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NUOVE RIFORME E NUOVE DOMINAZIONI

3.4 UDINE NEL DIPARTIMENTO DEL PASSARIANO

Se per Braudel la globalità è il desiderio, nell’affrontare un problema, di oltrepassarne sistematicamente i limiti120, è quanto ho avvertito ricercando le tracce dell’organizzazione scolastica a Udine durante il Regno d’Italia dalle quali spesso mi distoglievano altre carte, rivelatrici delle vicissitudini di una città che nel suo itinerario “napoleonico” s’imbatté più volte nelle urgenze spietate della guerra, e così le sue scuole riformate o che sorsero ex novo121. Di qui la duplice identità di frontiera che si trovò ad assumere in quella manciata di anni: una storica, dovuta al brusco passaggio allo Stato francese dall’ancien régime veneziano, non intaccato dalle brevi dominazioni francese e austriaca; una materiale segnata dal passo cadenzato delle truppe che ridussero chiese e palazzi a pedine di un gioco impazzito in cui si componevano e disgregavano scuole, ospedali, magazzini, caserme. Ma lo stesso sistema scolastico divenne “frontiera” tra un passato che aveva sempre visto i luoghi dell’istruzione dipendere da differenti soggetti istituzionali - municipalità, Chiesa, privati - e un presente che li radunava sotto un unico scettro statale. Esula da questo studio quanto comportò, a Udine, la presenza fisica dell’esercito napoleonico anche se inevitabilmente affiorerà qualche scuola ridotta a deposito o a mensa di soldati tra le pagine che seguono.

Ma vediamo come l’esprit de géométrie d’oltralpe ridisegnò l’amministrazione locale creando il dipartimento del Passariano e innalzando Udine a quel ruolo centrale cui aspirava da tempo, al prezzo però di subordinarla a Milano, nuova e remota capitale del Regno e di trasformare, come vedremo, buona parte dei suoi monasteri, chiese e conventi in sedi e uffici del Governo. L’impreparazione, sotto il profilo della capacità ricettiva, di una città “mezza contadina e mezza artigiana” al compito di capoluogo amministrativo è già stata messa in luce122.

Ma sarà bene dare prima uno sguardo alla demografia cittadina e in particolare alla popolazione scolastica maschile e femminile che, come si è visto, nell’ultimo periodo veneziano si aggirava intorno alle 2.000 unità. Venendo invece al 1807 sappiamo che il comune, tra città e il cosiddetto suburbio o corpi santi (area compresa nel perimetro di alcune parrocchie urbane) contava 16.348

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F.BRAUDEL, I tempi della storia: economie, società, civiltà, Bari 1986, p.96.

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Sul periodo napoleonico a Udine e in Friuli, E.D'AGOSTINI, op. cit.; G. DI PRAMPERO, op. cit.; G.PIERI, op. cit.; F.BIANCO, Nobili,

castellani… cit.; ID., Riforme fiscali … cit.; A.TAGLIAFERRI, Il cantone di Cividale in età napoleonica, Udine 1990; L.STEFANELLI,

R.CORBELLINI,E.TONETTI,La provincia imperfetta… cit.,; R. CORBELLINI,L.CERNO,C.SAVA, Il Friuli nel 1807… cit.; G. C.

CORBANESE,Il Friuli, Trieste e l’Istria nel periodo napoleonico e nel Risorgimento, Udine 1995; 1797 Napoleone e Campoformido.

Armi diplomazia e società in una regione d’Europa, a cura di G.BERGAMINI, Milano 1997; CARGNELUTTI L.,CORBELLINI R., Udine

napoleonica.. cit.; Dopo Campo Formio 1797 - 1813. L’età napoleonica a Udine, Pordenone 1997;La Bassa friulana nel periodo di Napoleone Bonaparte, prefazione di G.ELLERO, Latisana 1997; G.TREBBI, Il Friuli dal 1420 al 1797. La storia politica e sociale, Udine 1998.

