6. L’ORIENTALISMO NEL XXI SECOLO, IL CASO DI SOUMISSION DI MICHEL HOUELLEBEQ
6.2 SOUMISSION, UNA VISIONE GENERALE
Il romanzo può esser definito di genere distopico o, come già accennato, fantapolitico, in quanto tratta di eventi futuri in chiave cupa e pessimistica. Prima di analizzare nel dettaglio i molteplici filoni che compongono e strutturano l’opera e prima di esaminare il significato degli elementi orientali e orientalisti, occorre una panoramica sulla trama.
La storia inizia con la biografia dell’infelice vita di François, professore universitario che ci narra i propri esordi accademici, con la sua tesi su Joris-Karl Huysmans , uno dei tre pilastri del romanzo come vedremo più avanti, e il 143
lavoro come professore associato all’Università Parigi III, senza nutrire tuttavia alcun interesse o passione per l’insegnamento.
Dopodiché la scena si sposta sulla descrizione della routine del protagonista, con episodiche narrazioni sulla vita lavorativa universitaria, alternate a Il personaggio di di François deve la propria carriera universitaria ad un’eccellente 143
digressioni erotiche in cui la sessualità appare fine a se stessa e non più completamente appagante, dato che François nel momento del racconto è già alle soglie della mezza età. Fin dalle prime pagine comincia a fare capolino la religione musulmana, con la presenza di studentesse arabe alle lezioni del collega Steve e con la presenza dell’associazione studentesca della Fratellanza
musulmana ( “[…] mentre la sezione giovanile della Fratellanza musulmana
aveva moltiplicato un po’ dappertutto le proprie antenne ”). Comincia anche a 144
farsi strada, per mezzo di pettegolezzi accademici, la nomina a rettore della Sorbona per un certo Robert Rediger145, personaggio con posizioni filopalestinesi e filoarabe.
Entra poi in scena la figura della giovane ebrea Myriam, ex studentessa di François con la quale aveva avuto una relazione che definisce in questo modo: “come A Rebours era stato il picco della vita letteraria di Huysmans, così Myriam era senza dubbio il picco della mia vita amorosa ”. 146
Questo episodio è importante perché mette ancora più in luce la devastata vita sentimentale del protagonista, incapace di legarsi emotivamente a qualcuno, pur avendone la possibilità; infatti la ragazza decide di lasciarlo a causa del suo carattere.
Inizia poi a delinearsi più chiaramente la situazione politica, il narratore ripercorre le tappe che hanno portato la Francia alla situazione attuale. Tutto inizia nel 2017 con la rielezione di François Hollande in un Paese in cui 147
l’elettorato di destra era invece in costante aumento. In questo clima di contraddizioni spicca l’ascesa di Ben Abbes, leader moderato del partito islamico di Fratellanza musulmana, comparato al Partito comunista per attivismo fra i giovani e diffusione in ambienti umanistici e culturali. Con un sorprendente 21% alle elezioni, appena due punti percentuali sotto il Partito
Sottomissione, p. 29 144
Personaggio ben articolato, in quanto è proselitista e divulgatore del regime 145
islamico, vantando anche una militanza nella destra identitaria, studi nietzschiani e una passione viva per René Guénon.
Sottomissione, p. 45 146
Non è citato esplicitamente in questo passo, ma non vi è dubbio che Houellebecq si 147
socialista, era sì la terza forza elettorale di Francia, dopo il Fronte nazionale, ma in costante aumento nei sondaggi.
Il protagonista assiste alle vicende elettorali nella solitudine del suo appartamento, davanti alla televisione, mangiando cibo etnico surgelato o da asporto. Queste caratteristiche ci informano sulla condizione alienata e degradata del personaggio, che assiste passivamente al susseguirsi di vicende storiche importanti nel proprio Paese.
Entrano poi in scena, durante il cocktail accademico trimestrale, altri due personaggi, la collega Alice, professoressa di Lione, e il giovane professore associato Godefroy Lempereur, quest’ultimo specialista di Bloy, occasione per inserire nuovamente riflessioni su Huysmans, che, come un fantasma, attraversa l’intero romanzo. Nel mezzo della conversazione si sentono degli spari in lontananza che spaventano tutti gli invitati all’evento che si disperdono velocemente, mentre Lempereur e François si allontanano insieme, scorgendo veicoli carbonizzati dalle fiamme assieme alla statua del maresciallo Moncey, soldato di Napoleone. Giunti a casa di Lampereur iniziano a conversare riguardo la situazione attuale, notando come i vari tumulti in Francia e gli spari a Parigi fossero minimizzati dai media, evidentemente spaventati dall’evolversi della situazione.
Lampereur illustra la propria teoria a François, affermando che i movimenti indentitari musulmani, egli aveva invece fatto parte in gioventù del movimento indentitario cattolico, avrebbero tutto l’interesse a far scoppiare una guerra civile, essendo in rapida ascesa demografica e sociale contro gli atei che in futuro sarebbero stati la minoranza.
