Lo scenario di P.I.E.R.O. per il 1996
Produzione Industriale Emilia-Romagna
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del 1994 e che sono stimati in cresci-ta per il 1995 ad un cresci-tasso del 7%. Le esportazioni di beni e servizi si sono mantenute in crescita ad un tasso elevato (+11,1%, tenendo presente che le stime includono anche i servizi e non solo i beni), mentre ad effetto della ripresa anche le importazioni si sono manifestate in crescita del 10,3%. L’agricoltura, nonostante le pessime condizioni climatiche del 1995, potrebbe avere segnato una crescita prossima all’1% in virtù dei buoni andamenti della zootecnia. Il settore delle costruzioni ha fatto se-gnare un’altra diminuzione del tasso di crescita del Pil, assestatosi al -2%, mentre prosegue in questo settore la diminuzione di unità di lavoro, seppu-re in misura più rallentata rispetto al 1994. Il settore dei servizi ha cono-sciuto nel 1995 una netta ripresa, con una crescita del 3,3% in termini di va-lore aggiunto, soprattutto grazie alla buona annata turistica alla moderata ripresa dei consumi delle famiglie. Ta-le ripresa ha arrestato anche la dimi-nuzione delle unità di lavoro attestata-si su -0.8%. Prosegue la sostanziale stazionarietà del settore dei servizi non destinati alla vendita. Il prosegui-re della ripprosegui-resa per il 1995 non ha portato, nella provvisoria stima an-nuale, ad una riduzione della disoccu-pazione, il cui tasso medio annuale potrebbe raggiungere il 6,8%, in con-siderazione del fatto che la ripresa ha riguardato soprattutto l’industria, a basso assorbimento di manodopera, mentre il settore dei servizi ha conti-nuato a vedere la riduzione delle uni-tà di lavoro. I salari reali hanno
prose-guito la loro discesa, avviatasi nel 1992, pur a tassi inferiori a quelli del 1994. Il 1996, stanti le indicazioni de-gli scenari formulati a livello interna-zionale e nainterna-zionale, potrebbe segna-re un rallentamento della csegna-rescita del Pil, che pure si manterrebbe a tassi positivi e prossimi al 3,8%. La produ-zione industriale potrebbe segnare un rallentamento netto, portando il pil dell’industria ad un tasso di crescita del 5,3%. Potrebbe invece continuare a mantenersi positivo il tasso di cre-scita degli investimenti, a conclusione del ciclo di ripresa attraversato dall’e-conomia regionale in questi anni. La crescita del Pil a livelli prossimi al 3,8% potrebbe essere trainata dall’a-gricoltura (+5,5%) sulla quale pesa però l’aleatorietà delle condizioni cli-matiche e da una ripresa del settore delle costruzioni, in virtù dell’avvio di importanti opere pubbliche che ri-guardano la regione. Anche il settore dei servizi potrebbe mantenere tassi di crescita prossimi all’attuale, avvian-do un riassorbimento, lento e gradua-le, dell’occupazione. Nonostante il rallentamento dell’industria, il tasso di disoccupazione potrebbe riprendere la sua discesa, attestandosi attorno ad una media del 6,1%, per progres-sivamente migliorare nel corso del 1997 e del 1998. Un rallentamento, non marcato, potrebbero segnare i consumi delle famiglie, scontando un atteggiamento prudenziale nei con-fronti delle manovre di governo an-nunciate a fine 1995 e delle inevitabi-li ripercussioni delle poinevitabi-litiche di conte-nimento della finanza pubblica che si renderanno necessarie, anche nella
migliore delle ipotesi, nel 1996. Appa-re invece inevitabile una ripAppa-resa della crescita, o perlomeno una staziona-rietà, dei salari reali, in calo ormai da troppo tempo e che paiono avere raggiunto un punto di non ulteriore comprimibilità. La previsione del 1996 si basa quindi, nonostante ipotesi so-stanzialmente ottimistiche, su un ral-lentamento generale dell’industria, leggermente compensato dalla cre-scita di settori, come il commercio e l’edilizia, che potrebbero registrare in questo anno una ripresa.
