Tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, in risposta ad un bando359 indetto
dall’amministrazione comunale di destra, la proprietà dell’area presenta un progetto per la costruzione di quattro grattacieli di trenta piani360. Edifici di più di cento metri di altezza –
all’incirca, il triplo di quelli più elevati presenti nei dintorni – sarebbero dovuti sorgere a ridosso del centro storico di Roma, proprio nel luogo occupato dall’ex fabbrica Snia Viscosa e dal lago naturale emerso vent’anni prima.
In questo scenario, le preesistenze scompaiono: nella prima versione del progetto gli edifici della fabbrica sono completamente demoliti361, il lago viene interrato362, la flora sviluppatasi
nel tempo eliminata363. Neanche il Parco delle Energie viene risparmiato: gran parte della sua
estensione è destinata a perdere la sua destinazione a verde, seppur per ospitare servizi
359 Si tratta del cosiddetto Bando Relitti Urbani, già menzionato nel capitolo 2: “Bando ricognitivo per l'individuazione di aree ed edifici degradati o dismessi (relitti urbani) disponibili per interventi di recupero finalizzati all'incremento delle dotazioni di servizi e della qualità urbana in periferia", il cui invito pubblico è stato approvato con la Deliberazione della Giunta Capitolina n.212 del 7 luglio 2010 e i cui primi esiti sono stati pubblicati sul sito internet ufficiale di Roma Capitale. Tale bando permetteva di costruire in aree abbandonate in variante alle previsioni del nuovo Piano Regolatore Generale approvato solo due anni prima (2008), prevedeva diverse modalità di intervento (con incentivi in termini di consistenti aumenti di cubatura per la demolizione e ricostruzione), e l’obbligo di realizzare una quota di servizi o housing sociale.
360 Il materiale analizzato, e sul quale sono basate le descrizioni ed i commenti presenti in queste pagine, è quello giunto alla Conferenza dei Servizi svoltasi nel dicembre 2012, finalizzata alla sottoscrizione dell’Accordo di Programma, e le sue integrazioni successive, conseguenti ai rilievi mossi all’interno della stessa conferenza. 361 Le conclusioni della perizia statica, allegata al progetto, portano a tale decisione: l’indagine tecnica indica come soluzione migliore quella della demolizione e ricostruzione, riferendosi esclusivamente allo stato di conservazione delle strutture degli edifici (dei quali offre un quadro complessivo), dunque agli interventi necessari per riportarli ad uno stato di funzionalità e sicurezza, senza prendere in considerazione altre questioni quali ad esempio il valore storico-architettonico degli stessi.
362 All’interno della relazione sull’impatto ambientale, viene consigliata tale soluzione in quanto il lago sarebbe fortemente inquinato da metalli pesanti e sostanze tossiche. Successive analisi, portate avanti grazie alla mobilitazione degli abitanti, smentiranno questa affermazione.
363 Anche tale prescrizione proviene dalla relazione sull’impatto ambientale dell’opera, che distingue la vegetazione non di pregio presente e quella da eliminare per la presenza di inquinanti, e suggerisce un generale ‘diradamento’ (perfino nella pineta storica del Parco delle Energie) e una nuova piantumazione.
pubblici, e tale sorte è indicata perfino per l’area tutelata della pineta storica, peraltro soggetta a interventi di ‘diradamento’. Le successive modifiche, conseguenti alle prescrizioni dei diversi rami dell’amministrazione coinvolti364, portano all’ipotesi di riutilizzo di alcuni
degli edifici della fabbrica e ad un approccio più cauto per quanto riguarda il Parco delle Energie. Non c’è comunque traccia del lago e dell’ambiente naturale ad esso associato, mentre spuntano i grattacieli nei quali viene concentrata l’edificazione.
Figura 4.1 – “Riprendiamoci il lago!” (fine 2013)
Una delle prime immagini utilizzate dagli abitanti per le locandine, con una simulazione dei quattro grattacieli del progetto.
