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Volutamente è stata inserita all’interno del questionario una domanda che si ripete due volte ma che, proprio perché posta in due punti differenti - all’inizio e alla fine dello stesso - permette di capire la percezione della pericolosità di internet da parte degli studenti prima e dopo le informazioni ricevute.

Queste due domande, così disposte, permettono di verificare se uno dei motivi per cui è stato sottoposto il test agli studenti, ovvero, fornire loro informazioni utili a riconoscere il pericolo ed eventualmente evitarlo rendendo più sicura la loro navigazione ed utilizzazione dei social networks, sia riuscita o meno.

Domanda: “Quanto credi possa essere pericoloso internet in una scala da 1 a 10?”

Come si evince dal grafico, per entrambe le categorie, sia per quella maschile che per quella femminile, si è avuta una percezione della pericolosità della rete internet in misura maggiore alla fine del questionario, esattamente di un punto percentuale,

Percezione della pericolosità di internet all’inizio del questionario

0,0 2,5 5,0 7,5 10,0 6,7 7,6 Femmine Maschi

Percezione della pericolosità di internet alla fine del questionario

0,0 2,5 5,0 7,5 10,0 7,7 8,6 Femmine Maschi

dovuta presumibilmente alle informazioni che gli studenti hanno ricevuto per mezzo dello stesso.

Questo dato è molto significativo e rilevante in quanto, ci permette di comprendere il primo fondamentale risultato che il test ha ottenuto ovvero, far innalzare il livello di guardia per quanto riguarda i pericoli della rete internet anche a chi, il problema della propria sicurezza on-line non se lo era mai posto e, grazie anche alle informazioni ricevute, essere in grado, oggi, di denunciare eventuali comportamenti illeciti o molesti degli altri utenti della rete.

Domanda: “A che età hai iniziato ad utilizzare internet e a quale età invece i social

networks?”

Grazie a quanto evidenziato nei due grafici, è possibile comprendere che sia i maschi che le femmine, hanno fatto lo stesso percorso, utilizzando per la prima volta la rete internet attorno ai 10 anni, ed iscrivendosi al loro primo social network soltanto un anno dopo.

Dovrebbe colpire e destare particolare preoccupazione il fatto che gli studenti analizzati, all’epoca minori degli anni 14, dopo solo un anno di utilizzo della rete internet e, conseguentemente, non avendone compreso appieno le potenzialità, i pericoli e le dinamiche interne ed esterne, si immettevano già nel circuito dei social

networks, in cui il bambino entra in contatto con il mondo esterno, non popolato solo

da coetanei ed amici di scuola.

La speranza nel leggere determinate risposte è che ad ogni accesso vi sia stata la supervisione cosciente di un adulto che, nonostante potesse non conoscere affondo internet ed i vari social networks, dovrebbe avere una percezione maggiore del pericolo rispetto ad un bambino alle prese con i primi approcci al computer.


Età di primo utilizzo di un social networks 0,0 4,3 8,5 12,8 17,0 11,5 11,9 Femmine Maschi

Età di primo utilizzo internet

0,0 4,3 8,5 12,8 17,0 10,4 10,9 Femmine Maschi

Domanda: “Quante ore al giorno in media utilizzi i social networks e che importanza

dai agli stessi nella tua vita in una scala da 1 a 10?”

Il grafico mostra che tra maschi e femmine, la differenza è netta per quanto riguarda le ore di utilizzo dei social networks, mentre è più o meno simile per quanto riguarda l’importanza che gli adolescenti danno ai social networks nella loro vita, infatti, mentre le ragazze li utilizzano in media 6,9 ore al giorno e danno loro un’importanza di 6,1 su 10, i ragazzi usano nettamente meno i social networks, attestando il loro utilizzo a 3,8 ore giornaliere mentre, la percezione dell’importanza degli stessi da parte dei ragazzi si attesta su valori simili a quelli delle loro coetanee, esattamente 5,7 su 10 e comunque, per entrambe le categorie, un valore uguale a più della metà della scala di valori utilizzata.

Per quanto riguarda il primo grafico, relativo alle ore di utilizzo della rete internet, è la prima volta che si incontra una differenza sostanziale di un dato tra la categoria femminile e quella maschile e, come vedremo in seguito, è un’eccezione poiché solitamente queste due categorie vanno di pari passo per quando riguarda le esperienze vissute in rete.