La previsione per l’industria Emiliano-Romagnola
Il 1995 si appresta a concludersi con una crescita della produzione indu-striale prossima al 10%. Tale crescita è sostenuta soprattutto dal notevole incremento degli ordini esteri (+12,6%), anche se in rallentamento rispetto al 1994, e da una rinnovata vitalità degli ordini interni (+10%). Di tale crescita ha risentito positivamen-te anche l’occupazione e, in partico-lare nel 1994, le ore lavorate mensil-mente da operai ed intermedi. Stante lo scenario nazionale ed internaziona-le di sostanziainternaziona-le ralinternaziona-lentamento della crescita economica, anche la produ-zione industriale potrebbe nel 1996 rallentare, pur mantenendosi a livelli positivi (+4,5% circa). Il rallentamento degli ordini interni, previsti in crescita del 3,7% contro il 10% del 1995, conseguente alla riduzione dei con-sumi indotta da manovre di stabilizza-zione del debito pubblico, sarà accompagnato da una riduzione nel tasso di crescita degli ordini esteri
Le previsioni 1996 per l’Emilia-Romagna
81 che si stabilizzerà attorno all’8%. Il
rallentamento complessivo del ritmo di crescita dell’industria manifatturiera comporterà una lieve riduzione delle ore lavorate e avrà riflessi negativi sul-l’occupazione.
Uno scenario alternativo per l’in-dustria nel suo complesso:
elevata instabilità politica.
L’ipotesi di base formulata nella pre-visione di questo trimestre è fondata su uno scenario politico a conflittuali-tà contenuta, che consenta l’appro-vazione di una legge finanziaria blan-da ma coerente, e che consenta di mantenere un ragionevole lasso di tempo fra approvazione della finan-ziaria e nuove elezioni politiche. L’a-leatorietà di tale scenario è estrema.
Si può ipotizzare che l’instabilità poli-tica non consenta il mantenimento degli obbiettivi di stabilizzazione e ri-duzione del rapporto debito pubbli-co/pil. In tal modo le conseguenze si avvertirebbero soprattutto in una maggiore instabilità della lira sui mer-cati internazionali. Il tasso d’inflazio-ne potrebbe crescere a fid’inflazio-ne d’inflazio-nel 1996 sopra il 6%. Conseguentemente sa-rebbe inevitabile un rialzo dei tassi d’interessi. La finanziaria 1996 si tro-verebbe a dover affrontare maggiori tagli della spesa pubblica, senza chiare prospettive di risanamento del bilancio: i sacrifici richiesti in termini di crescita del Pil e dei consumi delle famiglie avrebbero un effetto depres-sivo sul sistema economico naziona-le, coniugandosi con un rallentamen-to generalizzarallentamen-to della domanda inter-nazionale.
Le conseguenze per l’industria emiliano-romagnola.
Il realizzarsi di tale scenario compor-terebbe una riduzione progressiva degli ordinativi pervenuti all’industria emiliano-romagnola; in particolare gli ordini dal mercato interno nel corso del 1996 arresterebbero la loro cre-scita. Gli ordini esteri subirebbero un incremento inferiore di circa due pun-ti percentuali. Il tasso di crescita della produzione industriale a 12 mesi si porterebbe ad un tasso di crescita medio del 3%, tendendo all’azzera-mento nei primi mesi del 1997. In particolare nel 1997 l’industria emilia-no-romagnola si troverebbe in una difficile situazione di stallo. A partire dai primi mesi del 1996 i tassi di cre-scita dell’occupazione tornerebbero negativi.
I SETTORI L’abbigliamento
Il 1995 è stato un anno particolar-mente positivo per l’industria dell’ab-bigliamento, che ha visto una cresci-ta della produzione industriale prossi-ma all’8%. Tale crescita ha influenza-to positivamente l’occupazione (cre-sciuta dell’1,3% circa su base annua) e l’andamento delle ore lavorate. In li-nea con le previsioni per il complesso dell’industria manifatturiera, la produ-zione è prevista in rallentamento (+2,9%), spinta verso il basso da una progressiva riduzione degli ordinativi, che si attesterebbero su un tasso di crescita del 5,5% circa. I contraccolpi sarebbero immediati sia sulle ore la-vorate, previste in sostanziale stazio-narietà, contro i decisi aumenti
se-gnalati nel 1994 e nel 1995, con con-seguenze immediate sull’occupazio-ne, prevista in leggero calo.
