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Gli ortofrutticoli

Nel documento Rapporto 2007 (.pdf 3.0mb) (pagine 102-113)

Frutta. L’andamento climatico dell’annata trascorsa si è contraddistinto per gli elevati valori termici, decisamente superiori alla media, e per le ridotte occasioni di precipitazione. Allo scarso regime pluviometrico del periodo au-tunnale e invernale si sono sommate una insufficiente presenza di precipita-zioni durante gli inizi del 2007, e la tendenza al raggiungimento di livelli di temperatura decisamente superiori rispetto agli anni precedenti. Il quadro complessivo ha avuto ricadute pesanti sugli accumuli di acqua in falda, e sulla possibilità per le vegetazioni di attingere a risorse idriche disponibili.

La presenza di valori di temperatura superiori alla norma ha indotto un’anticipazione nell’evolversi delle fasi fenologiche, e l’assenza di gelate primaverili ha scongiurato il pericolo di ulteriori ripercussioni delle avversità climatiche sul comparto delle colture frutticole. Le avversità climatiche hanno contribuito ad inficiare in alcuni casi le performance qualitative delle produ-zioni, ed in generale hanno determinato una riduzione delle rese rispetto all’anno precedente. La condizione di clima siccitoso ha in particolare gravato sullo sviluppo dei frutti delle colture arboree, provocando la diminuzione della carica di frutti, delle pezzature e il conseguente calo delle rese per ettaro. A completare il quadro, si sottolinea la presenza di eventi grandinigeni, che han-no contribuito ad inficiare (in alcuni areali) il risultato produttivo, e di venti meridionali caldi e secchi, che hanno penalizzato alcune coltivazioni.

Se da un lato la scarsità di precipitazioni e le elevate temperature hanno provocato modificazioni nell’evoluzione delle fasi fenologiche delle colture, è

necessario sottolineare che le condizioni climatiche hanno ridotto lo sviluppo di patologie fungine ed in generale di quadri fitopatologici di rilievo. Tuttavia, l’annata 2007 conferma la diffusione e la presenza del Cancro da Valsa soprat-tutto nelle produzioni pericole dell’areale modenese (in particolare su Abate Fétel), così come è da rilevare la ripresa delle infezioni da Colpo di fuoco (che hanno interessato anche le produzioni melicole) e la presenza di Oidio, agevo-lata dalle condizioni climatiche favorevoli, sulle varietà più sensibili di melo.

Per effetto delle temperature elevate e del clima ventoso sono stati riscontrati sintomi di disseccamenti fogliari anche piuttosto intensi (Brusone). Sempre in riferimento alle Pomacee, sussiste in regione il divieto di impianto di colture ornamentali (biancospini) nel tentativo di arginare la diffusione del Colpo di fuoco batterico, indotto da Erwinia Amylovora su pero e melo. E’ importante sottolineare che in maggio le precipitazioni e i livelli di temperatura hanno provocato in alcuni areali (territorio modenese) la proliferazione di gravi infe-zioni di Colpo di fuoco batterico, a carico di alcune varietà di pero (Decana del Comizio) e di melo (Gala e Fuji). In riferimento alle drupacee, rimangono sot-to controllo gli areali produttivi peschicoli contro il virus della Sharka, che ha fatto registrare ancora la sua presenza sul territorio regionale, ma nello stesso tempo una sensibile riduzione del numero delle piante infette grazie all’attuazione dei piani di controllo ed estirpazione. Il quadro fitopatologico delle drupacee può dirsi sostanzialmente non problematico per l’annata agraria trascorsa; è tuttavia l’andamento climatico che ha esercitato la maggiore in-fluenza, condizionando fortemente la fioritura di alcune drupacee (per effetto delle alte temperature si sono verificati anticipi di fioritura di 2 settimane), e determinando fitopatie a causa dell’andamento pluviometrico estremamente ir-regolare. La cerasicoltura ha risentito in modo peculiare della irregolarità del regime delle precipitazioni, facendo registrare diffuse fisiopatie indotte dalle precipitazioni temporalesche di giugno (si sono verificati diversi fenomeni di

“spacco fisiologico” e conseguenti danni da Monilia, per via delle spaccature dei frutti). Le condizioni climatiche hanno svolto un ruolo positivo nella limi-tazione delle popolazioni infestanti di mosca dell’olivo; le alte temperature hanno depresso lo sviluppo delle generazioni, anche se alta rimane l’attenzione verso il monitoraggio del parassita.

L’analisi del comparto frutticolo mette in evidenza modeste variazioni in termini di investimenti superficiali (tabella 4.1). E’ tuttavia riscontrabile una generalizzata riduzione dei quantitativi prodotti, alla quale ha sopperito (ai fini della redditività del comparto) un ottimo risultato dal punto di vista delle quo-tazioni spuntate dai prodotti. Il comparto melicolo, dopo anni consecutivi di calo, ha visto incrementare gli investimenti superficiali (+2,5%), soprattutto nella provincia di Ferrara. Tuttavia, per effetto della riduzione delle rese

Tabella 4.1 - Superfici e produzioni delle principali colture arboree da frutta in Emilia-Romagna 2006 2007 Variazione % 2007/06 Superficie (ha)Produzione raccolta Superficie (ha) Produzione raccolta Coltivazioni totale* in produz. (100 kg)totale* In produz. (100 kg)

sup. totale* sup. in pro- duz. prod. rac- colta Melo 6.320 5.310 1.596.055 6.121 5.444 1.572.909 -3,12,5-1,5 Pero 26.286 23.451 6.273.023 25.587 22.974 5.762.454 -2,7-2,0-8,1 Pesco 12.135 10.579 2.379.290 11.594 10.131 2.174.524 -4,5-4,2-8,6 Nettarine 15.141 13.176 3.070.462 15.223 13.232 2.732.120 0,50,4-11,0 Susino 5.089 4.163 657.265 5.064 4.121 616.598 -0,5-1,0-6,2 Albicocco 4.861 4.293 714.851 4.826 4.226 585.631 -0,7-1,6-18,1 Ciliegio 1.928 1.742 104.570 1.979 1.780 120.976 2,62,215,7 Actinidia 3.465 2.754 570.739 3.486 2.789 517.551 0,61,3-9,3 Olivo 3.051 2.292 56.907 3.151 2.371 64.510 3,33,413,4 Loto 1.193 1.122 175.827 1.150 1.084 154.733 -3,6-3,4-12,0 TOTALE 79.469 68.882 15.598.989 78.181 68.152 14.302.006 -1,62-1,06-8,31 * ISTAT - Coltivazioni 2006 e 2007 Regione Emilia-Romagna. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile.

ettariali (in calo rispetto ai valori eccezionali degli anni precedenti), all’aumento delle superfici non è conseguito un incremento delle produzioni raccolte (-1,5%). Il caldo ha determinato la mancanza di colore sulle mele e-stive, ma non ha avuto grosse ripercussioni su qualità e calibri. Mette in evi-denza un segno negativo anche il risultato quantitativo delle pere, che fanno registrare per il 2007 un ulteriore calo nelle superfici investite (-2%) ed una ri-duzione nella prori-duzione raccolta (-8,1%), a fronte dei quali si è riscontrato un buon livello qualitativo e adeguate pezzature. A fronte del buon risultato quali-tativo delle qualità Abate e Conference (scarsamente rugginosa), si registra per l’annata 2007 la presenza di danni da vento sulla Decana.

Sulla frutta estiva le avversità climatiche hanno influito notevolmente, de-terminandone una sostanziale debolezza in fase di raccolta. A fronte di varia-zioni non significative in termini di superficie, infatti, il 2007 ha fatto registra-re marcate riduzioni nelle quantità prodotte per effetto della forte incidenza sulle rese. La produzione di susine e albicocche (investimenti in calo rispetti-vamente del 1% e del 1,6%) ha subìto diminuzioni sensibili, piuttosto marcate per le albicocche (-18,1%, contro il -6,2% delle susine). Anche per pesche e nettarine l’annata 2007 ha fatto registrare una riduzione nelle quantità di pro-dotto (rispettivamente, -8,6% e -11%). Se per le nettarine il dato è strettamente correlato alla diminuzione delle rese ettariali (a fronte di investimenti superfi-ciali invariati), nel caso delle pesche si aggiunge anche una contrazione degli investimenti (-4,2%). Su queste drupacee ha fortemente influito la siccità, pro-vocando riduzione delle pezzature e conseguente diminuzione delle rese.

