal l'ono-religioso mercedario fra' Gioachimo Cano superiore del convento d'Alghero merita tutta la considera-zione del governo per andare in tempo al riparo di quei disordini, ch'esse ne ponno indispensabile conseguente, stimano, che l'Eccellenza Vostra udito il parere del signor vicario generale, e del signor reggente possa adattarvi quei provvedimenti, che sarà per riconoscere opportuni all'esigenza del caso.

La rappresentanza di Steffano Leoni, Gavino Cambedda, e Salvatore Saba del-la città di Sassari compratori del grano, che del-la città di Oristano non credé po-ter lasciare estrarre ad-uso di quella, per cui lo prezzolarono i succennati, con-tenendo, come contiene un articolo litigioso, su di cui potrebbe anche il magi-

T c. 400 strato civico di Oristano avere delle eccezioni a proporre, / i tre ordini hanno creduto, che l'Eccellenza Sua possa rimetterlo alla Reale Udienza perché provveda, come di ragione, e giustizia con quella sommarietà, che è compati-bile coll'oggetto di cuí si tratta, e con quella premura, e sollecitudine, che è tutta propria de' membri, che lo compongono.

E per dimostrare alla ragguardevole popolazione di Cagliari, che i tre ordini senz'alcuna parzialità d'impegno s'interessano quanto sanno, e ponno presso l'Eccellenza Sua onde contribuire in ogni maniera possibile ai maggiori van-taggi di tutti i villici del Regno non possono dispensarsi di pregarla a voler provvedere efficacemente alle instanze esposte da quel consiglio nell'unita rappresentanza, affiché mentre i cagliaritani riconosceranno i benefici effetti della di lei giustizia, vengano assicurati, che il loro zelo si è pure impegnato particolarmente a loro riguardo.

Cagliari li 23 marzo 1796.

L'abate di San Giovanni di Sinis prima voce dello Stamento ecclesiastico, il marchese di Laconi prima voce dello Stamento militare, Michele Humana pri-ma voce dello Stamento reale.

531 1796 marzo 23, Cagliari (Palazzo arcivescovile).

I tre Stamenti ascoltano la lettura di una lettera di monsignor Melano in data 18 febbraio: il presule informa gli Stamenti che a Torino si è venuti a cono-scenza dei fatti di Sassari solo dai giornali e che si attendono i dispacci viceregi per saperne di più: i fatti di Sassari costituiscono comunque un ostacolo alla con-clusione in tempi brevi dell'ambasciata di cui gli Stamenti lo hanno incaricato;

quanto all'arresto del visconte di Flumini nella capitale piemontese, esso non è dovuto a motivi politici ma a fatti personali.

R c. 4 Addì 23 marzo 1796.

Non essendo bisogno rimanere separati gli Stamenti per trattare solamente d'oggetti già combinati nella precedente sessione si unirono tutti e tre gli Sta-

menti in un'istessa aula trovandosi questo Stamento reale composto della pri-ma voce cavaliere Hupri-mana, avvocato Mundula, avvocato Carboni Borras, av-vocato Sulas, avav-vocato Cadeddu, avav-vocato Crabas. Si aprì la seduta con una lettera di monsignor arcivescovo di Cagliari da Torino in data 18 febbraio di-retta alla prima voce dello Stamento ecclesiastico dove fa sentire che non ha scritto alla posta per avere un'occasione opportuna per la quale avrebbe a giungere detta lettera prima della posta, come di fatti così è stato, mentre det-ta prima voce la ricevette da un capidet-tano di bastimento. Indi asserisce che es-sendo giunto il fatto di Sassari solamente per mezzo dei giornali e non essen-do questi di tanta forza nella di cui base potesse fondarsi la decisione di una giunta generale, non poteva recare a compimento la sua commissione, per aspettare atti cotanto magistrali ed autentiche le quali non erano tuttavia giun-te, come in altre sue lettere ove avea pregato gli Stamenti e fa intendere che detto fatto di Sassari ha rattristato molto l'animo del Sommo Pontefice ed uni-tamente prega gli Stamenti acciò abbiano ad interessarsi pel suo nipote l'arci-vescovo di Sassari. Fa passaggio all'arresto del signor visconte di Flumini, e di-ce che viene assicurato da persone degne d'ogni credito, che l'arresto di detto signor visconte non ha alcuna relazione coi fatti della Sardegna, ma che ri-guardi fatti particolari, ed una prova di ciò si era che Sua Maestà avea conde-corato il suo / fratello della croce.

Indi un membro della deputazione ha fatto lettura della memoria circa gli og-getti già combinatisi nella precedente seduta quale è stata approvata dai tre ordini come agli atti, e coerentemente a detta risoluzione, ed in fede ecc.

R c. 4v.

532 1796 marzo 25, Cagliari (Palazzo arcivescovile).

I tre Stamenti ascoltano la lettura del dispaccio fatto pervenire al viceré dal-l'alternos: in esso Angioy lamenta, tra l'altro, la spedizione a Torino di diverse missive di privati in cui viene accusato di infedeltà al sovrano; comunica che a seguito della comparsa di navi da guerra nella costa nord-occidentale della Sar-degna ha allertato i villaggi della Nurra. Viene inoltre letta da don Bartolomeo Simon una lettera del magistrato civico di Alghero in cui viene riferito che quel governatore ha munito di cannoni i bastioni della città che guardano verso terra e che ciò ha prodotto molta paura e un generale stato di subbuglio nella popola-zione. I tre Stamenti raccomandano al viceré di comunicare a quel governatore che d'ora in avanti dovrà evitare di dare disposizioni che turbino la tranquillità degli abitanti ma ritengono anche opportuno approfondire i motivi che hanno dato luogo ai preparativi di difesa.

