Riferimenti bibliografic
D. Lgs 18/05/2001, n 228 Orientamento e moder-
2.3 Il progetto: descrizione e funzionamento
L’affidamento dei servizi agli agricoltori custodi
La procedura per l’affidamento dei servizi agli agricoltori prevede la pubbli- cazione del bando specifico, a seguito del quale gli agricoltori presentano la ma- nifestazione di interesse per l’adesione al progetto. L’Unione dei Comuni effettua un’analisi delle domande ricevute e redige la graduatoria degli aderenti, stilata in funzione delle caratteristiche strutturali dell’azienda agricola e delle competenze dimostrate dall’agricoltore. I requisiti di selezione che vengono presi in conside- razione sono: la vicinanza dei corsi d’acqua ai terreni gestiti dall’azienda, il tipo di conduzione aziendale (IAP, cooperativa, etc.), il parco macchine aziendale e le dotazioni informatiche digitali. Tutti i soggetti che raggiungono un punteggio ade- guato sono convocati per un incontro interlocutorio con l’ente durante il quale, mediante supporti cartografici, sono individuati i sottobacini di competenza per ciascun agricoltore custode e viene stipulata una convenzione in cui vengono indi- cati le mansioni da svolgere e i compensi specifici (Rovai et al., 2013a).
Il monitoraggio dello stato dei luoghi ha rappresentato la principale attività nella fase immediatamente successiva all’adesione al progetto da parte degli agri- coltori custodi. La prima convenzione stabiliva l’obbligo per l’agricoltore custode di redigere un report con cadenza quindicinale. Tale report, corredato di documen- tazione fotografica su supporto digitale, doveva essere recapitato agli uffici com- petenti per la valutazione delle criticità individuate e il livello di urgenza dell’inter- vento, al fine di procedere, ove necessario, alla pianificazione dell’intervento, con una prima stima dei relativi costi.
In seguito ad una prima analisi del report da parte dell’Unione dei Comuni, si programmava un eventuale sopralluogo del tecnico dell’ente e l’affidamento dei lavori all’azienda agricola.
Durante questa fase del progetto, ma anche nella sua evoluzione, soprattutto con gli agricoltori che hanno sottoscritto l’accordo per la prima volta, il sopralluogo congiunto tecnico-agricoltore è funzionale allo svolgimento del lavoro di sistema- zione e regimazione idraulica, ma anche alla formazione degli agricoltori. Se l’inter- vento è riconducibile a semplici interventi di ripulitura della vegetazione, si prosegue con l’affidamento diretto del lavoro al custode, il quale lo esegue; successivamen- te il referente dell’ente gestore procede alla verifica della regolare esecuzione. Se l’intervento si configura come rimozione di detriti, rifacimento di piccole porzioni di
muro o piccole fondazioni, il referente dell’ente gestore provvede alla richiesta di autorizzazione da parte della Provincia, ottenuta la quale è possibile affidare l’inca- rico al custode. Dopo l‘esecuzione dell’intervento, un tecnico dell’Unione dei Comuni procede alla verifica della regolare esecuzione.
Oltre all’attività ordinaria sul territorio sopra descritta, gli agricoltori de- vono assicurare la loro presenza anche durante gli allerta meteo segnalati dalla protezione civile. Anche in questo caso sarà il tecnico che allerterà direttamente il custode, che dovrà effettuare sopralluoghi mirati nei punti critici segnalati. Talvol- ta, è il custode stesso che, in base alla sua conoscenza del territorio, valuta alcune situazioni meteo come “straordinarie” e “pericolose” e, quindi, esce a controllare la situazione. In altri casi, sono i cittadini a segnalare eventuali criticità. A seguito dell’evento straordinario, e preso atto della segnalazione, è opportuno procedere ad un sopralluogo congiunto per definire eventuali interventi per la messa in sicu- rezza delle opere idrauliche.
Figura 2.3 - Procedura affidamento servizi ambientali agli agricoltori custodi
Pubblicazione del bando Analisi domande Redazione graduatoria Attribuzione
area competenza convenzioneStipula Formazione
Avvio attività di monitoraggio
Periodico (scheda
mensile) Allerta Meteo
Segnalazione criticità Non di competenza Verifica congiunta agricoltore - tecnico Di competenza Affidamento diretto Segnalazione altro ente Esecuzione interventi sotto controllo e direzione del tecnico
Avvio attività e monitoraggio Interventi
Infine, come già sottolineato, in alcuni casi gli agricoltori custodi posso- no essere chiamati ad intervenire nei progetti del programma di sviluppo rurale regionale attraverso l’emanazione di un bando specifico. La procedura di affida- mento, in questo caso, è legata a un’offerta economica che l’agricoltore custo- de presenta per l’esecuzione delle attività richieste dal bando; dopodiché, l’ente provvede alla valutazione e all’affidamento provvisorio con richiesta, al vincitore, di tutti i documenti necessari. Una volta verificata la regolarità amministrativa, si procede con l’affidamento definitivo e il custode, dopo un sopralluogo congiunto con il referente del progetto, provvede all’esecuzione dei lavori. Anche in questo caso durante lo svolgimento del lavoro sono effettuati dei sopralluoghi in itinere per verificare il corretto andamento delle attività. Al termine del lavoro si effettua una verifica da parte del direttore dei lavori, il quale provvederà a certificare la fine lavori e, successivamente, la regolare esecuzione, a cui segue una verifica da parte dell’organismo pagatore regionale (ARTEA).
