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La struttura del credito agrario

Nel documento Rapporto 2007 (.pdf 3.0mb) (pagine 159-165)

6.1. Il credito agrario

6.1.1. La struttura del credito agrario

La richiesta di finanziamento da parte delle imprese agricole agli Istituti di credito ha diverse motivazioni. Esse, infatti, operano in un ambiente economi-co partieconomi-colarmente dinamieconomi-co, caratterizzato da proposte innovative economi-continue, dall’apertura di nuovi mercati, da una concorrenza fra imprese molto accelera-ta, dalle sempre più strette relazioni con i vari attori del sistema agro-alimentare, da nuovi vincoli in termini di sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare; a ciò si aggiunge il rischio connesso alla realizzazione dei risultati economici, a causa sia della vulnerabilità biologica delle produzioni vegetali e animali, sia delle oscillazioni dei prezzi dei fattori produttivi e dei prodotti da vendere. Si può pertanto comprendere l’importanza del credito agrario come fonte indispensabile alla gestione finanziaria dell’impresa agricola, capace di integrarsi con i mezzi finanziari interni, spesso insufficienti per supportare sia le necessità di investimento di lungo periodo, sia il fabbisogno di liquidità di breve periodo.

Il ruolo del credito agrario a sostegno dell’attività imprenditoriale agricola può essere innanzitutto verificato considerando la sua consistenza a livello na-zionale; esso, a fine settembre 2007, è pari a 35 miliardi di euro e rappresenta il 2,4% dei 1.492 miliardi di euro di credito totale erogato in Italia, alla mede-sima data. Tale contributo può sembrare di scarso rilievo; in realtà è in linea con l’importanza che l’attività produttiva agricola ha all’interno dell’economia nel suo insieme; infatti, il valore aggiunto agricolo italiano è pari a 27 miliardi di euro, nel 2006, e rappresenta il 2,1% del valore aggiunto riferito all’economia totale. Con riferimento più specifico al credito agrario della re-gione Emilia Romagna, la sua consistenza, a fine settembre 2007, si avvicina a 4 miliardi di euro; precisamente, raggiunge 3.994 milioni di euro. La presenza significativa del credito agrario in questa realtà può essere verificata attraverso

alcuni confronti. Innanzitutto, si può affermare che esso rappresenta l’11,4%

dei 35 miliardi di euro corrispondenti al credito agrario nazionale; questa per-centuale è superiore rispetto a quella relativa al contributo del credito totale regionale, di 141 miliardi di euro, su quello totale nazionale, pari al 9,4%. A sua volta, il valore aggiunto agricolo della regione, che nel 2006 è pari a 2.648 milioni di euro, rappresenta il 9,7% del valore aggiunto agricolo nazionale;

anche questo conferma l’importanza del credito agrario regionale in quanto il suo ruolo esercitato all’interno di quello agrario nazionale è più rilevante ri-spetto a quanto emerge valutando l’importanza della produzione agricola emi-liano-romagnola su quella italiana.

Inoltre, dal confronto del credito agrario regionale all’interno del credito to-tale regionale si evidenzia che esso ne rappresenta il 2,8%, il medesimo indi-catore a livello nazionale si ferma a 2,4%. E’ anche possibile confrontare, a li-vello regionale, il ruolo del valore aggiunto agricolo all’interno dell’economia con il contributo del credito agrario rispetto a quello totale; risulta che i 2.648 milioni di euro di valore aggiunto agricolo regionale del 2006 contribuiscono per il 2,3% al valore aggiunto dell’Emilia Romagna; anche in questo caso, la somiglianza fra le due percentuali è a ulteriore conferma che il credito agrario della regione ha una presenza adeguata nel sostenere l’attività agricola (tabella 6.1).

La rilevanza del credito agrario regionale può essere evidenziata da ulterio-ri indicatoulterio-ri; così, per ogni unità di valore aggiunto realizzato in Emilia Roma-gna, ve ne sono 1,5 di credito agrario; un valore pertanto che è superiore a quanto emerge dal corrispondente rapporto a livello nazionale, pari a 1,3. A sua volta, il dato relativo all’agricoltura regionale è anche più elevato di quan-to si rileva mettendo in relazione il crediquan-to quan-totale erogaquan-to in regione rispetquan-to al valore aggiunto dell’economia totale; emerge, infatti, che per ogni unità di va-lore aggiunto dell’economia regionale ve ne sono 1,2 di credito totale. Infine, un altro dato è a conferma della presenza non trascurabile del credito agrario in Emilia Romagna; infatti, il valore della sua consistenza media per ettaro di SAU è pari a 3.584 euro; tale valore è nettamente superiore a quello corri-spondente a livello nazionale che si ferma a 2.654 euro.

Con riferimento specifico al credito agrario nelle nove province dell’Emilia Romagna è possibile notare una discreta varietà di casi. Tre sono le province in cui tale credito, a fine settembre 2007, supera i 500 milioni di euro; in parti-colare, la consistenza più elevata, pari a 574 milioni di euro è riferita alla pro-vincia di Modena; seguono le province di Forlì e di Ravenna. Per tutte le altre province, con la sola eccezione di Rimini, la consistenza di questa fonte di fi-nanziamento è compresa fra 400 e 500 milioni euro (tabella 6.2). La varietà nella consistenza del credito agrario a livello provinciale non è tale, tuttavia,

da determinare una forma di concentrazione a favore di determinate province.

Esprimendo in termini percentuali la consistenza del credito agrario provincia-le rispetto a quello regionaprovincia-le ne risulta che, con la sola eccezione di Rimini, queste oscillano fra il valore minimo del 10%, per la provincia di Piacenza, a quello massimo di 14,4%, riferito alla realtà modenese. Volendo effettuare un confronto con la ripartizione a livello provinciale dei 141 miliardi di euro di credito totale, si evidenzia una situazione differente; infatti, emerge un consi-derevole grado di concentrazione. Una sola provincia, quella di Bologna, as-sorbe il 27,4% del credito totale regionale; considerando altre due province - Modena e Reggio Emilia - questa percentuale arriva a ben il 55,3%.

Continuando nell’analisi delle realtà provinciali, una discreta variabilità di casi si ha con riferimento al ruolo del credito agrario nelle varie province ri-spetto al credito totale erogato in ognuna di esse. Le percentuali più elevate si hanno per le province di Ferrara, Piacenza e Ravenna, rispettivamente pari a 6,8%; 6% e 4,6%; all’opposto, le percentuali riferite alle province di Bologna e Rimini sono di poco superiori all’1%. Volendo ora valutare la significatività del credito agrario rispetto al valore aggiunto dell’agricoltura, le varie realtà provinciali confermano un ruolo molto incisivo del credito agrario; infatti, in

Tabella 6.1 - Il credito in Emilia Romagna e in Italia: consistenze a fine settembre 2007

Emilia-Romagna Italia

Credito agrario Credito totale (milioni di euro) 140.569 1.492.023 Credito agrario (milioni di euro) 3.993 35.072 - a breve termine 1.534 12.750 - a medio-lungo termine 2.322 22.322 Credito agrario / ettari SAU (euro) 3.584 2.654

Confronti Credito totale (Emilia-R./ Italia ) 9.4%

Credito (agrario/totale) 2,8% 2.4%

Credito agrario (Emilia-R./ Italia) 11.4%

Credito agrario/Valore Aggiunto 1,5 1,3 Variazione 2007/06

Credito agrario 5,1% 5,7%

- a breve termine 3,8% 4,2%

- a medio-lungo termine 5,9% 6,5%

Credito agevolato Credito totale agevolato 1.616 20.562 Credito agrario agevolato (milioni di euro) 70 981

- a breve termine 6 132

- a medio-lungo termine 64 849 Fonte: Banca d'Italia - Rilevazioni interne e Statistiche on line.

Tabella 6.2- Il credito agrario nelle province dell'Emilia-Romagna, consistenza a fine settembre 2007 BolognaPiacenzaParma Reggio E.Modena FerraraRavenna Forlì Rimini Credito totale (milioni di euro) 38.5666.67414.62517.32621.8796.45611.44613.00310.595 Credito agrario (milioni di euro) 490401498431574436521528115 - a breve termine 22115417715122614318023546 - a medio-lungo termine 26924732028034829334129469 Credito agrario / ettari SAU (euro) 2.6183.1953.7114.0074.1882.4324.4455.4243.938 Confronti Credito totale (Provincia / Emilia-R.)27,4%4,7%10,4%12,3%15,6%4,6%8,1%9,3%7,5% Credito agrario (Provincia / Emilia-R.)12,3%10,0%12,5%10,8%14,4%10,9%13,1%13,2%2,9% Credito (agrario / totale) 1,3%6,0%3,4%2,5%2,6%6,8%4,6%4,1%1,1% Credito agrario/Valore Aggiunto1,21,61,91,41,61,21,61,60,9 Variazione 2007/06 in % Credito agrario 5,57,05,7-0,67,1-2,9-1,422,14,6 - a breve termine 3,50,64,32,05,8-6,8-11,230,210,2 - a medio-lungo termine 7,311,46,4-1,98,0-0,94,716,31,2 Fonte: Banca d'Italia - Rilevazioni interne.

molte province il rapporto fra le due variabili raggiunge o supera il valore di 1,5; arriva a 1,9 per la provincia di Parma. Un’ulteriore informazione circa il credito agrario a livello provinciale riguarda la sua consistenza media per etta-ro di SAU. Diverse petta-rovince si collocano ad un livello superiore alla media regionale, pari a 3.584 euro. Così è per la provincia di Forlì, in cui la consi-stenza di tale variabile raggiunge i 5.424 euro; con valori nettamente superiori alla media regionale sono anche le province di Ravenna e Modena. Il valore più basso è pari a 2.432 euro ed è relativo alla provincia di Ferrara.

Il credito agrario che, come sinora descritto, si caratterizza, a fine settembre 2007, per una consistenza significativa sia a livello regionale che nelle singole realtà provinciali, mostra anche un suo rafforzamento rispetto alla situazione degli anni precedenti. Innanzitutto, si può constatare che nell’ultimo anno la sua consistenza cresce del 5,1 % rispetto a quella rilevata a fine settembre 2006, pari a 3.799 milioni di euro. In misura simile varia a livello nazionale, dove aumenta del 5,7%. Contemporaneamente, il credito totale all’intera eco-nomia regionale varia positivamente del 10,3%; a livello nazionale, questa va-riabile cresce del 10,7%. L’incremento della consistenza del credito agrario regionale, seppure molto inferiore rispetto a quello del credito totale, può, co-munque, essere giudicato forte e risulta in sintonia rispetto a quanto si verifica nel periodo precedente, quando la consistenza a fine settembre 2006 si sposta rispetto a quella di 12 mesi prima del 5,3%.

Per quanto riguarda l’evoluzione di questa fonte di finanziamento negli ul-timi anni, si può rilevare una sua continua crescita. Fatto pari a 100 il valore che essa assume a fine settembre 2002, i valori successivi, espressi in numeri indice, salgono progressivamente per arrivare, a fine settembre 2007, ad un va-lore di 129,5. Pertanto, si può affermare che, nel periodo 2002-2007, il credito agrario cresce ad un tasso medio annuo del 5,3%. In questo stesso periodo, anche il credito agrario nazionale si caratterizza per una crescita molto soste-nuta, pari ad un tasso medio annuo di crescita del 7,6%; a sua volta, il tasso medio annuo di variazione del credito totale regionale è pari a 8,1%; pertanto, nonostante la crescita relativamente inferiore del credito agrario regionale ri-spetto alle altre due tipologie di credito assunte a confronto, permane valido il giudizio circa l’incremento consistente del credito agrario emiliano-romagnolo (tabella 6.3).

All’aumento negli ultimi anni della consistenza del credito agrario regiona-le contribuiscono in maniera differente regiona-le realtà delregiona-le varie province. Confron-tando innanzitutto la consistenza di tale credito agrario provinciale rispetto a quello di 12 mesi prima, emerge che la provincia di Forlì è caratterizzata da una crescita decisamente più forte della media regionale; infatti, l’incremento si avvicina a 100 milioni di euro che, in termini percentuali, significa una

crescita del 22%; cinque sono le province in cui la crescita si caratterizza per valori molto simili alla media regionale, pari a 5,1%; così è per le province di Bologna, Piacenza, Parma, Modena e Rimini; nelle restanti tre province la va-riazione negli ultimi dodici mesi risulta essere lievemente negativa (tabella 6.2). Estendendo ora l’analisi al periodo 2002-2007, la consistenza del credito agrario si caratterizza per una crescita generalizzata a tutte le province, sebbe-ne con intensità differente in ciascuna di esse. Così, sebbe-nelle province di Piacen-za, Parma, Reggio Emilia, Modena e Rimini essa è accentuatamente crescente e il tasso medio annuo di variazione supera il 7,4%, arrivando al un valore massimo dell’8,8%, per la provincia di Parma.

Concludiamo con un accenno al credito agrario agevolato; la sua consi-stenza a livello regionale si caratterizza per una progressiva e rapida caduta;

infatti, essa è di 393 milioni di euro, a fine settembre 2002, e scende fino ad un valore che, a fine settembre 2007, si riduce a meno di un quinto, risultando pa-ri a 70 milioni di euro. In sintesi, si può affermare che la struttura attuale del credito agrario dell’Emilia Romagna e delle sue province si caratterizza per un ruolo significativo che consolida nel tempo la sua importanza, nonostante l’irrilevanza della componente agevolata.

Tabella 6.3 - Evoluzione del credito agrario in Emilia Romagna e in Italia, da fine settembre 2002 a fine settembre 2007

2002 2003 2004 2005 2006 2007 Emilia-Romagna

Credito agrario (fine sett.2002=100) 100 107,3 113,5 117,0 123,2 129,5 - a breve termine 100 101,1 103,7 106,1 107,0 111,1 - a medio-lungo termine 100 112,3 121,5 125,8 136,3 144,4 Credito agrario (breve termine / totale) 44,8% 42,2% 40,9% 40,6% 38,9% 38,4%

Credito agrario ( m.lungo termine / totale) 55,2% 57,8% 59,1% 59,4% 61,1% 61,6%

Credito agrario/Credito totale % 3,3% 3,3% 3,3% 3,1% 3,0% 2,8%

Credito agrario (Emilia-R./ Italia %) 12,7% 12,4% 12% 11,5% 11,4% 11,4%

Italia

Credito agrario (fine sett.2002=100) 100 109,8 120,0 129,3 136,5 144,2 - a breve termine (BT) 100 103,7 109,1 110,8 109,1 113,6 - a medio-lungo termine (MLT) 100 115,1 129,3 145,0 160,0 170,4 Credito agrario (breve termine / totale) 46,1% 43,6% 41,9% 39,6% 36,9% 36,4%

Credito agrario ( m.lungo termine / totale) 53,9% 56,4% 58,1% 60,4% 63,1% 63,6%

Credito agrario/Credito totale % 2,4% 2,5% 2,6% 2,6% 2,5% 2,3%

Fonte: Banca d'Italia - Rilevazioni interne e Statistiche on line.

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