• Non ci sono risultati.

L’impiego di fitofarmaci, fertilizzanti, sementi e mangimi

Nel documento Rapporto 2007 (.pdf 3.0mb) (pagine 176-179)

6.2. L’impiego dei fattori produttivi

6.2.3. L’impiego di fitofarmaci, fertilizzanti, sementi e mangimi

Le spese sostenute dagli agricoltori per l’acquisto di fitofarmaci, fertiliz-zanti, sementi e mangimi, stimate in base ai valori delle vendite a livello della distribuzione (tabella 6.8), sono risultate in forte crescita (9,7%), a causa dell’incremento dei prezzi dei mezzi tecnici, in particolare mangimi, concimi e sementi cerealicole. Considerando i volumi degli input, si è registrato un ulte-riore calo degli impieghi di fitofarmaci, una complessiva stabilità dei consumi di fertilizzanti e di mangimi ed un incremento dei quantitativi di seme impie-gato per le semine di colture cerealicole ed orticole.

Nel settore dei fitofarmaci, si è osservato un lieve recupero delle vendite, comunque inferiore ad un punto percentuale. Il segmento degli erbicidi ha evi-denziato una modesta ripresa, grazie alle maggiori richieste derivanti dall’incremento delle superfici investite a cereali, a fronte, comunque di stabili consumi nel settore bieticolo. L’andamento meteoclimatico è stato sfavorevole all’insorgere di malattie fungine, comportando ridotti trattamenti in frutticoltu-ra ed in particolare sulla vite. Gli impieghi di insetticidi, cresciuti fino a mag-gio grazie all’anticipo della stamag-gione agricola, si sono poi assestati sui livelli dell’annata precedente.

Tabella 6.8 - Vendite di mezzi tecnici presso i distributori dell’Emilia-Romagna nel periodo 2003-2007 (in milioni di euro)

2003 2004 2005 2006 2007 Var. %

06/05

Var. % 07/06 Concimi 95,911 98,137 93,780 91,659 103,276 -2,3 12,7 Fitofarmaci 148,323 149,267 147,504 140,851 141,865 -4,5 0,7 Sementi 74,811 75,209 70,3856 76,965 88,100 9,3 14,4 Mangimi 229,548 244,211 215,276 217,907 245,612 1,6 12,7 Totale 548,594 566,824 519,712 527,382 578,853 1,5 9,7

Fonte: Nostre elaborazioni su dati e stime fornite dai distributori di mezzi tecnici.

Le quotazioni rilevate dalla Camera di Commercio di Ravenna hanno mo-strato andamenti variegati, con eccezionali rincari di alcuni prodotti e listini in regressione per altri. Gli aumenti dei prezzi più evidenti sono stati a carico dei prodotti rameici (+30%), utilizzati nei trattamenti fungicidi, a causa dell’impennata dei costi della materia prima. Sono rincarati anche gli insettici-di, in particolare quelli a base di olio bianco, dipendenti dall’aumento del prezzo del petrolio. Inoltre, la revoca di alcuni formulati, conseguente alla re-visione delle sostanze attive prevista dalla direttiva comunitaria 91/414 CEE, ha comportato la scomparsa di prodotti ad ampio spettro, sostituiti da speciali-tà con costi unitari superiori. I prezzi degli erbicidi hanno recuperato le perdite degli anni precedenti, con una crescita media di quasi il 6%, per effetto della ripresa della domanda sulle colture cerealicole e la stabilità di quelle bieticole.

Relativamente ai concimi, le vendite sono cresciute di quasi tredici punti percentuali. Gli impieghi di fertilizzanti, nella prima parte dell’anno, hanno rallentato la tendenza alla riduzione dei volumi, per effetto di una domanda so-stenuta sul frumento e sulle colture primaverili-estive. In seguito, comunque, i consumi sono stati fortemente influenzati dagli eccezionali rincari dei prezzi e dall’andamento stagionale anomalo, che ha modificato le aspettative degli a-gricoltori in merito all’entità della produzione, con conseguente calo delle ap-plicazioni azotate di post-emergenza. L’aumento dei prezzi è dovuto all’accresciuta domanda proveniente da alcuni paesi ad economia emergente, a fronte di un’offerta limitata per carenza di materie prime derivanti da estrazio-ne (fosforo e potassio), ed all’aumento del costo dell’eestrazio-nergia, che grava sul co-sto di produzione, in particolare dei concimi azotati, con ricadute su tutte le spese logistiche (imballaggi, trasporti).

I prezzi all’ingrosso dei concimi minerali rilevati dalla Camera di Com-mercio di Ravenna evidenziano un incremento di tutti i prodotti, più evidente per quelli fosfatici e potassici. I prodotti fosfatici, che avevano mostrato nei periodi precedenti oscillazioni contenute, hanno fatto registrare un’improvvisa e rapida impennata dei prezzi, in corrispondenza del periodo di massimo im-piego primaverile, ma i valori hanno poi continuato a crescere per tutto l’anno.

I listini del perfosfato minerale semplice, che è un concime prodotto anche in Italia, sono aumentati di oltre il 10%, mentre quelli del perfosfato triplo sono cresciuti quasi del 30%. Trascinate al rialzo anche le quotazioni di complessi binari a base di fosforo, come il fosfato biammonico (DAP 18/46), uno dei fer-tilizzanti maggiormente utilizzati, cresciute del 19% rispetto al 2006.