Il monitoraggio e la sorveglianza dei luoghi
L’agricoltore custode ha il compito primario di effettuare un monitoraggio continuo del reticolo idraulico (corsi d’acqua e opere) del sottobacino assegnato. Tale attività può essere effettuata durante la normale attività di agricoltore stilan- do almeno un report al mese, oppure dietro specifica richiesta del settore tecnico dell’ente.
L’agricoltore, a seguito dell’attività di monitoraggio, produce un report (scheda di monitoraggio), che può essere:
• digitale, qualora il custode operi utilizzando il sistema di segnalazione delle criticità (IDRAMAP, cfr. par. 2.6);
• cartaceo (solo per situazioni e casi eccezionali), da consegnare presso gli uffici competenti.
Sulla base delle segnalazioni l’Ufficio programmazione e pianificazione re- dige report tematici per le diverse aree di competenza (Area lavori Appennino Pi- stoiese, Area lavori Garfagnana, Area lavori Media Valle) che, una volta ricevuta l’informazione, si attivano per affidare gli interventi.
In entrambi i casi, il tecnico dell’ente eseguirà la Direzione dei lavori e ve- rificherà la loro regolare esecuzione. Di fondamentale importanza è l’azione di formazione che il tecnico deve operare soprattutto nei primi interventi affidati al custode.
Le aziende agricole, grazie al monitoraggio, hanno la certezza annua di un’entrata fissa e stabilita anticipatamente in accordo con l’ente gestore. Da que- sta attività possono scaturire giornate di lavoro, variabili in base allo stato dei luoghi e in relazione alle valutazioni tecniche di programmazione e pianificazione degli interventi.
Dalle interviste è emerso chiaramente come per gli agricoltori l’incentivo economico sia stato fondamentale, sia per quanto riguarda l’entrata fissa del mo- nitoraggio, sia per il fatto che questa attività porta potenzialmente a fare degli interventi e quindi ad accedere a finanziamenti specifici grazie all’affido dei lavori. Secondo la coordinatrice del progetto però, dato che la possibilità di fare interventi è un incentivo al monitoraggio, si corre il rischio che vengano effettuate troppe segnalazioni ma che in realtà ci sia una possibilità limitata di intervenire per man- canza di risorse finanziarie, risorse umane o per scelta dell’ente gestore. Infatti, in alcuni casi, le aziende possono tralasciare le attività di monitoraggio se a questo non segue l’affidamento dell’intervento, sia per mancanza di fondi disponibili in quel momento, sia perché il lavoro viene affidato a cooperative specializzate. Se in una prima fase ciò può disincentivare le attività di monitoraggio degli agricoltori, l’obiettivo dell’Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio è quello di forma- re gradualmente gli agricoltori custodi, affinché comprendano meglio le attività dell’ente gestore, le sue priorità e le modalità di intervento.
Dalle interviste con gli agricoltori custodi è emerso come il monitoraggio venga svolto prevalentemente durante i tempi morti, rappresentando un’interes- sante integrazione alle attività produttive, poiché in molti casi serve anche a impe- gnare i dipendenti in momenti in cui c’è carenza di lavoro in azienda.
In molti casi il monitoraggio si integra bene con le attività extra agricole che gli agricoltori svolgono nelle zone limitrofe all’azienda e spesso, come sottolineato da questo agricoltore, rappresenta un’attività che avrebbero comunque svolto:
Io il monitoraggio l’avrei fatto comunque, io sono sempre in giro per i boschi. Vado a caccia, vado a far funghi, di febbraio vado a pescare nel torrente. Il torrente che arriva fino a Fabbriche di Vallico per due-tre volte l’anno lo faccio tutto per andare a pescare (Intervista n. 12).