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abitanti123. Nel 1815 città e suburbio ne annoveravano 17.082 dei quali 15.231 nella sola città124. Non disponendo nemmeno per questo periodo di alcun dato sulla potenziale popolazione “scolastica” nel Regno d’Italia, possiamo solo supporre, su 16.348 abitanti, all’incirca 2.200-2.500 fanciulli, metà dei quali femmine, d’età compresa tra i 5 e i 15 anni125.

Annessa la regione dopo la disfatta anglo - russa ad Austerlitz126, vi s’insediò sin dal 18 novembre 1805 un Provvisorio Central Governo del Friuli che, riproponendo le scelte del giugno 1797, divise la Provincia in 13 circondari con capoluoghi, ciascuno dei quali con una Rappresentanza Locale di nomina governativa cui spettava scegliere i nomi dei ministri, da sottoporre poi al governo: a Udine e circondario fu costituita dalla Nobile Deputazione cittadina127. Suo commissario, nominato dal generale André Massena, era l’abate Greatti, già uomo chiave del governo nel 1797, segretario Antonio Liruti e presidente Pietro Cargnelli128 che chiese di lì a poco di essere esonerato per l’età avanzata. Bernardotte, giunto a Udine nel dicembre, chiamò in sua vece il conte Cintio Frangipane129.

Introdotto il 1 gennaio il codice napoleonico ed entrati a Udine il 20 febbraio i Francesi, il viceré Eugenio sciolse il Governo provvisorio e investì della carica di Magistrato civile lo stesso Frangipane che la tenne fino al settembre 1806. Gli era accanto come segretario Liruti130, e consigliere di prefettura Gio. Battista Flamia, uomo di punta del ceto dirigente locale dal tramonto di Venezia sino alla Restaurazione. Greatti invece, tramontata la fase giacobina131, avrebbe in

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Nel 1811 Udine era “comune denominativo”, cui spettava il coordinamento di 39 centri minori in un circondario di complessivi 30.234 ab. Cfr. Comparto territoriale del dipartimento di Passariano da attivarsi pel primo gennajo 1811, pubblicato in CORBELLINI

R.,CERNO L.,SAVA C., Il Friuli nel 1807, cit., pp. 617-649. In ASMi, Studi, statistica annuale della prefettura, b. 1170 si indicano

14.668 all’interno delle mura, 15.876 all’esterno o circondario. InoltreG.OCCIONI BONAFFONS,Illustrazione del Comune di Udine,

Udine 1886, p. 112; La popolazione del comune di Udine, Udine 1901, p. 5. Avviato nel 1808 nei domini veneti, il comune denominativo accanto ai capoluoghi di dipartimento, distretto, cantone, costituiva un centro importante, dotato di tutte le strutture necessarie a gestire il circondario di competenza. Si veda C.ZAGHI, L’Italia di Napoleone dalla Cisalpina al Regno, in Storia

d’Italia, vol. 18°, t. 1°, Torino1986,, p. 371.

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G.OCCIONI BONAFFONS,Illustrazione … cit., p. 114; La popolazione… cit., p. 20.

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Devo anche questi dati sulla popolazione scolastica al prof. Fornasin, Dipartimento di scienze e economiche e statistiche dell’università di Udine. Per quelli in età veneziana si veda il par. 1.5.

126 Dopo la battaglia ad Austerlitz il 2 dicembre 1805, avviati i negoziati il 4, l'Impero francese ottenne dall’Austria l’ex Repubblica veneta con Istria e Dalmazia, eccetto Trieste e Gorizia. La pace, stipulata il 26 dicembre 1805 a Presburgo (odierna Bratislava) tra l'imperatore Francesco I d'Austria e Napoleone, concluse la guerra della terza coalizione.

