4. LA NOSTRA RICERCA
5.1.2 A SSETTO ISTITUZIONALE E FORMA GIURIDICA
La forma giuridica è la prima scelta organizzativa, come dice Pasquale Saraceno.11 È così anche per i teatri; per quanto concerne le vere e proprie regole giuridiche si rimanda al secondo capitolo, mentre nelle schede dei singoli teatri (capitolo quarto) sono individuate le forme usate dagli stabili genovesi.
Può essere importante, invece, approfondire in questo capitolo il tema dell’assetto istituzionale, la cui progettazione risulta essere, senza alcun dubbio, una delle prime criticità da affrontare nel campo delle istituzioni culturali.
L’assetto istituzionale è definito come “la configurazione dei soggetti nell’interesse dei quali l’azienda si svolge, dei contributi che tali soggetti forniscono all’azienda, delle ricompense che ne ottengono, delle prerogative di governo economico facenti loro capo, nonché dei meccanismi e delle strutture che regolano le correlazioni tra i contributi e le ricompense e attraverso i quali le prerogative di governo economico sono esercitate”.12 Si tratta quindi dell’insieme dei soggetti primariamente interessati alla vita e all’attività dell’azienda e dei meccanismi di governo economico, che ne permettono il funzionamento corretto e duraturo, nel rispetto degli interessi istituzionali dei soggetti in essa coinvolti. In altri termini, l’assetto istituzionale costituisce la sintesi delle “regole del gioco” che definiscono lo svolgimento dell’attività aziendale. È l’elemento sovraordinato della struttura dell’azienda che determina la configurazione delle combinazioni economiche, dell’assetto organizzativo e dei meccanismi di gestione della stessa.13
Ogni istituto coinvolge molteplici soggetti i cui interessi assumono contenuti e importanza differenti, articolazione variegata, e risultano nel tempo e nello spazio.
Questi variegati interessi possono essere utilmente distinti, ai fini analitici, in funzione della categoria di persone e del contenuto degli stessi. Sotto il primo profilo si distinguono gli interessi istituzionali, corrispondenti alla missione centrale dell’istituto, e non istituzionali, costituiti da interessi pur rilevanti ma esterni all’istituto; nella seconda ottica si differenziano interessi economici, rappresentati da attese di
11 Pasquale SARACENO, La produzione industriale, Libreria Universitaria Editrice, Venezia, 1978.
12 AIROLDI G., BRUNETTI G., CODA V., Economia aziendale, Il Mulino, Bologna, 1994.
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remunerazioni, e non economici, configurati da attese di ogni altro tipo (sociali, etiche, politiche).14
L’insieme dei portatori di interessi istituzionali è denominato soggetto d’istituto. Esso è costituito dalle persone, aggregate nella comunità sociale dell’istituto, più direttamente dipendenti dalla continuità duratura dell’azienda; a esso sono delegate le responsabilità massime di indirizzo dell’istituto.
Il gruppo di persone che vantano interessi istituzionali di tipo economico è denominato soggetto economico: a questo fanno capo le responsabilità di costituzione dell’azienda, di governo economico dell’azienda funzionante e di eventuale estinzione della stessa.
Il soggetto d’istituto e quello economico sono quindi gruppi di persone concettualmente differenti, che possono sovrapporsi o essere distinti. Essi tendono a coincidere laddove gli interessi istituzionali, come capita nelle imprese, sono primariamente di contenuto economico: in tal caso, parte della dottrina aziendale assume che il soggetto economico sia composto generalmente dai conferenti di capitale e dai prestatori di lavoro.15 In altre situazioni, ove gli interessi istituzionali sono composti da obiettivi in varia misura non economici, il soggetto d’istituto non coincide con quello economico: il primo è configurato dall’insieme dei soggetti portatori delle attese sociali, culturali, politiche dell’istituto, il secondo può essere rappresentato da altre categorie di soggetti e, se considerato in accezione ristretta, può mancare.
A evidenza, quest’ultima è la situazione tipica che si presenta in aziende non profit operanti in campo artistico e culturale (quindi anche teatrale), posto che l’orientamento strategico di fondo dell’attività dell’ente è fortemente permeato dal profilo socioculturale. Ciò determina lo spostamento degli interessi istituzionali verso la componente artistica e sociale e causa il tendenziale contenimento della dimensione prettamente economica.
13 NOVA, (op. cit.).
14 NOVA, (op. cit.).
15 NOVA, (op. cit.). Bisogna fare attenzione a non confondere questa definizione di soggetto economico, con quella di origine zappiana, per la quale il soggetto economico è composto dall’insieme delle persone che di fatto governano l’azienda e ne ritraggono i vantaggi finali.
Si può dire quindi che gli interessi istituzionali di un teatro sono costituiti, essenzialmente, dal soddisfacimento di un bisogno collettivo in campo artistico e dalla remunerazione dei prestatori di lavoro. Non comprendono, invece, la remunerazione diretta del capitale proprio, data l’esclusione del fine di lucro per le aziende operanti nel settore.16
Nelle aziende teatrali il soggetto d’istituto è composto dalle seguenti categorie di soggetti:
• Enti pubblici (nazionali o locali);
• Prestatori di lavoro;
• Soci fondatori e donatori privati;
• Collettività.
