• Non ci sono risultati.

Libri per le scuole elementari e normali indicati dalla DGDPI il 30 gennaio 1809

L’ISTRUZIONE PRIMARIA E MEDIA

14. Libri per le scuole elementari e normali indicati dalla DGDPI il 30 gennaio 1809

SCUOLE LIBRI STAMPA

scuole elementari Classe prima, e d’Umanità maggiore [3° anno]

Giardini Elia-Dell’arte rettorica

Vocabolario Italiano e latino del Mandosio corretto da G. Tiraboschi

Milano, Galeazzi Anthologia latina accomodata ad classem umanitatis superioris in Regno Italico -

Antologia italiana ad uso della classe d’umanità maggiore nel Regno d’Italia

Milano, Editori dei Classici, 1808 Geografia di… [nessun autore indicato]

Aritmetica delle prime scuole e delle scuole secondarie del Guillard tradotta e aumentata Vigevano 1808 Principi d’Umane

Lettere

Istruzione sulle misure monete, e pesi del Regno d’Italia Milano

scuole elementari Classe seconda, e d’Umanità minore [2° anno]

Grammatica del Porretti provvisoriamente, ultima edizione Milano Vocabolario del Mandosio corretto da G. Tiraboschi

Anthologia latina accomodata ad classem umanitatis inferioris in Regno Italico - Antologia italiana ad uso della classe d’umanità inferiore nel Regno d’Italia

Milano, Editori dei Classici, 1808 Regole della versificazione latina ed italiana del P. Soave

Aritmetica delle prime scuole e delle scuole secondarie del Guillard tradotta e aumentata Vigevano 1808 Gramatica Italiana,e

latina ed Aritmetica

Istruzione sulle misure, monete e pesi del Regno d’Italia Milano

scuole elementari Classe terza, o di Grammatica [1° anno]

Elementi della lingua italiana Brescia,Bettoni

Vocabolario del Mandosio c.s. Milano

Elementi della Grammatica Italiana

e Latina e Aritmetica Grammatica del Porretti provvisoriamente, ultima edizione Milano

Anthologia ad usum classis Gramatica Milano, Agnelli, 1808

Il Catechismo pel regno d’Italia Milano

Elementi della Grammatica Italiana e Latina e Aritmetica

inferiore Aritmetica del Guillard tradotta e aumentata c.s. Vigevano 1808 Istruzione sulle misure, monete e pesi del Regno d’Italia Milano Geografia pe’ fanciulli ad uso delle scuole di Venezia Venezia Aritmetica superiore Aritmetica compilata dal Professore Cardinali, ed aumentata dell’istruzione delle misure,

monete, e pesi del Regno d’Italia

Bologna 1808

Nelle Scuole Normali

Classe prima, o superiore [2° anno]

Elementi della pronunzia d’ortografia, e calligrafia del Padre Soave Catechismo del regno d’Italia

Compimento del leggere, e scrivere, e pratica di conti fino alle regole di proporzione

Elementi della lingua italiana del Padre Soave

Milano

Aritmetica del Guillard tradotta, ed aumentata come sopra Vigevano 1808

Classe seconda o inferiore [1° anno]

Elementi di leggere, Abbecedario Brescia, Bettoni

all'École de Mines; 5. Dell’arte Rettorica di Elia Giardini; 6. Aritmetica per le Scuole Elementari di Achille Guillard, uno dei fondatori della statistica moderna; 7. Regola della versificazione latina del Soave; 8. Aritmetica per le Scuole Normali di Francesco Cardinali. Tra i libri reperibili presso i Pecile, la Grammatica del Porretti, il Vocabolario del Mandosio corretto da G. Tiraboschi, le

Regole della versificazione latina ed italiana del P. Soave, gli Elementi della lingua italiana e l’Abbecedario stampati dal Bettoni.

Vari testi del Soave, il Mandosio, il Giardini, la Grammatica del Porretti, indicata come provvisoria, e il Catechismo del Regno erano già presenti nei piani studi del 1807/1808.