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I capoluoghi erano Udine, Tolmezzo, Gemona, Cividale, Gradisca, Monfalcone, Palma, Latisana, Codroipo, San Daniele, Valvasone, San Vito, Pordenone. L’atto della loro istituzione è riportato in G.C.CORBANESE, Il Friuli, Trieste e l’Istria., p. 24 e ss.

128

L.CARGNELUTTI, Gli uomini … cit., p. 126-127. Sul Liruti R.CORBELLINI, Il dipartimento di Passariano… cit.,pp. 125-127. Sui

Liruti e sull’erudito e biografo Gian Giuseppe (1689 - 1780), L.CARGNELUTTI, Note sulla famiglia Liruti, in “Memorie storiche forogiuliesi”, LXI (1985), pp. 129-211.

129

Su quelle giornate cfr. G.G.CORBANESE, Il Friuli, Trieste e l’Istria nel periodo napoleonico, cit., pp. 24 - 28; R.CORBELLINI, La

costruzione di una capitale… cit., pp. 264-267 e 284; B.CASTELLARIN, Principali trattati, decreti, e proclami napoleonici

(1794-1814), in La Bassa friulana… cit., pp. 87-116.

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In seguito sostituito da Luigi Zamagna. ASUd ACU p.n., b. 303, il 18.5.1807 decreto di nomina di Liruti a procuratore Reale presso la Corte di Giustizia con decorrenza 1.10.1807; b. 311, il 1.10.1807 il prefetto comunica alla Rappresentanza Locale la nomina di Zamagna a segretario della prefettura del dipartimento per decreto 11.9.1807.

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Accanto ai “giacobini” Pozzo, Benvenuti, Duodo, Greatti, emarginati o estromessi dal nuovo corso, erano emersi elementi più moderati e dotati di competenze tecniche come Liruti, Caiselli, Flamia, Frangipane. In R.CORBELLINI, Il dipartimento… cit., pp. 113-115. In ASUd ACU p.n., b. 318, decr. di nomina del 22.12.1807 Greatti risulta anche tra gli eletti del Consiglio generale del dipartimento.

seguito trovato altri spazi alla direzione dell’Accademia Aquileiese e poi del collegio di San Vito al Tagliamento.

Toccò dunque al nobile friulano porre in sede locale le basi del nuovo governo dipartimentale132 mantenendo contatti quotidiani con la Rappresentanza Locale udinese133 i cui atti erano firmati dal segretario Andrea Brunelleschi, assiso alla scrivania municipale già in età giacobina e austriaca134. Dal 4 marzo 1806 il governatorato militare era in mano al generale Marmont: trasferito questi il 15 luglio a Zara, lo sostituì il 4 agosto Broussier e poi, il 22 ottobre, Baraguay d’Hilliers135.

Su Udine gravò anche, nei primi due anni di governo, il coordinamento delle attività di cantone e, in settori quali giustizia e forniture militari, dell’intero distretto136. Il 30 marzo 1806 un decreto aggregò al Regno i territori ex veneti e dell’Istria137 e il successivo li divise in dipartimenti138, con la Dalmazia rimasta provincia e affidata a un provveditore generale. Soppressi il Parlamento della Patria e la provincia di Carnia il Dipartimento di Passariano, contrassegnato dal numero XVIII, prendeva il nome dalla località presso Codroipo e includeva le odierne province di Udine, Pordenone e Gorizia fino all’Isonzo: ma quell’assetto avrebbe presto subìto modifiche consistenti. Per comprendere natura e origini del fitto reticolo di dipartimenti, distretti, cantoni e comuni che avviluppava il Regno e che nel 1806 si estese alle terre venete, va ricordato che la Francia aveva adottato le prime forme di accentramento amministrativo sin dalla Costituzione del 1799139. Quel

132 Introdotto nel gennaio 1806, Il magistrato civile amministrava riunendo tutte le attribuzioni degli uffici succeduti alla municipalità provvisoria e corrispondeva direttamente col governo francese. Per decr. 29.4.1806 gli spettava esercitare “le funzioni de’ prefetti sino alla nomina definitiva de’ prefetti medesimi”. Cessò con la Prefettura. Si veda Guida generale degli Archivi di Stato italiani, IV, Roma 1994 pp. 1023-1024 e su Frangipane magistrato R.CORBELLINI, Il dipartimento... cit., pp. 118-127.