I concimi potassici, con disponibilità limitata ed offerta pressoché total-mente d’importazione, hanno evidenziato prezzi quasi raddoppiati in coinci-denza con gli impieghi di fine primavera; più contenuti i valori medi annuali, che hanno comunque raggiunto per alcuni prodotti, come il solfato potassico

contenente magnesio, incrementi del 15% rispetto l’anno precedente.

Tra le sostanze azotate le rilevazioni riportano valori in crescita per l’urea (+12%), a scapito delle quotazioni del nitrato ammonico. In aumento anche i listini del solfato ammonico, con rialzi del 6%. L’andamento dei corsi dei complessi ternari NPK, la cui produzione dipende da materie prime d’importazione, ha seguito i valori positivi del comparto, ma con variazioni più contenute, attorno al 3%.

Le sementi hanno evidenziato una ripresa delle vendite a livello della distri-buzione, superiore a quattordici punti percentuali, con effetti amplificati dalla ripresa della domanda cerealicola. Il mercato sementiero è stato caratterizzato da forti rincari, seguiti alle quotazioni record della granella nelle Borse merci nazionali ed alle rilevanti richieste del mondo produttivo, anche a seguito del recupero dei terreni a riposo. L’andamento mercantile del frumento ha condi-zionato comunque tutto il mercato delle sementi, che sono state scambiate sul-la piazza di Bologna a valori sempre superiori all’annata precedente.

Il seme di frumento tenero di prima riproduzione è aumentato su base an-nua del 25%, mentre quello di frumento duro ha riportato valori superiori al 31% rispetto alla media annuale del 2006. Su queste quotazioni, dipendenti dalla forte espansione degli investimenti, ha avuto effetto anche la ridotta di-sponibilità di seme, conseguente ad una carente produzione sementiera nella campagna precedente. In crescita (+15%) anche le sementi di orzo, con ridotta disponibilità di seme, in particolare per il prodotto a destinazione zootecnica.

Nonostante la riduzione degli investimenti maidicoli, i prezzi della semente (di provenienza estera) sono risultati comunque elevati, in relazione alla crescita della domanda nei paesi dell’Est e Nord Europa, anche per usi energetici. In forte flessione le colture proteoleaginose (soia e girasole), penalizzate dalla maggiore redditività degli investimenti cerealicoli e dal ritardo nell’applicazione del regime fiscale agevolato per le energie rinnovabili. Stabi-li le superfici utiStabi-lizzate per la barbabietola, drasticamente ridimensionate nell’annata precedente a seguito della riduzione dei livelli produttivi di zuc-chero imposti dalla riforma del settore. Tra le sementi foraggere, le quotazioni dell’erba medica sono cresciute dell’11% rispetto ai bassi valori dell’annata precedente, mentre il loietto italico ha mostrato rincari del 31%. In ascesa i prezzi di seme e piantine da orto, moltiplicate in regione ma d’importazione e-stera, condizionate in Italia da vincoli normativi e di registrazione (costi ro-yalty, controlli ogm).

Per quanto riguarda i prodotti destinati all’alimentazione animale, il valore delle vendite dei mangimi distribuiti dalle imprese rilevate è cresciuto di quasi tredici punti percentuali. Tale risultato è conseguenza dell’eccezionale rincaro dei prezzi delle materie prime, mentre la domanda risulta gravemente

penaliz-zata dalla riduzione dei capi bovini allevati in regione, a fronte di una stabilità dei consumi nel settore suinicolo; sono aumentate, invece, le richieste degli al-levamenti avicoli, che hanno ormai superato la crisi di mercato conseguente all’influenza aviaria.

I mercati delle materie prime cerealicole sono stati interessati da un forte squilibrio tra offerta mondiale e la crescente domanda dei Paesi emergenti. Le quotazioni dei frumenti teneri zootecnici alla Borsa merci di Bologna hanno fatto registrare, dopo i raccolti, picchi superiori ai 250 euro/t con aumenti di circa il 45-50% rispetto l’anno precedente e con prezzi finali risultati comun-que su livelli sostenuti. Analogamente, le aspettative di un raccolto modesto in Europa a seguito dell’andamento climatico siccitoso, hanno spinto al rialzo i listini del mais, con una la quotazione media annua della granella di mais na-zionale, cresciuta quasi del 35%. Sono aumentati eccezionalmente anche i prezzi dei cereali bianchi, sostenuti dai mercati comunitari, con listini dell’orzo nazionale pesante maggiorati di oltre 65 €/t rispetto l’anno preceden-te. I sottoprodotti molitori (cruscame tenero cubettato e farinaccio tenero) han-no seguito l’andamento tendenziale dei frumenti, e sohan-no stati scambiati a prez-zi rispettivamente superiore al 59% ed al 52% rispetto al 2006. Analogo an-damento ha evidenziato anche il principale sottoprodotto della lavorazione saccarifera, la polpa cubettata essiccata di barbabietola nazionale, che è stata trattata a 191 euro/t, con incrementi di quasi il 60%. L’andamento mercantile dei proteici è condizionato dai prezzi internazionali. Le quotazioni delle farine proteiche si sono collocate su valori superiori ai 260 euro/t, con rialzi di quasi il 31% per la farina d’estrazione di soia integrale e del 34% per quella estera.

Per quanto riguarda la produzione foraggiera, i listini dell’erba medica di-sidratata in pellet hanno mostrato incrementi di oltre il 20%, in parte motivati dai crescenti costi industriali conseguenti al rincaro dei prodotti energetici. In aumento, ma con oscillazioni più contenute, sono risultati i corsi dei fieni tra-dizionali essiccati al sole.

Nel documento Rapporto 2007 (.pdf 3.0mb) (pagine 176-179)