3.7 I rapporti economici e commerciali tra Siria e Unione Sovietica
3.7.2 Le scelte economiche di al-Asad e l‟Unione Sovietica
Al di là di alcune difficoltà iniziali (frutto del processo di liberalizzazione attuato dal nuovo leader e delle modifiche al progetto di riforma agraria), l‟ascesa di al-Asad non frenò i rapporti economici tra i due Paesi. Già durante la prima visita al Cremlino nel febbraio 1971, il Presidente siriano sottolineò la volontà di sviluppare relazioni commerciali solide con l‟alleato. L‟anno successivo, Mosca e Damasco siglarono alcuni accordi di cooperazione tecnica nel settore petrolifero e idrico113.
La continuità con il passato fu incarnata dalla partecipazione sovietica a numerosi progetti infrastrutturali siriani. Su tutti quello della linea ferroviaria tra Kamishlié e Aleppo-Latakia (770 chilometri): la sua realizzazione avrebbe favorito lo sviluppo economico del Paese, mettendo in collegamento l‟area nord-orientale, sostanzialmente
110 Cfr. E. KARSH, Soviet Policy towards Syria since 1970, cit., p. 52. 111 Cfr. G. GOLAN, op.cit., p. 58.
112 Cfr. P. RAMET, op.cit., pp. 39-40. 113
116 agricola, con la regione di Aleppo e il porto di Latakia. In base alle stime di alcuni esperti sovietici, la tratta avrebbe infatti consentito il trasporto di circa 1,5 milioni di tonnellate di merci agricole114.
Al-Asad sfruttò inoltre a proprio vantaggio le ingenti somme di denaro messe a disposizione dall‟URSS nella prima metà degli anni „70. A differenza dei prestiti accordati dalle organizzazioni internazionali di stampo occidentale (ad esempio, la Banca Mondiale praticava un tasso di interesse che si aggirava intorno al 7,25%), il credito sovietico veniva concesso con un tasso compreso tra il 2,5 e il 5%. Inoltre il Cremlino prevedeva la restituzione della somma non prima di 10-15 anni e spesso sotto forma di esportazioni di prodotti industriali (realizzati nelle fabbriche che la stessa URSS aveva contribuito a sviluppare). In questo modo, non soltanto il Cremlino sosteneva gli sforzi dei Paesi del Terzo Mondo ma assorbiva anche le merci generate da tali economie115. Uno di tali prestiti (del valore di 2,2 miliardi di dollari) fu accordato alla Siria nel febbraio-marzo 1974, ossia all‟indomani della Guerra d‟ottobre116.
Nel frattempo, come risulta evidente dalla tabella seguente, il commercio sovietico con la Siria conobbe una brusca impennata in corrispondenza del 1975:
Anno Esportazioni sovietiche in Siria Importazioni sovietiche dalla Siria Bilancio
1955 0,3 0,0 0,3 1956 1,6 1,6 0,0 1957 4,3 5,4 -1,1 1958 15,2 23,3 -8,1 1959 15,1 6,1 9,0 1960 11,0 7,8 3,2 1961 17,0 4,3 12,7 1962 5,2 6,9 -1,7 1963 13,1 14,2 -1,1 1964 12,2 17,8 -5,6 1965 12,7 18,6 -5,9 1966 22,7 20,3 2,3 1967 34,2 18,2 16,0 1968 42,1 20,9 21,2 1969 47,8 37,3 10,4 1970 46,4 19,2 27,2 1971 57,7 29,3 28,3 1972 71,1 65,2 5,9 1973 97,6 63,2 34,4 1974 92,5 135,0 -42,5
114 Cfr. A.G. SAMARBAKHSH, op.cit., p. 279. 115 Cfr. Ivi, p. 281.
116 Si trattò in parte di un tentativo di ostruire il dialogo tra USA e Siria (sorto nei primi mesi del 1974);
117
Anno Esportazioni sovietiche in Siria Importazioni sovietiche dalla Siria Bilancio
1975 137,5 95,6 41,9 1976 183,7 128,5 55,2 1977 136,8 144,1 -7,3 1978 192,7 108,4 84,3 1979 203,5 100,5 103,1 1980 258,2 236,4 21,9 1981 387,3 349,8 37,6 1982 290,4 414,3 -124,0 1983 275,9 403,6 -127,7 1984 305,5 269,0 36,5 1985 383,6 226,7 156,9
Commercio sovietico con la Siria (periodo 1955-1985) in milioni di dollari Fonte: Vneshnyaya Torgovlya SSSR117
Al fine di garantire una più solida cooperazione economica, i due alleati istituirono persino due importanti organizzazioni bilaterali: la Commissione sovietico-siriana per la cooperazione economica e tecnico-scientifica e la Società per l’amicizia sovietico- siriana118. Non vanno inoltre dimenticati i rapporti tra i due Parlamenti, quelli tra il Partito Ba‟thista e il PCUS e lo scambio di informazioni tra agenzie nazionali.
