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la mente, propria e altrui, lungo percorsi intenzionali”

IL CONTESTO DEL MIO PROGETTO

7.4 Le mie osservazioni iniziali dei bambini e dell’insegnante

Durante la prima parte del mio progetto ho messo in atto un’attenta osservazione dei processi educativi e del gruppo di bambini della sezione. I processi educativi, i comportamenti dell’insegnante e dei bambini sono stati osservati utilizzando come guide le griglie descritte nel capitolo 6.

Oltre alle caratteristiche descritte nei precedenti paragrafi, sono emersi altri comportamenti dell’insegnante che caratterizzano l’ambiente in modo significativo. L’atteggiamento è calmo ed accogliente: si avvicina ai bambini per parlare ed utilizza un tono di voce basso. Questo rende l’ambiente tranquillo e rilassato e le permette di essere molto attenta a cogliere i loro bisogni ed interessi. Offre aiuto quando richiesto, ma cercando sempre di agevolare il lavoro autonomo e valorizzando le proposte e le idee degli alunni. Nei momenti di difficoltà emotiva dei bambini si propone come figura solida che riesce a contenere e dare supporto, fornendo strategie di cui i bambini possano progressivamente appropriarsi per affrontare successive difficoltà.

L’atteggiamento dell’insegnante ha permesso la creazione di un clima sereno in cui i bambini si sentivano accolti, permettendogli di sentirsi liberi di agire i loro comportamenti di scoperta. La cura dell’aspetto emotivo-affettivo del gruppo rende possibili i percorsi di crescita di ognuno (Girelli, 2006).

Nella fase iniziale, l’osservazione dei bambini ha evidenziato notevoli differenze individuali, sia sotto il profilo sociale che su quello cognitivo. Un gruppo formato da circa la metà dei bambini possedeva buone abilità sociali, aveva comportamenti di solidarietà e vicinanza con i compagni ed era in grado di ricercare soluzioni in caso di conflitti. Gli altri bambini avevano la necessità di sviluppare migliori competenze emotive e sociali, tre di questi avevano maggiori difficoltà: faticavano nella gestione della frustrazione, si inserivano con fatica nei giochi con i compagni, non riuscivano a condividere e richiedevano spesso la presenza di un adulto vicino. A livello cognitivo erano presenti diversità ancora maggiori. Alcuni bambini erano molto attivi, formulavano molte domande, accoglievano positivamente le nuove proposte, esprimevano idee e sperimentavano. Due di questi erano sempre molto attivi, mentre gli altri di fronte alle attività nuove avevano bisogno di un tempo di osservazione lungo prima di procedere con comportamenti di scoperta. Altri ancora faticavano ad agire in autonomia, tendevano a svolgere sempre le stesse attività in modo routinario, non esponevano quasi per nulla i loro pensieri e sperimentavano pochissimo.

Le tavole di Kuno Beller (1995) mi hanno fornito la possibilità di creare un quadro più completo riguardo le competenze ed i comportamenti dei bambini.

Ho utilizzato questo strumento in modo flessibile: a livello qualitativo per costruire un quadro iniziale e a livello quantitativo per confrontare i profili di ogni bambino ad inizio e alla fine del progetto. L’osservazione iniziale guidata dalle tavole è stata utile per organizzare le prime proposte del percorso: l’analisi dettagliata ha permesso di calibrare in modo particolareggiato i diversi materiali ed attività.

Le osservazioni del periodo iniziale mi hanno condotto ad elaborare questo quadro complessivo:

Dominio delle funzioni corporee. I livelli di autonomia erano diversi tra i bambini, ma tutti collaboravano nei momenti in cui vi era da riordinare, alcuni spontaneamente, altri su imitazione o dopo una richiesta. Quasi tutti i bambini manifestavano interesse nel gestire da soli la cura della propria persona e molti tentavano di vestirsi da soli. Quest’area rappresenta un punto di forza.