Tessile
Il progressivo rallentamento degli or-dinativi totali, in corso dai primi mesi del 1995, ha ridotto la crescita della produzione industriale al 4,6 nel cor-so dello stescor-so anno. La progressiva riduzione delle ore lavorate ha con-sentito qualche recupero occupazio-nale nel corso del 1995 (su base an-nua). L’ulteriore riduzione del tasso di crescita degli ordinativi prevista nel 1996 potrebbe portare ad una ridu-zione della produridu-zione industriale del-l’ordine del 2% rispetto al 1996, por-tando alla riduzione delle ore lavorate e al sostanziale arresto del processo di riassorbimento dell’occupazione.
Alimentare
Il generale rallentamento degli ordini interni che provengono al settore, in virtù anche del rallentamento segnato dai consumi delle famiglie, è stato compensato nel 1995 da una cresci-ta sostenucresci-ta degli ordini esteri, che hanno comunque una incidenza, in questo settore, inferiore alla media re-gionale. I tassi di crescita della produ-zione industriale, seppure al di sotto della media regionale, si sono mante-nuti positivi, consentendo un recupe-ro di ore lavorate e dell’occupazione su base annua. La crescita degli ordi-ni interordi-ni prevista per il 1996 e la sta-bilità dei tassi di crescita degli ordini esteri potrebbe consentire al settore di mantenere tassi di crescita positivi della produzione industriale, pur non consentendo ulteriori crescite dal punto di vista occupazionale.
Le previsioni 1996 per l’Emilia-Romagna
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Ceramica
Nel 1995 gli ordini dal mercato inter-no haninter-no segnato un rallentamento rispetto al 1994, così come gli ordini esteri. Le conseguenze sulla produ-zione industriale sono state immedia-te, con un tasso di crescita del setto-re che si attesterà a fine del 1995, at-torno al 3,8%. Nel 1996 gli ordini in-terni sono previsti in diminuzione (-2%), mentre potrebbe proseguire il rallentamento nella crescita degli or-dini esteri, a causa del venir meno de-gli effetti della svalutazione della lira.
La produzione, in conseguenza, è prevista in ulteriore rallentamento, con un tasso prossimo al 2%, che ar-resterebbe il processo di riassorbi-mento avviatosi nel 1995.
Meccanica
Il 1995 è stato l’anno di vera ripresa del settore, che ha conosciuto tassi di crescita della produzione che a fine anno si attesteranno sul 14% in me-dia. Il processo di crescita è stato so-stenuto dalla crescita degli ordini esteri, in leggero rallentamento rispet-to al 1994, ma con tassi di crescita superiori al 20% e dal ritrovato vigore degli ordini interni (+16% in media). Il 1996 potrebbe, nonostante la ripresa del ciclo degli investimenti, conosce-re un brusco rallentamento degli ordi-ni interordi-ni, con tassi di crescita medi dell’1% circa, mentre la produzione, prevista in crescita di circa il 6%, sa-rebbe sostenuta principalmente dagli ordini provenienti dall’estero. La ripre-sa occupazionale potrebbe quindi continuare, anche allo scopo di rias-sorbire la crescita elevata delle ore la-vorate.
Elettricità-elettronica
Gli ordini totali provenienti al settore dell’elettricità-elettronica hanno supe-rato nel 1995 il tasso medio annuo di crescita del 17%, sospingendo la produzione al +13,7%. La ripresa oc-cupazionale conseguente ha consen-tito un assorbimento della crescita delle ore lavorate. Il rallentamento del mercato interno nel 1996 è comun-que destinato a portare gli ordini tota-li a tassi di crescita più moderata (+4,5%) ma comunque positiva. La produzione è prevista in crescita del 6% circa, mentre potrebbe rallentare la crescita occupazionale.
Le previsioni 1996 per l’Emilia-Romagna
Estratto dalla Relazione del Presidente di Unioncamere al Consiglio di Amministrazione 83 Il sistema camerale e
l’Unionca-mere Emilia-Romagna dopo la L.
