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Il credito agrario a breve termine e a medio lungo termine

Nel documento Rapporto 2007 (.pdf 3.0mb) (pagine 165-168)

6.1. Il credito agrario

6.1.2. Il credito agrario a breve termine e a medio lungo termine

Le differenti motivazioni che determinano la necessità di ricorrere al credi-to agrario, in quancredi-to connesse a occasionali carenze di liquidità o a esigenze finanziarie più impegnative, comportano la distinzione del credito agrario nel-le sue due tipiche componenti: credito agrario di breve periodo e credito agra-rio di medio-lungo peagra-riodo. Pertanto, dei 3.994 milioni di euro che costitui-scono la consistenza del credito agrario emiliano-romagnolo, a fine settembre 2007, ciò che viene destinato a sostenere il fabbisogno finanziario di breve pe-riodo è costituito da 1.534 milioni di euro; esso rappresenta il 12% dei 12.750 milioni di euro di credito agrario nazionale a breve termine. Con riferimento al ruolo che hanno le varie province nel determinare l’ammontare totale di tale tipologia di credito a livello regionale, si rileva che nelle province di Forlì, Modena e Bologna il valore supera i 200 milioni euro; in quasi tutte le rima-nenti province, l’ammontare si colloca fra 150 e 200 milioni di euro. Pertanto, esprimendo questo credito agrario provinciale in termini percentuali sul totale regionale, la provincia di Forlì detiene la percentuale più elevata pari al 15,3%;

per tutte le altre province, i valori percentuali sono piuttosto simili, collocan-dosi fra il 9,3% della provincia di Ferrara e il 14,7% della provincia di Mode-na; solo per la provincia di Rimini tale percentuale si ferma al 3%.

Per quanto riguarda il credito agrario di durata superiore a 18 mesi, si rileva che la sua consistenza, a fine settembre 2007, è pari a 2.460 milioni di euro e rappresenta l’11% dei 22,3 miliardi di euro di tale tipologia di credito a livello nazionale. In particolare, necessità differenti sono a sostegno di questa fonte di finanziamento; così, il credito a sostegno delle costruzioni rurali rappresenta il 57%; quello per le macchine e attrezzi assorbe il 28%; il rimanente 15% è ri-volto a all’acquisto di terreni. Le corrispondenti percentuali a livello nazionale sono: 53%, 30% e 17%; pertanto, la realtà regionale non si discosta da quella nazionale. Volendo verificare la consistenza del credito agrario di medio-lungo periodo nelle nove province, il valore di maggior rilievo è riferito alla provincia di Modena ed è pari a 348 milioni di euro; seguono, con una consi-stenza ancora superiore a 300 milioni di euro, le province di Ravenna e Parma;

in quasi tutte le restanti province, comunque, la consistenza non scende al di sotto di 250 milioni di euro. Pertanto, come per il credito agrario a breve ter-mine, anche per questa tipologia di credito l’importanza del credito agrario per ogni provincia rispetto a quello regionale è abbastanza simile tra le diverse re-altà; la percentuale più bassa - con l’eccezione della provincia di Rimini - è ri-ferita alla provincia di Piacenza, ed è pari al 10%; quella più elevata è relativa alla provincia di Modena dove raggiunge il 14,1%.

La consistenza rilevante delle due specifiche componenti di credito agrario

dimostra che le imprese agricole di tale regione ricorrono al sostegno bancario sia per soddisfare il fabbisogno finanziario legato alla gestione corrente, sia per integrare i mezzi finanziari derivanti da autofinanziamento e destinati agli investimenti. Ma è anche vero che il credito agrario a medio-lungo termine, con la sua consistenza di 2.460 milioni di euro, supera di 926 milioni di euro la componente di breve periodo; esso, infatti, costituisce il 61,6 % del credito a-grario totale. A titolo di confronto con la realtà nazionale, dei 35 miliardi di euro relativi alla consistenza del credito agrario in Italia, a fine settembre 2007, la parte più rilevante, pari a 22,3 miliardi di euro è relativa alla compo-nente di medio-lungo termine; essa va oltre, quindi, di quasi 10 miliardi di eu-ro la componente di breve periodo e rappresenta il 63,6% del credito agrario totale. Anche a livello provinciale si conferma la caratteristica prevalenza del credito agrario di medio-lungo termine. In due province - Ferrara e Ravenna - la sua consistenza, a fine settembre 2007, supera quella del credito agrario di breve termine per un valore che oltrepassa i 150 milioni di euro; in altri tre ca-si - Parma, Reggio Emilia e Modena - tale differenza supera i 120 milioni di euro. Ne consegue che nella maggior parte delle province la percentuale riferi-ta alla consistenza della componente a medio-lungo termine supera il 60%; il valore massimo, pari a 67,2% è relativo alla provincia di Ferrara; nella provin-cia di Bologna, si registra il valore minimo in ambito regionale, che comunque non scende al di sotto del 55%.

