Capitolo II°: Il patrimonio nel
5. I livelli “con obbligo di messe e offici”
Conclusa l’analisi dei livelli affrancabili, una ulteriore forme di entrata definita nella polizza di estimo era rappresentata dai livelli “perenni con obbligo di messe e offici”, la cui entità economica costituiva un valore di lire venete 2124 soldi 6 dinari 788, che risultava essere circa il 13,6% del complesso del capitale fondiario; per dare l’idea del valore non irrilevante di questa “voce”, sulla stessa polizza di estimo, il monastero di San Giovanni Evangelista alla Beverara presentava, per i livelli con obbligo di messe lire venete 426 soldi 289.
I livelli “perenni con obbligo di messe e offici” mantenevano la stessa struttura dei livelli affrancabili e rappresentavano contratti attraverso i quali eredi e legatari, erano impegnati da testamenti o legati a commemorare i loro estinti, attraverso la celebrazione di messe o altre funzioni religiose, che i padri si obbligavano ad officiare, a fronte di un pagamento, che poteva essere in denaro o in natura e con scadenze che solitamente si presentavano come annuali o semestrali90.
87 G. Borelli Aspetti e forme, op. cit., pp. 164–165. 88
Alcuni livelli erano rappresentati da pagamenti in natura e in seguito si approfondirà meglio questo aspetto.
89 A.S.VR, A.E.P. 1680, registro n. 334, Busta 32, carte non numerate.
90 Nella formulazione di questi livelli non sembrano ravvisarsi margini tali da indicare operazioni di prestito ad interesse. Si vedrà comunque in seguito, che alcuni di questi contratti attestavano la possibilità della affrancazione, che in questo contesto assumeva però una forma diversa di quella del prestito ad interesse. Anticipando in parte quanto sarà discusso nelle pagine successive, con l’affrancazione si offriva ad eredi e legatari la possibilità di liberarsi dal livello con obbligo di messe. In pratica con una quota prestabilita già nell’atto testamentario, si garantiva ai successori l’opportunità di interrompere il rapporto contrattuale con i padri. Questa quota, anche se questo non è chiaramente evidenziato nei contratti esaminati, poteva dipendere molto probabilmente dalla volontà del testatore, dal numero delle messe da celebrare e dal valore del livello.
In merito a questa forma livellaria, non è da trascurare uno dei diversi privilegi concessi dai Papi agli ordini mendicanti, nello specifico quello per il quale venivano accordate a queste istituzioni religiose, le facoltà di predicare e di assistere i fedeli in “articulo
mortis”, senza vincoli territoriali e con la possibilità di utilizzare anche altari portatili.
Questo comportava una sostanziale autonomia dal clero territoriale delle parrocchie e per quanto riguardava le elemosine, le donazioni e i lasciti testamentari, la possibilità di sfruttare a proprio vantaggio, due momenti particolarmente importanti del rapporto fiduciario con i fedeli, quello della predicazione e quello del trapasso91.
Sul piano prettamente economico, salvaguardando il fatto che si trattava comunque di contratti, i livelli con obbligo di messe, si possono intendere come speciali forme di offerta, in quanto a stabilire l’entità del livello, il numero e le frequenza delle funzioni religiose era il testatore o il legatario92.
Questo emerge dall’analisi della polizza di estimo, dove in presenza di entità economiche rilevanti,
Il Signor Sebastiano Valonari in luoco del Signor Giacomo Bemena per capitale de ducati mille fondati sopra la possessione de Castel Laro in Val Lagusella per il legato della Quondam Signora Lorenza de Cappi relita del Quondam Signor Alessandro Carenzoni troni trecentosettantadoi con obbligo di una messa quotidiana; L. 372 Il Signor Marchese Antonio Pedemonte in luoco della Quondam Eccelsa Signora Contessa Ellena ……. paga annui troni cento ottanta sette, soldi quattro, con obbligo di messe
tre alla settimana; L. 187 : 4
Eccelsi Signori Gio: Batta et nipoti Sega, in luoco del Quondam Signor Fiorio Signorini pagano con obbligo di una messa alla settimana, troni centotrenta, soldi quattro;L. 130 : 4 Antonio Benaglio in luoco d’Andrea maggiotto paga con obbligo di Sante messe
troni cento dieci, soldi quattro; L. 110 : 4,
si trovano anche livelli decisamente di valore più contenuto,
Messer Giacinto Ferro sarte paga annui con obbligo di Sante messe
troni doi, soldi tredeci; L. 2 : 13
Il Signor Giacomo Concorezzo in luoco del Quondam Tadeo paga con obbligo di
messe tre all’anno troni quattro, soldi dodici, dinari nove; L. 4 : 12 : 9 Il Signor Domenico Farina entrato in luoco del Signor Lorenzo Bettini paga con obbligo di
messe quattro all’anno, troni cinque; L. 5
Il Signor Antonio Rottari in luoco del Signor Gio: Francesco Rottari paga annui con obbligo di messe quattro, troni sette, soldi uno, dinari quattro; L. 7 : 1 : 4
