Il comparto delle produzioni industriali ha fatto registrare nel 2007 un an-damento marcatamente altalenante, per via delle prestazioni decisamente con-trastanti rilevate per le singole colture. Le condizioni climatiche non hanno fat-to registrare fenomeni di particolare rilievo ed hanno risparmiafat-to il delinearsi di quadri fitopatologici che potessero inficiare i risultati produttivi. La confer-ma di quanto detto si riscontra nelle rese, che risultano per l’anno 2007 in au-mento per quasi tutte le colture industriali. Sulla barbabietola, escluso il ri-scontro di un incremento nella presenza di infestanti termofile, il clima ha agi-to positivamente, consentendo semine su terreni ben preparati, rapide ed omo-genee emergenze e scongiurando il pericolo di ricacci vegetativi e retrograda-zione in fase di raccolta, per via della scarsità delle precipitazioni. Il risultato qualitativo conseguito dalla produzione bieticola regionale è apparso nel com-plesso piuttosto buono, con un incremento del grado di polarizzazione rispetto allo scorso anno (16,76° a fronte dei 15,43°) ed un risultato soddisfacente in termini di saccarosio prodotto. Anche il livello delle quotazioni spuntate dalla produzione bieticola può dirsi per l’anno 2007 soddisfacente, anche se l’incremento registrato (+12%) risulta frutto di più componenti (il prezzo cor-risposto per tonnellata al grado di polarizzazione comprende, oltre agli altri so-stegni, anche gli aiuti comunitario e nazionale ed il Premio Qualità).
L’analisi dei risultati quantitativi del comparto delle produzioni industriali (tabella 4.8) evidenzia, come premesso, situazioni estremamente divergenti. Se la barbabietola, per effetto di un miglioramento generalizzato in termini di rese e superfici investite fa registrare un incremento nella produzione raccolta
(+3,6%) e contribuisce incisivamente al risultato complessivo del comparto, soia e girasole spiccano per la contrazione delle superfici (rispettivamente -50,9% e -37,3%), responsabile di un forte decremento delle produzioni realiz-zate, a scapito di lievi incrementi nelle rese. Sul risultato della soia hanno pro-babilmente avuto riflesso gli elementi di scarsa redditività che avevano con-traddistinto la coltura nella sua performance del 2006; tale risultato appare tut-tavia decisamente differente se analizzato sotto il profilo commerciale, per il quale la soia ha fatto registrare una performance decisamente positiva in ter-mini di quotazioni spuntate (+64,9%). Il risultato decisamente buono della soia, che sotto il profilo di mercato non uguaglia quello, estremamente positi-vo, del girasole (+81,3%), non ha potuto comunque compensare la grossa con-trazione superficiale, e ha originato una performance negativa in termini di PLV (-23,3%). Al contrario, appaiono sospinte dalle nuove prospettive di uti-lizzo dei prodotti agricoli vegetali le performance di canapa e colza, che met-tono a segno incrementi eccezionali in termini di superfici (si modificano gli ordini di grandezza iniziali, che si attestavano su qualche decina-centinaio di ettari). Tali incrementi hanno ovviamente avuto un riflesso sulle quantità di prodotto ottenute.
Il comparto delle produzioni industriali risulta nel 2007 caratterizzato dall’importante processo di passaggio alla definizione di progetti per l’introduzione delle agro-energie (vedi capitolo 16). La presentazione del con-tratto quadro per i biocarburanti ha segnato l’inizio di un nuovo periodo nell’agricoltura italiana e regionale, inserendo la soia energetica insieme a
col-Tabella 4.8 - Superfici e produzioni di barbabietola da zucchero, semi oleosi e canapa in E-milia-Romagna
* Dati 2007 ufficiosi dalle associazioni
** Istat - Coltivazioni 2006 e 2007 Regione Emilia-Romagna
Fonte dati: Regione Emilia-Romagna -Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Soste-nibile.
za e girasole tra le possibili scelte colturali degli agricoltori orientati alla pro-duzione di agro energie. Nell’anno 2007 è apparsa ancora più evidente e ne-cessaria la definizione di strategie di qualificazione e differenziazione, nonché una riprogettazione delle filiere e la ricerca di alternative produttive, che le a-gro-energie sembrano offrire. In questo quadro si inserisce la campagna bieti-cola 2007, che è risultata estremamente positiva, beneficiando, sotto il profilo produttivo, di buone condizioni per la pratica agricola, e, sotto l’aspetto politi-co e di mercato, della politi-conferma dei fondi di ristrutturazione e della decisione, presa in sede comunitaria, di non applicare un ulteriore taglio della quota sac-carifera, evitando le dismissioni di attività dei produttori e consentendo il man-tenimento in vita dei bacini bieticoli in grado di alimentare gli zuccherifici so-pravvissuti dopo la riforma dell’OCM. Hanno tuttavia preso avvio in regione le operazioni di conversione degli ex zuccherifici, volte a trasformare le vec-chie realtà produttive in nuove sedi di produzione di energia da fonti vegetali, così come i progetti di realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biomasse.
La pubblicazione, giunta a fine anno, del bando per l’assegnazione del con-tingente di filiera relativo al biodiesel costituisce un ulteriore tassello nel qua-dro dello sviluppo potenziale del settore.
In materia di agro-energie, è importante, al fine di sottolineare le tendenze in atto, la nascita di una cooperativa agro-energetica (in provincia di Reggio Emilia) e della prima Organizzazione di produttori per l’agroenergia, avente per obiettivo il coordinamento dei produttori di energia con fonti rinnovabili e la loro assistenza nella gestione dei certificati verdi e nella vendita dell’energia.
Merita infine attenzione nel comparto e all’interno di un disegno globale di nuove potenzialità di utilizzo dei prodotti agricoli vegetali, la realtà della ca-napa: muovendo dalla formulazione di un progetto di legge per il ripristino della cultura della canapa come materia prima per uso industriale e per la pro-mozione della costituzione di filiere produttive innovative, l’attenzione verso la canapa è stata manifestata in regione, oltre che dagli evidenti risultati pro-duttivi, anche dalla nascita di un consorzio di produttori (Consorzio Produttori Canapa, attivo nella provincia di Modena), avente per obiettivo non soltanto l’assistenza verso gli agricoltori del settore, ma anche il sostegno della coltiva-zione di piante energetiche per la producoltiva-zione di biomasse come fonte di reddi-to alternativo, e come strumenreddi-to per la produzione.