112

Nato a Portogruaro (1770-1842) da Giampietro e Angela Zanon, dunque nipote del noto economista friulano Antonio. Fortemente attratto dall’editoria, dopo incarichi politici nella prefettura del Mella ottenne di divenire ispettore della tipografia dipartimentale e assunse la direzione dei Giornale ufficiale del Dipartimento proseguendo a Brescia, per un ventennio, la sua attività. Nel luglio 1809 aprì una seconda tipografia a Padova col marchio "Nicolò Zanon Bettoni", nell’aprile 1810 ne aprì una terza ad Alvisopoli vicino a Portogruaro, centro creato dall’ultimo luogotenente veneziano Alvise Mocenigo, ma poi lasciò al fratello l’azienda, qualche anno dopo trasferita a Venezia. Altre tipografie fondò a Padova e un’altra nuovamente ad Alvisopoli dopo gli anni Venti dell’Ottocento, il più intenso periodo di un’attività generalmente contraddistinta da una forte attitudine imprenditoriale quanto da una scarsa capacità amministrativa: un limite che lo espose a molte disavventure e lo rese vittima degli usurai nei suoi ultimi anni, non senza che la sua fama si propagasse fino a Parigi. Se ne segnala il profilo in M.CALLEGARI, L’ascesa di un tipografo editore: Nicolò Bettoni, in

Istituzioni e cultura in età napoleonica, Milano 2008, pp. 220- 231.

113

ASUd, Fondo Congregazioni Religiose Soppresse, b. 568, fasc. 2, circolare di Pietro Moscati, Milano 16 ottobre 1807, Elenco dei

libri da usarsi né licei, nelle scuole elementari e nelle normali; in ASUd ACU p.n., b. 98, 1809, N. 205 30.1.1809 minuta di lettera

scrivere, e conti

Elementi della pronunzia del Padre Soave I doveri del Uomo del Padre Soave Catechismo del Regno d’Italia L’abbaco

Milano

Anche i nuovi manuali diedero all’abate della Carnia l’occasione di dimostrare il suo temperamento. A fine luglio 1809 il prefetto aveva imposto al podestà di far acquistare l’abbecedario, assai più caro del vecchio, dello scaltro Bettoni cui non mancavano certo, allo scopo, amicizie influenti. Il podestà ne informò Chiap e Magrini e inviò loro un elenco dei libri ”vendibili presso li Fratelli Belgrado libraj” e comunicò a Vendrame, Pecile, Gallini e Murero il divieto di stamparli114.

A questo punto Chiap, pur con accorta diplomazia, levò la voce a tutela dei suoi scolari facendo leva, col podestà, sia sull’interesse del governo a salvaguardare il proprio volto benigno e soprattutto sulla sua dichiarata volontà di tenere aperte agli indigenti le scuole: “L’uso esclusivo dell’abbecedario stampato dal Sig. Bettoni in Brescia - scrisse - verrebbe presso di noi a fraudare, o per lo meno a ritardarne di molto gli utili effetti delle provvide benefiche intenzioni del Governo dirette alla sollecita diffusione delle Scuole Normali”. Per favorirla servivano “prezzi discreti e proporzionati” specie per i più poveri; lui stesso, quando aveva portato a Udine il nuovo metodo aveva promosso l’edizione dell’Abbecedario per le scuole del dipartimento il cui prezzo era stato limitato “a soli centesimi 25, al minuto, e 20, all’ingrosso” e lo aveva diviso in due parti “per non caricare inutilmente della spesa della seconda parte que’ ragazzi che non abbisognassero se non della prima”. Qualora però si dovesse sostituire il vecchio abbecedario con quello del Bettoni, proseguiva, “verrebbesi senza dubbio a difficultare di molto la diffusione del metodo, perché questo oltre l’essere formato in un solo volume, non si vende per meno del doppio prezzo dell’altro, a fronte che il nostro non solo abbraccia tutto ciò che trovasi in quello di Brescia, ma abbonda altresì in molte cose, e tutte utili per questa prima istruzion de’ fanciulli” e confrontava i due testi115. L’1 dicembre 1809 Le osservazioni furono inoltrate al prefetto che il 7 chiese al podestà d’inviargli l’uno e l’altro abbecedario per confrontarli e decidere in merito. Di lì a poco avrebbe comunicato la decisione della Direzione generale: sì all’esclusiva del Bettoni, ma solo per il dipartimento del Mella116.