Alla luce del valore della fabbrica, del lago e dell’area nel complesso, questa proposta viene ritenuta, da abitanti e associazioni del territorio, offensiva nei riguardi del patrimonio storico e naturalistico presente. A seguito della diffusione pubblica del progetto, perciò, la reazione non si fa attendere: nei mesi e negli anni a seguire, si succederanno manifestazioni di massa, conferenze accademiche, incontri di diverso tipo, attività di pianificazione e progettazione partecipata, laboratori di autocostruzione e altri eventi.
La lotta per l’uso pubblico del lago ex Snia, promossa da abitanti e associazioni attraverso il Forum Territoriale Permanente del Parco delle Energie, ha il suo inizio simbolico il 12
364 Nella Conferenza dei Servizi del 17 dicembre 2012, e nei successivi pareri inviati, sono indicate numerosi approfondimenti necessari, piccole modifiche, suggerimenti e prescrizioni vere e proprie. Tra queste ultime, spiccano per rilevanza: l’individuazione, da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, di alcuni elementi della fabbrica da conservare (il muro perimetrale, gli edifici lungo via di Portonaccio, l’asse di percorrenza, le quattro campate residue del grande edificio coperto a shed, ed il suo muro perimetrale); lo stop (parere non favorevole) al progetto sull’area del Parco delle Energie, da parte del Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde di Roma Capitale, che ne rivendica lo stato di avanzata realizzazione. Quest’ultimo ufficio, all’interno del suo parere, suggerisce peraltro la conservazione del lago.
ottobre del 2013: uno sparuto gruppo di alcune decine di persone, adulti e bambini, compie un accesso dimostrativo all’area. Negli stessi giorni, in concomitanza con Logos365, si
concludono le attività di progettazione partecipata, iniziate già nelle settimane precedenti con il coinvolgimento di una scuola elementare di zona. Nei mesi successivi, si svolgono assemblee, presidi e manifestazioni. Il 24 novembre, due settimane dopo un precedente tentativo di ingresso, un corteo lanciato con le parole d’ordine “Riprendiamoci il lago!” si conclude all’interno dell’area.
A fine mese, c’è l’incontro tra il Forum e rappresentanti istituzionali di Comune e Municipio. Le relazioni tra gli abitanti e gli organismi istituzionali, conflittuali o di collaborazione, saranno fondamentali per lo sviluppo della vicenda.
All’inizio del dicembre 2013, si svolge alla Casa del Parco un convegno con scienziati e studiosi interessati alla salvaguardia dell’area, che esprime alcune argomentazioni fondamentali a favore della conservazione dell’ecosistema del lago. I risultati verranno infatti presentati pubblicamente nelle settimane successive e, insieme alle conoscenze consolidate derivanti dall’esperienza dei luoghi366, andranno a costituire un patrimonio
comune nell’opposizione al progetto speculativo e nell’immaginazione di uno sviluppo alternativo dell’area. Nello stesso mese, la nuova amministrazione comunale cancella il bando367 di quella precedente e, di conseguenza, il progetto dei quattro grattacieli viene
ufficialmente fermato.
Durante i primi mesi del 2014, la battaglia per l’apertura del lago è una costante all’interno delle attività quotidiane nel territorio. Le manifestazioni periodiche con ingresso all’area368
sono momenti fondamentali, che danno alle persone la possibilità di vedere il luogo con i loro occhi ed esplorarne la potenzialità. Un altro modo di perseguire questo obiettivo è l’allestimento di un punto di osservazione verso il lago dalla collina del Parco delle Energie.
In primavera, si svolgono altre attività con i bambini delle scuole locali369. Il 25 aprile, nel
corso della tradizionale manifestazione antifascista per l’anniversario della Liberazione, circa cinquemila persone ottengono l’apertura dei cancelli ed entrano nell’area dell’ex fabbrica.
365 La ‘festa della parola’. Vd. paragrafo “Costruendo spazi per un pensiero alternativo”.
366 Vd. capitolo 3, in particolare il paragrafo “L’archivio della fabbrica e il ruolo della memoria storica”.
367 Gli abitanti erano stati infatti capaci di mettere in piedi un dialogo con la nuova amministrazione cittadina, nonostante avessero incontrato l’opposizione di quella municipale.
368 Il 6 gennaio 2014, il corteo della Befana in bicicletta si conclude al lago dopo aver attraversato le vie del Pigneto. Il 1° marzo, sfila il Carnevale No Oil dal titolo “Siamo lago in tempesta”. Il 6 aprile, il corteo per la Festa di Primavera, nell’impossibilità di accedere al lago, si conclude con l’occupazione di largo Preneste. 369 Tra aprile e maggio 2014 si svolge il laboratorio “Sai che nel tuo quartiere c’è un lago?”, a cura dell’Associazione Culturale S.N.I.A. e del collettivo Dauhaus, con le scuole Piranesi e Dal Verme.
Figure 4.2 (a-b-c) – Alcuni banner e locandine della battaglia per il lago.
A sinistra, carnevale 2014 e 2015, a destra, festa di primavera (fonte: fb Lago ex Snia).
In questi mesi, oltre a mettere in relazione la lotta in corso con le vicende quotidiane del territorio, vengono evidenziate le affinità con altre esperienze geograficamente distanti370. La
conoscenza dell’area si incrementa, con la scoperta di un bunker antiaereo371 sotto la collina
del Parco delle Energie ed il proseguimento degli studi e dei laboratori naturalistici. A metà aprile si hanno i positivi risultati delle analisi sulle acque372, e a fine maggio si svolge il
convegno “eXSnia: la natura rigenera la città”, che aggiorna gli studi divulgati a dicembre dell’anno precedente ed è seguito da una giornata di ingresso al lago, in cui avviene una prima autocostruzione di arredi al fine di rendere il luogo maggiormente fruibile373.
370 In particolare, un’assemblea svolta nei pressi del lago, all’interno della giornata “Resistenze territoriali alle devastazioni” (16 febbraio 2014), evidenzia la relazione con la lotta NoTav: in quella stessa settimana, a livello nazionale, si svolgono manifestazioni di solidarietà contro l’attacco repressivo verso il movimento valsusino. 371 Nel corso dell’iniziativa del 16 febbraio 2014, insieme ad esponenti del centro di ricerche Sotterranei di Roma, è stato compiuto un sopralluogo sui locali sotterranei riconosciuti come “ricovero antiaereo collettivo aziendale realizzato durante la seconda guerra mondiale dalla Snia Viscosa”. La struttura, il cui accesso si trova vicino al lago, alle pendici della collina del Parco delle Energie, è composta alcune gallerie e locali ipogei. 372 I due campioni di acque, prelevati il 16 febbraio in due aree del lago, sono stati analizzati rispetto alla presenza di microrganismi e sostanze chimiche pericolose per la salute. Attraverso le analisi (presenza di batteri di diversi gruppi, cloro attivo, pH, presenza di metalli pesanti) si è giunti alla conferma della natura sorgiva delle acque del lago, nonché all’esclusione di contaminazioni da parte di scarichi fognari e residui industriali di metalli pesanti. Il confronto tra i valori emersi e i limiti imposti dalla normativa ha permesso di definire le acque balneabili e non potabili. Queste analisi sono state realizzate nel marzo 2014, su incarico del Forum, da Laboratorio Alimentazione-Ambiente srl.
373 Fra le altre cose, il 25 maggio viene realizzata una scala attraverso il riuso di bancali (pallet), utile all’ingresso all’area pubblica del lago dal terreno di proprietà ferroviaria. Tale opera sarà distrutta pochi giorni dopo. Alla demolizione dell’ingresso autocostruito, gli abitanti reagiranno con un presidio per l’accesso pubblico al lago il 29 maggio.
Con l’arrivo dell’estate si intensifica il pressing sulle istituzioni, anche perché c’è il rischio di una rivalsa da parte della proprietà espropriata374. Il 14 agosto 2014, infatti, saranno passati
dieci anni dall’esproprio per ragioni di pubblica utilità da parte del Comune di Roma, e in questo tempo nessuna azione è stata messa in campo dalle amministrazioni per concretizzare tali intenti. Si svolgono a più riprese presidi ed incontri presso le sedi istituzionali375, e si porta avanti la questione con ogni mezzo necessario: nel mese di luglio,
viene lanciato un concorso internazionale di progettazione dal titolo “Costruiamo gli arredi del parco / Let’s make the park furniture”; nello stesso mese, viene pubblicata online una petizione al sindaco che raccoglie più di tremila sostenitori in poche settimane; infine, la diffusione della canzone e del videoclip “Il lago che combatte”, di Assalti Frontali e Muro del Canto, è virale, e viene alimentata anche dal concerto organizzato il 25 luglio al Parco delle Energie nell’ambito del festival Eclettica.
Un passo alla volta, gli abitanti arrivano al risultato sperato. Il 6 agosto 2014 sarà ricordato come il giorno della ‘Breccia di Portonaccio’: alla presenza del vicesindaco, viene creata un’entrata al parco, altrimenti inaccessibile376, rompendo un piccolo tratto del muro che
circonda l’area della fabbrica, per poi delimitare provvisoriamente l’area pubblica. Con questa azione, l’amministrazione finalmente dà seguito all’esproprio del terreno adiacente al lago, evitando per un soffio la scadenza dei termini legali per metterlo in pratica377. Pochi
giorni prima, in sede di approvazione del bilancio di Roma Capitale, erano stati stanziati i fondi per la messa in sicurezza dell’area e per i primi lavori all’interno della stessa. Inoltre, nella stessa settimana, il Consiglio Regionale approva un ordine del giorno per l’apposizione del vincolo di ‘Monumento Naturale’378 all’intera area della fabbrica.
L’azione autonoma degli abitanti, con il contemporaneo pressing nei confronti delle istituzioni, non finisce certo qui. Terminata l’estate, il Forum organizza un workshop di autocostruzione degli arredi che, con la collaborazione tra più associazioni, segue l’intenzione di attrezzare l’area già lanciata con il concorso di idee. Nelle stesse giornate di settembre si inaugura quello che sarà un appuntamento ricorrente nell’anno a seguire: le viste guidate storico-naturalistiche che, attraverso prenotazioni per controllare l’afflusso in
374 L’area del lago era stata espropriata dal 2004 (vd. capitolo 3). Il riferimento è alla restituzione del bene e all’indennità previste nel Testo unico sugli espropri (D.P.R. 8 giugno 2001, n.327 – articolo 46, “La retrocessione totale”).
375 Al presidio al Dipartimento Patrimonio (4 giugno), segue un sopralluogo al lago con responsabili comunali (11 giugno), un presidio al Municipio Roma V (27 giugno), l’incontro al Dipartimento Periferie con il vicesindaco Luigi Nieri (29 luglio) e il presidio in Campidoglio in occasione dell’approvazione del bilancio. 376 L’accesso all’area era in quel momento possibile solo attraverso altri terreni: l’area ferroviaria a nord (vedi nota 373) e l’ingresso da largo Preneste nella proprietà privata dell’ex fabbrica. L’ulteriore accesso dalla collina del Parco delle Energie, superando il dislivello, era stato reso ancor più difficoltoso da un recente sbancamento. 377 Vd. nota 374.
378 Il riferimento normativo è l’articolo 6 della Legge Regionale del Lazio 6 ottobre 1997, n.29 (“Norme in materia di aree protette regionali”).
un’area che formalmente ospita il cantiere, apriranno le porte dell’area del lago a nuovi visitatori379.
Figura 4.3 – Pubblicizzazione delle visite guidate al lago (fonte: facebook Lago ex snia).
Anche nel 2014, l’appuntamento di Logos – Festa della parola è l’occasione nella quale si costruirà una riflessione pubblica sul tema delle pressioni speculative sui territori380 e si darà
vita ad un appuntamento di massa: il corteo e la festa al lago del 12 ottobre, in occasione dell’anniversario della prima ‘discesa’.
A fine mese, poi, è la cronaca a condizionare alcune evoluzioni della vertenza: viene resa pubblica un’indagine su tangenti versate, per altri motivi, dai costruttori Antonio e Daniele Pulcini al direttore dell’Agenzia del Demanio regionale, Renzo Pini381. Tali rivelazioni
rinvigoriscono l’azione già in essere del Forum Territoriale Permanente, che da mesi aveva
379 Le visite si svolgeranno nel 2014 (20-21 settembre, 14 dicembre), nel 2015 (1 marzo, 28-29 marzo, 14 luglio, 4 ottobre, 29 novembre), nel 2016 (28 febbraio).
380 L’iniziativa, dal titolo “Cemento a presa rapida”, partirà dalla presentazione di “8 mq al secondo”, libro di Domenico Finiguerra sul tema del consumo di suolo, e vedrà la partecipazione dell’Assemblea contro la Cementificazione di Marino, del Coordinamento Agro Romano Bene Comune e del Coordinamento Irpino NoTriv.
381 “Lazio, arrestato per abuso d’ufficio il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio”, La Repubblica, 30 ottobre 2014.
insistito perché fosse portato avanti l’iter per l’inserimento del lago nel Demanio delle acque pubbliche. A seguito dell’emergere della vicenda giudiziaria, si svolgerà nel mese di dicembre un presidio, che porterà ad un incontro presso l’Agenzia stessa.
Mentre il cantiere nell’area è ‘dormiente’, essendo stata realizzata la sola delimitazione dell’area pubblica, la pressione torna ad aumentare ed i tradizionali appuntamenti della Befana in bicicletta e del Carnevale No Oil – dal titolo “La natura si ribella, il mondo si ribalta” – sono nuovamente dedicati alla questione del lago e dell’ex fabbrica. Nel marzo del 2015 viene infatti pubblicato l’opuscolo “Fauna e avifauna al Lago ex Snia e al Parco delle Energie”, a cura del WWF Pigneto-Prenestino, che riassume i risultati di più di un anno di studi e osservazioni, elencando e fornendo prova documentale delle specie avvistate. Nello stesso mese, è presentato pubblicamente l’Atlante Italiano dei Conflitti Ambientali382, una
mappatura del territorio nazionale facente parte di un progetto globale383, all’interno del
quale è presente la lotta per la riappropriazione del lago.
La mobilitazione degli abitanti continua dunque ad accompagnarsi con le attività di indagine scientifica e con la costruzione di relazioni più ampie. Soprattutto, prosegue il lavoro iniziato per delineare il futuro del luogo: nel finanziare le prime opere per l’apertura del parco, l’amministrazione comunale aveva infatti accettato un processo partecipativo per definire le linee guida per la progettazione dell’area384. La mobilitazione dal basso, sempre
più cosciente alla luce degli studi portati avanti da esperti e persone interessate ai diversi campi di indagine, aveva già portato alcuni risultati – analisi delle acque, indagini storiche e architettoniche sulla fabbrica, progettazione degli arredi e delle aree attrezzate del parco, monitoraggio di flora e fauna, e così via – che incrementavano ulteriormente gli studi consolidati, costruendo connessioni finalizzate a realizzare un quadro di insieme. Il processo partecipativo, attingendo a tali studi, conoscenze e progetti, parte dunque da un retroterra molto solido. Tra aprile e marzo si svolgono due giornate (“Il lago che vogliamo”), inframezzate dalla Festa di Primavera, nelle quali l’immaginazione del futuro dell’area si
382 La mappatura, realizzata da CDCA – Centro di Documentazione Conflitti Ambientali, “è stato realizzato nell’ambito del progetto europeo di ricerca Ejolt, finanziato dalla Commissione europea (7° Programma Quadro, DG Ricerca) che ha coinvolto per 5 anni di lavoro su conflitti e giustizia ambientale oltre 20 partner internazionali tra università e centri studi indipendenti […] l’Atlante Globale della Giustizia Ambientale, contenente circa 1.400 casi di conflitto in tutto il mondo […] è consultabile alla pagina www.ejatlas.org” (dal testo dell’invito alla presentazione).
383 L’atlante è un ottimo strumento di ricerca e un utile supporto per la costruzione di reti di relazione fra vertenze affini. A livello di semplice mappatura del territorio, in precedenza l’area del lago era stata inserita in Open Street Map (progetto opensource), oltre che sulla piattaforma proprietaria Google Maps, all’interno del quale si è creato il paradosso della denominazione “Lago Sandro Pertini”, attribuitale da un singolo utente e tutt’ora accreditata dal portale.
384 Questo processo fu realizzato tra la fine del 2014 e l’estate del 2015, con alcuni appuntamenti formali e due giornate assembleari, mettendo insieme le nuove idee con quelle che erano state sviluppate durante la lotta. Vedi anche il paragrafo 2.
apre alle nuove osservazioni e contributi, si consolidano e formalizzano quelli già realizzati nel tempo, si tracciano connessioni con altre tematiche e scale dimensionali385.
L’inizio dell’estate è l’occasione di rilanciare la vertenza, anche in relazione all’immobilismo istituzionale. Superato il momento della perimetrazione, infatti, i lavori si sono fermati e gli unici interventi posti in essere sono stati quelli ‘autonomi’ di manutenzione, finalizzati alla fruizione dell’area in occasione delle ‘visite guidate’ e degli altri appuntamenti. Il 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, a Roma est viene organizzata una giornata antimilitarista in contrasto con la parata ai Fori Imperiali, che si connette in più punti alle problematiche aperte del territorio e che, come evidenzia lo slogan della giornata (“Invasione! Tutti al lago!”), si conclude con l’ingresso nell’area della Snia Viscosa. Nei mesi successivi prende avvio la campagna “Ex Snia Monumento Naturale”, che insiste sulla necessità di proteggere l’intera area della fabbrica e non solo quella del lago, e viene ospitata l’assemblea convegno sul tema della moratoria delle nuove costruzioni sul territorio romano.
Tra l’estate del 2015 e la primavera del 2016 proseguono le ‘visite guidate’. Le energie degli abitanti in questo periodo sono assorbite da un’altra questione, sopraggiunta nel frattempo: la costruzione di un supermercato Lidl, in via dell’Acqua Bullicante. Questo progetto costituisce un ennesimo tassello nell’opera di impermeabilizzazione del territorio, insistendo sull’area del comprensorio Ad duas lauros, oggetto di vincolo in ragione della sua valenza archeologica. L’intensissima attività di contrasto messa in atto dal Comitato No Cemento a Roma Est, costituitosi per l’occasione, si svolge principalmente tra ottobre e marzo con manifestazioni, presidi, assemblee, incontri con rappresentanti istituzionali, blocchi del cantiere. Nonostante il grande impegno e le irregolarità evidenziate nell’iter procedurale, la multinazionale tedesca riesce a realizzare il supermercato, che viene inaugurato in primavera. Le due vertenze – contro il Lidl e per il lago – si intersecano in una due giorni a fine novembre e, pur nelle loro differenze, sono entrambe portatrici di un’idea di territorio: