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Capitolo IV°: Le entrate e le uscite del

2. L’esame dei reddit

Dopo queste doverose premesse è possibile iniziare l’esame delle dinamiche relative agli introiti, focalizzando l’attenzione sulla struttura formale del registro delle entrate, attraverso la descrizione integrale di un mese preso arbitrariamente ad esempio. La scelta è caduta sul mese di gennaio, ma per i motivi addotti, di esclusiva natura formale poteva ricadere su qualsiasi altro mese288.

Per questo mese si procederà quindi con una analisi dettagliata dei diversi ricavi, mentre per i mesi successivi, si porranno in luce solo le operazioni più rilevanti e significative, sia in ordine all’entità economica, che alla natura della voce di entrata.

Il mese di gennaio presentava 19 operazioni di entrata, che ammontavano ad un totale di lire venete 940 soldi 11 denari 4; per una questione di ordine puramente metodologico il

284 A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, registro n. 55, c. 115 r. 285 A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, registro n. 52, c. 250 r. 286

A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, registro n. 55, c. 117 r. 287 A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, registro n. 52, c. 187 r.

288 In appendice al capitolo saranno comunque descritti, nel modo con il quale erano riportati nel registro delle entrate, anche gli altri mesi.

totale delle entrate di ogni mese è stato considerato al netto del saldo del mese precedente, che, se risultava positivo, veniva sommato ai proventi del mese che seguiva289; per gennaio il saldo del mese precedente, relativo a dicembre 1679 risultava,

Per essere stata fatta più l’entrata che l’uscita del mese passato come

per saldo de’ padri Revisori e così resi lì conti in pubblico refettorio di L. 69 : 1 : 2290.

La media delle entrate si rilevava di lire venete 49 soldi 5 con una standard deviation di 47, tale da rappresentare un valore particolarmente elevato, che indicava una significativa eterogeneità delle diverse entrate, come si dimostra, anche attraverso un’analisi della distribuzione delle stesse; una sola entrata superava le 150 lire venete, due erano comprese fra le 100 e le 150 lire venete; 3 fra 50 e 100 lire venete, 5 fra 20 e 50 lire venete, 7 incluse fra 10 e 20 lire venete, infine un solo introito risultava essere inferiore a 9 lire venete.

Dopo questo esame di ordine quantitativo, si procede con l’analisi delle entrate mensili suddivise nelle categorie più sopra evidenziate291, in quanto insiemi omogenei, permettono nel proseguo del lavoro, di approntare significativi termini di confronto, sia di carattere oggettivo che qualitativo.

Rispetto alle categorie nelle quali sono state suddivise le entrate, si evidenziava l’assenza nel mese in esame degli affitti delle case, mentre una sola voce richiamava gli introiti, che derivavano dalla vendita dei prodotti ottenuti dalle possessioni fondiarie di Vigasio,

Adì do ricevuti da Fra’ Pietro per sacchi 3 e mezzo ………….

a troni tre marchetti dodeci il sacco; in tutto L. 15.

Decisamente poco incidente questa categoria (1,6%) nel totale delle entrate di gennaio292, mentre seppur sempre con una sola voce, sembrava essere più significativa l’entrata legata alle elemosine,

289 La decisione di adottare questa metodologia di analisi è stata perseguita in quanto le entrate nette raffiguravano la reale attività mensile e questo in termini di confronto tra mesi permette di cogliere in modo più significativo differenze e analogie.

290 Questo saldo di Dicembre 1679 sommato alle entrate nette di Gennaio rilevava un totale delle entrare di questo mese che assommava a lire 1009, soldi 14, denari 6. Questo totale sarà ripreso quando si provvederà ad un analisi tesa a valutare il confronto fra le entrate e le uscite del 1680.

291 Le entrate sono state suddivise in affitti che derivavano dalle abitazioni di proprietà del convento, in quelle che provenivano dalla vendita delle proprie produzioni agricole inerenti le proprietà di Vigasio, nei proventi che si possono ricondurre alle elemosine e infine in quelle relative ai livelli, che nel registro delle entrate risultavano riportate con il riferimento “affitto”, che a loro volta erano distribuite in livelli affrancabili, perpetui e con obbligo di messe.

292 E’ molto probabile che nel mese di Gennaio, date le condizioni climatiche, l’attività della campagna non fosse particolarmente attiva e di conseguenza anche gli introiti che da essa derivavano, risultavano di entità limitata.

Più ricevuti dalla Sacristia come per saldo de’ padri Revisori

cioè l’entrata del precedente mese L. 187 : 2

che rappresentava circa il 20% dei proventi del mese; questa entrata era come si evince dalla fonte, collegata con l’attività della sagrestia, ossia con quella necessaria presenza che ogni istituzione religiosa vantava nel territorio, attraverso la quale era possibile reperire le sostanze economiche, indispensabili per integrare gli altri redditi di conventi e monasteri.

Infatti nonostante non mancassero forme di entrata legate a prestiti, ad affitti di case e ad attività connesse con le proprietà fondiarie, le elemosine e le opere caritatevoli mantenevano sempre una fondamentale importanza nell’economia delle istituzioni religiose.

Questo specie per quelle entità religiose appartenenti ad un ordine mendicante, che avevano fondato le loro Chiese, con lo scopo di definire e garantire la sussistenza della famiglia religiosa, attraverso soprattutto le opere di carità dei fedeli293.

Seguivano poi le entrate comprese nella categoria livelli, che si procede a suddividere rispetto alla loro natura, fatta emergere da un’analisi, che a seconda dei casi richiamava, il registro delle entrate, il libro campione, la polizza di estimo, il registro Istrumenti e Locazioni. Si creava in tal modo una sorta di “filo rosso” che consentiva di seguire non solo lo stato patrimoniale e lo stato economico del convento attraverso i secoli, ma, che forniva anche la possibilità, nei frequenti casi di controlli effettuati dalle autorità ecclesiastiche, di dimostrare l’attenzione dei religiosi nella gestione economica dell’istituzione religiosa294.

Prima di procedere all’esame dei livelli, si può rilevare che nel suo complesso la categoria attestava lire venete 630 che rappresentavano il 67% dei proventi di gennaio295.

Per entrare nel dettaglio di questa categoria, i primi ad essere esaminati sono i livelli affrancabili,

293 Questi erano certamente i dettami che guidavano gli ordini mendicanti, nella sostanza però, come si vedrà nell’esame del convento di Santa Maria della Scala, i redditi erano prodotti anche dalla gestione del patrimonio fondiario e immobiliare, oltre che in modo particolarmente significativo dall’attività economica, come nel caso del prestito ad interesse.

294 F. Landi, Il Paradiso, op. cit., pp. 66-67.

295 I processi di calcolo sono stati effettuati tenendo conto esclusivamente delle lire venete, omettendo quindi soldi e denari, per un motivo di semplificazione.

Adì 4: do ricevuti dal nobile signor Giò: Negrini a conto d’affitti e residui

come al campione c. 257 L. 36 : 4296

Adì 13: do ricevuti dal signor Giò: Batta Zambanelli à conto d’affitti e

residui campione c. 268 L. 100297

Adì do ricevuti dal nobile signor Giò: Pietro Morando per saldo del suo affitto scaduto lì 29 settembtre prossimo passato campione c. 181 L. 18 Adì do ricevuti dal nobile signor conte Alessandro Carmina à conto d’un fitto

et un residuo campione. c. 43 L. 93

Adì do ricevuti dal signor Carlo Orlandi da Pescantina per saldo del suo

affitto scaduto a 29 settembre prossimo passato campione c. 139 L. 12 : 13 : 4298 Adì 22: do ricevuti da Messer Pietro Sartori da Molina per saldo di suo affitto

scaduto lì 29 settembre prossimo passato campione c. 185 L. 15299, Adì 31: do ricevuti dal nobile signor dotor Giacomo Peccana per saldo del suo

affitto scaduto l’anno passato campione c. 256 L. 55 : 16

il cui ammontare rilevava lire venete 329, che andavano a rappresentare il 35% delle entrate mensili e il 52,2% della categoria livelli.

Seguivano quindi i livelli perpetui,

Adì 12: do ricevuti dal signor Franco Morando per saldo di suo affitto scaduto a San Michele 29 settembre prossimo passato campione c. 157 L. 12300 Adì 30: do ricevuti da Messer Mastino quondam Giacomo Martini in bisacche cinque carbon à conto d’affitti e residui campione c. 144 L. 9 : 8

che nel complesso, si attestavano a lire venete 21 evidenziando il 2,2% delle entrate di gennaio e il 3,3% della voce livelli.

Concludono questa analisi i livelli con obbligo di messe,

Adì 8: do ricevuti dal signor …….. Pace Borghetto per saldo del suo affitto

scaduto il 29 settembre prossimo passato campione c. 77 L. 18301

296 Sul libro campione si richiamava un capitale di ducati 43 “fondato sopra una casa in contrà di S. Andrea di Verona come in atti del Notaio Sigismondo Verdello, lire veronesi 10 che sono lire venete 13 : 6 : 8”, A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, libro campione n. 52 carta 257. 297 Dal libro campione si riportava che “deve pagar il più di ducati 492 in ragione del sei per cento”, A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, libro campione n. 52 carta 268.

298 Dal libro campione si evince un legato per pezze di terra di campi tre in località Pescantina come riportato nel libro delle Locazioni A: c: 142, A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, libro campione n. 52 carta 139.

299 Dal libro campione emergeva che il livello era fondato su una pezza di terra in località Molina di Breonio, nel quale il suddetto subentrò nel 1651. In origine il livello ammontava a lire venete 34, il Sartori si vide ridotto il livello a lire venete 15, avendo provveduto al miglioramento del fondo, A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, libro campione n. 52 carta 185.

300 Dal libro campione risultava un affitto fondato sopra una pezza di terra in contrà Breonio come appar sul registro delle Locazioni A: c: 85, A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, libro campione n. 52 carta 157.

301 Il richiamo al libro campione riportava: “Per nome del Signor Pace Borghetto in virtù di ………… seguente tra esso Signor Giulio et fratello come per instromento 5 Maggio 1616 in atti del Signor Dotor Antonio Fiorio per legato consegnato dalli Signori Alessandro e fratelli Troian, come per instromento in atti del Signor Dotor Andrea Boni, il suddetto instromento di dichiaration appar in libro delli Instromenti segnato L: c: 100; il giorno di San Michele di Settembre 29 paga lire veronesi 13 : 10 con obbligo di messe 12 che sono lire venete 18“, A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, libro campione n. 52 carta 77.

Adì 9: do ricevuti dai signori Pietro e Franco Moscaglia per saldo di affitto

ed un mezo residuo scaduto il 29 settembre prossimo passato L. 74 : 8 Adì 22: do ricevuti dalli nobili signori Giò: Batta e nipoti Sega per saldo

del suo affitto maturato lì 29 settembre prossimo passato campione c. 249 L. 130 : 4 Adì 23: do ricevuti da Madonna Madalena quondam Signor

Pellegrino Pellegrin per saldo del semestre ………… il mese

di settembre prossimo passato campione c. 145 L. 18 : 12302 Adì 24: do ricevuti dal Sacro Monte di Pietà per saldo dà ………dell’anno

passato come al campione c. 100 L. 40 : 6

che riportavano il totale di lire venete 280, rilevando circa il 12% delle entrate del mese e il 30% dei livelli.

Nel complesso il mese in esame era caratterizzato prioritariamente dalla categoria livelli, al cui interno, la parte preponderante era rappresentata da quelli affrancabili; meno significativi erano i livelli con obbligo di messe e quasi trascurabili risultavano i perpetui.

Rispetto alle altre categorie, anche se non particolarmente rilevanti, non erano comunque marginali i proventi legati alle elemosine, mentre ininfluenti risultavano le entrate riconducibili alla vendita di prodotti agricoli.

L’esame del mese di gennaio oltre a dettagliare la struttura del registro delle entrate, raffigura anche la metodologia seguita ed estesa agli altri mesi dell’anno, per ottenere la situazione complessiva delle entrate del 1680, la cui sintesi è riportata nella tabella e nel grafico che segue.