L’andamento di actinidia e loto rispecchia quello generale del comparto frutticolo, con valori in calo soprattutto sotto il profilo delle rese (actinidia:

-10,4%; loto: -8,9%) e conseguentemente in termini di quantità prodotte (-9,3% per l’actinidia e -12% per il loto). A fronte di un modesto incremento in investimenti superficiali, l’andamento climatico ha provocato la riduzione della carica dei frutti e delle pezzature di actinidia, incidendo pesantemente sulla resa e sulla produzione; nel caso del loto, il risultato produttivo è peggio-rato dalla riduzione degli investimenti (-3,4%).

Appaiono, invece, in controtendenza gli andamenti delle ciliegie e dell’olivo. La ripresa in termini produttivi del comparto cerasicolo (+15,7%) fa segnare un’inversione di tendenza, e in sinergia con un incremento delle su-perfici investite (+2,2%) e delle rese (+13,3%) colloca la performance di que-sta drupacea tra le migliori della componente frutticola, nonoque-stante le perdite di prodotto occorse in fase di maturazione a causa delle piogge. Le condizioni climatiche che hanno anticipato la maturazione e la raccolta hanno infatti con-sentito di staccare i frutti in anticipo. L’olivo, nonostante la penalizzazione in-dotta dalla penuria di risorse idriche, si è giovato di un incremento negli

inve-stimenti superficiali (+3,4%) e nelle rese, manifestando una crescita della pro-duzione raccolta pari al 13,4%, con rese in olio attestate attorno al 14%.

Ortaggi. L’annata trascorsa ha manifestato un andamento a fasi alterne, in quanto le condizioni climatiche hanno avuto effetti e ripercussioni diverse sul-le differenti produzioni orticosul-le. Le rese di molte colture primaverili-estive so-no risultate strettamente dipendenti dalle gestioni irrigue, vista la prolungata siccità. La siccità ha altresì inciso sulle pezzature e sui calibri, e soltanto in al-cuni casi le carenze originatesi a livello produttivo sono state compensate da miglioramenti qualitativi. Sotto il profilo fitopatologico sono state rilevate si-tuazioni difficili per alcune orticole. E’ stata riscontrata la presenza, su coco-mero e melone, di infezioni da Oidio, particolarmente insidiose sulle produ-zioni tardive e di secondo raccolto. Sul pomodoro da industria, oltre agli stress indotti dalle condizioni climatiche (che hanno inficiato lo sviluppo degli im-pianti precoci, sui quali si sono verificati anche focolai di Alternaria e Septo-ria), hanno gravato problemi di asfissia radicale e Peronospora, insorti in se-guito alle violente precipitazioni di inizio estate. In particolare, gli attacchi di Peronospora hanno provocato, sulle colture medie, cascole fiorali e problemi nell’allegagione.

Le orticole principali manifestano un andamento alterno in termini quanti-tativi (tabella 4.2). La riduzione delle rese per ettaro (-6,9%) ha contrastato, nel caso delle patate, un buon incremento degli investimenti superficiali (+9,9%), senza comunque impedire il conseguimento di un risultato positivo sotto il profilo quantitativo (+2,4%), mentre il clima ha leggermente peggiora-to la qualità dei tuberi. Sembra perciò profilarsi un’inversione di tendenza per il comparto, che ha visto nell’anno l’attivazione dell’accordo quadro triennale tra le Associazioni di produttori di patate APPE e ASSOPA. L’accordo, che interessa prevalentemente le aree di pianura, ha inteso mettere a punto nuovi strumenti di relazione di mercato, fissando le modalità di definizione dei prez-zi, di cessione del prodotto e dei pagamenti.

