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71 Con la locuzione energia incorporata (o energia grigia; embodied energy nella dicitura inglese) si definisce la

misura dell’energia utilizzata nel ciclo di produzione dei materiali fino al loro utilizzo finale, ossia il differenziale energetico proporzionale caratterizzante la produzione e/o gestione di un materiale piuttosto che un altro. Per quanto riguarda gli edifici essa può essere distinta in energia incorporata iniziale – quella utilizzata in sede di produzione – ed energia incorporata per manutenzione e ricambio dei materiali, cioè quella interessante il ciclo di

sottosistema tecnologico e le specie vegetali impiegate in quanto i polimeri, oltre ad essere stabili dal punto di vista chimico e dimensionale, presentano doti quali la leggerezza e il mantenimento delle temperature superficiali a livelli molto inferiori rispetto a quelle di acciaio o altri materiali a base metallica. È per tal motivo che l’innovazione probabilmente più interessante che caratterizza l’industrializzazione dei sistemi per il rivestimento vegetale è quella dell’impiego dei polimeri.

Fig.III.110 – A sinistra. Unica Green Flower Box prodotto da Designeering. Sistema metallico prefabbricato contenente delle vasche che fungono da fioriere per la messa a dimora di specie a portamento decombente, fiori o arbusti di piccole dimensioni. Il sistema è completato da un impianto d’irrigazione e drenaggio. (Fonte: catalogo Unica)

Fig.III.111 – A destra. Pixel per il rivestimento vegetale mediate specie a portamento decombente. Il sistema è composto da un reticolo metallico di tondini di acciaio, dove possono venire alloggiati dei vasi in PVC delle dimensioni di 15X15 cm contenenti piante e substrati. Pixel potrà essere impiegato sia in ambienti interni che all’esterno, previa opportuna integrazione tecnologica alla facciata di destinazione. (Rielaborazione da: CORRADO, MAURIZIO (a cura di), Il Verde Verticale, in bibl., p.95)

III.6. Casi di studio

Viene di seguito riportata una selezione di progetti particolarmente interessanti che presentino un rivestimento a verde, al fine di illustrare mediante esempi le possibilità applicative delle tecnologie descritte. Le seguenti Schede Progetto vogliono rappresentare uno strumento conoscitivo di ausilio a coloro che, per diversi motivi scientifici od operativi, si interessino all’argomento del Verde Verticale. Esse sono strutturate mediante un layout comune, al fine di poter pervenire in modo immediato ed agevole ad un confronto tra i vari casi sia nazionali che internazionali descritti.

vita gestionale di un manufatto. L’energia incorporata iniziale è misurata come la quantità di energia non rinnovabile per unità di materiale (o anche componente, o sistema), e può essere espressa in MJ/Kg o kWh/Kg. A titolo di esempio, con l’obiettivo di rendere l’idea della proporzionalità caratterizzante tale concetto, si fa notare come per produrre 1 Kg di mattoni pieni siano necessari 0.79 kWh; per la stessa quantità di legno strutturale sono necessari 3.89 kWh; mentre per 1 Kg di alluminio serviranno 59.72 kWh. Vien da sé che la produzione dell’alluminio implica un quantitativo energetico 75 volte superiore a quello dei mattoni, e 15 volte maggiore di quello del legno (Fonte: Università di Architettura di Valencia, Spagna). Ovviamente, l’altra variabile da considerarsi attentamente nell’approccio critico alla concetto dell’energia grigia sarà il peso specifico dei materiali – si pensi, ad esempio, a quanto è maggiore il peso di una componente strutturale in mattoni pieni, se paragonata ad una di legno –, unitamente a quello delle prestazioni che essi mettono in campo.

Tale schedatura assume interesse specialmente se vagliata alla luce delle molteplici peculiarità e possibilità rappresentate dell’argomento dei rivestimenti a verde, con l’obiettivo non secondario di giungere ad una valutazione dello stato dell’arte tecnico raggiunto dalla tipologie in questione. Schedatura che potrà perciò essere utile a comprendere quali siano le strategie progettuali che architetti di fama sia internazionale che “locale” tendano ad operare quando si misurino con la dotazione di un rivestimento vegetale ai propri progetti.

Organizzazione delle Schede Progetto

La schedatura è stata elaborata mediate un layout unificato. Tali schede, diverse nella sostanza ma non nella forma, sono composte ognuna da quattro pagine suddivise nelle seguenti parti:

- il nome del progetto ivi schedato, in alto a sinistra della prima delle quattro pagine, diventa il titolo della scheda;

- l’icona tipologica, posta in alto a destra della prima pagina di ogni Scheda Progetto, indica la tipologia di parete verde che tale sistema rende realizzabile (nei casi riportati all’interno del presente capitolo si tratterà sempre di rivestimenti vegetali);

- il codice della scheda riporta una sigla indicante la tipologia di sistema, e reca un numero progressivo finalizzato alla catalogazione. Esso contiene, nello specifico, le seguenti informazioni: ST è l’abbreviazione di Scheda Tecnologica; rv interessa il particolare tipo di elemento schedato, quindi il rivestimento vegetale; il codice è completato dal numero della scheda;

- vi sono poi i dati anagrafici di progetto: progettista, destinazione d’uso, classificazione dell’intervento72, committente, localizzazione geografica e anno di realizzazione;

- di seguito la descrizione testuale delle caratteristiche dell’edificio. Testo che sarà suddiviso in due sezioni: la prima tendente ad illustrare il progetto, gli assunti o le necessità alla base della sua realizzazione e le principali strategie progettuali adottate; in seconda battuta si descriveranno le particolarità tecnologiche e costruttive della parete a verde;

- ogni scheda viene completata mediante elaborati di progetto e fotografie sia generali che di dettaglio, in modo da fornire un adeguato apparato iconografico, alle varie scale di rappresentazione, che possa esplicare adeguatamente ogni caso riportato.

72 Classificazione redatta secondo quanto indicato dal D.P.R. n.380 del 6 giugno 2001, intitolato Testo unico delle

disposizioni legislative e regolamenti in materia di edilizia. Tale Decreto Presidenziale riportata esattamente,

peraltro, la classificazione precedentemente indicata nella Legge n.457 del 5 agosto 1978, Norme per l’edilizia