580/93
Il 1994 è stato per il Paese un anno di grandi cambiamenti politici che, ol-tre alla sostituzione di una parte con-sistente di classe politica, hanno pro-dotto e stanno dando vita a radicali cambiamenti negli assetti istituzionali e di governo. Questi nuovi assetti se da un lato hanno rappresentato il na-turale sbocco democratico di una forte tensione nel Paese al cambia-mento ed al superacambia-mento dei guasti causati da "Tangentopoli", dall'altro hanno indotto incertezze di compor-tamenti nell'attività di governo ed in-nescato contraddizioni che hanno tra l'altro provocato reazioni negative per la lira e forte tensioni speculative sui mercati finanziari internazionali.
Per le Camere di Commercio il 1994 è stato il primo anno di attuazione della riforma, essendo la legge n.
580 "Riordinamento delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e agricoltura" stata approvata il 29 di-cembre 1993. I cambiamenti politici non potevano non ritardare la piena attuazione della Legge, tanto che og-gi si è tuttora in attesa dell'emanazio-ne dei primi decreti e regolamenti di attuazione da parte del Ministero del-l'Industria. Indubbiamente però la L.
580/93 ha aperto un capitolo nuovo nei rapporti tra impresa e Stato, col-mando una lacuna pluridecennale del nostro ordinamento e sancendo il ruolo delle Camere di Commercio quali istituzioni pubbliche delle impre-se, dotate di loro autonomia, così co-me la L. 142/90 ha riconosciuto gli
enti locali come istituzioni dei cittadi-ni. Si apre dunque per le Camere di Commercio una fase nuova, dopo quella della cosiddetta “autoriforma", caratterizzata da un modello da co-struire di nuove relazioni con le im-prese e le loro associazioni, con lo Stato, le Regioni e gli enti locali.
Nei primi sei mesi del 1994 i segnali di ripresa sembrano essersi finalmen-te stabilizzati, anche se l'impatto sul-l'occupazione è tuttora modesto se non proprio assente: la produzione industriale è cresciuta di oltre il 7%, gli ordini dall'estero hanno continua-to a crescere a ritmi superiori al 10%, trainati dalla svalutazione della lira, mentre hanno ripreso a crescere si-gnificativamente anche gli ordini dal-l'interno, la stagione turistica è stata caratterizzata da andamenti partico-larmente favorevoli.
Le Camere di Commercio emiliano-romagnole hanno operato, in partico-lare in questi anni di diffuse difficoltà delle economie locali, a sostegno ed a supporto degli interessi generali delle imprese ed in particolare nella funzio-ne di promoziofunzio-ne e sviluppo dei mer-cati. Un contributo concreto all'inseri-mento in un nuovo percorso di cresci-ta, ancorchè non particolarmente equilibrata, è stato indubbiamente prodotto dal sistema camerale.
Il programma di attività ed il bilancio di previsione per l'esercizio 1995 dell'U-nioncamere Emilia-Romagna, confer-mando le linee strategiche individuate ed attuate con positivi risultati nel 1994, si inserisce pienamente in una logica di sistema volta al consegui-mento dell'obiettivo primario di
con-solidare la ripresa in atto e qualificare il processo di sviluppo delle imprese.
In ciò svolgendo un ruolo non solo di coordinamento delle attività delle sin-gole Camere di Commercio associa-te, ma anche di indicazione ed elabo-razione culturale con l'ideazione e la programmazione di iniziative e proget-ti di sostegno dei processi di sviluppo dei localismi economici, in una logica di conseguimento di tutte le possibili sinergie proprie di un sistema integra-to in dimensione regionale.
Per essere interlocutori autorevoli e rappresentativi dell'economia del ter-ritorio nei confronti dell'Ente Regione è indispensabile che le Camere di Commercio imparino maggiormente ad operare, pur nel rispetto delle au-tonomie e delle specificità locali, co-me unico grande sistema regio-nale in grado di fare massa critica con la mole di risorse, interventi e program-mi che sono in grado di attivare.
ll programma di attività 1995 Gli orientamenti generali sui quali è stato elaborato il programma d’attivi-tà per il 1995 sono i seguenti:
- contenimento delle spese di ammi-nistrazione e di funzionamento degli uffici;
- assestamento della struttura opera-tiva sugli attuali livelli numerici di personale, con verifica di ulteriori necessità in funzione di nuovi servi-zi o esigenze;
- rafforzamento degli interventi in fa-vore delle attività produttive;
- conferma ed intensificazione del-l'impegno in favore dello sviluppo dell'attività dei consorzi regionali di garanzia fidi;