Capitolo III° : La struttura del patrimonio nel
9. Livelli non soggetti alla allibrazione dell’estimo e livelli pass
Dopo le dinamiche dei livelli inesigibili e perduti, il documento proseguiva con la descrizione dei livelli non soggetti alla allibrazione dell’estimo; un totale di 27 operazioni la cui somma ammontava a 2345 lire venete 6 denari.
Dalla polizza di estimo non è chiaro evincere i motivi per i quali, questi livelli non risultino allibrati a carico di Santa Maria della Scala, anche se per alcuni, attraverso la data e il nome del notaio che ne aveva sancito l’efficacia è risultato possibile risalire alle cause, che avevano definito la liberazione dalle gravezze per il convento234; era il caso del livello
Il nobile signor marchese Spolverin ……. Spolverini paga per capitale de ducati 150 in ragione del 5 per cento libero da gravezze come in atti
Seriati 18 agosto 1708 affrancabile lire quarantasei soldi dieci L. 46 : 10235
per il quale si riportano alcune essenziali parti dell’atto notarile236,
Il nobile signor marchese Spolverin quondam nobile marchese Giacomo di Falsorgo di Verona spettandole il ben seguente disse per la paterna eredità e dimissioni con li nobili signor marchese Francesco zio e signori marchesi tutti fratelli 24 settembre 1702 atti del signor Giò Bernardi notaro et per altri 8 ….. et eredi a titolo di ……. per raggion di et in perpetuo dà et rende agli infrascritti suddetti … del Venerabile monastero di Santa Maria della Scala.
Il prezzo è di ducati cento cinquanta dal grosso.
Il pagar ogni anno al Venerabile monastero di Santa Maria della Scala eredi e successori l’affitto a cinque per cento et esente da gravezza.
La gravezza misura accettata pagando il primo intero oggi l’anno et così successivamente fino all’affrancazione237.
La media di questi livelli era di 86 lire venete 10 soldi, con il valore della standard
deviation particolarmente elevato (75) e tale quindi da attestare in modo significativo
l’eterogeneità di queste operazioni. Nello specifico questa eterogeneità si evidenzia in termini più chiari analizzando la distribuzione di questi livelli, dei quali 13 erano inferiori alle 50 lire venete (48,15%), 6 compresi fra 50 e 100 lire venete (22,22%), 3 si attestavano fra 100 e 150 lire venete (11,11%) e infine 5 risultavano superiori alle 150 lire venete (18,52).
Se dal punto di vista del valore, si presentavano alquanto difformi, la situazione si modificava invece rispetto ai tassi di interesse applicati, dove un solo livello attestava l’interesse al 4%, 11 risultavano assoggettati ad un tasso del 4,5%, 9 ad un interesse del
234 La natura di questi livelli era affrancabile.
235 A.S.VR, A.E.P. 1724, registro n. 343, Busta 28, carte non numerate. 236
L’atto è stato riportato solo per la parte che interessava il peso della gravezza. La liberazione della gravezza era stabilita nel contratto livellario.
237 A.S.VR, Monasteri Maschili di Verona città, monastero di Santa Maria della Scala, Processi e Filzi, busta 268, carte non numerate.
5% e 2 a quello del 5,5%238. Nella sostanza il tasso di interesse che i padri della Scala applicavano ai loro debitori si poteva definire compreso fra il 4,5 e il 5%.
In questi dati sembra ravvisarsi con evidenza la politica dei prestiti del clero, sempre molto misurata e mai orientata a speculazioni, o esasperato spirito di profitto.
Per dare rilievo al valore di questi livelli, non avendo un confronto con la polizza di estimo del 1680 e con altre istituzioni religiose, si può metterli in comparazione con altri livelli relativi al 1724, nello specifico quelli allibrati, il cui valore si ricorderà era di lire venete 738 soldi 5 denari 11 e quelli con obbligo di messe, che ammontavano a lire venete 1225 soldi 3 denari 8. Emerge che il valore dei livelli non soggetti ad allibrazione (lire venete 2345 denari 6), risultava circa 4 volte il valore di quelli allibrati e quasi il doppio di quelli con obbligo di messe.
Consci del fatto di muoversi in un campo molto delicato, questi dati in parte potrebbero far sottendere una particolare attenzione dei padri, verso il problema delle gravezze da corrispondere alla Repubblica Veneta, che veniva ad emergere, attraverso un comportamento orientato, a far privilegiare operazioni economiche libere da vincoli impositivi.
Questo derivava, anche dalla possibile consapevolezza di essere sottoposti a dei soprusi da parte delle autorità veneziane, che vedevano nel clero, una componente molto appetibile, per migliorare gli introiti derivanti dall’attività fiscale.
A seguire venivano descritti i livelli passivi del monastero e in questa sezione, la polizza di estimo sembrava andare in controtendenza con quanto abbiamo fin qui descritto, nel senso, che nel documento del 1680, questa parte era stata registrata con minuzia di particolari, mentre qui sembrava prevalere la natura concisa; un esempio in tal senso è, quello relativo alle spese di mantenimento dei padri e in generale del convento, che non si riportavano nella loro interezza, ma venivano solamente segnalate,
Siamo ordinariamente di famiglia ventiuno in ventidue oltre li forestieri che ricapitano di quando in quando. Si pone in considerazione la spesa nel mantenimento della chiesa monastero e case si di città che di campagna. Salario de boari239.
Se per le spese legate alla quotidianità dell’istituzione religiosa non si registravano importi, per le altre uscite che interessavano diversi soggetti che si trovavano in
238 Di 4 livelli non era riportato il tasso di interesse applicato.
relazione con i padri, la situazione sembrava mostrarsi più chiara, o meglio legata a dei dati espressi, sia in moneta, che in natura,
Alli nobili Signori conti Buri si paga perpetuo lire dieci soldi sei L. 10 : 6 Al Colleggio dei signori Nodari si paga perpetuo lire trentanove
soldi sei danari otto L. 39 : 6 : 8
Alli eredi del signor Tiberio Gavezzola si paga perpetuo lire ventidue
soldi quatordici danari sei L. 22 : 14 : 6
Al signor dottor Vezzari si paga affrancabile lire novantatre L. 93 Al medico del convento si dano annualmente sacchi due formento,
all’avvocato ducati sei, al procurator ducati sei, al chirurgo lire ventiquattro
che rilevano in tutto lire centotrentaquattro, soldi otto L. 134 : 8240
Nel complesso le spese a carico del convento, per pagare individui verso i quali Santa Maria della Scala si trovava per diversi motivi in relazione risultavano, di lire venete 300 soldi 14 denari 4.
E’ interessante notare come nel corso dei 44 anni, nonostante il prezzo del frumento fosse rimasto pressoché invariato241, al medico che in precedenza per la sua collaborazione venivano pagati 4 sacchi, nel 1724 questi sacchi si erano ridotti a due; una diminuzione piuttosto sostenuta, che poteva probabilmente trovare ragione, anche in un ridimensionamento degli interventi da parte del professionista242.
L’avvocato, il chirurgo e il procuratore di Palazzo, che nel 1680 erano pagati con sacchi di frumento243, nel 1724 venivano remunerati in denaro, l’avvocato con 6 ducati, il chirurgo con lire venete 24 e il procuratore con ducati 6.
Nella polizza di estimo del 1724 erano state omesse le figure del barbiere, della lavandaia e dell’organista, il cui importo di spesa nel 1680 ammontava a 55 ducati, una cifra, non certo da trascurare. Supponendo che per forza di cose, queste figure si trovassero presenti nel convento anche nel 1724, non si riescono a comprendere, almeno dal punto di vista economico, i motivi per i quali, i padri non ne avessero evidenziato, sia la presenza, che l’aggravio a loro carico, a meno che, queste necessarie funzioni non fossero state svolte direttamente dai religiosi, suddividendosi fra loro i diversi compiti244.
240 A.S.VR, A.E.P. 1724, registro n. 343, Busta 28, carte non numerate. 241 Questa situazione in seguito sarà analizzata in modo più approfondito. 242
Il documento al riguardo non fornisce sufficienti delucidazioni, del resto comunque, il dato sembra parlare chiaro circa la riduzione degli emolumenti verso questa figura.
243 Per l’avvocato 4 sacchi, per il chirurgo 2 sacchi così come per il procuratore di Palazzo. 244 Questo tema sarà affropntato in modo maggioremente organico nelle pagine successive.
Chiudeva la descrizione delle dinamiche economiche il giuramento del Padre che aveva stilato la polizza di estimo e quello del priore responsabile del convento.