Addì 25 marzo 1796. R c 4v.

Radunatosi lo Stamento reale composto dell'avvocato Cadeddu che ha fatto di prima voce, avvocato Mundula, avvocato Carboni Borras, avvocato Cabras,

avvocato Sulas, avvocato Pintor, unitamente agli altri due Stamenti ha fatto lettura un membro della deputazione del dispaccio del giudice Angioi tra-smesso a Sua Eccellenza in quest'ordinario, e dalla medesima comunicato agli Stamenti dove seguita a riferire quanto ha in essa opperato a pro e vantaggio della medesima città di Sassari dove trovasi in qualità d'altersos, e del Regno intiero sebbene noti nella medesima che abbi in pubblica presenza senza no-minare i soggetti fatta esso cavaliere Angioi lettura d'alcune lettere intaccanti la decorateza del medesimo, e che siasi scrito a Torino con emphasis la sua partenza, ed accompagnamento, come altresì la sua condotta poco annalo:,-: ai voleri del sovrano. Nota un fatto succeduto a Sassari dove restò alquanto sbi-gotito, mentre non sa per qual accidente andasse a mancare il pane nel giorno di t e che già di 3 in 400 uomini facevansi avanti al suo palazzo dimandando del pane al che si diede premura il medesimo e fece in maniera che siasi pro-visto in un subbito alla sufficienza di quella sera come altresì ai ripieghi d'ad-donarsi nell'avvenire per non mancarne mai più con ciò, che giunga la quan-tità del grano promessasi da questa capitale alla medesima città.

Nota ancora che essendo articolo di prima necessità il lardo e salame in quel-le parti Sua Eccelquel-lenza non permetta estrazione di detto genere mentre ne po-trebbe da ciò derivarsi alcun notabile pregiudizio senza devenirsi al nuovo raccolto.

Fa sentire che essendo stato avvisato con lettera e con altri avvisi particolari, che siano comparse alcune navi da guerra dalla parte della Nurra il qual vil- Rc.5 laggio e tutti quei contorni siansi subito messi alle armi / aspettando alcun evento quale svanì fu di motivo, che un tal avviso, lo abbi fatto sentire un sommo dispiaccere non tanto per le conseguenze, che ne potrebbero derivare quanto per le cattive lingue e mal penzanti cittadini che tutto dì vanno vocife-rando, che non tardi il sovrano a mandar troppa per assogettar la Sardegna ed altre cose simili. In forza di questa nuova e lettera che acchiude fece unire il magistrato civico e quindi si decise come dalla copia di detta risoluzione po-trassi da Sua Eccellenza rilevare.

Si fece lettura d'un'altra lettera del magistrato civico di Sassari agli Stamenti dove con ringraziare i medesimi dell' interessamento che i medesimi si sono presi in favore di quella città con far loro pervenire del grano e ciò è di comu-ne desiderio di canonieri; si compromettono maggiormente d'essere attaccati vieppiù alla capitale ed a questo supperiore governo.

La deputazione progettò una lettera di risposta a questa lettera del magistrato civico dove si protesta del constante attaccamento ed interessamento per quella città; quale fu approvata dai tre ordini e fatta sottoscrivere dalle prime voci.

Altra della città d'Alghero a Sua Eccellenza dove si espone la necessità di quella piazza per la quale non può nelle presenti circostanze trasmettere i fu-

' Lo spazio è nel testo originale.

cili, che possiede anzi prega Sua Eccellenza a volersi degnare far raccomodare quelli, che vi si trovano sconci per essere tropo necessari anche quelli, come altre volte ne aveano instato il raccomo a Sua Eccellenza.

Si prese a disaminare detta lettera con aver poi dopo vari riflessi ed eccita-menti, tanto la deputazione, come gli Stamenti stabilito di non avanzarsi più oltre nella ricerca e richiamo di detti fucili.

Don Bartolomeo Simon in seguito a quella lettera della città d'Alghero ha fat-to ostensione d'un articolo di lettera di detfat-to magistrafat-to civico diretta al me-desimo dove lo pregano far le opportune instanze presso Sua Eccellenza ac-ciò il governatore cavaliere Carroz si astenga di fare vari preparamenti ostili che tutto giorno sta faccendo, e ciò che è più va rinforzando le batteria che danno verso terra tutti movimenti, che hanno fatto sbigotire detta

Don Bartolomeo Simon in seguito a quella lettera della città d'Alghero ha fat-to ostensione d'un articolo di lettera di detfat-to magistrafat-to civico diretta al me-desimo dove lo pregano far le opportune instanze presso Sua Eccellenza ac-ciò il governatore cavaliere Carroz si astenga di fare vari preparamenti ostili che tutto giorno sta faccendo, e ciò che è più va rinforzando le batteria che danno verso terra tutti movimenti, che hanno fatto sbigotire detta

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