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La situazione del mercato

Nel documento Rapporto 2007 (.pdf 3.0mb) (pagine 130-135)

5.1. I bovini e la carne bovina

5.1.1. La situazione del mercato

Il 2006 aveva rappresentato una felice eccezione nella tendenza di medio periodo del comparto bovino da carne emiliano-romagnolo, dato che a fronte di una tendenza favorevole dei prezzi si era osservata una tenuta della produ-zione vendibile, che contrastava con le riduzioni regolarmente osservate ormai da parecchi anni. Purtroppo il 2007 ha riproposto le note tendenze negative, in primis proprio sulla produzione: con un calo della quantità vendibile del 4,2%

sul 2006, infatti, l’anno appena trascorso si porta nettamente sopra la tendenza negativa dell’ultimo decennio, che si traduceva in una diminuzione media an-nua del 2,7% (tabella 5.1). Si conferma quindi che il dato del 2006 costituiva un parziale elemento di discontinuità nella tendenza al ridimensionamento della bovinicoltura da carne regionale, che ha caratteri strutturali, mostrando che il comparto ha comunque una certa capacità di reagire in situazione di quotazioni di mercato di sicuro interesse.

Il primo elemento che segnala la diversa situazione del 2007 in confronto al 2006 è proprio legato all’evoluzione delle condizioni di mercato; mentre in quell’anno si osservava una crescita generalizzata dei listini, considerati nei lo-ro valori medi in conflo-ronto con il 2005, per contlo-ro le medie del 2007 sono per la maggior parte dei capi e dei tagli al di sotto di quelle dell’anno precedente, con la sola eccezione dei vitelli.

Il dato sulle consistenze sembra a tutta prima contraddire questa situazione:

infatti al primo dicembre 2007, in confronto con un anno prima, si registra sia in Italia che in Emilia Romagna un leggero incremento delle consistenze: il peso relativo della regione rispetto al totale Italia rimane inalterato tra i due anni, attestandosi al 9,9%, per cui la variazione media osservata per la regione coincide con quella dell’aggregato nazionale (tabella. 5.2). Ovviamente qui gioca un ruolo preponderante il legame esistente tra allevamento bovino da carne e da latte: la decisa crescita del prezzo del latte nel corso del 2007 ha in-fatti provocato, come reazione da parte degli allevatori, la tendenza sia a man-tenere in allevamento capi che altrimenti sarebbero stati riformati, che ad au-mentare la quota di rimonta riducendo quindi il numero di animali giovani av-viati al macello.

In effetti, si osserva un netto calo della consistenza di capi sotto l’anno, che è una diretta conseguenza delle scelte operate nel 2006, quando erano forte-mente aumentate le manze avviate al macello e conseguenteforte-mente diminuite quelle da allevamento, Nel 2007, sull’onda del 2006, il numero di manze da macello è ancora aumentato ma in misura molto più ridotta, mentre si è arre-stata l’emorragia di manze da allevamento e quella, più contenuta, di vacche da latte. Così, mentre nel 2006 si erano contratte soprattutto le consistenze di

Tabella 5.1 – Le produzioni e i prezzi nel comparto bovino da carne dell’Emilia-Romagna, 2001-2007 Prezzi mensili 2007 2001 2004 2005 2006 2007 Var. % 07/06Var. % 06/05Var. % 05/04Var. % 07/01Var.% media 1997-2007 Minimi Massimi QUANTITA’ VENDIBILE (.000 t) Carni bovine 116,06 111,52 105,71 105,20 100,80 -4,2-0,5-5,2-13,2-2,7 PREZZI DEI BOVINI DA MACELLO E DELLE CARNI BOVINE €/kg Vitelli 3,49 3,56 3,38 3,54 3,88 9,74,7-5,211,21,52,96 (feb.) 4,44 (dic.) Vitelloni maschi - Limousine 1,96 2,23 2,35 2,45 2,29 -6,64,35,216,70,92,15 (lug.) 2,46 (dic.) Vitelloni maschi - Charolaise e incroci qualità 1,79 1,96 2,17 2,29 2,09 -8,95,810,616,40,01,97 (lug.) 2,17 (dic.) Vacche razza nazionale 0,80 1,10 1,33 1,38 1,35 -2,24,021,268,80,01,31 (gen.) 1,43 (set.) Selle di vitello 1° qualità 7,53 7,01 6,41 8,26 9,09 10,028,9-8,520,73,57,89 (feb.) 10,18 (set.) Quarti post. Vitellone 1° qualità 4,67 4,98 5,64 6,50 6,37 -2,015,213,436,42,75,85 (dic.) 7,00 (set.) Mezzene di Vitellone 1° qualità 3,35 3,28 3,85 4,51 4,47 -0,817,217,233,61,74,34 (nov.) 4,75 (set.) Fonte: Assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e C.C.I.A.A. di Modena.

Tabella 5.2 - Il patrimonio bovino in Emilia-Romagna al 1° dicembre, 2001-2007 2001 % ER/ Italia 2005 % ER/ Italia 2006 % ER/ Italia 2007 % ER/ Italia Var.% 07/06 Var.% 06/05 Var.% . 07/01 Bovini di meno di 1 anno - Destinati ad essere macellati come vitelli 7.593 1,5 11.736 2,3 12.355 2,3 12.021 2,3 -2,6 5,3 58,3 - Altri: - maschi (vitelloni e torelli) 32.758 5,2 26.499 4,2 26.491 4,2 26.405 4,2 0,7 0,0 -19,4 - femmine (vitelloni e manzette) 107.266 12,3 89.342 11,3 88.786 11,3 89.004 11,3 0,2 -0,6-17,0 Totale 147.617 7,4 127.577 6,6 127.632 6,6 127.430 6,6 -1,4 0,0 -13,7 Bovini da 1 anno a meno di 2 anni - Maschi (vitelloni, manzi, torelli e tori) 44.619 7,2 42.945 6,7 43.127 6,8 44.230 6,8 1,7 0,4 -0,9 - Femmine: - da macello (vitelloni e manze) 13.861 7,6 13.093 7,2 13.232 7,2 13.693 7,2 0,6 1,1 -1,2 - da allevamento (manzette e manze) 98.504 13,9 81.011 13,8 80.803 13,8 81.831 13,8 0,4 -0,3-16,9 Totale 156.984 10,4 137.049 9,7 137.162 9,8 139.754 9,7 0,9 0,1 -11,0 Bovini di 2 anni e più - Maschi (manzi, buoi e tori) 4.909 6,5 7.593 7,4 5.803 7,4 5.933 7,4 -0,4 -23,6 20,9 - Femmine: - manze: da macello 4.529 9,8 2.759 7,3 4.111 7,6 4.478 7,5 4,7 49,0 -1,1 da allevamento 65.244 11,0 49.894 10,7 42.241 10,7 53.261 10,7 0,0 -15,3 -18,4 - vacche: da latte 309.607 14,9 277.022 15,0 274.238 15,1 276.697 15,0 0,1 -1,0-10,6 altre 15.674 3,5 16.308 3,5 14.685 3,5 15.337 3,5 1,4 -10,0 -2,2 Totale 399.963 12,4 353.576 12,1 341.078 12,3 55.706 12,2 1,8 -3,5-11,1 TOTALE BOVINI 704.564 10,5 618.202 9,9 605.872 9,9 22.890 9,9 0,2 -2,0-11,6 Fonte: Istat.

capi sopra i due anni, nel 2007 è avvenuto il contrario: a un ridimensionamen-to dei capi sotridimensionamen-to l’anno di età fa riscontro una stabilità dei capi tra uno e due anni ed una crescita di quelli che superano tale limite.

La tendenza di medio periodo, manifestata dal raffronto con il 2001, mostra le difficoltà che in questo arco di tempo hanno interessato la zootecnia bovina emiliano-romagnola, sia essa da latte o da carne: contro un calo delle consi-stenze dell’11%, infatti, si osservano tassi di riduzione assai superiori a questo per tutte le categorie di capi da allevamento, comprendenti il bestiame giova-ne, le manzette e le manze sopra i due anni.

Ovviamente i dati sulle consistenze mettono ancora in luce la vocazione specificamente lattiera della zootecnia regionale: il peso dell’Emilia Romagna sul totale Italia, pari come detto al 9,9% in termini di consistenze bovine com-plessive, sale al 15% per le vacche da latte e, malgrado le tendenze alla dimi-nuzione già evidenziate, rimane superiore alla media per le diverse categorie di capi da allevamento.

Venendo ad analizzare l’andamento di mercato dei capi da macello nel cor-so dell’anno, è possibile meglio interpretare l’osservazione della riduzione media dei listini annuali per le diverse categorie, ad eccezione dei vitelli da macello. Infatti in generale il dato del 2006 era stato la sintesi tra una prima parte dell’anno in cui i listini erano in forte ascesa, ed una seconda parte di de-ciso regresso. Per la maggior parte delle merceologie,il 2007 si è aperto nel segno del proseguire delle tendenze negative in atto, salvo poi mitigarle e in qualche caso invertirle, cosicché a dispetto delle apparenze l’anno passato si è in generale chiuso su note più positive di quanto non si potesse formulare do-dici mesi prima.