Si chiude la scena sulla casa di Lampereur e si riapre nell’appartamento di François, dove il protagonista è animato dal dibattito politico in tv. Il giorno seguente in università nota un diverso atteggiamento delle studentesse arabe, le quali camminano più sicure nei corridoi; mentre i suoi dottorandi controllano febbrilmente le notizie online, di contro i suoi colleghi docenti non sembrano affatto sfiorati dagli imminenti cambiamenti politici, ritenendosi al sicuro da qualsiasi stravolgimento.
Una collega, Marie-Françoise, lo invita poi a casa sua per parlare con suo marito, dipendente del DGSI e pertanto informato sugli eventi in corso e dalla 148
conversazione si rivela che il piano dei socialisti è quello di allearsi con la
Fratellanza musulmana per sconfiggere il Fronte nazionale che è più avanti nei
sondaggi. Ben Abbes lascerebbe ai socialisti i ministeri di competenza economica e amministrativa, essendo interessato invece all’istruzione e alla demografia. Il quadro assume a questo punto un disegno chiaro, le intenzioni cominciano a svelarsi.
I musulmani prenderebbero in mano l’istruzione, affiancando l’educazione islamica a quella laica, anzi, tagliando i costi alla seconda e sovvenzionando la prima, un progetto che porterebbe ad islamizzare la scuola in ogni suo grado, con ripercussioni anche nelle università. Rediger, già convertito e con posizioni filopalestinesi, diventerebbe rettore e la Sorbona avrebbe come finanziatore di maggioranza l’Arabia Saudita.
L’indomani François sposta i propri risparmi in una banca inglese, spaventato da Lampereur sulle ripercussioni di una possibile islamizzazione del Paese. Riflette poi sulle conseguenze per le donne, molte catene di abbigliamento giovanile verrebbero chiuse con l’avvento di un nuovo patriarcato di tipo arabo. Le donne,- velate durante il giorno, compiacerebbero invece i loro mariti con sensuali tenute da casa, al contrario delle emancipate donne occidentali, impeccabili sul lavoro e trasandate fra le mura domestiche.
Per il nostro protagonista la situazione precipita quando Myriam gli comunica che lei e molti altri ebrei hanno deciso di tornare in Israele a causa dell’instabile situazione politica e civile in Francia, spaventati dalla fuga di notizie su un’eventuale e imminente islamizzazione del Paese. Oltre a ciò, François il giorno seguente trova l’università chiusa e una grande manifestazione del
Fronte nazionale a Parigi; alla vigilia delle elezioni, i presupposti per una guerra
civile sembrano sul procinto di compiersi.
François fugge precauzionalmente verso un paesino di campagna, apprendendo poi dalla tv che vari seggi sono stati attaccati e che, di conseguenza, le elezioni sono state sospese. Contattato il marito di Marie- Françoise, la quale era sicura di perdere la propria cattedra con la vittoria della
Servizio di intelligence francese. 148
Fratellanza musulmana, si scopre che il governo era al corrente di tali attacchi e
non avrebbe fatto nulla per impedirli.
Gli esecutori, giovani jihadisti e identitari, vedevano di buon occhio la vittoria di Ben Abbes, senza tuttavia esservi legati. Avvenuta la vittoria di Ben Abbes con ampia maggioranza, François torna a Parigi e la scopre notevolmente mutata. I negozi di moda femminile erano chiusi oppure passati ad abiti orientali e l’università aveva subito profondi cambiamenti. Steve si era convertito all’Islam ed ora teneva un corso in cui esaltava la, presunta ma non certa, conversione di Rimbaud all’Islam, godendo di un lauto stipendio e in procinto di sposare la seconda moglie; a François era invece arrivata una lettera contenente la proposta di pensionamento in cambio di cifre molto alte.
Oltre ad un progressivo e rapido mutamento del contesto culturale il protagonista va incontro ad uno sdraicamento personale, in quanto gli giunge notizia della morte prima della madre, poi del padre e. Infine, viene lasciato da Myriam, ormai lontana in Israele.
Le idee di Ben Abbes erano ambiziose, ovvero costruire un’Unione Europea a trazione mediterranea, con l’ingresso di Tunisia, Marocco ed Egitto, ispirandosi all’Impero romano. l’Unione Europea, con la sua condivisione puramente commerciale ed economica, sarebbe stata soppiantata da un’Unione Mediterranea, unita da una civiltà principalmente musulmana. La società francese era ormai arabizzata, il dibattito politico vedeva contrapposti sostenitori della sharia a musulmani moderati, la poligamia era una realtà e la Francia cresceva economicamente a livelli alti. Un ritorno all’agricoltura e all’artigianato aveva de-industrializzato il Paese, che però aveva visto un notevole abbassamento della disoccupazione maschile dovuto al quasi totale divieto lavorativo per le donne.
In questo clima, il nostro François, disperato per la propria esistenza, prova senza successo a chiudersi nel monastero in cui Huysmans si era convertito. Tornato tuttavia presto a Parigi, dopo varie vicissitudini, incontra il nuovo rettore Rediger il quale prova a convincerlo sia a tornare ad insegnare alla Sorbona, sia a convertirsi. Queste pagine sono molto dense dal punto di vista narrativo e costituiscono il punto di svolta del romanzo, tant’è che sarà utile tornarci a riflettere durante il capitolo successivo.
