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5.1.1) – LA CONDIZIONE LAVORATIVA DELLA DONNA RURALE

4 Pakistan, Vietnam e Cambogia

- differenziazioni di genere meno marcate.

Ciò che si nota a prima vista, è che non è la tradizione religiosa a fare le differenze, quanto invece le tradizioni storico-culturali della zona, che si sono sviluppate nell’interscambio tra natura e cultura, tra tradizioni culturali e necessità materiali di sopravvivenza. Il caso del Bangladesh è esemplare, perché dimostra la sopravvivenza di una struttura culturale, quella del purdah, che anche se altrove è rimasta presente, lo ha fatto con una rilevanza inferiore e con una minore capacità di strutturazione della vita quotidiana della società che l’ha adottata.

TAB. 10 – Distribuzione del tempo di lavoro in base allo scopo dell’impiego e del periodo di lavoro, in Bangladesh.

Mese dell’anno secondo il calendario Bangla Durata del tipo di lavoro (in anas)(1) Durata del lavoro di routine (in anas)

Attività e carico di lavoro

Baishak (da metà aprile a metà maggio)

12 4

Uomini = raccolta del riso grezzo;

Donne = sbollentamento, precottura, essiccatura ed aerazione del riso grezzo; Jaishta

(da metà maggio a metà

giugno)

12 4

Uomini = raccolta del riso grezzo;

Donne = sbollentamento, precottura, essiccatura ed aerazione del riso grezzo;

73 Ashar

(da metà giugno a metà luglio)

10 6 Immagazzinamento dei raccolti;

Shraban (da metà luglio a metà agosto)

8 8

Uomini = lavoro nei campi;

Donne = cottura ed altre occupazioni familiari;

Bhadva (da metà agosto

a metà settembre)

4 12

Entrambi = lavori meno collegati alle colture; raccolta di lettimi e foraggi per gli animali al di fuori del villaggio; riparazioni delle case; Uomini = cercano lavori esterni;

Donne = cucinare; coltivazione degli ortaggi, separazione della fibra della juta dallo stelo e sua essiccatura; disbrigo di altre faccende domestiche; fabbricazione di oggetti artigianali e di trapunte; Ashwin (da metà settembre a metà ottobre) 4 12

Entrambi = lavori meno collegati alle colture; raccolta di lettimi e foraggi per gli animali e di combustibili, al di fuori del villaggio;

Donne = cucinare; coltivazione degli ortaggi, separazione della fibra della juta dallo stelo e sua essiccatura; disbrigo di altre faccende domestiche; fabbricazione di oggetti artigianali e di trapunte;

Kartik (da metà ottobre

a metà novembre)

4 12

Entrambi = lavori meno collegati alle colture; Donne = cucinare; coltivazione degli ortaggi; disbrigo di ogni altra faccenda domestica; fabbricazione di oggetti artigianali e di trapunte, ecc.; Agrahayan (da metà novembre a metà dicembre) 16 0

Uomini = raccolta del riso grezzo;

Donne = sbollentamento, precottura, essiccatura, aerazione e battitura del riso grezzo, conservazione del seme, ecc.;

74 Poush (da metà dicembre a metà gennaio) 8 8

Uomini = raccolta del riso grezzo;

Donne = sbollentamento, precottura, essiccatura, aerazione e battitura del riso grezzo, conservazione del seme, ecc;

Magh (Da metà gennaio a metà

febbraio)

4 12

Meno lavoro per le donne; preparazione di tavolette combustibili a base di letame animale e disbrigo di altre faccende domestiche; Falgun (da metà febbraio a metà marzo) 8 8

Essiccatura ed immagazzinamento del riso e del peperoncino;

Chaitra (da metà marzo

a metà aprile)

6 10

Essiccatura ed immagazzinamento del riso e del peperoncino;

[(1) = anas è il riferimento in base all’unità di misura di 16 ana, che è il metodo tradizionale per il conteggio proporzionale del denaro e del volume di lavoro (es. : 4 anas significa il 25%)]

Un’ulteriore conferma di quanto finora esposto, la troviamo confrontando le Tabelle 10 e 11.

