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Presidente Croce Rossa Italiana

Questo momento riveste un’importanza non solo celebrativa ma di profonda riflessione su temi che oggi ci coinvolgono personalmente, non solo in quanto esponenti di “movimenti” che promuoviamo bensì come entità di un pensiero più esteso che è quello di appartenenza ad un’unica entità sociale. ... Famiglia, Educazione, Lavoro, tutela dei diritti umani, Salute, solidarietà, sono microcosmi che nella condizione moderna recepiamo incessantemente ma in un’accezione trasversale e negativa; un senso che tende a svendere e vanificare il significato autentico e assoluto maturato nel corso di una lunga e spossante evoluzione dell’individuo. La divergenza che oggi si riferisce non è una diver- genza idiomatica ma concreta, reale e il cui esito è dissipativo dell’Animus Humani. Oggi occorre ri- percorrere l’evoluzione in senso inverso: il fattuale talvolta necessita dell’impulso primordiale in grado di sgretolare le convinzioni inconsulte e radicatesi nell’io e dunque risvegliare nuovamente la sfera emozionale della collettività. Da qui dunque la necessità di soffermarsi e cogliere il vero valore che questi due “semplici” concetti distintamente racchiudono e sintetizzare, dal loro connubio, l’ef- fetto collante “necessario” a saldare le divergenze pragmatiche che oggi ostacolano la crescita della società. Sviscerando i termini sia di “salute” che di “solidarietà” è stato inatteso constatare quanto l’es- senzialità sia esplicativa. Basti pensare che “la salute”, nell’antichità greca, era concepita come un dono, fatto dagli dei all’uomo, minato solo dalla malattia intesa come un fenomeno magico-religioso. Un concetto mutato del tutto secondo il principio vis medicatrix naturae o «forza curatrice naturale», che concepiva il corpo umano animato da una forza vitale tendente per natura a riequilibrare le di- sarmonie. Il concetto di salute, per come lo conosciamo oggi, ovvero lo “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia” (definizione dell’OMS – Organizzazione mondiale della Salute - 1946) è un’acquisizione “contemporanea” che esalta la franchezza di un con- cetto “primitivo” tanto semplice quanto estremamente profondo. In tale contesto, dobbiamo ricordare che la salute va considerata più un mezzo che un fine e dunque una risorsa di vita quotidiana che per- metta alle persone di condurre una vita produttiva non solo a livello individuale ma sociale ed eco- nomico. Dunque si potrebbe pensare, attraverso una similitudine copernicana, che l’evoluzionismo umano, attraverso il concetto di salute, abbia varcato il valico in cui l’individuo era in una posizione di osservatore privilegiato per giungere ad una più ampia dimensione universale, quella collettiva. Il maturare del senso di appartenenza di un individuo ad un contesto sociale e quindi il senso di “cit- tadinanza” si può definire come la genesi della solidarietà, in quanto nel raggiungimento di un be- nessere sociale trova risultanza il benessere primariamente personale; Il senso di appartenenza ha sviluppato un apprendimento sociale, e spinto l’individuo a maturare, attraverso la compassione prima e l’altruismo poi, fattori di crescita affettiva-cognitiva.

In questa crescita cognitiva individuale e sociale, l’uomo - attraverso l’atrocità degli eventi e gli ef- fetti crudi della violenza umana - è stato stimolato fortificando il connubio tra compassione ed al- truismo e quindi tra individuo e società. Non posso che evidenziare che gli stessi orrori della guerra che hanno lacerato il genere umano hanno nel contempo prodotto una squarcio innovativo; Sebbene conscio che l’evoluzione non sia ascrivibile ad un singolo evento, non posso non menzionare la grande opera di riflessione che spinse Dunant, osservatore inerme del conflitto di Solferino, sulla ne- cessità di far nascere un Movimento universale in grado di intervenire in ausilio agli Stati per assi- curare sui campi di battaglia la tutela di ogni uomo, a prescindere dalla suo schieramento, nazione di provenienza, il credo, il sesso, ecc ecc; un pensiero che lo spinse,insieme alle donne ed i bambini di Solferino ad agire e prodigarsi, indistintamente, per salvaguardare la “benessere” dei feriti rico- nosciuti in quel momento come “Fratelli” indistintamente dal proprio schieramento bellico politico o sociale. Dalla base di questa riflessione non può che evidenziarsi l’importante e non casuale impatto che il binomio “salute” e “solidarietà”, deve rivestire non solo in un contesto socio-politico ma glo- balmente esistenziale. Un binomio il cui collante è racchiuso nell’essenza di Umanità, uno dei prin- cipi fondamentali su cui rege il Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa dove il suo scopo è quello di prevenire ed alleviare ovunque la sofferenza umana proteggendo la vita e la salute e ga- rantire il rispetto dell’essere umano. Il Ns. lavoro quotidiano è spinto a tracciare le priorità e le linee guida per rispondere alle emergenze umanitarie che assediano costantemente la società di oggi mi- nandone la stabilità su tutti quei temi che oggi sono centro del dibattito politico nazionale e europeo ma anche stimolare ad un mutamento collettivo. Crisi economica, società che cambiano, migrazioni, sicurezza alimentare, rispetto degli operatori umanitari: questi coefficienti non rappresentano oggi la causa del problema bensì l’effetto; la disgregazione della vita pubblica, la perdita del senso di ap- partenenza ad una tradizione e a una storia, il ritorno all’esaltazione del proprio io sono il vero mo- tivo. Oggi il dinamismo globale e lo sviluppo hanno disorientato l’individuo contemporaneo privandolo a poco a poco di quell’essenza primordiale mantenuta nel tempo: ovvero l’essenza del- l’interdipendenza.

“La società non è un’entità o un organismo al di fuori e al di sopra dell’individuo.” (Don Luigi Sturzo).

Il rilancio della (ri)educazione alla compassione solleva la questione sulla necessità di un equilibrio dei legami sociali, di “amore politico per l’eguaglianza” e per la giustizia, tale amore guiderà le ri- vendicazioni sociali.

Sotto questa accezione non si può che condividere anche il pensiero di Marsico che, secondo l’ap- proccio sturziano, riconosce la necessità di “ricostruire il paese”, attraverso una riorganizzazione degli “assi di stabili di politiche organiche e strutturali, e soprattutto attraverso un principio non solo normativo ma primariamente umano volto al contrasto della povertà sociale.

Pertanto concludendo non si può che ritenere che l’attività umana abbia come scopo quello di rea- lizzare un solidarismo organico e razionale basato su di una gerarchia di valori che hanno al primo posto l’azione spirituale e a seguire quella umano-politica, economica e infine finanziaria. Se que- st’ordine viene capovolto l’intero sistema si disgrega.

PUNTO 8 - CHIESA E LIBERTA’ RELIGIOSA

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