Le argomentazioni di Rudiger fanno breccia in François, sia dal punto di vista economico, che sessuale (come la poligamia), che spirituale e morale. Quest’ultimo punto sarà quello decisivo per la conversione del protagonista all’Islam: la possibilità di fornire un nuovo senso alla propria esistenza, smettere di vivere per inerzia e abbracciare un nuovo scopo.
Le ultime pagine ci accompagnano nel percorso di conversione del protagonista e ci mostrano totalmente il nuovo contesto di vita di François, la sua nuova prospettiva esistenziale. Tuttavia il professore universitario non appare mai spiritualmente infiammato, come invece può sembrare Rudiger.
La sua non è una conversione figlia di una crisi mistica, quanto piuttosto una scelta operata a mente fredda, forse frutto di un lungo processo di crisi esistenziale e degradazione umana, questo sì, ma non si lascia mai invadere da fervore religioso.
Come se François ridefinisse la propria vita sulla base del mutato contesto sociale, accettando l’Islam perché razionalmente gli procurerà più agi che dolori, sia nella vita quotidiana, sia in quella privata e intima.
Se qualcuno si fosse aspettato un cambiamento radicale nelle ultime pagine del romanzo sarebbe sicuramente rimasto deluso. Si apre per François la possibilità di una maturità felice e spiritualmente ordinata, già questo è un bel cambiamento.
Ciò tuttavia è ancora velato da quella sottile patina di nichilismo e inerzia, di disincanto verso la vita che fa parte della caratterizzazione psicologica del personaggio. Ritengo infatti che François in ultima istanza non scelga di convertirsi all’Islam, ma semplicemente lo accetti, e la differenza fra le due cose è indubbiamente abissale.
Come si è già accennato il romanzo può essere suddiviso in tre sezioni che sono non temporali, bensì intrecciate l’una all’altra. In particolare, vi si possono ravvisare tre filoni narrativi differenti che si incastrano l’un l’altro. Da una parte il romanzo di fantapolitica che tratta dell’avvento di un regime islamico in Francia che costituisce la chiave di lettura più evidente del testo.
Vi è poi il romanzo che tratta della tragedia esistenziale di François, docente universitario, apprezzato nel lavoro, ma dalla vita personale e sentimentale devastata, il prototipo dell’everyman medio alto borghese occidentale, prodotto
di una società capitalistica che non riesce a dare uno scopo, religioso o filosofico che sia, alla propria esistenza, schiacciata dal peso del materialismo e del relativismo.
Infine vi è Huysmans, la cui presenza, a tratti evidente, a tratti tenue, ci accompagna dall’inizio alla fine con il romanzo A Rebours e il suo protagonista, Des Esseintes, che condivide più di una caratteristica con il nostro protagonista, François.
Ad una chiave di lettura superficiale tale presenza può essere anche ignorata e ci si può fermare ai primi due filoni, ma scendendo nel dettaglio risulta a mio avviso determinante e definisce la profondità letteraria di questa opera. La presenza di Controcorrente, oltre ad essere cucitura invisibile del romanzo, ci fa apprezzare Sottomissione come opera letteraria, non come un mero pamphlet politico, come alcuni critici lo hanno superficialmente definito . infatti, secondo 149
molti critici attenti, la presenza dell’opera di Huysmans in Sottomissione è il vero e proprio motore della storia. In effetti, oltre all’innegabile nesso con la biografia dell’autore, Controcorrente compare, come abbiamo visto, in molteplici episodi del romanzo.
In ogni caso, l’espediente letterario di Houellebecq di intrecciare sul medesimo piano del racconto storie diverse e unirle poi in un’unica narrazione non è certo una novità di Sottomissione.
Il caso analogo, e precedente, che ci viene subito alla mente è quello dell’opera con cui Houellebecq si è fatto conoscere al grande pubblico, ovvero Le
particelle elementari , romanzo in cui le storie dei vari protagonisti sono 150 narrate alternativamente e in contesti apparentemente distanti, salvo poi legarsi e saldarsi l’una con l’altra nel corso del romanzo.
Dopo questa necessaria analisi strutturale e formale dell’opera, occorre ora vedere e, soprattutto, interpretare i segnali presenti e funzionali alla nostra Il critico Sylvian Bourmeau si ferma all’apparenza quando in un articolo, tradotto da 149
Anna Bissanti per L’Espresso del 7/01/2015, definisce in questo modo Soumission: “ […] l’autore de Le particelle elementari si mette improvvisamente e atrocemente a somigliare a quegli editorialisti politici di serie B che nei loro bestseller preelettorali hanno agitato lo spauracchio dell’invasione dell’islam”. Reperibile all’indirizzo: http:// espresso.repubblica.it/plus/articoli/2015/01/07/news/l-incubo-di-houellebecq-1.194048
Opera uscita in Francia nel 1998, è stata la consacrazione letteraria di Houellebecq, 150
tant’è che ne è anche stato tratto un film, che però non ha avuto il medesimo successo del libro.
ricerca orientalistica, per capire quali stereotipi vengano presentati ed, eventualmente, svelati.