La Tabella 10, tratta da “Changing Women’s Roles in Homestead Management : Mainstreaming Women in Rural Development” di Thelma R. Paris, Alamgir Chowdhury e Manik Lal Bose, mostra la distribuzione di lavoro in base al tipo di impiego e al periodo di lavoro, nel corso dell’anno, nel Bangladesh rurale.

La Tabella 11 invece, tratta da “Women, Environment and Development”, di Khawar Mumtaz, mostra il carico di lavoro delle donne, nelle zone rurali del Pakistan, sempre nel corso dell’anno.

Al di là della diversità di raccolti effettuati (se nel Bangladesh la coltura principale è il riso, accompagnato da alcuni ortaggi per il consumo domestico, nel Pakistan vediamo alternarsi il frumento, il riso, il cotone e la canna da zucchero, oltre agli ortaggi per il consumo domestico), vediamo riproporsi la classica divisione di compiti svolti dalle donne che abbiamo già incontrato nelle Tabelle 1 e 2 : nel Bangladesh, tutta l’attività delle donne è limitata alla casa e le operazioni svolte sul riso sono quelle pre-semina e post-raccolta, che non prevedono la loro presenza sul campo coltivato.

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Nel Pakistan invece, vediamo che le donne partecipano alla raccolta, sia del frumento che del riso e ad altre lavorazioni che si svolgono nel campo coltivato. Se teniamo presente che i due paesi, al momento della Partition dall’India formarono lo stesso paese, il Pakistan allora diviso in due tronconi, il West Pakistan (l’attuale Pakistan) e l’East Pakistan (l’attuale Bangladesh), che entrambi i paesi sono musulmani, che in entrambi, come in tutto il sub-continente indiano, la scuola giuridica adottata è quella Hanafita, una delle più liberali, tra le quattro principali scuole giuridiche islamiche, dobbiamo chiederci a quali fattori, oltre alla tradizione religiosa, possa risalire questa accentuata struttura segregativa del Purdah nel Bangladesh.

TAB. 11 – Carico di lavoro delle donne rurali in Pakistan. 1) – da metà aprile

a metà maggio

• raccolta del frumento (il lavoro inizia la mattina presto e finisce al crepuscolo) – le donne aiutano, con l’eccezione delle mogli dei proprietari;

• le donne cucinano per tre volte al giorno (7.30, 12.30 e 17.00) e portano due pasti principali, a base di peperoncini, curry (verdure miste) e yogurt, nei campi – il resto del tempo è passato prendendosi cura degli animali e svolgendo altri compiti casalinghi;

• la donne aiutano gli uomini ad aerare il frumento – poiché la loro parte di raccolto aumenta con l’aumentare del raccolto totale, lavorano il più duramente possibile (lavoro a cottimo) – il lavoro delle mogli degli agricoltori fittavoli finisce con la legatura in fasci del frumento;

2) – da metà maggio a metà giugno

• le donne raccolgono la loro parte di frumento e la preparano con l’aiuto degli uomini (lavoratori agricoli);

• immagazzinamento del frumento nei recipienti di terracotta; • acquisto e conservazione delle verdure;

3) – da metà giugno a metà luglio

• carico di lavoro inferiore a quello dei mesi precedenti;

• conservazione dei frutti, specialmente il mango e delle verdure; • lavori di cucito e all’uncinetto, alcune donne eseguono anche lavori di sartoria per altre famiglie;

• con l’inizio della stagione delle piogge, in luglio, spargimento del letame e semina del riso (poche donne);

76 4) – da metà luglio

a metà agosto (stagione di forti piogge)

• preparazione della paglia e fabbricazione di ceste, utilizzate anche per decorare le case;

• fabbricazione di materassi con vecchi vestiti (da utilizzare, tra le altre cose, come dote);

• trapianto delle piantine di riso, lavoro per il quale le mogli dei salariati agricoli vengono pagate – le mogli degli affittuari ricevono solo la metà di questi pagamenti, poiché l’altra metà viene pagata dagli affittuari stessi : le mogli degli affittuari possono essere quindi considerate come lavoratrici familiari non pagate in parte; • le mogli dei salariati agricoli prendono parte anche alla semina del mais, assieme agli uomini;