L’attività di monitoraggio serve principalmente ad effettuare una segna- lazione sulla necessità di un intervento. L’ente gestore in seguito contatta l’a- gricoltore custode per effettuare un sopralluogo congiunto; a questo punto sarà definita la tipologia di azione da mettere in atto. Durante le interviste i tecnici e gli agricoltori coinvolti nel progetto hanno evidenziato più volte l’importanza di questi
sopralluoghi, in cui c’è uno scambio e un’interazione tra loro e in cui riescono a identificare, pianificare e quantificare gli interventi in modo congiunto.
Figura 2.4 - Il monitoraggio
Fonte: foto dell’autore
Le attività di monitoraggio, in una prima fase, sono servite anche a effettua- re una sorta di censimento delle opere di bonifica (briglie, soglie, muri di sponda) presenti nei vari territori di competenza degli agricoltori custodi, che ha notevol- mente incrementato la conoscenza sulla loro localizzazione e sul loro stato di con- servazione.
Figura 2.5 - Opere idrauliche: muro di sponda e briglia
Fonte: Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio
Gli interventi
L’affidamento dei lavori di manutenzione agli agricoltori è una strategia vol- ta ad effettuare dei lavori in economia, riducendo i costi e aumentando la tempe- stività e l’efficacia degli stessi. Allo stesso tempo questa strategia è volta a recu- perare e “ricostruire” la conoscenza tecnica degli agricoltori sulla manutenzione ordinaria del reticolo idrico del loro territorio:
Gran parte dei dissesti è dovuto all’abbandono. Con il progetto custodia invece hai veramente una prevenzione attiva, che non è solo prevenzione, ma è anche moni- toraggio, conoscenza locale e piccoli interventi preventivi, il dissesto e i problemi ambientali sicuramente degenererebbero se non facessimo questo tipo di attività (Intervista n. 1).
I lavori, di piccola entità, nella maggior parte dei casi consistono nella ripu- litura nell’alveo dei torrenti della vegetazione che potrebbe costituire un ostacolo al corretto deflusso delle acque. In alcuni casi l’intervento dell’agricoltore è anche quello di ripulitura dei sentieri, di manutenzione delle opere idrauliche, di identifi- cazione di infiltrazioni di acqua, di deviazioni di fossi e di canali, che solo un osser- vatore attento che vive e che opera in un territorio può rilevare.
Gli agricoltori custodi intervistati ritengono che, analogamente al monito- raggio, i piccoli interventi di manutenzione servano a coprire tempi morti e far lavorare i dipendenti in alcuni momenti in cui scarseggia il lavoro in azienda. Gli agricoltori hanno inoltre segnalato che un’azione importante che possono svol- gere è la pulizia dei punti di accesso ai torrenti e ai canali dove successivamente verranno effettuati gli interventi.
Uno degli aspetti critici della gestione del progetto è la pianificazione di que- sti interventi, che devono essere commisurati alla disponibilità di macchinari e di attrezzature in azienda. Mentre le aziende più strutturate e di dimensioni maggiori normalmente possiedono l’attrezzatura necessaria per eseguire quasi tutti i lavori assegnati, in alcuni casi i piccoli agricoltori tendono a sopravvalutare le proprie capacità di intervento in termini di attrezzature e conoscenze tecniche, soprat- tutto per i lavori di entità maggiore. Allo stesso tempo, secondo gli intervistati, gli interventi richiesti non sono particolarmente onerosi per gli agricoltori, anche perché normalmente essi vengono assistiti dai tecnici dell’Unione dei Comuni e, soprattutto gli interventi di piccola entità, sono gli stessi che un agricoltore fa nor- malmente all’interno della propria azienda.
Figura 2.6 - Gli interventi di ripulitura degli alvei
Fonte: Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio
La coordinatrice del progetto ha enfatizzato però come l’approccio e la for- mazione di un agricoltore nella pulizia degli alvei in alcuni casi non siano idonei, soprattutto rispetto al taglio degli inerti e delle piante in alveo e al corretto posi- zionamento della legna dopo aver effettuato il taglio. Da questo punto di vista la coordinatrice sostiene che sarebbe opportuno prevedere una formazione specifica per fare queste operazioni, che sono apparentemente semplici ma in realtà impli- cano, per essere svolte in maniera corretta, una formazione adeguata.
I responsabili del progetto si auspicano quindi di poter finanziare alcuni corsi di formazione per cercare di allineare le sensibilità e le competenze degli agricoltori con le esigenze della manutenzione e del monitoraggio dell’ente ge- store. Nonostante questi aspetti critici, gli intervistati hanno rilevato l’efficacia e l’efficienza degli interventi, evidenziando in particolare come gli agricoltori custodi siano riusciti in poco tempo e con costi limitati a ripulire interi tratti di torrenti e di canali che versavano da molti anni in pessime condizioni.
Figura 2.7 - Il posizionamento della legna dopo il taglio in alveo