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Negli ultimi decenni i ricercatori hanno potuto individuare i comportamenti neurali attraverso strumenti non invasivi come l’elettroencefalogramma e, soprattutto, la risonanza magnetica funzionale. La prima registra l’attività elettrica attivata dalla corrente ionica dei neuroni; mentre la seconda misura i differenti livelli di ossigenazione del sangue, che sono correlati ad attività neurali in aree diverse del cervello. Grazie ad essi si sono potute individuare le zone cerebrali impegnate nel processo umoristico. Un dato è spiccato fin dall’inizio: l’evento ilare mobilita una vastissima rete sinaptica, con un dialogo serrato tra la parte più arcaica e

102 GEORGE LAKOFF e MARK JOHNSON, Philosophy in the Flesh: The Embodied Mind and

46 quella più nuova del cervello e anche tra i due emisferi. Le zone più stimolate le possiamo dividere per aree e per le loro funzioni cognitive o emotive103. Per la comprensione sono interessate nella parte frontale: la circonvoluzione frontale inferiore e la corteccia prefrontale mediale anteriore, quest’ultima attiva in special modo negli stimoli umoristici più divertenti. Nell’area temporale abbiamo il solco temporale superiore anteriore. Nell’area temporo-parietale il solco temporale superiore posteriore e la giunzione temporo parietale, questa capace soprattutto di risolvere le incongruenze presenti nei testi comici. E, infine, il cingolato anteriore e il precuneo. Per il processo emotivo invece si attivano l’amigdala104, il nucleo accumbens, l’ipotalamo e l’area ventrale tegmentale105.

Come si può osservare le parti maggiormente attive fanno parte della parte corticale o sub-corticale della parte anteriore del cervello. Il lobo frontale infatti è in generale deputato a gestire il pensiero razionale, la memoria, la personalità e il comportamento. In particolare la circonvoluzione frontale inferiore è legata alle decisioni comportamentali. Prova di come lo humor sia un evento che necessiti per la comprensione di competenze anche sociali. Le parti della zona frontale interessate durante l’umorismo sono però anche quelle subcorticali più a contatto con la parte emozionale. La corteccia prefrontale mediale è infatti in connessione con le strutture limbiche e regola anche le emozioni e il comportamento. Da notare poi come nella Figura2 le zone interessate siano vicine se non direttamente collegate tra di loro (nell’immagine indicate in maniera separata per evitare confusioni). L’amigdala è il centro da cui partono le emozioni primordiali come paura e stress, ma è anche interessata nella memoria emozionale,

103 ANDREA C. SAMSON, Brain, Neuropsychology of Humor, in Encyclopedia of Humor

Studies, a cura di Salvatore Attardo, Sage, Los Angeles-London-New Delhi-Singapore-

Washington D.C., 2014, pp. 88-92.

104 TAGIRU NAKAMURA, TOMOKO MATSUI, AKIRA UTSUMI, e al., The Role of the Amygdala

in the Process of Humour Appreciation, in «Proceedings of the Annual Meeting of the

Cognitive Science Society», 2012, vol. 34, n° 34, pp. 797-802.

105 BARBARA WILD, FRANK A.RODDEN, WOLFGANG GRODD e WILLIBALD RUSCH, Neural

correlates of laughter and humor, in «Brain», 2003, vol. 126, pp. 2121-2138; Vinod Goel e

RAYMOND J. DOLAN, The functional anatomy of humor: segregating cognitive and affective

47 mentre il nucleus accumbens è da alcuni106 individuato come la fonte principale della risata, inoltre ha un ruolo nel rilascio della dopamina, sostanza che attiva il senso di piacere e ricompensa. Ruolo che è svolto anche dall’area ventrale tegmentale, che ha neuroni dopaminergici e che infatti ha un ruolo determinante nei processi di motivazione e cognizione, ma anche in quelli sentimentali. Di particolare importanza sono anche il precuneo e il solco temporale superiore. Il primo infatti è coinvolto nella auto-riflessione e nella coscienza di sé; mentre il secondo nella socialità, come ad esempio nell’attenzione condivisa. Infine la giunzione temporo- parietale è una zona a cui arrivano molte informazioni sensoriali sia endogene che esogene e che, in particolari condizioni come ad esempio lesioni, è responsabile di esperienze di sconnessione dal proprio corpo107.

Nella percezione dell’evento umoristico è ovvio che si andranno ad attivare – oltre a tutte queste parti – tutti quei processi di percezione tipici dei canali sensoriali interessati. Una barzelletta letta108 o una vignetta

accenderà le parti del cervello deputate alla visione, mentre una barzelletta raccontata attiverà quelle parti usate per la ricezione dei suoni e la loro processazione.

Altra questione ancora dibattuta invece è quella sui ruoli degli emisferi. Solitamente il destro presiede i processi più strutturati e le emozioni negative, mentre il sinistro è più coinvolto in attività creative e in emozioni positive. La concentrazione degli stimoli in quest’ultimo sembra far propendere per una sua netta prevalenza nell’elaborazione dello stimolo umoristico, eppure si è notato come una lesione dell’emisfero destro, in particolar modo la parte frontale, impedisca la comprensione e la risposta adeguata109.

106 DEAN MOBBS, MICHAEL D.GREICIUS, EIMAN ABDEL-AZIM, VINOD MENON e ALLAN L.

REISS, Humor Modulates the Mesolimbic Reward Centers, in «Neuron», 2003, vol. 40, n° 5, pp. 1041-1048.

107 Cfr. ERIC R. KANDEL, JAMES H. SCHWARTZ, THOMAS M. JESSELL, Principi di

neuroscienze, ed. it. A cura di Virgilio Perri e Giuseppe Spidalieri, Casa Editrice

Ambrosiana, Rozzano (MI), 2003.

108 FUKUJIRO OZAWA, KAYAKO MATSUO, CHIKAKO KATO, TOSHIHARU NAKAI, HARUO

ISODA, YASUO TAKEHARA, TETSUO MORIYA e HARUMI SAKAHARA, The effects of listening

comprehension of various genres of literature on response in the linguistic area: an fMRI study, in «NeuroReport», 2000, vol. 11, n° 6, pp. 1141-1143.

109 ANDREA C. SAMSON, Brain, Neuropsychology of Humor, in Encyclopedia of Humor

48 Neurology of Humour, in «Advanced in Clinical Neuroscience and Rehabilitation»,

49

Figura 1 Zone esterne interessate dallo humor

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