Anche la produzione di melone, sospinta da maggiori investimenti superfi-ciali (+10,9%), ha fatto registrare un risultato positivo in termini quantitativi (+11,3%), mentre negativa appare la performance produttiva del cocomero (-6,3%), inficiata sia dalla riduzione degli investimenti (-2,5%) che dalla dimi-nuzione delle rese per ettaro (-3,8%). Analogo andamento si riscontra nella fragolicoltura, che per effetto di contrazioni (peraltro non ingenti) nelle su-perfici e nelle rese, ha messo in evidenza un calo produttivo (-3,4%). Si sotto-linea che sulla performance produttiva della fragolicoltura hanno inciso anche i fenomeni grandinigeni, che nel mese di maggio hanno colpito al-cune aree della Romagna e del Ferrarese, determinando perdite consistenti. Le problematiche derivanti dalle improvvise e consistenti perdite causate da

Tabella 4.2 - Superfici e produzioni di ortaggi e legumi freschi in Emilia-Romagna 2006 2007 Var. % 2007/2006 superfici (ha) produzioni raccolte (100 kg) superfici (ha) produzioni raccolte (100 kg) colt. in piena aria colt. in serra in piena in serra in piena in serrain piena in serra in piena in serra

Coltivazioni aria aria aria aria sup. prod. sup. prod. Aglio e scalogno 281,0-30.440-414,0-44.377 -47,3 45,8 - - Asparago 917,012,553.3811.250846,013,056.117 1.300-7,7 5,1 4,0 4,0 Basilico -42,2-8.965-41,8-8.830- - -0,8-1,5 Bietola 53,026,014.38010.79552,027,214.080 11.305-1,9 -2,14,64,7 Carciofo 185,0-6.067-193,0-7.178 -4,3 18,3 - - Carota 2.519,0-1.457.100-2.513,0-1.378.900 --0,2 -5,4- - Cavolfiore 170,0-50.247-162,0-51.720 --4,7 2,9- - Cavolo cappuccio 97,0-30.220-97,0-33.460 -0,0 10,7 - - Cavolo verza 65,0-27.040-63,0-25.830 --3,1 -4,5- - Cetriolo da mensa 57,082,821.60057.03055,078,620.880 54.374-3,5 -3,3-5,0-4,7 Cipolla 2.949,0-1.115.720-2.995,0-1.055.826 -1,6 -5,4- - Cocomero 1.575,024,4717.7608.4951.535,027,3672.692 11.590-2,5 -6,311,8 36,4 Fagiolo - Fagiolino 4.386,022,7384.2106.7264.402,020,6412.036 6.1090,4 7,2 -9,3-9,2 Fava per legume fresco35,0-1.411-31,0-1.145 --11,4 -18,9 - - Finocchio 209,01,059.740200200,01,052.690 200-4,3 -11,8- - Fragola 603,0190,8155.59756.990594,0194,3150.290 57.877-1,5 -3,41,81,6 Indivia 301,071,0103.30020.105301,052,2107.100 15.9850,0 3,7 -26,5 -20,5 Lattuga 1.406,0175,8435.20054.4901.388,0164,5431.261 51.906-1,3 -0,9-6,4-4,7 Melanzana 88,042,836.64020.21092,041,636.360 19.5694,5 -0,8-2,7-3,2

Tabella 4.2 - Continua 2006 2007 Var. % 2007/2006 superfici (ha) produzioni raccolte (100 kg) superfici (ha) produzioni raccolte (100 kg) colt. in piena ariacolt. in serra in piena in serra in piena in serra in pienain serra in piena in serra

Coltivazioni aria aria aria aria sup. prod. sup. prod. Melone 1.455,0341,2427.985 117.130 1.613,0344,2476.450104.64910,9 11,3 0,9 -10,7 Patata comune 7.018,0-2.502.645 -7.716,0-2.561.679-9,9 2,4 - - Peperone 66,030,722.550 15.015 59,028,419.51014.134-10,6 -13,5 -7,4-5,9 Pisello fresco 4.128,0-325.300 -4.023,0-279.678--2,5-14,0 - - Pomodoro 518,082,2347.640 60.400 540,086,7252.62063.4804,2 -27,3 5,5 5,1 Pomodoro da industria 23.496,0-14.677.555 -22.310,0-14.629.363--5,0-0,3- - Prezzemolo 20,011,04.600 3.683 18,09,54.3203.203-10,0 -6,1-13,6 -13,0 Radicchio 892,012,7177.620 4.640 949,014,2163.4805.1236,4 -8,012,3 10,4 Ravanello 33,022,09.900 11.200 35,026,010.32516.0006,1 4,3 18,2 42,9 Sedano 121,05,864.880 3.290 118,06,163.2503.370-2,5-2,55,2 2,4 Spinacio 798,03,0135.053 540 752,03,0135.152540-5,80,1 0,0 0,0 Valeriana -15,3-2.980 -15,3-2.980- - 0,0 0,0 Zucche e zucchine1.118,070,0264.675 28.505 1.164,073,3289.34029.7904,1 9,3 4,7 4,5 Altre in serra -38,0-12.700 -40,0-12.400 - -5,3 -2,4 Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile.

