La redditività delle aziende agricole, esaminata nel precedente paragrafo, non può essere valutata in modo compiuto se analizzata disgiuntamente dalla redditività complessiva delle filiere in cui le aziende agricole stesse sono in-serite.
Figura 3.4 - Andamento della redditività
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
Da alcuni anni, la Direzione Generale Agricoltura della Regione Emilia-Romagna ha promosso una serie di analisi che, nell’ambito di una valutazione più complessiva della competitività delle filiere regionali puntando a stabilire la capacità delle filiere stesse di creare valore, oltre ad indagarne le modalità di ripartizione fra i diversi soggetti che contribuisono alla realizzazione del pro-dotto alimentare(2). In questo paragrafo si dà conto dell’analisi svolta nel corso del 2007, che ha interessato tre filiere-chiave dell’agroalimentare regionale, ossia quelle del pomodoro da industria, del latte alimentare e dei cereali per la produzione di pane e di sostituivi del pane(3).
Per quanto concerne la filiera del pomodoro l’analisi ha consentito anzitut-to di evidenziare come, considerando la media del periodo 2002-2006, il valo-re delle vendite nette al dettaglio dei prodotti trasformati moltiplichi di oltvalo-re 6,5 quello della materia prima di origine (figura 3.5). Il processo di accumula-zione del valore non è lineare; infatti, se si considerano le principali fasi della filiera, si può notare come, posto pari a 100 euro il valore del pomodoro in u-scita dalle aziende orticole, si originano 490 euro di prodotto nelle aziende di trasformazione e 667 euro di vendite al dettaglio. Il dato risulta in tendenziale crescita nel periodo. Si passa infatti da poco più di 650 euro nel 2002 a circa 800 euro nel 2006, con un incremento prossimo al 25%. Il valore della produ-zione delle aziende agricole sul valore finale delle vendite al dettaglio, di con-seguenza, ha progressivamente ridotto il proprio peso.
Il valore generato dalla filiera, rappresentato dal risultato operativo di cui beneficiano gli operatori, si attesta mediamente su valori prossimi al 15% (97 euro su 667) del valore delle vendite. Il dato deve tuttavia essere analizzato in chiave dinamica (figura 3.6). In primo luogo si osserva come fra il 2002 ed il 2006 la capacità della filiera di generare valore abbia fatto registrare un netto declino. Il risultato operativo è infatti passato da un valore di poco superiore a 100 a un valore di poco superiore a 80, pur in presenza di valore finale delle vendite che ha fatto registrare valori relativamente elevati nell’ultimo biennio.
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(2) “La competitività delle filiere agroalimentari della Regione Emilia Romagna”, è una ri-cerca condotta da UBM e Ergo Consulting spin off dell’Università di Bologna, i cui risultati provvisori sono anticipati in questo Rapporto sul sistema agroalimentare dell’Emilia Romagna.
Al report conclusivo di detta ricerca si rimanda il lettore per una puntuale descrizione della me-todologia utilizzata.
(3) Lo studio si è basato sull’analisi dei dati di bilancio delle imprese che operano lungo le filiere e sulle informazioni relative ai flussi di input/output che si realizzano fra le medesime. I dati raccolti, che si riferiscono a circa 450 aziende, fanno riferimento al quinquennio 2002-2006.
Per quanto concerne la filiera dei cereali per la panificazione, è bene precisare che si è fatto rife-rimento alla filiera in cui operano le imprese di panificazione e produzione di prodotti sostitutivi del pane di medie e grandi dimensioni.
Figura 3.5 - Filiera Pomodoro - Prodotto generato (Ricavi delle vendite - valori in euro - produzione agricola = 100)
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900
MEDIA 2002 2003 2004 2005 2006
Az. Agricole Altri fornitori della trasformazione Trasformazione Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
Figura 3.6 - Filiera Pomodoro - Distribuzione del valore generato (Risultato operativo - va-lori in euro - produzione agricola = 100)
-20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0
2002 2003 2004 2005 2006
Fornitori az. Agricole Az. Agricole Altri fornitori della trasformazione Trasformazione Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
In secondo luogo si evidenzia come la suddetta flessione si sia scaricata in modo pressoché esclusivo sui coltivatori. La loro quota di valore generato è diminuita ad un tasso particolarmente elevato, riducendosi di circa un quarto nel periodo considerato.