Nel tentativo di rilanciare l‟economia del Paese, al-Asad decise di puntare anche sullo sfruttamento delle modeste risorse petrolifere del sottosuolo. In tal senso, il contributo sovietico fu determinante: a mero titolo esemplificativo, è sufficiente ricordare che nel 1982 i consiglieri sovietici cooperarono con numerosi esperti siriani nella realizzazione di sei impianti di estrazione119. Oltre a garantire un discreto apporto energetico al settore industriale nazionale, il greggio fu un importante merce di scambio commerciale; fu grazie alle esportazioni di oro nero verso l‟URSS che la Siria riuscì infatti a ripagare molti dei beni importanti dall‟alleato.
Il consolidamento dei rapporti economici proseguì durante tutta la seconda metà degli anni „70 e i primi anni „80120:
il 24 gennaio 1976 i due Paesi siglarono un accordo commerciale quinquennale; nell‟aprile 1977, in seguito a una visita di al-Asad a Mosca, Siria e Unione
Sovietica trovarono un‟intesa sulla cooperazione tecnica ed economica;
117
Ivi, p. 56.
118 Cfr. P. RAMET, op.cit., p. 221. 119 Cfr. Ivi, pp. 224-225.
120 Bisogna tuttavia ricordare che le relazioni tra i due Paesi subirono un breve raffreddamento in seguito
118 nell‟ottobre 1979 Mosca decise di cancellare una tranche di debito
corrispondente a 500 milioni di dollari;
l‟8 ottobre 1980 i due alleati firmarono un Trattato di amicizia e cooperazione all‟interno del quale si sottolineava, tra le altre cose, la comune volontà di intensificare le relazioni commerciali121;
nel 1981 al-Asad e Brežnev conclusero tre fondamentali accordi: il primo fu un accordo quinquennale in cui le parti si impegnarono a incrementare il commercio bilaterale del 150%; il secondo e il terzo ebbero per oggetto la questione dello sviluppo infrastrutturale siriano;
nell‟aprile 1983 Siria e URSS siglarono un‟intesa sulla cooperazione marittima (nel rispetto delle regole stabilite nel trattato del 1980); nel mese successivo l‟accordo fu seguito da un protocollo sull‟energia elettrica;
sempre nel 1983 il leader siriano sottoscrisse con i sovietici un contratto (del valore di 120 milioni di dollari) per la realizzazione di una centrale elettrica alle porte di Damasco122.
La nomina di Jurij Andropov a Segretario Generale del Partito Comunista dell‟Unione Sovietica nel novembre 1982 portò consistenti vantaggi commerciali all‟alleato siriano123. Lo stesso non poté dirsi con Konstantin Černenko: meno disposto a scendere a compromessi con al-Asad e poco interessato a risolvere la difficile situazione economica in cui versava ormai Damasco, il nuovo leader del Cremlino rimandò più volte al mittente le richieste di rinegoziazione del debito siriano.
Alla morte di Černenko (avvenuta nel marzo 1985), il Presidente siriano cercò di convincere Gorbačëv a ripristinare il forte sodalizio economico degli anni precedenti. Dopo alcuni tentennamenti, il Segretario del PCUS sembrò intenzionato a soddisfare le richieste di al-Asad. Al termine di un incontro tenuto a Mosca nell‟aprile 1987 i due leader siglarono numerosi accordi di cooperazione tecnica ed economica. Tra gli aspetti al centro di tale intesa vi furono tre punti fondamentali: lo sviluppo dell‟industria petrolifera siriana, la costruzione della diga Tishrin sull‟Eufrate (portata a termine
121 Per un‟analisi delle caratteristiche del trattato, si rimanda al paragrafo 3.5 della presente trattazione. 122 L‟intera schematizzazione è una sintesi di quanto riportato da Efraim Karsh; cfr. E. KARSH, Soviet
Policy towards Syria since 1970, cit., pp. 54-57, 156.
123
119 intorno nel 1999 e situata a poco meno di 100 chilometri a nord rispetto alla diga di Tabqa) e la rinegoziazione del debito siriano124.
Nel complesso, si trattò di un riavvicinamento effimero e di breve durata a causa delle trasformazioni vissute dall‟Unione Sovietica in quegli anni. Dapprima il nuovo pensiero ideato da Gorbačëv125, poi il processo di ristrutturazione politica del Paese e infine lo smantellamento dell‟edificio statale sovietico privarono in breve tempo Damasco del fondamentale apporto economico dell‟URSS.