114

ASUd, ACU, p.n., b. 98, 1809, ordinanza prefettizia 25.7.1809 in cui si dà notizia del diritto esclusivo di stampa al Bettoni di 1. Abbecedario con una raccolta di favole 2. Elementi della lingua italiana 3. Elementi della pronuncia, ed ortografia italiana e se ne impone l’acquisto alle scuole; ordinanza 28.7.1809 del podestà a Chiap e Magrini; circolare 28.7.1809 del podestà agli stampatori.

115

ASUd, ACU, p.n., b. 98, 1809, lettera di Chiap al podestà il 24.11.1809.

116

ASUd ACU, b. 98, 1809, il podestà il 1.12.1809 invia la lettera di Chiap al prefetto 1810, il 7 dicembre questi chiederà i due testi per esaminarli e, in b. 98, 1810, il 12 gennaio 1810 chiarirà al podestà che “per recente decisione” della direzione di pubblica istruzione l’esclusiva della vendita dell’abbecedario dell’edizione di Brescia compete al Bettoni solo nel dipartimento del Mella “e solo nel senso che non possa essere colà ristampato da altri, ma non già che ne sia proibita la vendita a chi gli avesse anteriormente impressi quando però sieno conformi alle superiori prescrizioni”. Il 24 gennaio Chiap col podestà si dichiarerà soddisfatto per il favore accordato dalla Direzione generale al suo ricorso.

Sul finire dell’anno scolastico, giunsero dal prefetto ai maestri espressioni di soddisfazione per lo zelo del loro operato117. Per gli scolari di Chiap gli esami pubblici generali si svolsero il 12 agosto in presenza del prefetto e del podestà; per quelli di Magrini il 26, presente il solo podestà118. Come premi agli scolari, libri per fanciulli119.

E i maestri privati udinesi? Dobbiamo ancora una volta alla vigile supervisione di Somenzari una stima degli alunni che nell’anno scolastico 1808/1809 frequentarono le loro scuole120 e che risultarono 127 (15). Molti di essi, esaminati da Tartagna, erano già dotati di licenza121. Alla richiesta di notizie dettagliate (nomi del maestro e degli scolari, età, tempo di studio, dipartimento di provenienza, osservazioni) i maestri risposero nel dicembre 1809 rinviando, in tabelle debitamente compilate, risposte che erano talvolta l’esito di domande ambigue: delle voci “tempo di studio” e “osservazioni”, ad esempio, la prima fu intesa da alcuni come numero di anni di studio già effettuati dall’alunno, da altri come primo o secondo anno scolastico oppure orario scolastico. Nelle osservazioni, si va da notazioni sull’organizzazione dei corsi a giudizi sul rendimento degli scolari la cui età è generalmente tra i 6 e i 15 anni pur con alunni di 16, 17 e anche 18 anni, o di appena 5 anni; talvolta si specifica, come fanno Leonarduzzi e Bassi, che per alcuni scolari l’insegnamento è gratuito ovvero “per carità”; il dipartimento di provenienza è quasi sempre del Passariano, in qualche caso del vicino Adriatico122. In grassetto i nomi di quanti avevano ottenuto l’abilitazione nel 1807 (tab. 9).

15. maestri privati e alunni scuole normali ed elementari a.s. 1808/1809

Maestri privati scuola normale alunni

D Antonio Zurico 15

D Vincenzo Mollari 16

117

ASUd, ACU, p.n., b. 98, 1809, lettera del prefetto al podestà il 28.6.1809; il 25.7.1809 Il prefetto gira al podestà i ringraziamenti della Direzione di pubblica istruzione a Chiap per l’insegnamento del “nuovo metodo d’istruzione normale in questo dipartimento”.

118

ASUd, ACU, p.n., b. 98, 1809, Per Chiap il prefetto il 3.8.1809 fissò la data del 12 agosto e alla premiazione presenziò col podestà e i savi; per Magrini fu il podestà a fissare il mattino del 26 agosto, e ne informò il prefetto nel pomeriggio: “Per la situazione alquanto disagiata del locale, ove dall’abate D. Domenico Magrini si fa la scuola Normale della comune a miserabili ragazzi che altrimenti sarebbero, per così dire, il rifiuto della società, non mi è sembrato conveniente, distinto Cavaliere prefetto, che se ne facesse a lei invito, onde si fosse compiaciuta onorare di sua presenza gli esami, e la distribuzione de’ premi, che si eseguirono questa mattina” e si esprime con favore su Magrini e i suoi scolari. il 31.8.1809 il prefetto pregherà il podestà di assicurarlo “della speciale assistenza e protezione che la prefettura si compiace di accordare alla di lui scuola…”.

119

ASUd ACU, p.n., b. 98, 1809, il 1.7.1809 Chiap suggerì al podestà di fissare la data per gli esami pubblici generali a fine luglio “restando molti giorni di scuola dopo gli esami, i ragazzi verrebbero a perderne il fervore, da cui sentonsi normalmente animati prima d’incontrarli”tra i libri suggeriti, un esempio, allegato s.d. a minuta del podestà al prefetto del 4.7.1809, il titolo Il libro dei fanciulli

overo idee generali delle cose nelle quali i fanciulli devono essere ammaestrati, Milano, D’Agnelli, 1808. Due copie sono destinate

a Chiap, una a Magrini. Il 2.8.1809 Deciani vicario del podestà prega Magrini per il fine anno scolastico di scegliere gli scolari distinti, lo informa che può disporre di L. 60 e che la qualità dei premi dipenderà da lui stesso. Il 21.8.1809 Magrini gli risponde di averne scelti dodici meritevoli di premio e di essersi procurato i premi, che saranno distribuiti nella data che il podestà gli farà sapere.

120

ASUd ACU p.n., b. 98, 1809, circolare del podestà del 29 novembre 1809 con cui su pressione del prefetto chiese gli elenchi degli scolari avuti “nel corso della decorsa annata scolastica”, oltre che a Chiap e a Magrini, ad altri 16 sacerdoti: Valentino Modesti, Antonio Zurico detto Fosset, Domenico Sovrano, Leonardo Saltarini, Antonio Signorelli, Angelo Nicoli, Giambattista Fedrigo o Ferigo, Paolo Sabbadini, Paolo Fantini, Giovanni Marzona, Giovanni Peruzzaro, Niccolò Bosco, Giambattista Bassi, Giambattista Leonarduzzi, Vincenzo Mollari, Silvestro Viezzi. in b. 98 anche la richiesta, poi seguita da varie sollecitazioni, che il 31 agosto 1809 il prefetto aveva inviato al podestà, presumibilmente estesa a tutto il dipartimento, di dargli notizia delle scuole normali (pubbliche e private) del comune.

121

Si veda par. 4.2.

122

d. Giambattista Leonarduzzi 12

d. Leonardo Saltarini 18

d. Silvestro Viezzi 12

d. Domenico Sovrano (maestro l’anno scorso D Antonio Facchini) 35 d. Giambattista Bassi (in borgo Pracchiuso) 6

d. Paolo Fantini (maestro fino a Pasqua D Paolo Sabbadini) 13

Totale 127

Maestri privati elementari alunni

d. Angelo Nicoli insegna aritmetica numerico pratica n.d.

d. Giovanni Marzona insegna scuola elementare n.d.

d. Antonio Signorelli fa scuola elementare n.d.

Anche se gli ultimi tre maestri non dichiarano il numero dei loro allievi, si può ipotizzare una quarantina d’iscritti, tenendo conto dei dati dell’anno scolastico successivo presentati nel paragrafo 4.4: di qui, circa 167 alunni iscritti alle scuole, 160 iscritti alle scuole normali, 99 iscritti alle elementari barnabite, queste ultime però comprensive di una quarantina di allievi delle scuole di base. Da notare anche che alcuni di quei maestri esercitavano, e continueranno a esercitare, l’insegnamento sia normale che elementare.

4.4 IL 1809/1810

Il nuovo anno si aprì l’11 di novembre con le scuole elementari sotto la direzione dei Barnabiti e quelle di Chiap e di Magrini, rispettivamente in un locale del collegio e nella torre interna di Poscolle. Mentre quest’ultima restava gratuita, sia le scuole dirette dai barnabiti, sia la scuola normale di Chiap sarebbero state soggette a una tassa individuale di L.12 e si precisava in 7 anni l’età minima per le normali123. Pervenivano intanto al comune sempre nuove direttive prefettizie sull’obbligo di esclusiva adozione, per maestri e scolari, dei manuali prescritti l’anno prima dal governo124, di diffusione nelle scuole del sistema metrico decimale125 e dell’uso della lingua italiana anche nel tempo della ricreazione126, reiterate negli anni successivi127.

Nei primi mesi dell’anno si fecero anche, su richiesta dei maestri, nuovi lavori di ristrutturazione alle due scuole normali128: l’inadeguatezza e il degrado degli edifici cittadini rilevati in questo periodo129, valgono anche per l’edilizia scolastica cui parzialmente sopperivano quelli, in condizione però altrettanto precaria, dei Barnabiti.

Da uno Stato economico, disciplinare e scientifico delle scuole udinesi nel 1810 firmato dal vicario del podestà Deciani il 18 gennaio 1810 emerge, tralasciando il liceo dipartimentale di cui si tratterà a parte, un quadro comprensivo di tutte le scuole presenti nel comune, in seguito puntualmente trasmesso in relazioni prefettizie alla direzione di pubblica istruzione130.

Prendendo in esame le scuole dei Barnabiti si osservano, rispetto all’anno prima, ulteriori modifiche al loro assetto. Nel 1810 scompaiono le scuole di base: il collegio riceveva soltanto ragazzi dai 9 ai

123

ASUd ACU b. 98 1809, avviso a stampa 7.11.1809 firmato Antonini e sue istruzioni del 9.11.1809 al ricevitore comunale Girolamo Barnaba e agli insegnanti. La tassa, decisa dal consiglio comunale il 28 dicembre 1808, si sarebbe pagata al ricevitore, al rilascio della patente firmata dal podestà.

124

ASUd ACU p.n., b. 98 1809 il prefetto al podestà il 5 ottobre 1809 e il 13 il podestà a Chiap e Magrini.

125

ASUd ACU p.n., b. 98 1810, il 23.12.1809 il prefetto sollecita l’apprendimento del calcolo decimale nelle elementari e normali che gli risulta ancora bassa nonostante il metodo sia stato introdotto con legge 27.10.1803 e invita il podestà a informarsi su quanto i maestri lo insegnino: lui stesso provvederà a richiamare e a rimuovere, se occorre, “i renitenti o gli inabili”; replica il 23.3.1810.

126

, il prefetto al podestà il 30.12.1809: “E’ pervenuto a notizia di S.A. il Principe Vice Re che in alcuni stabilimenti di pubblica istruzione gl’allievi non parlano abitualmente la lingua italiana, ma il dialetto particolare del paese. La lingua italiana, come savissimamente osserva la medesima AR essendo la lingua nazionale e quella in cui hanno scritto tanti eccellenti autori di cui l’Italia si gloria meritamente, debba essere la sola che si parli nell’interno dei stabilimenti di educazione od istruzione anche nelle ore di ricreazione...”. altri richiami l’8.2.1810 e il 15.11.1810. In minuta 19.11.1810 il podestà indirizza l’avviso a Chiap e Magrini.

127 In ASUd ACU p.n., b. 100,1812, il 1 dicembre si rinnovano le esortazioni tramite il nuovo prefetto Agucchi a parlare l’italiano a scuola, soprattutto al ginnasio dove si usa “dialetto veneto”; il 9 rinnova le sollecitazioni, poiché gli alunni “continuano nell’abusiva costumanza di non parlare la lingua italiana ma il dialetto particolare del paese”, e risposta il 31 dicembre del podestà.

128

ASUd ACU p.n., b. 98 1809, richiesta d’intervento di Chiap il 10.11.1809. In b. 98 1810, mandato di pagamento 26.2.1810 di L. 10 per riparazioni alla scuola; mandato di pagamento 23.5.1810 di L. 28,50 per altri lavori. Incarico il 17.1.1810 di opere di falegnameria alla scuola di Magrini e mandato di pagamento del 20.2.1810 per l. 35; b. 98, 1810, il 14.2.1810 il podestà chiede opere urgenti da farsi “ in economia”alla scuola di Chiap e al palazzo municipale.

129

Si veda al par. 2.4.

130

ASUd ACU p.n., b. 98, 1810, tabelle del 18.1.1810. Gli stessi dati del rapporto Deciani compaiono in ASMi, Studi, p.m., b. 400, fasc. b e fasc. n. 8 (1810). Nel rapporto Deciani e negli altri prospetti figura anche il regime di vitto nel collegio: una minestra,due pietanze, frutta e formaggio la mattina; una zuppa, una pietanza, frutta e formaggio la sera. Il pane, la minestra e la zuppa nella quantità che ciascun convittore desidera. Nel rapporto del prefetto in ASMi, b. 400, compare pure il totale “parziale” degli alunni quell’anno al ginnasio, inteso cioè per frequenza alle singole scuole: si tratta di 84, compresi i 6 che frequentano la scuola di francese al liceo, e l’unico allievo di disegno. Tolte queste due scuole il numero risultante, 77, è lo stesso indicato nel rapporto Deciani.

14 anni d’età, ripartiti però in quattro classi in quanto, oltre alle tre elementari, un gruppo di 10 allievi seguiva le lezioni di Tartagna indicato come rettore del collegio e lettore di logica, morale, matematica e fisica131. Si precisava il vitto e s’indicava in L. 47,60 il mese l’importo delle rette, in L. 32 l’anno le spese straordinarie. Nel rapporto Deciani, però, ci si limitava a citare genericamente le 2.600 lire “su fondi comunali” come “onorari, compresa però l’assistenza che i Barnabiti devono prestare al collegio di educazione che vi è unito”; nella relazione prefettizia, invece, oltre alle 2.600 lire s’indicavano un importo di sole L. 634,48 a titolo di “sovvenzione comunale”, L. 1008 quale “prodotto delle dozzine” cioè delle rette dei convittori, e in L. 1642,48 totali lo stipendio corrisposto ai cinque religiosi, prodotto della sovvenzione comunale e delle dozzine calcolate come sopra. Si riportava invece quanto scritto da Deciani riguardo alla scarsità del numero degli scolari essendo state occupate le scuole dai militari nello scorso autunno e nei precedenti “e non se n’era potuto ottenere lo sgombero che ad anno scolastico inoltrato”: ma il decremento d’iscritti risultava anche dall’assegnazione all’istituto delle sole funzioni di scuola elementare, pur con la maggior ricchezza di cattedre che denotava ancora questi studi prima della svolta del novembre 1811. Deciani specificava anche che le lezioni di lingua francese e disegno erano impartite dai professori del liceo e sosteneva la necessità che il governo assegnasse a carico dello Stato o del dipartimento una dote corrispondente alla qualità dell’istituto, oppure che unito al liceo formasse un liceo convitto. Infine, non si fa alcun cenno della citata tassa di L. 12 per ogni allievo decisa dalla municipalità (16).