Il valore generato in ciascun segmento della filiera fornisce una misura del valore sociale della produzione, ma non fornisce la misura del reddito com-plessivo goduto dai singoli operatori, che risulta influenzato dagli elementi strutturali tipici delle aziende coinvolte, quali la dimensione aziendale e il li-vello di capitale impiegato per unità di prodotto.
Nella figura 3.7 si riporta quindi l’analisi della redditività delle imprese o-peranti lungo la filiera, espressa in termini di risultato operativo per unità di capitale investito (ROI).
I dati evidenziano come le aziende agricole e gli operatori della distribu-zione abbiano sofferto una marcata perdita di redditività, che si è praticamente dimezzata nel periodo considerato (tabella A3.4 in appendice). Le aziende di trasformazione, come pure i fornitori secondari, hanno invece sostanzialmente mantenuto i propri livelli di redditività.
L’analisi relativa alla filiera del latte alimentare ha messo in evidenza co-me, considerando la media del periodo 2002-2006, il valore delle vendite nette del prodotto confezionato al dettaglio sia di circa 3,4 volte superiore a quello della materia prima di origine (figura 3.8).
Se si considerano le principali fasi della filiera si può notare come, posto pari a 100 euro il valore del latte in uscita dagli allevamenti bovini, si
origina-Figura 3.7 - Filiera Pomodoro - Redditività della filiera (ROI - Risultato operativo in rela-zione ai capitali investiti - valori percentuali) (dato medio del periodo 2002-2006)
- 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 Fornitori delle aziende agricole
Aziende Agricole Altri fornitori della trasformazione Trasformazione Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
no 117 euro nelle strutture di raccolta, 264 euro nelle latterie nelle quali il latte viene trattato e confezionato e 339 euro di vendite al dettaglio. Il dato risulta in tendenziale crescita nel periodo. Si passa infatti da poco più di 335 euro nel 2002 a circa 360 euro nel 2006, con un incremento prossimo al 10%.
Considerando, per ciascuna fase della filiera, solo i soggetti principali (in questo caso, allevamenti bovini, raccoglitori, latterie e distributori), si osserva come il valore si generi principalmente nelle fasi di produzione, di trattamento e di distribuzione.
Il valore complessivamente generato dalla filiera si attesta mediamente su valori prossimi al 13% del valore delle vendite (44 euro su 338 euro). Analiz-zando il dato in chiave dinamica, si osserva come fra il 2002 ed il 2006 la ca-pacità della filiera di generare valore abbia fatto registrare un netto declino. Il risultato operativo è infatti passato da un valore di poco superiore a 58 euro (17% del valore delle vendite) a un valore di poco inferiore a 34 (9% del valo-re delle vendite). In secondo luogo si evidenzia come la suddetta flessione si sia scaricata in modo pressoché esclusivo sugli allevatori e sui trasformatori (figura 3.9). La quota di valore generato è diminuita ad un tasso particolar-mente elevato nel periodo considerato.
L’analisi della redditività delle imprese operanti lungo la filiera (figura 3.10), espressa in termini di risultato operativo per unità di capitale investito (ROI), evidenzia come gli operatori della trasformazione e della raccolta, ma
Figura 3.8 - Filiera latte alimentare - Prodotto generato (Ricavi delle vendite - valori in euro - produzione agricola = 100)
0 100 200 300 400
MEDIA 2002 2003 2004 2005 2006
Aziende agricole Altri fornitori dei raccoglitori Raccolta
Altri fornitori della trasformazione Trasformazione Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
anche le aziende agricole abbiano modesti livelli di redditività (tabella A3.5 in appendice).
