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Emilia-Romagna

Nel documento Rapporto 2007 (.pdf 3.0mb) (pagine 192-196)

6.2. L’impiego dei fattori produttivi

7.1.1. Emilia-Romagna

La regione, secondo Unioncamere, presenta per il 2007 un aumento della produzione dell’industria manifatturiera che si attesta sul +2,1%, risultato che ricalca sostanzialmente quello del 2006 tornato in positivo dopo cinque anni di costanti contrazioni e che ancora appare nettamente superiore al +1,2% rileva-to a livello nazionale (tabella 7.1). La ripresa iniziata tra il secondo ed il terzo trimestre del 2005 ha continuato la sua crescita senza interruzioni, con un pic-co nel sepic-condo trimestre 2006 e uno nel primo trimestre 2007 fino in chiusura d’anno, andamento condiviso dal Paese nel suo complesso, ma con valori più bassi di 0,7-0,8 punti percentuali.

In relazione a quanto previsto per lo sviluppo nazionale è ragionevole im-maginare quanto meno il mantenimento della situazione di relativo privilegio dimostrata negli anni dall’Emilia-Romagna. La vera sfida si gioca sempre più sull’evoluzione strutturale dell’industria, in quanto risulta evidente che i mo-menti di difficoltà mettono molto più intensamente alla prova le imprese tanto più queste sono piccole. La tipologia dimensionale che meglio reagisce alla globalizzazione è certamente quella che impiega oltre 50 dipendenti; natural-mente analizzando settore per settore questa dimensione di soglia può subire correzioni sia al ribasso che al rialzo.

In Emilia-Romagna l’artigianato manifatturiero è molto rilevante e solita-mente dimostra una notevolissima vivacità: nel 2007 ha registrato un forte ral-lentamento nella produzione realizzando un +0,2% aggravato dalla netta con-trazione del fatturato pari a -0,5%, andamenti ancorché positivi se confrontati con i valori della media nazionale rispettivamente pari a -0,4% e -0,8%.

Se passiamo ad analizzare l’andamento dell’industria alimentare regionale scopriamo che la fase di crescita parte nella seconda metà del 2005, prosegue senza brillare per tre trimestri del 2006 che conclude con un notevole picco (+2,9%); nel 2007 la crescita complessiva (+1,21%), identica all’anno prece-dente, si caratterizza per un andamento scostante che anticipa il suo massimo al terzo trimestre mentre quello di chiusura d’anno realizza un misero +0,12%

(tabella 7.2).

Il dato descrittivo del grado di utilizzo degli impianti non è disponibile, ma essendo strettamente correlato con l’andamento della produzione industriale, possiamo stimare che dovrebbe, per l’intero Paese, mediamente superare il 77%, mentre per l’industria manifatturiera regionale, potrebbe avvicinarsi al 79%. L’industria alimentare regionale non dovrebbe discostare il grado di uti-lizzo degli impianti da quello dell’intero manifatturiero.

Tabella 7.1 - Evoluzione trimestrale dei dati sulla congiuntura dell’Industria manifatturiera in Emilia-Romagna e in Italia Produzione (var. %) Grado utilizzo impianti (rapporto %)

Fatturato (var. %) Fatturato export su fatturato totale (rapporto %)

Imprese esportatrici (rapporto %) Ordinativi (var. %) Esportazioni (var. %)i Mesi di produzione assicurata dal portafoglio ordini (numero)