5) – da metà agosto a metà settembre (stagione con piogge meno intense ed alta umidità)

• raccolta di mangimi e foraggi per gli animali;

• continuazione dei lavori di intreccio della paglia e fabbricazione di stuoie – trapianto del riso;

• il frumento viene steso al sole, quale protezione contro vermi ed altri parassiti;

• si fanno visite a parenti ed amici;

6) – da metà settembre a metà ottobre

• riparazioni della casa (vedi Marzo);

• le donne controllano i campi coltivati, con l’aiuto dei bambini (con l’eccezione delle mogli dei salariati agricoli e dei braccianti senza terra);

• in Ottobre : raccolta del riso (gli steli vengono utilizzati come foraggio per gli animali e gli uomini aiutano nel lavoro di separazione) – il riso viene steso al sole a seccare durante il giorno, mentre viene ritirato durante la notte – calpestio del riso per separarne il rivestimento esterno (uomini e donne) – separazione della pula – le mogli degli agricoltori affittuari più ricchi portano il riso al mulino;

7) – da metà ottobre a metà novembre

• continuazione della raccolta del riso;

• inizio della raccolta del frumento, produzione della farina;

• iniziano il raccolto delle verdure e la loro conservazione (in alcuni casi per conto terzi, dietro pagamento, trattenendo un ventesimo del raccolto quale compenso);

77 8) – da metà

novembre a metà dicembre

• raccolta del cotone (per tutte le donne, di qualsiasi status economico, in alcuni casi, a pagamento) – separazione del cotone e del seme, che viene venduto o dato agli animali come alimento;

• filatura del cotone (lavorazione compiuta dai tessitori);

• in Dicembre : semina del frumento da parte delle mogli degli affittuari (i salariati agricoli considerano questa operazione un lavoro maschile);

• raccolta della canna da zucchero (uomini); • raccolta delle verdure (solo le donne); 9) – da metà

dicembre a metà gennaio

(inverno)

• quale pagamento del lavoro (legatura in fasci della canna da zucchero e suo carico sui camion) effettuato per conto dei proprietari di grandi aziende, alle mogli dei salariati agricoli è concesso il taglio dei pezzi eccedenti nel lavoro di parificazione degli steli che compongono i fasci e l’utilizzo dei tagli quale foraggio per gli animali);

• continuazione della semina del frumento, della raccolta delle verdure e della filatura del cotone;

10) – da metà gen-naio a metà febbraio (inverno)

• principalmente lavori casalinghi, eccetto per la raccolta di mangimi e foraggi per gli animali;

• conservazione delle verdure, produzione di farina e di pop corn;

11) – da metà febbraio a metà marzo

• semina della canna da zucchero (tra gli altri, vi prendono parte le mogli degli affittuari);

• è il mese delle visite ai familiari e delle preparazioni relative; • preparazione delle riparazioni alla casa (raccolta e preparazione dell’argilla);

12) – da metà marzo a metà aprile

• preparazione per il lavoro agricolo pesante, preceduta da una mela (festa) di 5 giorni, con grandi mangiate e bevute;

• lavori di riparazione e di pulizia della casa e dell’arredamento della casa (alcune donne ricavano dei guadagni extra pulendo altre case);

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• fabbricazione o riparazione di articoli in terracotta per l’immagazzinamento dei cereali (alti da 1 a 2 metri) e riparazione delle stalle e delle gabbie;

• semina continua della canna da zucchero (le mogli dei salariati agricoli e degli agricoltori fittavoli, aiutano);

• raccolta dell’orzo, che viene poi essiccato per produrre il sattoo (una bevanda).

Fonti : Women, Environment and Development, PNCS Paper 10, by Khawar Mumtaz, dati ricavati da Khan, S.A. and F. Bilquees, 1976. The Environment, Attitudes and Activities of Rural Women : A Case Study of A Village in the Punjab. Pakistan Development Review 15, no. 3, 237-69; Klein, G. and R. Nestvogel, 1986. Women in Pakistan : General Condition, Approaches and project proposals for the Development and Vocational Qualifications of Women of the Punjab. Eschborn : GTZ. Pp. 116-117.

