Capitolo III° : La struttura del patrimonio nel
8. I livelli inesigibili “sopra e sotto i 40 anni” e quelli considerati perdut
Nel documento in esame dopo la registrazione delle abitazioni erano presentati i livelli, che il convento non riscuoteva da un tempo inferiore ai 40 anni; l’aver messo in evidenza questo numero di anni, potrebbe far sottendere, che questo periodo
222 A.S.VR, A.E.P. 1724, registro n. 343, Busta 1, carte non numerate. 223 A.S.VR, A.E.P. 1724, registro n. 343, Busta 10, carte non numerate. 224 A.S.VR, A.E.P. 1724, registro n. 343, Busta 12, carte non numerate.
rappresentasse una sorta di prescrizione per i debitori, trascorso il quale i livelli si potevano definire a grave rischio di perdita.
E’ interessante notare, che mentre nel documento del 1680 si parlava di soli livelli inesigibili, in questo, la sezione è stata divisa fra quelli sotto i 40 anni, in cui il convento serbava ancora la speranza di recupero e quelli sopra tale periodo, che ormai si potevano pensare decisamente in via di dissolvimento. Rispetto ai primi, si trattava di 8 livelli, di cui 5 relativi a obblighi di messe, 2 affrancabili e 1 perpetuo.
Complessivamente l’entità di questi livelli, che potremmo definire a “rischio ancora in
parte limitato”, si attestava a lire venete 150 soldi 7 denari 4.
Per tentare di dare una sostanza economica a questi livelli, si può definirli in relazione a quelli allibrati (lire venete 738 soldi 5 denari 11), di cui rappresentavano il 20,3%, quindi un valore, non certo da trascurare.
Il livello con il valore più elevato risultava attorno alle 50 lire venete, mentre quello più basso non superava le 5 lire venete; nel complesso la media di questi livelli era attestata a circa 18 lire venete.
Di entità maggiormente significativa risultavano i livelli inesigibili, il cui corso superava i 40 anni.
Si trattava di 42 operazioni che fissavano un totale di lire venete 497 soldi 10 denari 3, con una media che attestava lire venete 11 soldi 9 denari 3 e una distribuzione in base al valore, che raffigurava 30 livelli (71,43%) inferiori alle 10 lire venete, 9 (21,43%) compresi fra 10 e 20 lire venete, 2 tra 20 e 30 lire venete,
Il signor Mattio Alani da Sustinenza pagava perpetuo lire ventiquatro
soldi sedeci L. 24 : 16
Dal 1670 non si scode sono anni 51
Il signor Giò Noris come successo al signor Giò: Battà Ongareti pagava affrancabile con obbligo di un officio funerale lire ventisei soldi tredeci danari quatro L. 26 : 13 : 4 Dal 1657 non si scode sono anni 64
e solo un livello superiore a 100 lire venete,
Il signor Giò: Battà Rottari per capitale de ducati 300 con obbligo di messe due in settimana sopra ducati 100 et altri pagava affrancabile lire centoundici soldi dodici L. 111 : 12225 Dal 1669 non si scode sono anni 52
Questi dati implicano delle riflessioni, in quanto, sia dal numero, che dal valore totale di questi livelli sembrava emergere, una scarsa attenzione dei padri nella scelta di alcuni
livellari226; deduzione che veniva però attenuata da una analisi più attenta e tale da mettere in evidenza, come l’entità economica della maggioranza di questi livelli fosse piuttosto esigua.
Da tali assunti possiamo concludere, che certamente erano presenti degli errori di valutazione sull’affidamento accordato ad alcuni debitori, ma tuttavia, questa fiducia era alquanto centellinata, come si vede appunto, dal valore delle singole operazioni.
La parte più cospicua di questi livelli era perpetua, precisamente 28 assumevano tale natura, mentre 13 risultavano affrancabili227. Un solo livello non si presentava in nessuna forma,
Eredi della signora Paola Salerna in luogo del signor Girolamo Concorezzo per la sua porzione del legato Concorezzo con l’obbligo sopra pagano lire
nove soldi sei L. 9 : 6228
Dal 1628 non si scode sono anni 94.
Relativamente agli anni, da cui non si percepivano le sostanze dovute dai debitori del convento, solo due livelli superavano i 100 anni,
Eredi del signor Giò: Maria Rigetti per legato D’Antonio Trivella con obbligo di messe sei
pagava perpetuo lire nove soldi dodici L. 9 : 12
Dal 1619 non si scode sono anni 104
Eredi del signor Domenico Savino pagavano affrancabile con obbligo di messe 10
lire quindici soldi dieci L. 10 : 15229,
Dal 1618 non si scode sono anni 102,
24 (57,14%) erano compresi fra gli 80 e i 100 anni, 11 fra i 60 e gli 80 anni e solo 5 livelli risultavano inferiori ai 60 anni.
Riprendendo i livelli inesigibili sotto i 40 anni, il cui totale era di lire venete 150 soldi 7 denari 4, si arriva ad un ammontare complessivo rispetto ai livelli inesigibili, che si fissava, a lire venete 647 soldi 17 denari 7.
Per cercare di dare maggiore significatività a questo valore, si può metterlo ancora in relazione con i livelli allibrati (lire venete 738 soldi 5 denari 11), da cui si ricava che la differenza risulta di sole 90 lire venete. Questo dato dimostra, come i livelli inesigibili rappresentassero un danno, non certo trascurabile nelle dinamiche economiche del
226 Non mancava comunque nei religiosi la volontà, di far valere i loro diritti nei riguardi dei debitori insolventi, come si evince, da alcuni documenti relativi a dei solleciti di pagamento presentati in appendice.
227 Sulla natura dei livelli riportati nelle polizze di estimo i dati sono da considerare con le dovute cautele, nel seguito del lavoro, si vedrà infatti, dopo l’analisi dei Registri contabili e dei libri campione, certamente molto più attendibile, come la distribuzione dei livelli risultasse diversa da quella registrata in sede di elaborazione dell’estimo. Per il momento può comunque risultare interessante proporre alcuni confronti, che almeno in via tendenziale, si possono considerare sufficientemente accettabili.
228 A.S.VR, A.E.P. 1724, registro n. 343, Busta 28, carte non numerate. 229 A.S.VR, A.E.P. 1724, registro n. 343, Busta 28, carte non numerate.
convento e la considerazione non si modifica, nemmeno considerando il confronto con i livelli relativi ad obbligo di messe (lire venete 1225, soldi 3 denari 8), rispetto ai quali l’entità degli inesigibili risultava circa la metà; essendo questo rapporto impostato su una cifra piuttosto consistente, il 50% non era certamente una risultanza da ignorare. Rimandando alla successiva analisi diacronica, il confronto fra i livelli inesigibili del 1724 con quelli del 1680 è possibile invece approntare, sempre in ottica comparativa un esame con i livelli inesigibili rilevati in altri monasteri e conventi cittadini e presenti nella polizza di estimo del 1724. Santa Anastasia presentava livelli inesigibili, che si attestavano a lire venete 541 soldi 14 denari 5230, mentre il convento di San Daniele assommava livelli inesigibili per lire venete 451 soldi 17 denari 6231.
Sembra da questi dati che la scarsa attenzione verso l’affidabilità dei creditori, non fosse solo una peculiarità dei padri di Santa Maria della Scala, ma, che il fenomeno risultasse generalizzato anche in altre istituzioni religiose della città scaligera. A dire il vero, confrontando i livelli inesigibili di Santa Anastasia, con il valore dei suoi livelli allibrati (lire venete 2683 soldi 17) emerge, che i livelli non esigibili erano circa 1/5 di quelli allibrati e allo stesso modo, se si effettua la stessa operazione per San Daniele (livelli allibrati uguali a lire venete 1661 soldi 15 denari 9) risultava, che i livelli inesigibili erano circa 1/4 di quelli allibrati; sostanzialmente i padri di questi due conventi, almeno ad una prima analisi sembravano, più avveduti di quelli di Santa Maria della Scala, nella scelta dei livellari, o più efficaci nella riscossione.
Infine, con i livelli che il convento di Santa Maria della Scala considerava ormai perduti, si chiudeva la parte, che il documento aveva dedicato, alle difficoltà di far valere le ragioni dei religiosi, rispetto a debitori poco affidabili. Questi livelli erano 6 e i padri per ognuno, seppur sinteticamente, descrivevano le ragioni, che avevano condotto a renderli irrecuperabili,
230 A.S.VR, A.E.P. 1724, registro n. 343, Busta 1, carte non numerate. 231 A.S.VR, A.E.P. 1724, registro n. 343, Busta 9, carte non numerate.
Li nobili Signori conte Carlo e frattelli Sanbastiani come censi dal nobile signor Marcantonio Pindemonte pagavano lire cento ottantasette marchetti232 quatro. Seguita lite contro li medesimi nel 1710 furono sentenziati a risarcire il monastero in ragione del 6 per cento, bonificateli però le gravezze. Il capitale de ducati 700 insorta poi lite fra essi Sigrì conte Sanbastiani e li nobili ……… provocando che il fondo obbligato sia fidecommisso dalla loro casa e li Sigrì Muselli eredito anziano contro la nobile signora contessa Ellena ………. che instituì il legato con obbligo di messe 3 in settimana. Nel 1711 fu da Sigrì conte Sanbastiani intimata sospensione delle messe. Il monastero non ha dissentito anche sin
ora resta perduto questo capitale con l’entrata L. 187 : 4 Il nobile signor Felice Marelli pagava con obbligo di messe 36 affrancabili
lire settantaquatro soldi otto L. 74 : 8
Per non essere stato denonciato l’instromento convenne troncar la lite Nobile signor conte Antonio Cozza pagava affrancabile lire trentasette
soldi quatro L. 37 : 4
Dopo la sua morte in causa subordinata il monastero è restato escluso
Nobile signor conte Carlo Mandelo pagava affrancabile con obbligo di un funerale
lire trentasette soldi quatro L. 37 : 4
Nella subordinatoria si è perduto il capitale
Il signor Don Giacomo Tosi pagava affrancabile con ducati cento …….
lire trentasei L. 36
Per non essere denonciato l’instromento al registro sé perduto
Il signor Alvise Stagnolo pagava affrancabile con obbligo di messe 21
lire trentasette soldi quatro L. 37 : 4233
In causa subordinatoria fu escluso in monastero et il capitale perduto
Complessivamente la somma si attestava a 409 lire venete, 4 soldi e la loro media era fissata a lire venete 68 e soldi 4. Un solo livello superava le 100 lire venete, mentre 4 erano inferiori alle 40 lire venete e uno, appena superiore a 70 lire venete.
Tutte queste operazioni, tranne una, di cui non era richiamata la natura, risultavano affrancabili, mentre 4 erano relative ad obbligo di messe. Questi livelli considerati ormai perduti, rappresentavano circa il 50% dei livelli allibrati (lire venete 738) e circa 1/3 dei livelli con obblighi di messe (1225 lire venete); risultavano significativamente inferiori al totale dei livelli inesigibili, ma rimanevano comunque un elemento da tenere in considerazione, in uno stato economico, come quello descritto per il convento di Santa Maria della Scala.
232 Marchetti era un altro modo di definire i soldi.