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9.1. Le finalità sociali generali

In questo momento di crisi planetaria, in cui l’Europa si trova a fronteggiare mol-teplici sfide, dovute principalmente alla globalizzazione, al mutamento del clima e all’invecchiamento della popolazione, l’UE delinea una nuova strategia politica a favore dell’occupazione e dell’inclusione sociale, con lo scopo prioritario di incentivare negli Stati membri la ripresa economica, all’interno di un processo di sviluppo sostenibile.

Secondo tali premesse, la cosiddetta strategia “Europa 2020”

punta a rilanciare l’economia dell’UE nel prossimo decennio. In un mondo che cambia l’UE si propone di diventare un’economia intelligente, sostenibile e solidale. Queste tre priorità che si rafforzano a vicenda intendono aiutare l’UE e gli Stati membri a conseguire elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale. In pratica, l’Unione si è posta cinque ambiziosi obiettivi – in materia di occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale e clima/

energia – da raggiungere entro il 2020. Ogni Stato membro ha adottato per ciascuno di questi settori i propri obiettivi nazionali. Interventi concreti a livello europeo e nazionale vanno a consolidare la strategia.95

In veste di Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, nel Discor-so sullo stato dell’Unione del 2013, invitava a “schierarsi per l’Europa”, affermando che la nostra idea dell’Europa non può limitarsi all’economia. Siamo molto più di un mercato.

L’ideale europeo tocca le fondamenta stesse della società europea. È un ideale che si nutre di valori – e sottolineo “valori” – e di una fede incrollabile nelle norme politiche, sociali ed economiche che fondano la nostra economia di mercato sociale.96

95 J. M. Barroso, Strasburgo, 11 settembre 2013; ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm

96 Dal Discorso sullo stato dell’Unione 2013; http://ec.europa.eu/europe2020/documents/president-barroso-on-europe2020/ index_it.htm

L’intento dell’Unione Europea, infatti, non si limita soltanto a prospettare in-dicazioni e sinergie per superare la crisi finanziaria, la quale provoca in molti Paesi condizioni di deficit che si ripercuotono su ogni livello della scala sociale, ma intende proporre un nuovo modello di sviluppo, che tenga conto delle caratteristiche peculiari del variegato e complesso contesto europeo, il quale

vanta molti punti di forza: possiamo contare sul talento e sulla creatività dei nostri cittadini, su una solida base industriale, su un terziario dinamico, su un settore agricolo prospero e di alta qualità, su una forte tradizione marittima, sul nostro mercato unico e sulla moneta comune, così come sulla nostra posizione come primo blocco commerciale del mondo e principale de-stinataria degli investimenti esteri diretti. Ma possiamo contare anche, ad esempio, sui nostri forti valori e sulle nostre solide istituzioni democratiche, sulla nostra considerazione per la coesione e la solidarietà economica, sociale e territoriale, sul nostro rispetto dell’ambiente, sul-la nostra diversità culturale e sul rispetto delsul-la parità fra i sessi. Molti dei nostri Stati membri figurano tra le economie più innovative e sviluppate del mondo, ma per ottenere i migliori risultati l’Europa deve agire in modo collettivo, in quanto Unione.97

In tale ottica si colloca la prospettiva della costruzione di “un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale”, ovvero di una reale “crescita inclusiva”, che, secondo la sintesi della Commissione Europa 2020, consiste nel

afforzare la partecipazione delle persone mediante livelli di occupazione elevati, investire nelle competenze, combattere la povertà e modernizzare i mercati del lavoro, i metodi di formazio-ne e i sistemi di protezioformazio-ne sociale per aiutare i cittadini a prepararsi ai cambiamenti e a gestirli e costruire una società coesa. È altrettanto fondamentale che i benefici della IT 20 IT crescita economica si estendano a tutte le parti dell’Unione, comprese le regioni ultraperiferiche, in modo da rafforzare la coesione territoriale. L’obiettivo è garantire a tutti accesso e opportunità durante l’intera esistenza. L’Europa deve sfruttare appieno le potenzialità della sua forza lavoro per far fronte all’invecchiamento della popolazione e all’aumento della concorrenza globale.

Occorreranno politiche in favore della parità fra i sessi per aumentare la partecipazione al mercato del lavoro in modo da favorire la crescita e la coesione sociale.98

Nella sopraccitata Comunicazione di sintesi, viene illustrato un quadro generale che da un lato presuppone e dall’altro consolida la condivisione da parte degli Stati membri di un piano complessivo d’azione, secondo cui l’Europa deve agire sui seguenti fronti:

– occupazione: il cambiamento demografico provocherà prossimamente una diminuzione del-la forza del-lavoro. Attualmente solo due terzi deldel-la popodel-lazione in età del-lavorativa hanno un posto di lavoro, rispetto a oltre il 70% negli USA e in Giappone.

97 Comunicazione della Commissione Europa 2020, Bruxelles, 3.3.2010; http://eurlex.europa.eu/legal-content/

IT/ALL/?uri=CELEX:52010DC2020

98 Comunicazione della Commissione Europa 2020. Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;

ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm

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Il tasso di occupazione delle donne e dei lavoratori più anziani è particolarmente basso. I giovani sono stati duramente colpiti dalla crisi (tasso di disoccupazione di oltre il 21%). Si rischia seriamente che le persone escluse dal mondo lavorativo o non fortemente legate ad esso vedano peggiorare la loro situazione occupazionale.

– competenze: circa 80 milioni di persone hanno scarse competenze o solo competenze di base, ma l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita avvantaggia soprattutto le persone più istruite. Da qui al 2020 saranno creati 16 milioni di posti altamente qualificati, mentre i posti scarsamente qualificati scenderanno di 12 milioni. L’allungamento della vita lavorativa presuppone anche la possibilità di acquisire e sviluppare nuove competenze durante tutto l’arco della vita.

– lotta alla povertà: prima della crisi erano a rischio di povertà 80 milioni di persone, tra cui 19 milioni di bambini. L’8% della popolazione attiva non guadagna abbastanza e vive al di sotto della soglia di povertà. I disoccupati sono particolarmente a rischio.99

La Commissione Europa 2020 indica quindi, nello specifico, gli obiettivi da perse-guire nelle varie aree di intervento, sottolineando la valenza sociale delle iniziative per la promozione della persona in ogni fase della vita:

le misure adottate nell’ambito di questa priorità consisteranno nel modernizzare e potenziare le nostre politiche in materia di occupazione, istruzione e formazione e i nostri sistemi di protezione sociale aumentando la partecipazione al mercato del lavoro e riducendo la disoccu-pazione strutturale, nonché rafforzando la responsabilità sociale delle imprese.

L’accesso alle strutture per l’infanzia e alle cure per le altre persone a carico sarà importante al riguardo. In tale contesto sarà fondamentale applicare i principi della flessicurezza e consentire alle persone di acquisire nuove competenze per adeguarsi alle mutate condizioni e all’eventuale riorientamento professionale.

Occorrerà un impegno considerevole per lottare contro la povertà e l’esclusione sociale e ri-durre le disuguaglianze in termini di salute per far sì che la crescita risulti vantaggiosa per tutti.

Sarà altrettanto importante per noi essere in grado di favorire un invecchiamento attivo e in buona salute onde garantire una coesione sociale e una produttività più elevata.100

9.2. Gli orientamenti della Regione Piemonte

In ordine alla sopraccitata strategia generale “Europa 2020” e in sintonia con gli indirizzi nazionali e la politica regionale, il Documento strategico unitario esplicita gli interventi ritenuti prioritari dalla Regione Piemonte.101

99 Comunicazione della Commissione Europa 2020. Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;

ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm

100 Ibidem

101 Si tratta del Documento strategico unitario per la programmazione 2014-2020 dei fondi europei a finalità strut-turale della Regione Piemonte (DSU), approvato dalla Giunta e dal Consiglio Regionale il 18 febbraio 2014, le cui linee programmatiche vengono stralciate e commentate in questo e nei successivi paragrafi.

Sulla base dell’analisi delle effettive necessità emergenti sul territorio regionale e delle indicazioni provenienti dai testimoni privilegiati, nonché delle valutazioni espresse relativamente agli esiti delle iniziative perseguite nel settennio appena concluso, la Regione Piemonte intende promuovere linee di sviluppo integrato e armonico attraverso l’azione sinergica di soggetti e istituzioni.