eventi climatici imprevisti e violenti, che hanno inflitto un duro colpo alle fra-gole e ad alcune drupacee degli areali romagnoli, hanno riacceso l’attenzione verso il tema delle assicurazioni in agricoltura. Si sottolinea l’avvio, nella pro-vincia di Cesena per l’anno 2007, di una convenzione tra Unipol e Cia finaliz-zata a valutare la convenienza dell’adesione all’assicurazione; in questo conte-sto, pare necessario il supporto dei Servizi Provinciali per l’Agricoltura, che in caso di calamità devono provvedere alla delimitazione dei territori colpiti e all’avvio di procedure per consentire ai produttori l’ottenimento di sgravi con-tributivi, previdenziali e assistenziali.

Sul risultato delle cipolle ha inciso in maniera significativa l’andamento climatico, che ha portato all’ottenimento di calibri piccoli e alla contrazione delle rese (-6,8%). Nonostante il lieve incremento (+1,6%) delle superfici di coltivazione (si tratta soprattutto di zone tipiche della provincia di Bologna), il risultato produttivo si presenta inferiore rispetto a quello del 2006 (-5,4%). In-teressante è rilevare che gli impianti realizzati con seme pillolato hanno dato migliori risultati in termini di omogeneità di pezzatura e resistenza alla Pero-nospora.

Prendendo infine in considerazione il pomodoro da industria, si riscontra un ottimo risultato in termini di incremento delle rese per ettaro (+5%), che bi-lanciandosi con una riduzione degli investimenti superficiali (-5%), dà origine ad una performance produttiva comparabile a quella del 2006. Il clima caldo non ha determinato un’accelerazione nella maturazione del prodotto, e ha con-sentito l’ottenimento di frutti di buona qualità in termini di gradi brix, apprez-zati in fase di commercializzazione (grado medio brix: 5,5°, con punte che su-perano i 7 gradi). Gli elementi di stabilità caratterizzanti il quadro produttivo dell’anno 2007 profilano presumibilmente l’ingresso in una situazione di maggiore equilibrio della coltura, affetta sovente da fenomeni di sovrapprodu-zione e relative crisi.

Prendendo in analisi la situazione di mercato dei prodotti ortofrutticoli, si assiste ad un andamento positivo pressoché generalizzato delle dinamiche dei prezzi (tabella 4.3), che hanno sostenuto, a fronte dei cali di rese e superfici, la redditività del comparto.

Per le pomacee si assiste ad un consistente apprezzamento dei prodotti. Nel caso delle mele, i valori delle quotazioni (presumibilmente sospinti dal crollo delle produzioni dei Paesi dell’Europa Orientale, colpiti da gelate primaverili) hanno consentito al comparto melicolo di contribuire in modo decisamente po-sitivo (+38%) alla PLV. Le pere (soprattutto le varietà estive) hanno spuntato nella fase commerciale prezzi interessanti, così come buono si è rivelato il mer-cato delle pere autunno-invernali, soprattutto per la destinazione industriale. La scarsa produzione dei paesi del Nord Europa ha rappresentato un fattore

Tabella 4.3 - Prezzi di alcuni prodotti ortofrutticoli rilevati in Emilia-Romagna Produzioni 2006 €/Kg 2007 €/Kg Var. % 2007/06 Produzioni 2006 €/Kg2007 €/KgVar. % 2007/06 Pesche a pasta gialla, precoci 0,60 0,44 -26,7Albicocche: 0,600,7016,7 a pasta gialla, medie 0,45 0,38 -15,6Susine: Stanley0,400,412,5 a pasta gialla, tardive 0,50 0,48 -4,0President0,500,40-20,0 Nettarine: precoci 0,57 0,48 -15,8Gruppo Black0,720,63-12,5 medie 0,48 0,37 -22,9Ciliegie: 2,102,204,8 tardive 0,35 0,41 17,1 Pere: William0,31 0,37 19,4Actinidia: 0,400,400,0 Max Red Bartlett 0,32 0,41 28,1 Abate tel 0,47 0,49 4,3Meloni: 0,400,35-12,5 Conference 0,38 0,48 26,3Cocomeri: 0,200,13-35,0 Decana del Comizio 0,47 0,54 14,9Fragole: in cestini1,401,30-7,1 Mele: gruppo Gala 0,35 0,37 5,7 Delicious Rosse 0,28 0,33 17,9Cipolle: Bianca0,190,205,3 Golden Delicious 0,25 0,34 36,0Dorata0,170,2017,6 Imperatore n.d.0,23 n.d. Patate: in natura0,220,249,1 Fonte: Camere di Commercio dell'Emilia-Romagna. Fonte per albicocche, ciliegie, actinidia, meloni, cocomeri e fragole 2006 e 2007: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura, Am- biente e Sviluppo Sostenibile - PLV anno 2007.

incentivante nella commercializzazione della pera Conference, che già si gio-vava di buone caratteristiche qualitative.

L’analisi delle performance commerciali delle drupacee mette in evidenza andamenti differenti. Sui risultati conseguiti da pesche e nettarine hanno pesa-to sia il livello dell’offerta (elevapesa-to per via della sovrapposizione dei picchi produttivi delle colture), sia le difficoltà di conservazione dei prodotti (provo-cate dalle piogge di inizio estate), sia l’incidenza dei fattori meteorologici sulle pezzature. Tutto ciò si è tradotto in una flessione delle quotazioni (decisamente marcate per i frutti a pezzatura più ridotta), che soltanto le varietà tardive han-no scongiurato. Albicocche e susine hanhan-no fatto registrare risultati sostanzial-mente positivi: in particolare, si sottolinea una buona performance delle varie-tà di susine cino-giapponesi, mentre sono stati riscontrati problemi in fase di commercializzazione per le susine di varietà giallo-tardivo, fortemente contra-state dalla concorrenza ungherese.

A fronte di una fase di commercializzazione senza variazioni di rilievo per l’actinidia, appare interessante il risultato delle ciliegie, che coniugando buone performance produttive e commerciali contribuiscono alla redditività delle produzioni vegetali con un incremento della PLV pari al 21,2%. La campagna di commercializzazione delle ciliegie della regione ha visto l’immissione anti-cipata del prodotto sul mercato, in concomitanza con la presenza del prodotto pugliese. Alla sovrapposizione si sono aggiunti problemi di scarsa serbevolez-za delle varietà più precoci, determinata dalle piogge cadute durante la fase di maturazione. Le varietà medio-tardive hanno tuttavia consentito un recupero, sia in termini qualitativi che in termini di performance commerciale.

In riferimento alle orticole, si devono registrare le flessioni nelle quotazioni di cocomeri, meloni e fragole. Per i primi, il confronto rispetto al dato di ecce-zionalità delle quotazioni dell’annata 2006 ha determinato un peggioramento in termini di redditività della coltura (-39,1%), al quale ha contribuito anche il ritorno delle quotazioni a livelli standard (indotti dalla presenza sul mercato di cocomeri provenienti da aree maggiormente produttive). Le quotazioni di mercato del melone hanno mostrato un andamento altalenante: inizialmente al-te per la buona qualità del prodotto regionale rispetto alla scarsa qualità del prodotto siciliano immesso sul mercato, successivamente hanno assunto an-damento flettente per l’aumento dell’offerta e per la riduzione dei consumi in-dotta dalle condizioni climatiche, con riflessi complessivamente negativi sulla PLV (-2,6%).

Nonostante il calo qualitativo determinato dalle condizioni meteorologiche, la patata ha conseguito un risultato commerciale positivo nell’annata. Altret-tanto positiva è la performance commerciale della cipolla, che per effetto della lievitazione delle quotazioni (+57,1%) ha fatto registrare un consistente

au-mento di redditività rispetto allo scorso anno (+48,7%).

In riferimento al pomodoro da industria, spesso deprezzato per via delle co-stanti crisi di sovrapproduzione, l’annata 2007 è stata positiva sotto il profilo commerciale. La qualità globale del prodotto conferito alle industrie durante tutta la campagna è stata elevata, e la resa media conseguita (5,26 gradi brix) ha determinato il conseguimento di un indice di pagamento medio del 103%

sul prezzo contrattato.

L’annata agraria 2007 è stata contraddistinta dalla riforma dell’OCM orto-frutta, che ha riconosciuto all’Italia il mantenimento del sostegno attuale (per un maggiore dettaglio si veda il paragrafo 2.1.3).

Tra le iniziative che hanno caratterizzato il comparto ortofrutticolo si ricor-dano, oltre la riforma dell’OCM, nell’ambito degli accordi e delle integrazioni tra imprese, l’accordo siglato tra Apofruit Italia (tra le maggiori cooperative di produzione ortofrutticola italiane) e la Sun World International, sulla base del quale Apofruit è diventata distributore e soggetto autorizzato alla commercia-lizzazione delle novità vegetali della ditta americana, tra le quali spiccano su-sine e uva da tavola senza semi. Apofruit ha dato anche inizio ad un processo di integrazione con la cooperativa ortofrutticola modenese Agra Aiproco, con l’obiettivo di conseguire maggiori dimensioni, maggiore specializzazione e di giocare il ruolo di piattaforma logistico-commerciale connettendo Mediterra-neo e Nord Europa. Ha assunto anche rilievo (come esempio di razionalizza-zione produttiva) la nascita di Agrimpresa, cooperativa sorta dall’integrarazionalizza-zione di 3 strutture associative regionali operanti nei comparti ortofrutticolo e vitico-lo, nell’intento di conseguire l’obiettivo dell’integrazione tra produttori e di presentarsi sul mercato con masse critiche di prodotto e requisiti concorrenzia-li. La tendenza manifestatasi nel 2007 in termini di integrazione di poli e realtà produttive molto probabilmente sottende l’esigenza di valorizzare le produzio-ni e di affrontare il mercato in modo più competitivo ed efficiente.

In termini di valorizzazione delle produzioni, il comparto ortofrutticolo è stato contraddistinto, nel 2007 da diverse iniziative. Si ricordano, tra le altre: la promozione delle pesche e nettarine IGP in Romagna (“Un mare di frutta”), volta a dare notorietà al marchio e ad associarlo al territorio, e le azioni di va-lorizzazione delle pomacee della regione (inizio dell’impiego del Colortest sulle confezioni di pera Abate destinate alla grande distribuzione; progetto per l’assegnazione alla città di Ferrara del titolo di “Capitale della pera”, vista la buona tendenza della filiera alla specializzazione produttiva e territoriale, non-ché l’ottima capacità di affrontare i mercati esteri; istituzione di un consorzio di tutela della pera Abate, in grado di valorizzarla attraverso attestati di garan-zia; realizzazione del brevetto della nuova varietà di mele Modì). Per le drupa-cee, si ricordano la valorizzazione della ciliegia di Vignola attraverso il

conse-guimento pressoché compiuto della DOP; l’ottenimento dell’IGP da parte del-la marmeldel-lata “brusca” di Modena, prodotta con amarene; l’ingresso delle ci-liegie biologiche certificate nella filiera cosmetica; la costituzione del “Con-sorzio ciliegie d’Italia”, cui aderisce anche il con“Con-sorzio di Vignola, finalizzato ad offrire alla grande distribuzione un prodotto di provenienza italiana da mag-gio ad agosto, per contrastare la concorrenza turca. Altrettanto interessante ap-pare il quadro delle iniziative e delle azioni nel settore del pomodoro: organiz-zazione di un Distretto del pomodoro (che raggruppa le province di Piacenza,

conse-guimento pressoché compiuto della DOP; l’ottenimento dell’IGP da parte del-la marmeldel-lata “brusca” di Modena, prodotta con amarene; l’ingresso delle ci-liegie biologiche certificate nella filiera cosmetica; la costituzione del “Con-sorzio ciliegie d’Italia”, cui aderisce anche il con“Con-sorzio di Vignola, finalizzato ad offrire alla grande distribuzione un prodotto di provenienza italiana da mag-gio ad agosto, per contrastare la concorrenza turca. Altrettanto interessante ap-pare il quadro delle iniziative e delle azioni nel settore del pomodoro: organiz-zazione di un Distretto del pomodoro (che raggruppa le province di Piacenza,

Nel documento Rapporto 2007 (.pdf 3.0mb) (pagine 102-113)