Ma qual è il motivo per il quale questo aumento di forza lavoro nel settore tessile ready-made ha interessato principalmente le donne ? Nel suo lavoro già citato del 2000, “The Power to Choose”, Naila Kabeer affronta questo argomento discutendone con 12 imprenditori del settore tessile, negli stabilimenti dei quali ha condotto un’indagine che esamineremo più avanti. Il motivo principale in base al quale gli imprenditori scelgono lavoratrici donne, non è la loro presunta maggiore produttività in certe mansioni, a causa delle loro cosiddette “dita agili” (Nimble Fingers), poiché sempre secondo questi imprenditori, alle macchine gli uomini sarebbero più produttivi. Il fattore chiave di scelta è invece legato alla problematicità della gestione della manodopera maschile : “gli uomini creano problemi” (chele-va ganjam kore). Le principali differenze attitudinali tra uomini e donne, riscontrate dagli imprenditori bangladese, sono evidenziate nella seguente tabella :
UOMINI DONNE
- non hanno disciplina;
- fumano, devono tè, chiacchierano, disturbano;
- chiedono ferie ed aumenti salariali; - non accettano facilmente le istruzioni e non accettano facilmente l’autorità.
- vanno subito a casa perché devono sbrigare i lavori domestici e non si fermano in fabbrica a disturbare; - ascoltano meglio le istruzioni e non
rispondono;
- costano meno perché hanno minori alternative occupazionali.
Vediamo quindi che la docilità femminile compensa la presunta più elevata produttività maschile. Gli imprenditori quindi, hanno bisogno di una forza lavoro acquiescente, compiacente, che permetta di soddisfare i loro bisogni relativi a :
- rispetto delle scadenze imposte dagli acquirenti; - straordinario obbligatorio;
- chiusura delle porte d’accesso agli stabilimenti, per impedire i furti di materiale. L’educazione ricevuta, aiuta le donne ad accettare queste nuove norme che implicano un’ulteriore sottomissione e ciò viene favorito dall’esclusione che le donne subiscono in altri settori del mondo del lavoro. Paradossalmente, le caratteristiche che contraddistinguono il maschio bangladese, la sua capacità di battersi per il proprio onore e l’aggressività di base del ruolo maschile in una società patriarcale, diventano degli
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handicap nel settore dell’industria tessile, dove viene preferita una figura di lavoratore più docile e malleabile, che ben si adatta alle caratteristiche acquisite dalle donne nell’ambiente domestico. Il problema è che queste caratteristiche non dovrebbero uscire dall’ambiente domestico. Assistiamo quindi ad una doppia inversione dei ruoli sociali : 1) – il ruolo dominante maschile, mal si adatta al suo ambito di espressione naturale, quello produttivo;
2) – il ruolo subordinato, quello femminile, è più adatto a ricoprire un ruolo che sarebbe di diritto maschile, ma per fare questo, deve manifestarsi in un ambito sociale ad esso proibito.
Assistiamo quindi ad una doppia violazione dell’ordine simbolico tradizionale, dovuta ad una difficoltà evolutiva del modello simbolico e pratico originario, che mal si adatta alle trasformazioni sociali portate dalla globalizzazione. Oltre al preferire le donne agli uomini, all’interno dell’universo femminile, gli imprenditori manifestano delle ulteriori preferenze :
Giovani donne libere
- le madri sono disattente alle macchine perché pensano ai figli;
Donne con un’istruzione di
base
- devono essere in grado di leggere le taglie dei rotoli di tela, i numeri di lotto e di far combaciare i prezzi con gli articoli; - devono saper firmare quando ricevono la paga;
Donne sposate
- vengono accettate solo se lavorano regolarmente e se non rifiutano lo straordinario.
Il problema principale era quello legato alla mansione di macchinista, poiché poche donne avevano esperienze precedenti in questo ruolo e dovevano imparare lavorando. Una volta che una donna aveva imparato ad utilizzare le macchine da cucire, chiedeva subito di essere promossa ad una qualifica superiore, oppure si licenziava, per cercare lavoro in un’altra fabbrica, dove poteva presentarsi con maggiore esperienza alle spalle. La competizione tra imprenditori per trovare delle brave macchiniste, ha fatto migliorare le condizioni di lavoro delle donne, in modo da attrarle e da farle rimanere in azienda. Ma come è possibile far accettare alla maggioranza della popolazione, ai familiari delle donne lavoratrici, ai chierici, il fatto che le donne lavorano fuori casa e che quindi rompano la barriera della segregazione di genere che fino a poco tempo fa le teneva relegate all’ambiente domestico ? In qualche modo, anche nell’ambiente della fabbrica, devono valere i due capisaldi del sistema purdah :
152 2) – la protezione simbolica.