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D’ora in avanti RL. La componevano Pietro Asquino presidente, Niccolò Gabrieli, Giulio Mattioli, Massimo di Brazzà, Giacomo Ottelio, Rambaldo Antonini, Domenico Molteno. In ASUd ACU p.n., in b. 284, il 26.5.1806 prime disposizioni dell’organismo con i nomi dei componenti, e passim.

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Il nome Brunelleschi, famiglia di notai fiorentini trapiantata a Udine, si trova anche all’epoca della municipalità centrale creata tra maggio e giugno 1797, quando Andrea ne divenne segretario con vicesegretario il fratello Ignazio. Un altro Brunelleschi, Francesco, fu ricevitore e poi segretario comunale nel successivo periodo austriaco. Su questa e altre famiglie udinesi BCU, ms. fondo Del Torso, Genealogie, e fondo Joppi, Genealogie. Notizie sintetiche in P.ANTONINI, Del Friuli ed in particolare de trattati da cui ebbe

origine la dualità politica in questa regione, Venezia 1873, pp. 279-282, e F.SCHRÖDER,Repertorio genealogico delle famiglie confermate nobili e dei titolati nobili esistenti nelle Provincie Venete, Venezia 1830.

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G.PIERI, op. cit., pp. 267, 271, 275; G.GULLINO, Il quadro politico ed economico, in 1797 Napoleone e Campoformido… cit., p. 24.

136 R. CORBELLINI, La scuola di base tra la fine del Settecento e l’età napoleonica, in La lavagna nera. Le fonti per la storia

dell'istruzione nel Friuli Venezia Giulia, atti del convegno Trieste - Udine 24-25, a cura di G.TATÒ, Udine 1995, p. 16. In ASUd ACU p.n., b. 284, istruzioni di Frangipane alla RL il 13.5.1806 sull’organizzazione dei comuni; b. 286 il 3.6.1806 circolare esplicativa della RL ai comuni sul funzionamento della nuova amministrazione locale cui seguiranno altre istruzioni sui vari rami: uffici anagrafe, bilanci ecc.; b. 293, lettera del 14.9.1806 con cui la RL invia al magistrato civile i primi prospetti dei bilanci preventivi degli oltre cento comuni del cantone. Il decreto 14.7.1807, in Bollettino… cit., 1807, II, p. 372 ss. e provvedimenti

attuativi imposero che i comuni minori si avvicinassero il più possibile al “maximum della rispettiva classe” aggregandosi tra limitrofi: sparirono quindi vicinie e decani, podestà, merighi e giurati, soppressi sin dal 25.11.1806 e sostituiti da consigli comunali. In b. 298, lettera della RL al prefetto del 31.1.1807, risultavano nel cantone 130 località in attesa d’accorpamento. Sull’amministrazione locale in epoca napoleonica E. PAGANO Il comune di Milano nell'età napoleonica: 1800-1814, Milano 1994,

pp. 231 ss.; ID., Enti locali e Stato in Italia sotto Napoleone, Roma 2007, pp. 114-131.

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Decreto 30.3.1806 con decorrenza dal 1 maggio, in Bollettino … cit., 1806, I, pp. 280-284.

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Il decreto 29.4.1806 esecutivo anch’esso dal 1 maggio, Ivi, pp. 388-391, creava, col Passariano, i dipartimenti Adriatico (capoluogo Venezia), Brenta (Padova), Bacchiglione (Vicenza), Tagliamento (Treviso), Piave (Belluno), Istria (Capo d’Istria) e in attesa della nomina dei prefetti li affidava a magistrati civili.