Nel tratteggiare gli orientamenti per il prossimo percorso operativo, viene dato particolare risalto alla partecipazione – intesa come istanza primaria per la costruzione del cambiamento sociale – e all’integrazione di procedure e finalità, nell’intento di perseguire una maggiore efficacia ed efficienza degli interventi previsti. Nello stesso DSU si precisa infatti che

le indicazioni europee prevedono che ciascun Stato membro rediga un Accordo di Partena-riato, ossia un documento che definisca nel complesso la strategia nazionale volta al raggiun-gimento degli obiettivi di Europa 2020, attraverso l’azione congiunta dei diversi Fondi. La predisposizione dell’Accordo avviene attraverso un percorso partenariale che coinvolge le Re-gioni. Ciascun Programma Operativo (PO) regionale dovrà essere strutturato in sintonia con l’Accordo e diventerà parte integrante di esso.

La premessa illustra quindi la strategia complessiva “Europa 2020”, la quale propone una serie di obiettivi quantitativi che si riconducono fondamentalmente a tre priorità, concepite per rafforzarsi a vicenda:

- crescita intelligente: sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione;

- crescita sostenibile: promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva;

- crescita inclusiva: promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.

Nell’intento di procedere secondo un’azione sinergica, la stessa strategia ritiene inoltre

“opportuno declinare il concetto di integrazione in relazione alle sue tre dimensioni fon-damentali: istituzionale (tra strutture/Enti), finanziaria e tematica (tra Fondi), territoriale (tra soggetti)”.

Insieme alle azioni demandate al settore Ricerca Sviluppo ed Innovazione (RSI), vie-ne dato particolare rilievo al tema della competitività in rapporto […] alle iniziative di formazione e rafforzamento delle competenze professionali e di sostegno all’occupazione.

Il DSU esprime quindi la necessità di dare impulso al consolidamento delle competenze in un quadro più generale di qualificazione e riqualificazione professionale, annoverata in senso lato tra “gli strumenti di inclusione sociale, che possono concorrere a migliorare l’efficacia delle politiche afferenti alla crescita intelligente e sostenibile”.

Per quanto riguarda gli obiettivi concreti da raggiungere entro il 2020 sul territorio dell’UE nell’ambito della formazione professionale, intesa come “opzione di apprendi-mento attrattiva”, la Commissione Europa 2020 si prefigge infatti di “portare al 75% il tasso di occupazione delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni; investire il 3% del prodotto interno lordo (PIL) in ricerca e sviluppo; […] ridurre il tasso di abbandono

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scolastico a meno del 10% e portare al 40% il tasso dei giovani laureati; ridurre di 20 milioni il numero delle persone a rischio di povertà”.

Nel recepire le direttive dell’UE e nell’allinearsi ai principi generali, la Regione Piemonte si impegna quindi a

individuare nei Programmi e nei dispositivi di attuazione le modalità più opportune per rendere effettivamente coordinate e sinergiche le misure sostenute dai diversi strumenti finan-ziari, se del caso anche attraverso un’opportuna pianificazione temporale dei bandi.

Il quadro degli obiettivi tematici per la programmazione 2014-2020 Priorità Europa 2020 Obiettivi tematici (art. 9 della proposta di RRDC) Una crescita intelligente:

sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione per migliorare la competitività internazionale

1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione 2. Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché l’impiego e la qualità delle medesime 3. promuovere le competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo

Una crescita sostenibile:

promuovere l’uso efficace delle risorse, delle fonti rin-novabili e delle tecnologie

“verdi”.

4. Sostenere la transizione verso un’economia a base di emissio-ni di carboemissio-nio in tutti i settori

5. Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi

6.Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficente delle risorse 7. Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete

Una crescita inclusiva:

favorire la coesione sociale e territoriale attraverso alti tassi di occupazione, lotta contro la povertà e l’esclu-sione sociale

8. Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori

9. Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà 10. Investire nelle competenze, nell’istruzione e nell’apprendi-mento permanente

11. Potenziare la capacità istituzionale e l’efficenza ammini-strativa

Fonte: DSU 2014-2020, Regione Piemonte

9.3. Uscire dalla crisi con il FSE: