IL TERRORE E LA "SICUREZZA"
2.5. Il sistema irlandese e canadese
Costituzione da un lato impedisce ad organi diversi dal Parlamento di approvare atti legislativi, ma dall'altro, prevede una disposizione volta a porre riparo da ogni eventuale dichiarazione di illegittimità una legge approvata dal Parlamento, con lo scopo esplicito di garantire la sicurezza pubblica e la difesa dello Stato. Un simile sistema impedisce alla radice ogni controllo di costituzionalità e di legittimità, lasciando cosi alla maggioranza parlamentare l'effettivo controllo circa il rispetto della Carta fondamentale. Infatti, in caso di guerra o di ribellione armata, l'art. 40 vieta di invocare la tutela costituzionale della libertà personale per proibire, ostacolare o controllare l'azione delle forze armate. Quindi evidentemente peculiare proprio perché, da un lato, non autorizza una deroga alla Costituzione, ma dall'altro, impedisce un giudizio di legittimità costituzionale volto a sindacare la scelta discrezionale del legislatore di fronte a certe situazioni emergenziali27
(guerra o ribellione armata). Ancor più complesso e interessante è il sistema canadese: l'art. 91 del Britsh north American act del 1867 dà, al Parlamento federale, il compito di approvare leggi in tutte le materie non enumerate tra quelle di competenza delle province, ai fini di garantire la pace, l'ordine e il buon governo del Canada. Nonostante essa sia sempre stata interpretata in maniera restrittiva, nella prassi e nella giurisprudenza questa norma è sempre stata ritenuta il fondamento di poteri emergenziali. Dinanzi infatti ad invasioni, insurrezioni e guerra, al Governo sono attribuiti poteri illimitati, incluso il potere legislativo, sottratti al controllo del Parlamento e dei giudici. Tale legge per ben tre volte ha avuto seguito nella storia del Canada: durante le due guerre mondiali e dopo, in particolare nel 1970-71 nella provincia del Quebec nella quale si temeva un'insurrezione armata. Il Governo, in tal periodo, potette adottare misure liberticide che andarono a violare molti dei più importanti diritti costituzionalmente garantiti: si deportarono
canadesi di origine giapponese e se ne confiscarono i beni, si impose la censura sulla stampa, si sciolsero associazioni con arresti. Al fine di evitare il ripetersi delle gravi violazioni realizzatesi sotto il vigore di quella legge, la riforma costituzionale del 1982 prevede diverse norme, alcune delle quali ampiamente usate dalla giurisprudenza. In primo luogo, l'art. 33 del Constitution Act del 1982 prevede la override o notwithstanding clause, in base alla quale il legislatore federale o provinciale può dichiarare espressamente di mantenere in vigore, per un periodo di 5 anni, prorogabile, una normativa contraria ad alcuni dei più importanti diritti fondamentali garantiti dalla Carta dei diritti e delle libertà introdotta nella stessa riforma e dunque di sottrarre per tale periodo tale normativa ad ogni controllo di costituzionalità: libertà di espressione, di coscienza, di associazione, di riunione, diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona e alla protezione del domicilio, giusto processo, umanità delle pene, uguaglianza. La facoltà data al Parlamento di darsi l'ultima parola supponendo che esso, in quanto eletto a suffragio universale, sia l'organo più idoneo a realizzare il corretto equilibrio dei diritti individuali rispetto all'interesse generale, consente una sostanziale sospensione dello stato di diritto, dal punto di vista dei diritti individuali, infatti non sospendibili i diritti a carattere collettivo e politico. Finora simili misure derogatorie potenzialmente liberticide non sono mai state usate a livello federale, neppure per reagire al terrorismo, ma fin dal 1982 la citata norma costituzionale è stata più volte utilizzata dai parlamenti provinciali del Quebec e dell'Alberta, per prevenire controlli giurisdizionali o estensioni di norme federali ritenute contrarie alle norme locali, circa i rapporti tra i diversi gruppi linguistici o religiosi28. In secondo luogo, l'art. 1 della Costituzione del 1982 prevede che
28 Il Parlamento della Provincia del Quebec più volte, fin dal 1982, applicò la clausola dell'art. 33 per mantenere sia le norme legislative che, derogando alle norme fondamentali dell'ordinamento scolastico prevedono l'insegnamento religioso nelle scuole in favore dei soli cristiani cattolici e protestanti, sia le norme che derogando alla libertà d'espressione prevedono l'obbligo dell'uso del francese nelle insegne
i diritti tutelati dalla Carta possono essere sottoposti a limitazioni in via legislativa, purchè tali limitazioni siano ragionevoli e giustificabili nell'ambito di una libera e democratica società. Tale norma consente la possibilità al legislatore di approvare leggi limitative di diritti costituzionalmente garantiti, nei confronti delle quali il giudizio di legittimità è spostato sulla sola verifica della giustificabilità delle eventuali limitazioni. Questa norma ha consentito alla Corte Suprema canadese di elaborare un test di verifica costante circa la legittimità costituzionale delle scelte legislative adottate. In terzo luogo, l'art. 7 della Costituzione prevede come ognuno abbia diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza della propria persona e il diritto di non esserne privato se non in conformità con i principi di giustizia fondamentale. E' interessante rilevare come la giurisprudenza non ritenga che violino tale norma eventuali misure adottate dallo Stato per fronteggiare minacce esterne idonee a minacciare la sicurezza dei cittadini. In virtù delle nuove norme costituzionali il War Measures Act del 1914 fu abrogato in virtù dell'Emergencies
Act del 1988. Esso non deroga ad alcuna norma costituzionale, prevede poteri di natura
temporanea, istituisce molte garanzie nelle ipotesi di limitazioni ai diritti fondamentali e prevede un controllo parlamentare sull'attività del Governo. Infatti, i poteri di emergenza potranno essere esercitati nel rispetto della Carta canadese dei diritti e delle libertà del 1982, della Dichiarazione canadese dei diritti del 1960, del Patto internazionale dei diritti civili e politici del 1966. Si prevedono 4 tipi di emergenze, mediante dichiarazione da parte del Governo federale, sentiti i governi delle Province interessate. La dichiarazione
commerciali pur consentendo l'uso di altre lingue nelle indicazioni interne. Il Parlamento dell'Alberta nel 2000 approvò un emendamento al Marriage Amendment Act con cui s'escludeva la possibilità di un riconoscimento elgale del matrimonio tra omosessuali. Su tali casi cfr. A. Benazzo in Amministrare, 2000, pp. 25 ss., nonché più in generale M.P Viviani Schlein, Rigidità costituzionale. Limiti e
graduzuoni, Torino, Giappichelli, 1997, pp. 65 ss. E C. De Fiores, La vicenda costituzionale canadese tra federalismo e seccessione, in quale dei tanti federalismi?, a cura di A. Pace, Padova, Cedam, 1997, pp. 301 ss.
deve essere presentata alle due Camere federali, ciascuna delle quali può approvare una mozione di revoca dell'emergenza su richiesta di 10 deputati o di 20 senatori. Entro la successiva sessione parlamentare il Governo deve esporre analiticamente le misure da adottare e il Parlamento in tale seduta, dovrà confermare espressamente la proroga dello stato di emergenza nazionale oltre i 30 giorni, di un'emergenza internazionale oltre i 60, di uno stato di calamità naturale oltre i 90, di guerra oltre i 120; in ogni caso, alla scadenza o stato d'eccezione cessa e le Camere possono istituire commissioni d'inchiesta. In nessuna circostanza sono consentiti la detenzione o internamento di cittadini stranieri per ragioni di razza, colore, religione, sesso, abilità fisica o mentale. Vietato anche espellere cittadini stranieri durante le emergenze. Va detto che mai uso è stato fatto di tali disposizioni straordinarie. L' anti terrorism Act del 2001 è stato sottoposto al controllo della Corte Suprema, con l'intento di garantire una giurisprudenza attenta a conciliare le misure a tutela della sicurezza con la garanzia dei diritti fondamentali.