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Costituzione 22 Frimaio Anno VIII (13 dicembre 1799), in C.DEBBASH,J.M.PONTIER, Les Constitutions … cit., art. 1, pp. 100-109; legge 28 Piovoso anno VIII (17 febbraio 1800), in Bulletin des lois de la République, 17, Paris 1800. Il comune risaliva all’età rivoluzionaria, quando con il maire, sindaco, fu reso eleggibile dai cittadini con decreto 14.12.1789 dell’Assemblea costituente; il

modello fu recepito dalle costituzioni repubblicane140, poi dai decreti 6 maggio e 24 luglio 1802141 della Repubblica Italiana142 e da quello dell’8 giugno 1805 che pose il prefetto al vertice di quell’apparato in sede locale143.

Sul piano economico, anche i nuovi dipartimenti pagarono il prezzo dell’obiettivo che si era posto il ministro delle Finanze Giuseppe Prina: creare una macchina amministrativa e finanziaria pronta a far fronte alle pressanti necessità pur preservando, a ogni costo, l’equilibrio del bilancio e sgravando lo Stato da spese eccessive. Fu così instaurato un rigido sistema di controlli di spesa, riorganizzato il demanio, avviata la creazione di un catasto generale per meglio distribuire l’imposta fondiaria addossandone gli oneri a dipartimenti e comuni, che in pochi anni se li videro moltiplicare anche a causa delle continue emorragie all’erario causate dalle spese militari144.

Tutti i nuovi organismi tecnici e amministrativi, prodotto della statalizzazione, imponevano una rendita permanente che veniva richiesta ai dipartimenti. Così i comuni, le cui uscite principali contemplavano, oltre alle spese per il personale e gli uffici, acque e strade, ordine pubblico, strutture di accoglienza delle truppe, coscrizione, beneficenza e naturalmente la pubblica istruzione. Sotto la sorveglianza statale - che esigeva annualmente il bilancio preventivo per entrate e uscite - i comuni si vedevano costretti a sfruttare al meglio le loro proprietà ricorrendo ad affitti elevati, trasformando i beni passivi in rendita monetaria fino a vendere, in casi estremi, fondi e immobili infruttiferi. Per giunta, mentre le spese per l’amministrazione erano vertiginosamente salite, dal 1806 lo Stato aveva iniziato ad avocare a sé i dazi che costituivano la principale fonte di reddito soprattutto a Udine che non possedeva terra e i cui edifici erano già in buona parte occupati da prefettura, tribunale e altri uffici statali. A ciò si aggiungevano il calo del commercio, le requisizioni militari e le continue spese per mobili e riparazioni agli alloggi delle truppe145.

dipartimento e il distretto al successivo decreto 22.12.1789. In J.B.DUVERGIER,Collection complète des Lois, Décrets, Ordonnances, Règlements et Avis du Conseil d’Etat…, Paris 1834, I, rispettivamente pp. 63 ss. e pp. 73 ss.

140

Prima Costituzione Cisalpina,1797: “art. 6. Ciascun dipartimento è diviso in distretti, ciascun distretto in comunità. Le comunità conservano la loro attuale circoscrizione. Il corpo legislativo potrà nondimeno cambiarla”; Costituzione Cisalpina, 1801: “art. 1. Il Territorio della Repubblica Cisalpina è distribuito in dipartimenti, i quali si dividono in circondari comunali. Il numero degli uni e degli altri viene determinato dalla legge”; Costituzione di Lione, 1802: “art. 3. Il territorio della repubblica si divide in dipartimenti, distretti e comuni”. In A.AQUARONE,M.D'ADDIO,G.NEGRI, op. cit., pp. 87-119 e 312-321.

141 Decreto per lo stabilimento delle Prefetture e vice Prefetture, 6 maggio 1802, e Legge sull'organizzazione delle Autorità

amministrative, 24 luglio 1802, in Bollettino delle leggi della Repubblica italiana, a. I, 1802, pp. 68-72 e 185-208.