Ciò deve permettere anche di superare quell’incongruenza dell’ordine simbolico che abbiamo visto accadere quando gli imprenditori mostrano di preferire le lavoratrici ai lavoratori, basandosi proprio sui criteri costitutivi della differenza di genere istituzionalizzata. Nonostante le chiacchiere popolari, i datori di lavoro si sono impegnati in modo da contenere il comportamento sessuale illecito degli operai maschi nei confronti delle operaie donne. La buona reputazione di una fabbrica, secondo i criteri di disciplina, ordine e compostezza, è una risorsa importante, utile al fine di richiamare e trattenere una sufficiente forza lavoro femminile all’interno delle fabbriche. Secondo quanto affermato da un datore di lavoro : “la fabbrica deve essere un luogo dove puoi mandare tua moglie o tua figlia a lavorare”. Il principio della protezione simbolica circonda l’universo fabbrica : al suo interno, la donna è protetta come in famiglia, la fabbrica diventa un altro “interno”, che vicaria quello di origine. Dentro la fabbrica la donna è protetta dalla buona organizzazione gestita dal datore di lavoro, che ha fatto il possibile per salvaguardare la sua modestia. In qualche modo, durante il tempo di lavoro in fabbrica, il datore di lavoro è il guardiano delle donne che vi lavorano. Il principio dei mondi separati invece, viene riproposto in due modalità :
1) – segregazione delle mansioni; 2) – segregazione dello spazio.
1) – LA SEGREGAZIONE DELLE MANSIONI.
Come mantenere disciplina e compostezza in fabbrica ? Ciò può avvenire solo attraverso la riproduzione della segregazione di genere e della gerarchia, come avviene nella società più ampia.
Ciò avviene a due livelli, verticale ed orizzontale :
LIVELLO MANSIONE GENERE
Verticale
Management Maschile (in maggioranza)
Forza lavoro Femminile (in maggioranza)
Orizzontale
Mansione di macchinista e di aiutante
Donne
Mansioni nel settore del taglio dei tessuti
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Gli operai continuano però ad essere i meglio pagati, perché secondo i datori di lavoro, sono più produttivi delle operaie. Forse alcune delle spiegazioni degli imprenditori hanno delle basi oggettive, vediamo perché :
Mansione Spiegazione degli imprenditori
Taglio - richiede molta abilità e gli operai hanno in genere esperienze precedenti come apprendisti sarti;
Trasporto balle di materiale grezzo e loro svolgimento
- sono operazioni troppo pesanti per le operaie;
Ruolo del supervisore maschio
- se il ruolo fosse svolto da una donna, gli uomini non ne avrebbero timore (in questo caso, la pratica sociale più estesa ha il sopravvento sulle regole del microcosmo fabbrica).
Altre spiegazioni invece, sono molto “creative” e riportano le credenze ingenerate dalle norme sociali :
Mansione Spiegazione degli imprenditori
Macchinista
- è un lavoro adatto alle donne perché hanno un temperamento che permette loro di stare sedute sullo stesso posto tutto il giorno, mentre gli uomini si stancherebbero e diventerebbero “irrequieti”;
Stiratore - mansione inadatta alle donne perché non sanno trattare con l’elettricità.
2) – LA SEGREGAZIONE DELLO SPAZIO.
Anche qui, abbiamo una prima segregazione a livello orizzontale : in alcune fabbriche, macchinisti uomini e donne, lavorano su linee diverse. Le mansioni di taglio e di rifinitura, svolte prevalentemente da uomini, vengono localizzate o su un piano diverso da quelli dove si svolgono le altre mansioni e che vedono occupate le donne, oppure in una stanza diversa o in un’area separata della stessa stanza. Queste divisioni di genere delle mansioni e la loro localizzazione spaziale, una volta istituite, hanno assunto il carattere di norma sociale. A livello verticale abbiamo invece destini diversi in relazione all’origine sociale delle donne :
154 Categorie di
donne
Destino occupazionale
a) – donne istruite
Donne che hanno
completato l’istruzione secondaria
- si vestono meglio e possono puntare ad una carriera in fabbrica;
1) – donne istruite senza esperienze precedenti
- vengono assunte come apprendiste invece che come aiutanti;
2) – donne istruite con esperienza
- vengono assunte con funzioni di supervisione di officina o di linea o al controllo di qualità;
b) – donne non istruite
- possono ambire solo alla mansione di macchinista.
Questo accade perché le donne meno istruite sono portate ad ascoltare di più le donne istruite (valore sociale del capitale simbolico), come in genere, le donne ascoltano di più i maschi. In questo modo, le gerarchie sociali della comunità allargata tendono a riprodursi nel microcosmo della fabbrica. In questo modo, facendo rientrare il mondo della fabbrica nell’ordine sociale più esteso, viene ricomposta anche la frattura simbolica che si origina con la scelta di donne al posto di uomini in relazione ad alcune mansioni. Sebbene la scelta rimanga, la sua inclusione in un ordine di fabbrica più esteso, che non prevede sostanziali rotture con l’ordine sociale, la reinscrive in modo paradossale nuovamente nell’ordine sociale, dandole nuovo significato : in fondo le donne compiono mansioni non del tutto adatte agli uomini. Rimane però un cambiamento che ha avuto luogo e che come tale permette che non tutto ritorni esattamente al suo posto. Tutto ciò serve naturalmente a rassicurare i lavoratori, le lavoratrici, le loro famiglie, il pubblico generale e gli imprenditori stessi, che la fabbrica tessile rispetta gli stessi valori e norme della società più estesa e che quindi è pur sempre un ambiente sicuro per le donne che vi lavorano.