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5. L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE MINORI

5.1 Le determinanti

La proiezione dell'impresa minore al di fuori del proprio contesto geografico di origine è determinata dalla composizione di quattro fattori di spinta, due di natura esterna ovvero l'ambiente competitivo e le condizioni di contesto, e due di natura interna riconducibili al patrimonio genetico e al progetto strategico31.

L'ambiente competitivo: comprende i diversi aspetti che caratterizzano la struttura del settore e più nello specifico dell'area di business in cui opera l'impresa, aspetti che poi si configurano come motore di spinta verso la ricerca di sbocchi al di fuori del proprio territorio nazionale; i più significativi tra questi aspetti possono essere ricondotti al grado di apertura internazionale del mercato (globalizzazione della domanda), al tasso di crescita del mercato nazionale e del mercato estero, all'intensità della concorrenza, al grado di complessità

30 Da La Repubblica 17/01/2015- PMI motore dell'Italia: l'export n crescita di 2,4 miliardi -

http://www.repubblica.it/economia/2015/01/17/news/pmi_export-105125021/-

31 GIULIANI E. a cura di, (2012), Management Internazionale a.a. 2012- 2013., McGraw-Hill, Milano.

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tecnologica, ed in ultimo alla struttura dei costi e alla disponibilità degli input produttivi. La ricerca di mercati più interessanti, in termini di dimensione, dinamicità e regolamentazione, costituisce sicuramente una delle motivazioni principali che spingono le PMI ad internazionalizzarsi; seguono poi le spinte legate alla ricerca di aree dove risulti meno costoso produrre, o dove vi sia migliore accesso alla forza lavoro o alle tecnologie necessarie.

Le condizioni di contesto: riguardano le specificità del territorio dove è localizzata l'impresa, che hanno maggiore valenza sulla sua capacità innanzi tutto di pensare in chiave internazionale, quindi di organizzarsi e di risultare competitiva in ambiti sovranazionali. Tali specificità sono determinate da tutto quell'insieme di fattori di attrattività territoriale, che influenzano la produttività dell'impresa rispetto ai suoi concorrenti internazionali e la sua capacità di differenziare l'offerta in relazione alle esigenze dei clienti esteri. Per le PMI assumono particolare rilevanza le politiche poste in essere dalle istituzioni pubbliche locali o nazionali, volte a sostenere e a stimolare l'espansione estera delle aziende minori del proprio territorio. Queste politiche di sostegno possono realizzarsi attraverso incentivi di natura finanziaria o attraverso l' erogazione da parte di enti e istituzioni di servizi speciali, come la fornitura di informazioni o il sostegno alla realizzazione di alleanze, per quelle imprese che vogliono impegnarsi nei mercati esteri, facilitando in tal modo il superamento degli ostacoli che rallentano o impediscono lo sfruttamento i tali opportunità. Vi è poi un terzo aspetto da considerare nelle condizioni di contesto, ovvero le caratteristiche del tessuto produttivo in cui l'impresa è collocata, sotto il punto di vista delle relazioni con le altre imprese, e con gli attori istituzionali e della ricerca. La qualità di queste relazioni determina in molti casi la capacità delle piccole imprese di accedere a risorse o a condizioni particolari, essenziali per competere all'estero, come ad esempio informazioni sui mercati esteri.

Il patrimonio genetico: composto dalla spinta imprenditoriale, dalle risorse tangibili e intangibili disponibili e dal sistema di relazioni che l'impresa è in grado di attivare al suo interno e con gli attori esterni; tale fattore caratterizza

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l'impresa fin dalla sua nascita ed influenza la direzione e la qualità della sua evoluzione, soprattutto nelle fasi iniziali; a tal proposito molti studi empirici dimostrano come le caratteristiche personali dell'imprenditore, che come abbiamo visto nel capitolo uno rappresenta il soggetto economico della piccola impresa e quindi il fulcro decisionale, abbiano un peso decisivo nello spiegare sia l'avvio delle operazioni internazionali, sia il modo con cui queste sono attuate e sia in ultimo le performance ottenute. Solo colui che svolge la funzione imprenditoriale può quindi decidere di affrontare l'opzione dell'internazionalizzazione e cercare il modo per esercitarla; in sintesi l'internazionalizzazione delle imprese minori dipende dalla capacità imprenditoriale di intuire lo sviluppo del business in una prospettiva sovranazionale32. Ed è proprio il notevolissimo coinvolgimento dell'imprenditore nelle attività quotidiane delle Pmi a rappresentare un ostacolo al manifestarsi nell'impresa di adeguate spinte verso l'internazionalizzazione. Dopo le prime fasi del processo di espansione e con il tempo, assume rilevanza il capitale di relazioni, di competenze e di reputazione acquisite grazie all'esperienza maturata nei mercati esteri fino a quel momento presidiati.

Il progetto strategico: articolato nella visione che guida l'evoluzione dell'impresa, nella conseguente strategia competitiva e di crescita, e nel modello organizzativo attraverso cui sono attuate le strategie e sono sviluppate le risorse distintive. Questo progetto è la base delle scelte dell'impresa anche per quanto riguarda l'estensione geografica delle sue attività. I fattori su cui l'impresa cerca di costruire il suo vantaggio competitivo possono avere valenza anche al di fuori del mercato locale; tale fenomeno può spingere così l'impresa a misurarsi all'estero. Sarà quindi nel progetto strategico, che come già detto nei capitoli introduttivi per le Pmi talvolta non risulta esplicitato in un piano formale, che possono ritrovarsi le finalità che spiegano una certa scelta di espansione estera. E' interessante sottolineare come sul piano pratico la maggior parte di Pmi si mostra consapevole dell'importanza di un'adeguata pianificazione delle operazioni

32 BRUNO A.M., PIRONI M. a cura di, (2008), Strategie di crescita e di internazionalizzazione delle family SMEs nel contesto globale e distrettuale,CADEM, Padova.

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estere, in particolare per quanto riguarda l'analisi dei mercati e le attività della forza vendita; nonostante vi sia tale consapevolezza però solo una parte limitata di imprese minori riesce effettivamente ad attuare quelle attività di pianificazione che dichiara di ritenere importanti, con la conseguenza di una limitata conoscenza delle problematiche presenti e potenziali, delle condizioni organizzative e delle risorse effettivamente disponibili per realizzare le operazioni internazionali.