142 Fu proclamata il 26 gennaio 1802 dalla Consulta straordinaria Cisalpina convocata a Lione, che ne elesse presidente Napoleone. La sua costituzione ricalcava quella francese dell'anno VIII. Promulgato nel marzo 1805 il primo statuto costituzionale la Repubblica fu trasformata in una monarchia ereditaria, il Regno d'Italia. Napoleone, già Imperatore dei Francesi dal 1804, assunse il trono il 18 marzo 1805 e il 26 maggio fu incoronato re nel Duomo di Milano.

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Il Decreto sull'Amministrazione pubblica, e sul Comparto territoriale del Regno, 8 giugno 1805, in Bollettino… cit., 1805, I, pp. 141-204, stabilì in ogni dipartimento un prefetto, un Consiglio di prefettura e un Consiglio generale; in ogni distretto, salvo quelli dei capoluoghi di dipartimento, un vice-prefetto e un Consiglio distrettuale; in ogni cantone un giudice di pace e un cancelliere del censo. I comuni furono ripartiti in fasce di terza classe fino ai 3.000 abitanti, con un sindaco, due anziani, consigli comunali di 15 membri; di seconda fino ai 10.000, con un podestà, quattro savi, consigli comunali di 30 membri; di prima oltre i 10.000 con un podestà, sei savi, un consiglio comunale di 40 membri. I principali funzionari erano tutti di nomina regia.

144

Sul problema finanziario C.ZAGHI, op. cit., pp. 515 - 535.

145

Di ciò si ha conferma anche in alcune lettere: “La municipalità ha esaurito tutti i fondi ed è priva di qualunque risorsa per esigenze militari e di altri servizi” scrisse nel maggio 1806 a Frangipane il presidente della Rappresentanza Locale Pietro Asquino146, e il 26 luglio il vicepresidente Gabrieli denunciò al Ministro dell’Interno lo stato d’indigenza del comune, sostenendo che alle spese cui si era sempre dovuto far fronte con le rendite patrimoniali si erano aggiunti ulteriori oneri mentre lo Stato aveva imposto “molti altri carichi” e avocato a sé i dazi da riscuotere che costituivano gran parte delle rendite costringendo il comune a contrarre debiti rilevanti ”per le imperiali truppe francesi” che non era più capace di saldare, cosicché subiva “i rifiuti più umilianti di persone mercenarie”. L’unica soluzione possibile era di attivare provvisoriamente il fondo addizionale sui dazi di consumo, con riserva di supplire alle spese comunali con una sovraimposta sul censo147. Il 4 agosto 1806 anche la legge di coscrizione veniva estesa ai dipartimenti veneti e in quello stesso giorno si decretava una leva veneta di 1.000 uomini. Dal Passariano si esigevano 282 soldati tra i 20 e i 25 anni148: pochi, ma sufficienti a provocare tumulti specie nelle zone di frontiera, e le severe pene previste per disertori e renitenti non impedirono che molti si dessero alla macchia in Austria o Ungheria, dove spesso rimasero acquattati fino all’acquietarsi della bufera napoleonica149.

Intanto il compito del magistrato civile volgeva al termine: il 19 luglio 1806 Napoleone nominava prefetto Teodoro Somenzari150, il 25 luglio Frangipane era destinato alla prefettura del Serio151 e il 15 settembre il nuovo prefetto giungeva a Udine152. Rambaldo Antonini153 divenne invece il nuovo

146

ASUd ACU p.n., b. 284, lettera del 3.5.1806.

147

ASUd ACU p.n., b. 289, lettera del 26.7.1806. Il decreto 15 aprile 1806 con decorrenza dal 1 maggio avocava allo Stato giurisdizione, diritti di privativa, dazi e tutti i diritti regali annessi ai feudi o posseduti o esercitati sia dai comuni sia dai privati. In

Bollettino… cit., 1806, II. In b. 292 il 6.9.1806, la RL si lamenta con Frangipane di fornitori di merci e servizi che, non pagati, si

rifiutano di lavorare e il 9.9.1806 questi avvisa dell’istituzione, con decreto 6.8.1806, delle tanto attese tasse addizionali su vino e frumento.