Occupazione dipendente (var. %) E.R. Italia E.R. Italia E.R. Italia E.R. Italia E.R. Italia E.R. Italia E.R. Italia E.R. Italia E.R. Italia 2004-0,5 -1,3 73,8 72,7 -0,4 -1,0 46,7 40,4 11,9 16,8 -0,5 -1,3 1,3 0,3 3,2 3,4 -7,5 -0,8 2005-0,9 -1,6 75,2 73,3 -0,5 -1,6 43,6 39,4 21,4 21,4 -0,8 -1,8 1,0 -0,3 3,2 3,4 0,8 0,8 I trim1,6 0,9 76,3 74,5 2,2 1,0 45,8 38,1 23,5 26,8 2,1 1,4 3,4 2,0 3,3 3,8 -1,9 0,4 II trim2,7 2,0 77,9 76,7 3,0 1,8 44,9 39,2 25,2 26,9 2,6 1,7 4,2 2,6 3,2 3,5 2,8 0,5 III trim2,2 1,3 74,2 75,2 2,5 1,5 42,4 38,1 28,6 27,0 2,3 1,4 3,3 2,0 3,1 3,4 2,4 0,1 IV trim2,5 1,8 77,2 75,5 3,1 2,6 45,4 38,4 27,8 27,9 3,1 2,2 2,8 2,2 3,5 3,5 2,2 -1,9 20062,3 1,5 76,4 75,5 2,7 1,7 44,6 38,5 26,3 27,2 2,5 1,7 3,4 2,2 3,3 3,6 1,4 -0,2 I trim3,2 1,9 n.d.n.d.3,8 2,0 38,6 37,0 33,5 28,5 3,5 0,9 5,2 3,4 3,5 4,5 6,0 0,3 II trim1,9 1,1 n.d.n.d.2,1 0,6 41,8 39,9 24,2 22,0 2,1 0,9 3,2 3,2 3,6 3,8 3,3 1,6 III trim1,4 0,9 n.d.n.d.1,1 0,8 45,3 46,6 27,5 19,5 0,6 0,5 3,4 2,6 4,2 3,5 -3,9 0,1 IV trim1,7 0,9 n.d.n.d.1,8 1,0 38,3 41,4 21,8 24,1 2,2 1,4 2,3 3,1 3,7 3,7 n.d.n.d. 20072,1 1,2 n.d.n.d.2,2 1,1 41,0 41,2 26,8 23,5 2,1 0,9 3,5 3,1 3,8 3,9 n.d.n.d. Fonte: Indagine congiunturale sull’industria in senso stretto - Centro Studi Unioncamere - Unioncamere Emilia-Romagna.

La voce “fatturato” dell’industria manifatturiera nazionale presenta varia-zioni positive durante tutto il 2007, anche se con un po’ più di smalto nell’ini-zio d’anno, e mediamente è rappresentata da un incremento dell’1,1%; analo-go si presenta l’andamento per l’Emilia-Romagna, ma appare caratterizzato da valori sempre più elevati ora molto più, ora meno di un punto percentuale. Il fatturato del settore alimentare dell’industria regionale, caratterizzato, nel 2007, da variazioni positive per tutti i 12 mesi, manifesta impennate nel primo e terzo trimestre a cui segue un notevole ridimensionamento nel quarto che si conclude con un complessivo +1,69%.

La quota di fatturato che le imprese manifatturiere nazionali realizzano all’estero vive una sostanziale tenuta nel 2003 e 2004, mentre subisce una sen-sibile contrazione nel corso degli anni 2005 e 2006, per riprendersi molto bene nel 2007 ed in particolare nella seconda metà dell’anno tornando a superare di nuovo quota 41%. La quota regione di export diminuisce nel 2005, recupera in parte nel 2006, ma nel 2007 perde 5-6 punti rispetto al livello di un lustro pri-ma, e vede annullato l’ormai tradizionale vantaggio di 4-6 punti percentuali che l’Emilia-Romagna mediamente aveva su quella nazionale.

Tabella 7.2 - Evoluzione trimestrale dei dati sulla congiuntura dell’Industria alimentare e delle bevande in Emilia-Romagna

Fonte: Indagine congiunturale sull’industria in senso stretto - Centro Studi Unioncamere - Unioncamere Emilia-Romagna.

La parte di fatturato realizzata all’estero dalle imprese emiliano-romagnole che operano nell’alimentare è cresciuta sensibilmente nel 2004 (28,7%), si è ridimensionata nel corso del 2005 (21,7%), per arrivare a fine 2006 su un valo-re molto prossimo al 23%; nel corso dell’ultima annata, con poco più del 18%, è tornata ai livelli del 2003.

Il numero di imprese che si affacciano sui mercati esteri va tendenzialmen-te crescendo, e le marcatendenzialmen-te fluttuazioni che ancora manifesta indicano sempre meno l’occasionalità di questa strategia e sempre più sono da leggersi nello svantaggio che l’Euro forte crea. I dati del 2003 e del 2004 segnalavano un sensibile ritardo nella crescita del numero di imprese manifatturiere esportatri-ci della Regione rispetto a quello dell’intero Paese, il 2005 presentava valori percentuali medi perfettamente coincidenti (21,4%) e il 2006 ancora di poco inferiori, mentre il 2007, con oltre 3 punti percentuali di maggior quota rispet-to al sistema Paese, descrive una notevole vivacità delle aziende regionali.

Il numero di imprese alimentari regionali che operano sui mercati, nel 2007, ha raggiunto un quarto del totale mostrando una situazione del tutto rin-novata rispetto alla minor propensione all’esportazione che da sempre conno-tava il comparto.

Gli ordinativi manifatturieri complessivi, i quali non possono che presenta-re andamenti stpresenta-rettamente collegati a fatturato e produzione, mostrano una co-stante contrazione nei primi tre trimestri sia per l’industria regionale che per quella nazionale, nel quarto trimestre si verifica una netta ripresa che consente di concludere l’intera annata con una riduzione, rispetto al livello del 2006, del 16% per l’Emilia-Romagna, ma del 47% per l’industria manifatturiera nazio-nale. Gli ordinativi relativi all’industria alimentare regionale, con un andamen-to sinusoidale che trova il suo massimo nel terzo trimestre mantiene sostan-zialmente le posizioni del 2006.

Se osserviamo cosa accade a carico delle esportazioni, l’Emilia-Romagna manifesta da tre anni consecutivi un certo ottimismo, ad eccezione del primo trimestre 2005, mentre per l’Italia un flebile 2004 è seguito da un 2005 com-pletamente negativo; il 2006 si caratterizza per variazioni positive intense per la Regione ma anche per l’intero Paese. Nel corso del 2007 le esportazioni hanno continuato a crescere, ma è toccato questa volta al manifatturiero nazio-nale mostrare una maggiore vivacità rispetto a quello regionazio-nale, pur mante-nendo quest’ultima 0,4 punti di vantaggio. Le esportazioni di alimentari dell’Emilia-Romagna seguono negli anni una linea di tendenza positiva e ca-ratterizzata da una ben definita stagionalità, caratteristica che nel corso del 2007 è venuta meno: si manifestano due massimi, uno, nel primo trimestre e l’altro nel terzo trimestre; l’annata si è conclusa con un incremento complessi-vo molto prossimo al 3%.

Il numero di mesi di produzione che il portafoglio ordini è in grado di assi-curare all’industria manifatturiera, senza forte distinzione tra regionale o na-zionale, varia tra 3,8 e 3,9, mentre l’industria alimentare regionale pur incre-mentando raggiunge il valore di 3,3.

I dati che descrivono la situazione occupazionale dei dipendenti dell’industria manifatturiera tracciano per la Regione una vivacità certamente maggiore di quella manifestata dal sistema Italia: dopo un 2005 che ha visto occupazione regionale e nazionale giungere al medesimo risultato (+0,8%), ha fatto seguito un 2006 dove si sono confrontate una contrazione dell’occupazione (-0,2%) a livello nazionale con il +1,4% in ambito regionale;

il 2007, di cui abbiamo disponibili i dati dei primi tre trimestri, sembra accen-tuare ancor di più il divario: senza le correzioni dell’ultimo periodo +4,4% il valore ragionale e +0,7% quello nazionale.

Nel documento Rapporto 2007 (.pdf 3.0mb) (pagine 192-196)