Per quanto riguarda la filiera dei cereali per la panificazione, l’analisi ha messo in evidenza come, considerando la media del periodo 2002-2006, il va-lore delle vendite nette del prodotto confezionato al dettaglio sia di quasi 12
Figura 3.9 - Filiera latte alimentare - Distribuzione del valore generato (Risultato operativo - valori in euro - produzione agricola = 100)
-10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0
2002 2003 2004 2005 2006
Fornitori delle az. agricole Aziende agricole Altri fornitori dei raccoglitori Raccolta Altri fornitori della trasformazione Trasformazione Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
Figura 3.10 - Filiera latte alimentare - Redditività della filiera (ROI - Risultato operativo in relazione ai capitali investiti - valori percentuali) (dato medio del periodo 2002-2006)
0 1 2 3 4 5 6 7
Fornitori delle az. agricole Aziende agricole Altri fornitori dei raccoglitori Raccolta Altri fornitori della trasformazione Trasformazione Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
volte superiore a quello del cereale di origine (figura 3.11).
Se si considerano le principali fasi della filiera si può notare come, posto pari a 100 euro il valore del frumento in uscita dalle aziende cerealicole, si o-riginano 125 euro di prodotto nelle strutture di stoccaggio, 168 euro nei moli-ni, 829 euro nei panifici e 1.158 euro di vendite al dettaglio.
Il valore generato dalla filiera si attesta mediamente su valori prossimi al 15% (172 euro su 1.158) del valore delle vendite.
La lettura in chiave dinamica del dato, mette tuttavia in evidenza come fra il 2002 ed il 2006 la capacità della filiera di generare valore abbia fatto regi-strare un declino. Il risultato operativo è infatti passato da un valore di poco superiore a 200 euro (17% del valore delle vendite) a un valore di poco supe-riore a 150 euro (13% del valore delle vendite). In secondo luogo si evidenzia come la suddetta flessione si sia scaricata in modo pressoché esclusivo sulle aziende agricole (figura 3.12). La loro quota di valore generato è diminuita ad un tasso particolarmente elevato, riducendosi di circa un terzo nel periodo considerato. Per contro, i molini e i panifici hanno significativamente miglio-rato la loro quota di valore genemiglio-rato nel periodo.
L’analisi della redditività evidenzia infine come le aziende agricole e gli operatori della distribuzione soffrano i più bassi livelli di redditività (figura 3.13 e tabella A3.6 in appendice).
Figura 3.11 - Filiera dei cereali - Prodotto generato (Ricavi delle vendite - valori in euro - produzione agricola = 100)
Az. Agricole Altri fornitori dello stoccaggio Stoccaggio
Altri fornitori della molitura Molitura Altri fornitori della panificazione Panificazione Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
Figura 3.12 - Filiera dei cereali - Distribuzione del valore generato (Risultato operativo - va-lori in euro - produzione agricola = 100)
-50,0 100,0 150,0 200,0 250,0
2002 2003 2004 2005 2006
Fornitori az. Agricole Az. Agricole Altri fornitori dello stoccaggio
Stoccaggio Altri fornitori della molitura Molitura
Altri fornitori della panificazione Panificazione Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
Figura 3.13 - Filiera cereali - Redditività della filiera (ROI - Risultato operativo in relazione ai capitali investiti - valori percentuali) (dato medio del periodo 2002-2013)
0 2 4 6 8 10 12 14 16
Fornitori az. Agricole Az. Agricole Altri fornitori dello stoccaggio Stoccaggio Altri fornitori della molitura Molitura Altri fornitori della panificazione Panificazione Altri fornitori della distribuzione Distribuzione
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
L’annata agraria 2007 ha fatto registrare, in termini di andamento comples-sivo delle produzioni vegetali e di loro incidenza sul valore della Produzione Lorda Vendibile regionale, un segno spiccatamente positivo. L’analisi in det-taglio dell’annata agraria trascorsa mette tuttavia in luce dinamiche contrastan-ti che, pur consentendo il raggiungimento di un risultato posicontrastan-tivo, hanno messo in evidenza variazioni sostanziali nei comparti rispetto all’anno 2006.