148

ASUd ACU p.n., b. 291, circolare di Frangipane alla RL del 20.8.1806 in cui chiede d’informarne le municipalità del distretto.

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La legge del 13 agosto 1802 stabiliva la coscrizione per tutti i maschi tra i 20 e i 25 anni esentando inabili, padri di famiglia, maritati, sacerdoti e quanti, già privilegiati, studiassero o, benestanti, trovassero un supplente a pagamento. Pochi mesi prima, nelle

Considerazioni politico diplomatiche della Repubblica Italiana presentate a Melzi, il promotore della pubblica istruzione

Compagnoni sviluppava l’ideologia della coscrizione obbligatoria proponendo d’introdurre l’educazione militare nell’istruzione e di levare ogni anno 15.000 coscritti con ferma triennale, eliminando via via i mercenari presenti. La legge fu estesa alle province venete il 4 agosto 1806 e accompagnò, tra difficili reclutamenti e diserzioni, la parabola del Regno d’Italia.In ASUd ACU p.n., soprattutto in b. 311, lettere di Polizia e Prefettura alle municipalità locali che esortano a rintracciare i “sudditi del Regno” non ancora rientrati nello Stato. Si veda F.DELLA PERUTA, La patria in armi: L'esercito della Repubblica e del Regno d'Italia, in Napoleone e la

Repubblica Italiana 1802 - 1805 a cura di ID.eF.MAZZOCCA, Milano 2002; P.CROCIANI,V.ILARI,C.PAOLETTI, Storia Militare del

Regno Italico (1802-1814), vol. I, t. I, Roma 2004.

150

ASUd ACU p.n., b. 290, avviso del 19.7.1806. Nato a Viadana presso Mantova nel 1771, era un abile funzionario dal passato giacobino, divenuto nel 1802 prefetto del Basso Po e, successivamente, del dipartimento del Reno. Da lì, caduto per breve tempo in disgrazia, fu inviato nel dipartimento friulano dove restò fino al dicembre 1811 per essere poi inviato a Brescia, nell’importante prefettura del Mella. Su Somenzari L.ANTONIELLI, op. cit., pp. 504 e 547-548, e F.BIANCO, Nobili, castellani… cit., pp. 16-17.

151

ASUd ACU p.n., b. 290, avviso del 25.7.1806. Accettato il 15 settembre 1806 il nuovo incarico, Frangipane continuò a operare nel dipartimento per tutto il mese per poi trasferirsi a Bergamo, pare contro la sua volontà di restare nelle sue terre.

152

ASUd ACU p.n., b. 292, lettera 15.9.1806 di Frangipane alla RL; lettera di Somenzari alla RL il 16.9.1806 e risposta il 18.9.1806.

153

R. Antonini (1775 - 1836) era di famiglia udinese di estrazione borghese e mercantile, pare di antiche origini germaniche. Degli Antonini, che ebbero nel 1687 da Venezia il titolo comitale legato alla giurisdizione e gastaldia di Saciletto, si ricordano anche Daniele (1588-1616), militare e matematico, corrispondente di Galileo, e il fratello Alfonso (1584-1657), fondatore nel 1606 dell'Accademia udinese degli Sventati. Nel 1823 si trova R. ancora come membro del consiglio comunale. Morì di colera durante l’epidemia del 1836. Notizie in G.PIERI, op. cit., p. 305; in L.PILOSIO, op. cit, p. 151. Sulla famiglia, F.SCHRÖDER, Repertorio

podestà quando l’11 dicembre 1807 Napoleone visitò Udine154 preceduto di pochi giorni dal consigliere di Stato Paradisi155. Già membro della Rappresentanza locale156, subentrato ad Asquino