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La ricerca condotta nelle scuole

I fenomeni criminali sono studiati spesso con statistiche di massa, interviste e questionari.

Questi ultimi mi hanno permesso di verificare la realtà criminale in oggetto, in particolar modo, come questa viene percepita dagli adolescenti; se gli stessi ne sono consapevoli, se i genitori, gli insegnanti, i tutori e tutti quei soggetti che hanno il dovere di svolgere una funzione educativa nei loro confronti, abbiano le conoscenze necessarie per poterli mettere nelle condizioni di non incorrere in pericoli che, sempre più spesso vengono ignorati o sotto valutati ma che comportano conseguenze devastanti se non irreparabili.

Grazie all’uso del questionario in forma anonima, che permette una raccolta mirata di informazioni limitando il più possibile il fenomeno del c.d. numero oscuro, è possibile cogliere i diversi aspetti del fenomeno criminologico in esame.

L’impegno che mi sono fissato dal momento in cui ho deciso di sottoporre il questionario agli studenti, si può riassumere principalmente in tre punti:

a. fornire una quantità notevole di informazioni agli studenti sotto forma di domanda. In questo modo lo studente rispondendo, forniva l’informazione necessaria ai fini della ricerca e allo stesso tempo, acquisiva la conoscenza di un dato che ritenevo fosse necessario conoscesse per utilizzare internet ed i social networks nel migliore dei modi;

b. rendendo anonimo il questionario ho cercato di evitare il fenomeno del c.d. numero oscuro ovvero, di superare la vergogna o la paura di raccontare un fatto avvenuto, grazie all’assicurazione dell’anonimato. Nella sostanza questo fenomeno non si può escludere in nessuna delle ricerche a campione ma l’anonimato lo limita notevolmente;

sull’argomento, impegnandomi ad avere il più possibile un atteggiamento neutrale, astenendomi dal formulare giudizi morali o peggio moralistici, cercando inoltre di creare un buon clima emotivo-relazionale affinché gli studenti potessero esprimere i loro pensieri liberamente.

Nei giorni del 28, 30 e 31 maggio 2016, mi sono recato in tre scuole della provincia di Massa Carrara (MS), selezionate in modo tale da essere rappresentative della totalità dei soggetti che volevo esaminare ovvero, i ragazzi dai 14 ai 17 anni, sia maschi che femmine, che ho ritenuto essere la fascia più a rischio per quanto riguarda i delitti in oggetto.

Le scuole selezionate sono state l’istituto alberghiero “G. Minuto” di Marina di Massa (Ms), l’istituto “A. Meucci” e l’istituto “I.T.C.G. G. Toniolo”, di Massa (Ms).

Il questionario toccava un argomento delicato, di cui non conoscevano bene i pericoli e che probabilmente, in forma anonima, sarebbero stati maggiormente disposti ad aiutarmi a capire se in effetti l’uso dei social networks può essere un “terreno di caccia” appetibile per i nuovi delinquenti.

Molti degli studenti, a seguito della compilazione del questionario, si sono allarmati rendendosi conto che avevano avuto esperienze con persone estranee, probabilmente adulti, e quelle che agli occhi di un bambino-adolescente potevano sembrare semplici chiacchierate, ad oggi, a seguito delle informazioni ricevute per mezzo del questionario, gli studenti riconoscevano come attività pericolosa, dannosa e soprattutto diffusa che non potevano più permettersi di ignorare.

Dato l’argomento delicato e la minore età dei soggetti analizzati, le domande proposte nel questionario sono state sottoposte all’esame preventivo degli psicologi dell’Azienda Sanitaria Locale che, in collaborazione con le suddette scuole di Massa, effettuavano il servizio CIC, “centri di informazione e consulenza” negli istituti selezionati. I professionisti non hanno sollevato questioni ed hanno autorizzato il questionario ad essere sottoposto agli studenti.

Capitolo 15.1

Il questionario

Il questionario consiste in nove pagine di domande, qualcuna a risposta aperta ma, la maggior parte a risposta multipla (SI-NO), a cui rispondere attraverso l’apposizione di una crocetta.

Il questionario è diviso in tre sezioni, oltre ad una breve spiegazione all’inizio: I. una sezione generale iniziale

II. una sezione specifica per ogni social network preso in esame, suddivisa ulteriormente quindi in:

a. sezione Instagram b. sezione Snapchat c. sezione Facebook d. sezione Twitter III.una sezione generale finale

Agli studenti è stato consegnato il questionario con la mia presenza in aula assieme all’insegnante che avrebbe dovuto avere lezione in quell’orario.

La mia presenza assicurava che gli studenti comprendessero al meglio ogni domanda e che avessero anche la possibilità di sollevare qualsiasi questione.

Ho ritenuto che se fossi stato presente ad ogni compilazione, avrei potuto rispondere alle domande dei ragazzi e spiegare nel dettaglio le questioni, oltre che risolvere ogni dubbio relativo alla compilazione.

La compilazione sarebbe dovuta iniziare e concludersi in un tempo compreso tra i 15 ed i 20 minuti, compreso di spiegazione e, inizialmente, erano stati calcolati tra i 3 e i 5 minuti di domande finali ma, fin dalla prima classe a cui è stato sottoposto il questionario, mi sono subito reso conto che la compilazione avrebbe richiesto almeno 40 minuti, a riprova della serietà con cui gli studenti si sono impegnati su ogni

questione sottoposta e che, le domande finali, spesso, superavano i 20 minuti, per la grande curiosità suscitata dallo stesso questionario.

Grande interesse è stato mostrato anche da parte degli insegnanti che hanno assistito alla compilazione e, in accordo con i dirigenti dei rispettivi istituti, è stato concordato che questa ricerca, dall’anno scolastico 2016/2017, costituirà la base di un seminario presentato nelle scuole della provincia di Massa Carrara (MS), per portare questa tesi di laurea di fronte agli studenti, non solo quelli a cui è stato sottoposto il questionario, ma ad una platea più vasta, comprensiva di ogni studente in età ritenuta quale fascia a rischio (14-17 anni).


Capitolo 15.2