Dall’analisi emerge il riscontro di una pressoché generalizzata riduzione delle produzioni (in alcuni casi piuttosto marcata), che ha trovato compensa-zione nelle variazioni positive dei prezzi corrisposti alla maggior parte dei prodotti del comparto. Sulle marcate diminuzioni dei quantitativi prodotti ha inciso in modo significativo la performance spesso negativa delle rese dovuta all’andamento climatico, che nel 2007 si è contraddistinto per la presenza di elevate temperature e di fenomeni di siccità. La scarsità di precipitazioni, che lo scorso anno era stata contrastata dalle riserve idriche accumulate durante la stagione invernale, e livelli di temperatura elevati hanno influito notevolmente sulle rese produttive delle colture. L’andamento climatico dell’annata agraria 2007 ha riproposto all’attenzione del comparto il problema dell’approvvigio-namento di risorse idriche, identificabile come futura emergenza per il com-parto agricolo regionale e nazionale.
L’analisi del risultato conseguito dalle produzioni vegetali mostra in modo abbastanza diffuso una riduzione dei quantitativi prodotti, non sempre giustifi-cata dalla contrazione delle superfici destinate alle coltivazioni, ma spesso do-vuta all’andamento delle rese. Tuttavia, il contributo apportato dal comparto stesso alla performance positiva della PLV è consistente (+13,6%).
Decisamente determinante nella caratterizzazione positiva dell’annata agra-ria 2007 è l’andamento delle coltivazioni erbacee (+21,3%) ed in particolare delle produzioni cerealicole, che, interessate da un processo di rialzo delle quotazioni crescente e progressivo durante l’anno, hanno fatto registrare, ri-spetto al 2006, un incremento in termini di PLV pari al 45%.
Sono positivi anche i risultati di redditività riscontrati per le produzioni or-ticole (sui quali ha inciso in modo marcato l’andamento positivo del pomodoro
da industria) e per le colture industriali, risultati fortemente condizionati dall’andamento delle quotazioni. In riferimento alle colture industriali, l’annata agraria mette in luce una situazione sostanzialmente invariata, per il comparto bieticolo, sotto il profilo delle superfici investite (facendo registrare perfor-mance interessanti in termini quantitativi, qualitativi e di quotazioni), mentre profondi sono i cambiamenti incorsi nelle distribuzioni superficiali di alcune oleaginose: gli investimenti a soia e girasole nel 2007 si riducono drasticamen-te, con ripercussioni negative sulla PLV solo in parte compensate dalle buone quotazioni spuntate.
Anche le produzioni vinicole contribuiscono positivamente al risultato del-la redditività dell’annata agraria (+16,3%), mentre per quanto riguarda le col-ture arboree, a fronte di un risultato pressoché invariato rispetto al 2006 in sen-so generale, si evidenziano performance estremamente positive per alcuni frut-tiferi, sospinte spesso da buoni risultati in termini di quotazioni.
Il risultato delle produzioni vegetali si inquadra nel contesto complessivo di un’annata agraria fortemente influenzata da fattori di origine naturale, econo-mica e politico-strutturale. Sotto il profilo politico, l’annata agraria trascorsa ha visto l’attuazione del PRSR 2007-2013, così come la definizione delle mi-sure delle OCM ortofrutta e vino, nonché l’attuazione del Piano bieticolo di azione regionale. Parallelamente, tra i temi di interesse sviluppatisi già nel 2006 e approfonditi durante l’anno 2007 acquistano rilievo le bioenergie, in ri-ferimento alle quali numerose sono state le iniziative evolutesi a livello regio-nale. In termini economici, il 2007 ha fatto registrare un incremento notevole nel costo dei mezzi tecnici, al quale soltanto l’eccezionale e positivo andamen-to delle quotazioni dei prodotti è riusciandamen-to a fare fronte, preservando la redditi-vità del comparto.