Consapevolezza dell’ambiente circostante. Molti bambini erano dei buoni osservatori: si soffermavano con attenzione a guardare l’adulto o altri compagni e questo li conduceva a conoscere l’ambiente e i diversi oggetti presenti, sia fuori che dentro l’aula. Tutti si cimentavano nel disegno di oggetti del proprio ambiente. I comportamenti riguardanti quest’area evidenziano come siano presenti le condizioni per creare un percorso di scoperta del codice alfabetico.

Sviluppo sociale ed emotivo. In quest’area sono evidenti notevoli differenze all’interno del gruppo. Un gruppo di circa sei bambini era in grado di condividere i materiali, di interagire in modo collaborativo e manifestava buone capacità di autocontrollo. Tre di questi bambini progettavano e costruivano giochi condividendo le regole con i compagni. L’altra metà del gruppo comprendeva bambini che manifestavano difficoltà nella socializzazione, ma che possedevano buone competenze nella gestione emotiva, ed altri che faticavano anche in quest’ultimo aspetto.

Gioco. Tutti i bambini della sezione mettevano in atto giochi di fantasia ed erano coinvolti in giochi simbolici. Vi erano differenze notevoli nei tempi di attenzione e nella capacità di portare a termine sequenze di comportamento. Ad inizio del percorso pochi sapevano raccontare in modo comprensibile sequenze di fatti o esperienze. La sperimentazione di suoni e parole era inizialmente scarsa.

Linguaggio. Tutti i bambini erano in grado di comprendere le indicazioni dell’adulto ed apprezzavano che gli venissero raccontate storie, anche se alcuni di loro mostravano di comprenderle, mentre altri si limitavano ad un ascolto passivo e privilegiavano quelle brevi con molte immagini. Ascoltavano volentieri filastrocche canzoni ed erano attirati dalle parole nuove. Vi erano livelli di competenza linguistici molto differenti: un gruppo di tre bambini era in grado di spiegarsi bene con frasi principali e secondarie ricche di termini, che descrivevano in modo completo eventi, giochi, disegni o loro sentimenti. Questi bambini erano in grado di discutere verbalmente e scambiare opinioni. Un gruppo più ampio utilizzava un linguaggio semplice, con frasi abbastanza compiute, comprensibili e con termini correttamente riferiti a ciò che raccontava.

Vi erano due bambini che si esprimevano con frasi di due o tre parole ed

utilizzavano solo termini incontrati frequentemente. Nonostante queste differenze, ciò che accomunava tutti i bambini era una buona competenza nell’utilizzo del linguaggio: tutti i bambini erano capaci di interagire e comunicare, integrando quando necessario il gesto alla parola. E’ possibile affermare che il gruppo manifestasse molta curiosità per la comunicazione e per il linguaggio.

Motricità generale. Ho considerato poco quest’area, in quanto ho avuto pochissime occasioni di osservare i bambini in attività che coinvolgono competenze di motricità generale che vanno oltre a quelle di base, possedute largamente da tutti i bambini in considerazione della loro età anagrafica. Ho verificato soltanto la capacità dei bambini di saltare con due piedi, per capire se poter utilizzare questo movimento per le attività di fonosillabazione (come decritto nel capitolo 5).

Motricità fine. Tutti i bambini erano in grado di utilizzare una matita e di colorare delle figure. Molti possedevano una buona motricità fine, impugnavano in modo corretto lo strumento, erano in grado di riprodurre forme imitando un modello e di disegnare cerchi e linee verticali ed orizzontali. Due bambini avevano ottime competenze ed erano in grado di eseguire compiti delicati come infilare un filo in un grosso ago. Ad inizio del percorso nessuno ancora riproduceva le lettere.

Nel complesso il gruppo possedeva le condizioni per un intervento sull’alfabetizzazione emergente strutturato per tenere in considerazione le individualità e per sostenere un apprendimento per scoperta, poiché i bambini erano interessati al codice scritto, possedevano una buona capacità di osservazione, ma allo stesso tempo avevano competenze molto diverse a livello linguistico e di motricità fine.

CAPITOLO 8