Utilizzo giornaliero dei social networks (in ore)

0,0 3,0 6,0 9,0 12,0 3,8 6,9 Femmine Maschi

Importanza dei social network nella vita reale

0,0 2,5 5,0 7,5 10,0 5,7 6,1 Femmine Maschi

Dalle sommarie informazioni ottenute nelle scuole, in merito alla differenza presente nel primo grafico tra le due categorie, sembra che la questa sia tale per due motivi; innanzitutto, stando ai racconti degli studenti, i maschi sono più impegnati con lo sport o altre attività per cui, dedicano minore spazio ai social networks ma, nonostante questo, la percezione della loro importanza non è così inferiore a quella delle loro coetanee, infatti, essi non negano che li vorrebbero utilizzare di più ma che - per fortuna - il richiamo dello sport è ancora maggiore rispetto a quello per la rete internet. Per quanto riguarda le ragazze invece, sono le stesse studentesse che spiegano che, non solo utilizzano i social networks per conversare, condividere esperienze ed interagire con i propri coetanei ma che, spesso, hanno contatti con molte persone, anche più grandi, che non necessariamente conoscono di persona e che, per l’elevato numero di contatti appunto, sono “costrette” ad avere sempre lo smartphone in mano, per poter rispondere di continuo.

Tutto ciò è giustificato dalla risposta alla domanda successiva, così come evidenziata nel grafico; l’importanza di essere popolari e di avere sempre più seguaci infatti, è percepita come una necessità, anche se questa poi porta ad un impegno giornaliero che estranea gli studenti dal mondo reale.

A tal proposito, si riporta di seguito la foto di una risposta del questionario data da una studentessa alla domanda “pensi sia meglio avere più followers anche se non li conosci tutti o meno followers ma solo nella cerchia dei tuoi amici?”

La risposta recita: “Sarebbe meglio avere meno followers che siano tuoi amici reali

Ritengo che questa frase riassuma al meglio il senso delle risposte degli studenti e ci aiuti a capire il perché, per entrambe le categorie, i social networks sono così importanti.

Da segnalare che solo uno studente su 144 ha scritto: “1 (valore tra 1 e 10), i social

networks non sono importanti”.

Le prossime tre domande sono indirettamente rivolte ai genitori o, ai tutori, per capire sequesti ultimi riescono a controllare in qualche modo le attività on-line dei figli.

Domanda: “I tuoi genitori ti hanno mai parlato dei pericoli di internet? Sono a

conoscenza di tutti i tuoi social networks? Permetti loro di controllare il contenuto delle tue pagine socials?”

Dall’analisi di questi tre grafici si può notare che, come specificato in precedenza, la tendenza in linea di massima, è quella della linearità tra i comportamenti maschili e quelli femminili.

Genitori che hanno parlato con i figli dei pericoli di internet

0,0 25,0 50,0 75,0 100,0 NO 81,0 87,7 Femmine Maschi

Genitori che conoscono ogni social network del figlio

0,0 25,0 50,0 75,0 100,0 77,2 85,9 Femmine Maschi

Utenti che permettono ai genitori di controllare la loro attività online

0,0 25,0 50,0 75,0 100,0 19,0 35,9 Femmine Maschi

Sarebbe stato ipotizzabile che i genitori avessero parlato poco o non parlato affatto agli studenti dei pericoli che questi potevano incontrare in rete, dato il cattivo utilizzo della rete internet evidenziato dal questionario, invece, risulta che la maggior parte di loro, l’87,7% di genitori delle ragazze e l’81% di genitori dei ragazzi, si sono inizialmente interessati all’attività on-line dei figli.

Anche il secondo grafico contiene dei dati positivi, indicando che l’85,9% dei genitori delle femmine e il 77,2% di genitori dei maschi, conoscono ogni social networks del proprio figlio.

Il terzo grafico è lo specchio di quanto succede solitamente, in Italia e non solo.

Controllare l’attività on-line di un minore, non significa né spiarlo, né opprimerlo; controllando per esempio le sue amicizie virtuali, potrebbero emergere contatti sospetti da analizzare parlando anche con l’adolescente.

Segni evidenti e campanello d’allarme per i genitori, dovrebbero essere le ore trascorse sulla rete internet, il nervosismo successivo all’utilizzo della rete, il tentativo del minore di appartarsi in una stanza per accedere ad internet.

La privacy dell’adolescente è solo una scusa (utilizzata da parte di entrambi) a non volersi interessare o a non farsi controllare.

È un errore grave e da non sottovalutare quello del genitore di non “controllare” il figlio, assecondando il volere dell’adolescente.

Come specificato da diversi psicologi e psichiatri infatti, tra cui i quelli che collaborano con le stesse scuole analizzate, quando gli studenti si rivolgono a tali professionisti, in riferimento a problemi legati all’uso di internet, è facile intuire che i genitori sono spesso assenti nell’educazione al corretto uso della rete e, se questo può sembrare un male minore, non lo è leggendo che per i ragazzi, questo utilizzo di internet, occupa gran parte della loro giornata; sette ore circa al giorno, stando ai dati del questionario; significa che ad oggi l’educazione al buon uso della rete internet, deve far parte degli insegnamenti della vita che un genitore, o chi per lui, non può far mancare al figlio.