I vitelloni di razza Limousine a ottobre 2006 erano scesi sotto i 2,3 € per kg, il livello minimo dall’inizio dell’anno, ben inferiore ai 2,7 € per kg di feb-braio. Tutta la prima parte del 2007 era contrassegnata da una tendenza de-gressiva: si passava a 2,26 € a marzo, 2,18 € a maggio fino a scendere sotto i 2,15 € a luglio (figura 5.1). A questo punto iniziava una graduale ma costante ripresa, fino ai 2,45 € di dicembre (ed il mese successivo un’autentica impen-nata dei listini li avrebbe riportati sui livelli massimi del 2006). Andamento simile, ma nel complesso meno reattivo, mostrano i vitelloni di razza Charo-laise e gli incroci francesi, i cui listini mantengono nell’anno un differenziale negativo, rispetto ai capi della razza più pregiata, che varia da un minimo di 0,15 € per kg nei momenti di prezzo inferiore (marzo) a un massimo di 0,28 € per kg nelle fasi di mercato più toniche (dicembre).

Assai diverso è invece l’andamento dei listini dei vitelli da macello: in que-sto caso già prima della fine del 2006 erano apparsi segni di recupero, con un incremento di prezzo del 2% a novembre e addirittura del 13% a dicembre.

Dopo un ulteriore sbalzo, ma questa volta al ribasso, tra gennaio e febbraio (quando si toccava il prezzo minimo dalla primavera del 2002) si avviava una forte fase ascendente: dal prezzo inferiore ai 3 € per kg di febbraio si passava ai 3,7 € di maggio, 4,2 € di agosto e 4,4 € alla chiusura dell’anno.

Le vacche a fine carriera hanno avuto, come d’abitudine, un’evoluzione più graduale: la media annuale pari a 1,35 € per kg scaturisce da un’evoluzione avviata a gennaio con 1,31 € e proseguita, salvo una contenuta flessione all’inizio dell’estate, fino a settembre con 1,43 €, mostrando poi un certo ri-piegamento nei mesi finali.

L’andamento di mercato dei principali tagli di carni riflette in generale l’evoluzione osservata per i capi vivi, ma presenta alcune eccezioni (figura 5.2). E’ questo il caso delle mezzene di vitellone, che a confronto con la forte riduzione di prezzo medio dei capi vivi tra il 2006 e il 2007, mostrano invece un calo appena accennato. In pratica, rispetto ai listini di inizio anno, si verifi-cava una sostanziale stabilità a 4,4 - 4,5 € per kg fino a luglio, una consistente crescita ad agosto e settembre, seguita da un ripiegamento a ottobre e novem-bre ed infine una chiusura dell’anno sui livelli iniziali. I quarti posteriori se-guivano uno schema abbastanza simile quanto ai punti di svolta, ma con sbalzi

Figura 5.1 - Prezzi medi mensili all’ingrosso dei bovini da macello: gennaio 2000-dicembre 2007

0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 4,50 5,00

gen-00 gen-01 gen-02 gen-03 gen-04 gen-05 gen-06 gen-07

Euro/kg

Vacche razza nazionale Vitelloni maschi:

Limousine

Vitelloni maschi:

Charolaise

Vitelli

Fonte: Nostre elaborazioni su dati della C.C.I.A.A. di Modena.

molto più rilevanti: dopo un progresso del 3-4% tra gennaio e luglio vi era in-fatti una fiammata dell’8% nel bimestre successivo e poi un crollo del 16% tra settembre e dicembre. Nel complesso l’anno si chiudeva su un livello inferiore dell’8% a quello con cui si era aperto. Infine, le selle di vitello si sono con-traddistinte per una forte tendenza crescente per gran parte dell’anno, che si traduceva in un progresso del 25% tra gennaio e settembre (mese questo in cui si superava il limite storico dei 10 € per kg), salvo poi mostrare un certo rim-balzo negli ultimi mesi del 2007 (che sarebbe proseguito anche nella prima fa-se del 2008).

5.1.2. Il mercato condizionato dalle importazioni di provenienza

Nel documento Rapporto 2007 (.pdf 3.0mb) (pagine 130-135)