91 F. Landi, Storia economica del clero, op. cit., pp. 19-20.
92 Nel corso del lavoro approfondiremo meglio anche altri aspetti dei contratti che attestavano questo tipo di livello.
Il valore dei livelli dipendeva sicuramente dal numero delle messe da far recitare, anche se molto probabilmente, a determinarne l’entità economica era soprattutto il rango sociale del defunto e dei familiari che lo volevano commemorare93,
Eccelso Signor Conte Claudio Pompeo in luoco degli eredi del Quondam Signor Paulo Spolverini paga con obbligo di un anniversario, troni cinquantacinque,
soldi sedici; L. 55 : 16
Illustrissima Contessa Ottavia Emilia in luoco dell’Eccellentissimo ……. Monte paga annui con obbligo di Sante messe, troni trentasette, soldi quattro; L. 37 : 4
Come sottolineato, oltre alle messe, i livelli si associavano anche ad offici funerari ed anniversari ed anche rispetto a queste funzioni religiose, le dinamiche monetarie e le frequenze sembravano avere una natura volontaria, come si evince dal documento in esame,
Messer Lunardo Carteri in luogo del Quondam Antonio Carteri da
Cazzano paga con obbligo di un funerale ogni anno troni ventidue, soldi dieci; L. 22 : 10 Il Signor Antonio Ferrari in luoco de Francesco Liorsi paga con obbligo
di un officio all’anno, troni trentasette, soldi quattro; L. 37 : 4 La Eccelsa Marchesa Chiara Sagramosa in luoco del Conte Gentil Dalla Torre paga ogni anno con obbligo di un anniversario troni dieci, soldi otto, dinari sei; L. 10 : 8 : 6 Il Signor Pietro Torretta in luoco de Bortolo et fratelli Torretta paga con obbligo di un anniversario
nel mese di febbraio, troni ventisei; L. 2694
La media dei livelli in denaro per messe, offici e anniversari ammontava a lire venete 41, soldi 7, evidenziando una standard deviation di 58, che rappresenta un valore particolarmente elevato e tale da attestare, la significativa eterogeneità delle entità economiche relative a queste operazioni, che il convento riceveva per riti religiosi95. Eterogeneità che si dimostra anche procedendo ad una suddivisione dei livelli, 15 erano minori di lire venete 10 (28,8%), solo 4 superiori a lire venete 100 (7,7%), 25 compresi tra lire venete 10 e lire venete 50 (48,1%) e 8 tra le 50 e le 100 lire venete (15,4%). Ai pagamenti in denaro, si aggiungevano anche alcuni livelli in natura,
Camilo Bonifacio in luoco de Gio: Batta Quondam Antonio Angiari paga brente de oglio sei con obbligo di messe sei;
Eredi del Signor Teodosio Bodoffo in luogo delli eredi del Quondam Signor Pellegrin Bodoffo con obbligo di un officio all’anno un sacco di formento;
Il Signor Archileo Cervelin in luoco del Quondam Signor Bernardin Cervelin paga annuo quarta uno di uva bianca con obbligo di Sante messe96;
93 In altra parte del lavoro sarà affrontato ed approfondito il rapporto tra il convento e la nobiltà veronese. 94
A.S.VR, A.E.P. 1680, registro n. 334, Busta 34, carte non numerate.
95 Il valore della standard deviation è stato calcolato solo in riferimento ai valori espressi in lire venete, per non complicare inutilmente i processi di calcolo.
Nel complesso si trattava di oltre 50 livelli, che attestavano quanto fossero importanti nell’economia del convento, le entrate che potremmo definire di origine spirituale, soprattutto in ragione della valenza, che questi introiti venivano ad assumere in un ordine mendicante, che fondava la sua esistenza sulle opere di benevolenza dei fedeli. Valenza che si può cercare di evidenziare analizzando le dinamiche, che contribuivano alla formazione iniziale del patrimonio o meglio della dotazione economica delle istituzioni religiose, che dipendevano in modo molto rilevante proprio, dall’ordine di appartenenza.