Tabella 1: Le entrate mensili del 1680303 Mese Operazioni di entrata entrate nette Media entrate gennaio 19 940 49 febbraio 16 655 41 marzo 15 584 39 aprile 8 785 98 maggio 19 957 50 giugno 13 479 37 luglio 15 584 39 agosto 10 601 60 settembre 16 1116 70 ottobre 24 1105 46 novembre 19 1267 67 dicembre 24 3737 156

Grafico 1: La dinamica delle entrate del 1680

0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 Gen naio Febb raio Mar zo April e Mag gio Giu gno Lugl io Agos to Sette mbr e Otto bre Nov em bre Dic embr e Entrate nette

Da un primo esame dei dati relativi alle entrate, non sembra emergere tra i diversi mesi nessuna particolare correlazione, ognuno di essi aveva proprie caratteristiche, che

303 Si indicano le entrate nette in quanto si considerano le effettive entrate del mese, omettendo, dove presente, il saldo positivo del mese precedente che nella fonte veniva sommato alle entrate del mese che seguiva. Sia le entrate che le medie sono riportate con riferimento alle sole lire venete, questo per non appesantire inutilmente la tabella, verificato anche, che il considerare i soldi e i denari non modificava il significato di quanto riportato in tabella.

dipendevano sia dall’entità economica dei proventi, che dal numero delle operazioni riportate nella fonte.

Cercando comunque di delineare alcune particolarità di questi dati, si evidenzia che il solo mese di giugno presentava entrate di poco inferiori alle 500 lire venete; quattro mesi rilevavano introiti vicini o appena superiori alle 600 lire venete, mentre il mese di aprile risultava certamente un caso particolare, in quanto con sole 8 operazioni di entrata raggiungeva un totale di lire venete 785; dettagliando con più attenzione questa situazione emerge, che questo valore è da attribuire soprattutto ad una operazione,

Adì ultimo do ricevuti dalla Sacristia come per saldo de’ padri revisori L. 523 : 15 : 9304,

derivante dall’attività della sagrestia; nello specifico l’entità di questo introito rilevava circa il 67% delle entrate di aprile.

Seguivano poi due mesi, gennaio e maggio, i cui ricavi risultavano vicini alle 1000 lire venete e infine 4 mesi che superavano anche significativamente le 1100 lire venete, con dicembre che attestava un ammontare superiore alle 3700 lire venete.

Un simile valore, che si discostava così decisamente da quello degli altri mesi meritava un approfondimento, che ha evidenziato, come la componente significativa in tal senso, era rappresentata dalle donazioni ricevute in occasione della professione di tre frati,

Sotto li 12: luglio prossimo passato ricevuti dal Signor Gio: Batta Gonzales dà Padova ducati cento; e questi per grata elemosina donata a Nostro monastero nella professione fatta da Frà Steffano suo

fratello nella nostra religione L. 620305

Più ricevuti dal medesimo ducati cinque per fare la ricreazione à padri nel giorno della suddetta sua professione; quali si consentirono fossero impiegati per comprare tanti coppi per servicio del monastero come

appar all’uscita L. 31306

Adì do ricevuti dal Signor Biasio Rubana dà Padova ducati duecento e questi per grata elemosina fatta al monastero nella professione di

Frate Biasio suo figlio L. 1240307

Sotto li 6 agosto prossimo passato ricevuti dal Signor Antonio Marinati dà Padova ducati centocinquanta e questi per grata elemosina donata al

monastero nella professione di Frà Andrea suo fratello nostro chierico L. 930308 Più ricevuti del suddetto ducati cinque per fare la ricreazione à padri, quali

furono impiegati per comprare tanti coppi per servicio del monastero

come appar all’uscita L. 31309.

304 A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, registro n. 55, c. 116 v. 305 A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, registro n. 55, c. 122 r. 306

A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, registro n. 55, c. 122 r. 307 A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, registro n. 55, c. 122 r. 308 A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, registro n. 55, c. 122 r. 309 A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, registro n. 55, c. 122 r.

Nell’occasione i parenti di religiosi che si consacravano alla vita monastica, frequentemente elargivano somme anche consistenti al convento310. Si trattava di un momento importante che vedeva rafforzati i rapporti tra le istituzioni religiose ed alcune famiglie facoltose, non solo in relazione agli aspetti economici, ma, anche in funzione del consolidamento di relazioni e di equilibri di potere a livello locale311. Per valutare l’entità totale di queste offerte, che risultava essere di 2852 lire venete, basta sottolineare che rappresentava l’insieme del complesso delle entrate di 5 mesi (febbraio, marzo, giugno, luglio e agosto). Inoltre rispetto a dicembre, questi proventi rilevavano circa il 76% del totale mensile312.

Insieme a dicembre particolarmente significative risultavano anche le entrate dei tre mesi che lo precedevano, i cui introiti superavano le 1100 lire venete.

L’evidenza che gli ultimi 4 mesi dell’anno erano stati quelli nei quali le entrate erano risultate le più rilevanti, può trovare una spiegazione, non certo l’unica, nel fatto che molti livelli presentavano come scadenza il giorno di San Michele, ossia il 29 settembre; essendo le scadenze in epoca moderna alquanto flessibili, si può pensare che alcune incombenze potessero essere state evase non solo in settembre nella data prestabilita, ma, anche nei mesi appena successivi.

Questo comunque non preclude, che in questi mesi, possano essere state registrate, entrate di particolare valenza; era il caso proprio del mese di settembre, nel quale era stato riscosso l’affitto delle proprietà fondiarie di Cologna313,

Sotto li 12: do ricevuti da Messer Carlo Vestena affittuale della Ca’ del Sette, in sacchi vinti formento a troni dieciotto il sacco troni trecento sessanta dà quali detratti troni vintiquattro per spese fatte nel dacio e condotta di detto

formento restano di netto L. 336314

Più sotto li 16 genaro prossimo passato ricevuti dal medesimo à conto L. 37 : 4315

310 Quello delle donazioni che accompagnava il momento della consacrazione alla vita monastica era un fenomeno comune negli enti religiosi, che assumeva però maggiore valenza nei monasteri femminili, in quanto le doti tendenzialmente costituivano un elemento di particolare significatività nel complesso del contesto economico, G. Zalin, Denaro in entrata, op. cit., pp. 455-457.

311 F. Landi “Il Paradiso, op. cit., pag. 28.

312 A queste donazioni bisogna aggiungere sempre per il mese di Dicembre l’entrata della Sagrestia di lire 136: 9: 6.

313 Seppur trascurate nella loro struttura fondiaria, in quanto non valutate ai fini dell’estimo, queste possessioni garantivano comunque, attraverso l’affitto una entrata particolarmente significativa per il convento. Nel seguito del lavoro analizzeremo comunque alcune caratteristiche di questa proprietà. Al riguardo si rimanda alle pp. 304 e 514.

314 A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, registro n. 55, c. 119 v. 315 A.S.VR, Monasteri Maschili Città, Santa Maria della Scala, registro n. 55, c. 119 v.

Una operazione che nel complesso ammontava a lire venete 373, che rilevava il 33% delle entrate del mese.

Se per ottobre non si attestavano particolari proventi, la cui entità meritava di essere sottolineata, ma un complesso di livelli di valore relativamente significativo, per novembre è da evidenziare un ulteriore introito, legato ancora alla beneficienza,

Adì ultimo ricevuti dalla Sacristia come per saldo de’ padri Revisori L. 595 : 19 : 6316,

la cui valenza emergeva, in quanto andava a rappresentare il 47% delle entrate mensili317.

Tutte gli introiti nella fonte esaminata presentavano un valore monetario, ad esclusione di due, che rilevavano operazioni in natura e che risultavano afferenti al mese di ottobre e nello specifico relative alla categoria livelli,

Adì 23: do ricevuti dalla Signora Cassandra relita quondam Giacomo Antonio Malfatto minali quattro formento per saldo del suo affitto e fu posto in granaro318 cam: 64: T°

Adì 26: do ricevuti dalli heredi del quondam Signor Gio: Batta Cerea sacchi due formento à conto d’affitti e residui e fu mandato all’illustrissimo ed eccellentissimo Signo Dotor Carlo Cavalli per saldo del suo honorario come medico del monastero319 cam: 31: T°

Interessante rispetto a questa seconda operazione è sottolineare la presenza di una sorta di giro contabile, nel quale i padri ricevuto il bene a credito, immediatamente lo avevano dirottato al medico del convento, che a sua volta vantava un credito nei confronti dell’istituzione religiosa.

Evidenziata nei diversi termini l’analisi in forma quantitativa, si può passare ad un suo doveroso approfondimento, attraverso l’esame delle diverse categorie, con le quali si è deciso di suddividere i proventi.