Con riferimento alla variazione della consistenza delle due tipologie di cre-dito agrario a livello regionale che si ha nell’ultima rilevazione rispetto a quella dell’anno precedente, si rileva che la componente di breve termine cresce di 57 milioni di euro, ciò corrisponde ad un incremento del 3,8%; per quanto riguarda la realtà agricola nazionale, la variabile in esame aumenta del 4,2%. La varia-zione riferita all’ultimo anno si discosta da quanto emerge dal confronto fra la consistenza di fine settembre 2006 rispetto a quella di 12 mesi prima; infatti es-sa cresce solo dello 0,8% nelle realtà regionale e diminuisce dell’1,6% in quella nazionale. La componente di durata superiore ai 18 mesi vede aumentare la sua consistenza, di fine settembre 2007 rispetto a 12 mesi prima, di 138 milioni di euro, con un incremento del 5,9%; la crescita corrispondente a livello nazio-nale è del 6,5%. In entrambe le realtà territoriali, la crescita di questa fonte di finanziamento si riduce rispetto a quanto emerge confrontando la sua consi-stenza a fine settembre 2006 rispetto a 12 mesi, pari a 8,3% per la realtà regio-nale e a 10,3% per quella nazioregio-nale. Si può, pertanto, evidenziare, con riferi-mento all’ultimo anno, un cambiariferi-mento nell’importanza delle due tipologie di credito agrario, che vede attivarsi il ruolo anche di quella di breve periodo.

Per quanto riguarda la variazione delle due tipologie di credito agrario nelle varie province, nell’ultima rilevazione rispetto a quella di dodici mesi prima, si

nota una rilevante varietà di situazioni. Così, vi è la realtà della provincia di Forlì, in cui la componente di breve periodo cresce del 30,2%; invece, in due province – Ferrara e Ravenna –vi è una riduzione piuttosto elevata. A sua vol-ta, nella maggioranza dei casi la variazione del credito agrario di medio-lungo termine è positiva e in due province - Modena e Piacenza - è superiore al 10%;

ma in altre due province - Reggio Emilia e Ferrara - la sua variazione è negati-va.

Negli ultimi cinque anni le due tipologie di credito agrario presentano un’evoluzione con intensità diversa. Preso come anno base il 2002, le consi-stenze del credito agrario a breve termine per gli anni successivi, espresse in numeri indice, evidenziano una crescita progressiva ma di entità contenuta, che porta ad un valore pari a 111,1 con riferimento alla rilevazione più recente. A sua volta, la consistenza del credito agrario di medio-lungo periodo, si caratte-rizza per una crescita continua e rilevante, che fa salire i numeri indice, fino ad arrivare ad un valore pari a 144,4, a fine settembre 2007. Questo significa che in tale periodo la crescita delle componenti del credito agrario è pari ad un tasso medio annuo di variazione del 2,1% per quanto riguarda quella di breve termi-ne e del 7,6% per quella di medio-lungo periodo. Per la realtà nazionale, le due tipologie di credito agrario crescono rispettivamente ad un tasso medio annuo del 2,6% e dell’11,2%.

In Emilia Romagna, la crescita relativamente più accentuata del credito a-grario di medio-lungo termini rispetto all’altra tipologia di credito comporta che, negli ultimi anni sia cresciuta costantemente non soltanto la sua consi-stenza ma anche la sua predominanza, passando da un contributo al credito agrario totale pari a 55,2%, a fine settembre 2002 ad un valore percentuale che, 5 anni dopo, è superiore di 6,4 punti. Questa caratteristica evolutiva del credito agrario a medio-lungo termine è molto più netta con riferimento alla realtà nazionale; infatti, il contributo percentuale del credito agrario a medio-lungo termine rispetto a quello totale, rilevato a fine settembre 2007 cresce di 9,3 punti percentuali rispetto a quanto si verifica 5 anni prima. Anche nella maggior parte delle province, negli ultimi cinque anni, il credito agrario a bre-ve termine si caratterizza per una crescita continua, sebbene con valori non particolarmente elevati; la crescita persistente è comunque la caratteristica e-volutiva del credito agrario a medio lungo termine nelle nove province; in par-ticolare, in due province - Piacenza e Parma - il tasso medio annuo di varia-zione è superiore al 13%.

Pertanto, l’analisi effettuata mette in luce il ruolo importante del credito a-grario nelle sue due componenti, che consolidano la loro presenza nel tempo.

Le realtà delle singole province evidenziano una varietà di casi sia per quanto riguarda il ruolo delle due tipologie, sia per quanto riguarda la loro evoluzione,

in generale, comunque, si può affermare che è la componente di medio-lungo termine ad esercitare il ruolo di maggior rilievo.

6.1.3. La consistenza del credito agrario in base alla dimensione degli

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