Alla fine degli anni ’80, l’82% delle donne del Bangladesh viveva in aree rurali e la maggioranza di queste, circa il 70%, viveva in famiglie di piccoli coltivatori, fittavoli e di senza terra. In base a dati della FAO (Fact Sheet Bangladesh), il 65% della popolazione del paese è impegnata nell’agricoltura e nelle attività industriali collegate. In questo settore, è impiegato il 71.5% delle donne, contro il 60.3% degli uomini. Le donne, che principalmente lavorano in casa, occupate in lavori domestici non remunerati, sono il 45.6% degli occupati totali in agricoltura.

Il GDI (Gender-Related Development Index – Indice di Sviluppo Collegato al Genere), nel 1977, collocava il Bangladesh al 128° posto in classifica su 146 paesi. L’HDI (Human Development Index - Indice di Sviluppo Umano), dava sempre nello stesso anno, il Bangladesh al 123° posto sempre su 146 paesi, evidenziando una bassa aspettativa di vita alla nascita, bassa aspettativa educativa e basso reddito. Il gap nello sviluppo umano, è così aggravato dalle sostanziali disparità di genere. Nel paese, la gran parte delle famiglie dipende, per la sopravvivenza, dall’agricoltura e dalle attività economiche ad essa collegate, quali l’allevamento, la pesca e la forestazione. Sebbene impegnate nel lavoro domestico, le donne sono attivamente impegnate anche nella produzione agricola. La gran parte del lavoro agricolo familiare viene effettuato dalle donne, che si occupano dell’orto familiare, svolgendo tutte quelle mansioni che esso richiede, dalla scelta delle sementi, alla coltivazione degli ortaggi, alla raccolta fino all’immagazzinamento dei prodotti. Nonostante l’importante ruolo svolto dalle donne in agricoltura, le norme sociali e tradizionali ed il diritto consuetudinario, combinate al

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sistema del purdah, che esamineremo più approfonditamente più avanti, deprivano le donne bengalesi di uguali opportunità economiche e di accesso alle risorse. Come abbiamo già visto, la coltura principale del Bangladesh è il Paddy, il riso grezzo, che occupa l’80% della terra coltivata. Abbiamo già visto nella Tab. 1 come secondo le norme sociali tradizionali, che creano una comune forma di percezione sociale, le donne nell’azienda agricola familiare non svolgano lavori nel pieno campo e nel mercato, mentre gli uomini non svolgano la gran parte delle attività che si svolgono nelle vicinanze della casa rurale. Questa però è in molti casi una situazione teorica, poiché almeno per le famiglie più povere, questa rigida divisione del lavoro non viene applicata.

Oggi, a causa dell’estrema povertà e della crisi alimentare, le norme sociali e le tradizioni stanno cambiando ed anche le donne cominciano a lavorare nei campi (Shirin, 1995). Circa il 60-70% delle donne provenienti da famiglie senza terra o con poca terra, lavorano come salariate agricole, mentre le donne provenienti da aziende agricole più grandi continuano a non partecipare al lavoro nei campi (Jahan, 1990). Vedremo più avanti, come questo sia uno degli indicatori di status nella società bengalese, in modo rovesciato rispetto a quanto avviene nelle nostre società : più alto è lo status sociale di una famiglia, più protetta dalle influenze sociali esterne deve essere una donna, quindi ridotte devono essere quelle condizioni che la spingerebbero a dover lavorare.

Altre attività svolte dalle donne rurali e che più avanti esamineremo più in dettaglio, sono quelle relative all’allevamento animale, ai lavori artigianali (tessitura, ceramica, lavorazioni della juta, sericoltura, ecc.) e all’acquacoltura (il pesce, dopo il riso, è l’elemento costitutivo della dieta bengalese.

5.1.2) – LA PARTECIPAZIONE DELLE DONNE ALLE ATTIVITA’ ECONOMICHE