Nel caso di aziende teatrali il soggetto d’istituto si presenta quindi con una configurazione estesa ed articolata. Il livello di estensione è elevato, essendo compresa anche la collettività: da ciò consegue che l’insieme di persone da rappresentare negli organi di governo è potenzialmente molto ampio. Anche il grado di articolazione dei gruppi appartenenti al soggetto d’istituto è alto, considerato che ciascun membro è strutturalmente diverso dagli altri quanto ad attese vantate verso l’ente, contributi erogabili, ruolo di governo ricoperto e relazioni instaurate.
L’ampiezza e l’articolazione sono, in conclusione elementi di complessità nella definizione delle regole di governo economico dell’ente e delle modalità del contemperamento dei contrapposti interessi di ciascun soggetto.17
Molti dubbi sorgono invece sulla composizione del soggetto economico. Nelle aziende teatrali, infatti, gli obiettivi economici appaiono offuscati dalla prevalenza di motivazioni sociali e artistiche: nella realtà di piccole istituzioni, la variabile economica è spesso del tutto trascurata, mentre in aziende di dimensione maggiore le scelte economiche assumono spesso funzione di secondo piano. Se si considerano solo i benefici economici diretti, non c’è dubbio che il soggetto economico è dato solo dai prestatori di lavoro. Ma se si considerano anche i benefici economici indiretti, che
16 NOVA, (op. cit.).
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istituzionalmente derivano dall’attività dell’ente, il soggetto economico comprende gli enti pubblici, i soci privati e anche la collettività.18
In conclusione, il soggetto economico, insieme di persone cui fanno capo le prerogative essenziali di governo dell’azienda, esiste nell’azienda teatrale e tende a coincidere con l’insieme dei portatori di interessi istituzionali compresi nel soggetto d’istituto. Ciò in quanto i soggetti che vantano le prevalenti attese sociali, artistiche ed etiche verso l’azienda presentano altresì finalità di tipo economico, pur aventi caratterizzazione peculiare.
La coincidenza tra soggetto d’istituto ed economico si manifesta pure nelle imprese, ma con significato e conseguenze differenti. Nelle imprese, infatti, i membri del soggetto economico e d’istituto coincidono poiché gli interessi istituzionali prevalenti sono di natura economica. In sostanza, si può dire che si verifica idealmente un’eclissi del soggetto d’istituto, nel senso che esso tende a sparire dietro a quello economico; la gestione aziendale è pertanto svolta secondo principi ispiratori basati essenzialmente sulla razionalità economica.
Negli istituti non profit la situazione è differente: gli interessi prevalenti hanno matrice culturale, ma non possono essere disgiunti da obiettivi di carattere economico, diretti e indiretti, che devono essere considerati per assicurare il funzionamento duraturo dell’azienda. Di conseguenza, i portatori di interessi istituzionali, che formano il soggetto d’istituto, vantano anche rilevanti interessi di natura economica e diventano membri del soggetto economico. In tal caso, peraltro, si manifesta idealmente un’eclissi del soggetto economico, che confluisce e si compenetra in quello d’istituto.
In conclusione, la rivoluzione copernicana nel vettore degli obiettivi del teatro determina un’inversione di importanza relativa nelle componenti caratterizzanti il soggetto economico: quest’ultimo assume una connotazione marcatamente sociale, a differenza dell’impresa, e rileva un impoverimento della matrice economica. Ciò comporta che la gestione aziendale tende ad essere basata anche su principi estranei alla logica economica e dipendenti da regole sociali e logiche artistiche. Le modalità di
17 NOVA, (op. cit.).
18 NOVA, (op. cit.).
esercizio del governo economico e lo svolgimento delle operazioni di gestione ne risultano quindi influenzate.19
Per quanto riguarda le modalità di esercizio del governo economico, esistono solitamente vari organi di governo con funzioni differenti. Vi è l’assemblea dei soci o associati, con funzioni diverse; l’organo di amministrazione, composto da vari membri e costituito in consiglio, che stabilisce gli indirizzi dell’attività artistica e della gestione economica; il direttore generale, che assolve a una funzione di direzione generale, appunto, sia nel profilo della produzione artistica sia in quello economico; l’organo di controllo, denominato collegio dei revisori o collegio sindacale, che svolge il controllo legale sull’amministrazione dell’ente.
Da quanto osservato sull’ampiezza degli interessi componenti il soggetto economico e sulla formazione ristretta degli organi massimi di governo, si comprende che la progettazione della struttura e dei compiti di tali organi è tema molto delicato. Ciò soprattutto in due profili: l’equa rappresentanza dei diversi attori istituzionali nell’organo di governo e il contemperamento dei divergenti interessi all’interno dello stesso.20
La situazione dei teatri genovesi al riguardo si potrà dedurre in fondo al prossimo paragrafo, dove parleremo dei rapporti tra Consiglio e Direttore.