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Intorno alla fine degli anni ’30, Basili ebbe tra i suoi allievi Robert Price,127 un giovane

gentleman artist che stava compiendo l’esperienza del grand tour italiano.128 Personalità influente nella vita culturale inglese a metà del secolo XVIII, Price era un raffinato dilettante di pittura e disegno, nonché di recitazione e musica. Conosceva l’italiano e il francese, perfezionati durante gli anni di permanenza nel Continente. Dopo essere passato per Torino e Firenze, Price si era stabilito per qualche tempo a Roma per studiare pittura con Giovanni Battista Busiri.129 Qui aveva fatto conoscenza di altri turisti inglesi, tra i quali Benjamin Stillingfleet,130 con il quale strinse una duratura amicizia e collaborazione. Quest’ultimo tracciò un ritratto letterario dell’amico, nel quale, dopo aver messo in luce la perizia e le doti di Price nel campo delle arti figurative, ne espone le qualità come musicista:

«La stessa predisposizione alla musica, sostenuta dalla medesima perseveranza, sagacità e giudizio, lo rese non meno eminente in quest’arte sorella. Mentre era a Roma, studiò composizione con Andrea Basili, uno dei più importanti maestri italiani. Alcune delle sue opere, eseguite in pubblico, furono accolte con favore dai migliori critici; ma molte altre, alcune di qualità superiore, giacciono ancora sconosciute fra le sue carte. Le sue arie erano molto delicate ed espressive e, così come i suoi assoli e terzetti, sono state composte in

127 Robert Price (Yazor, 13 maggio 1717 – ivi, settembre 1761) discendeva da una famiglia appartenente alla

nobiltà inglese dello Herefordshire, che possedeva a Yazor la tenuta di Foxley. Suo padre, Uvedale Tomkins Price (Yazor, 17 settembre 1685 – Bath, 17 marzo 1764) era membro del parlamento britannico. Per le informazioni biografiche riguardanti Robert Price cfr. W. COXE, Anecdotes of George Frederick Handel and John Christopher Smith, London, Bulmer, 1799, p. 44-46; Literary life and select works of Benjamin Stillingfleet, a cura di W. Coxe, London, Nichols, 1811, II, pp. 169-182; J. DEBRETT, Baronetage of England, Revised, Corrected and Continued

by George William Collen Esq., London, Pickering, 1811, p. 452; O. E. DEUTCH, Handel: A Documentary

Bibliography, London, Black, 1955, pp. 528-529; F. I. MCCARTHY, Some Newly Discovered Drawings by Robert Price of Foxley, «National Library of Wales Journal», XIII, 1964, p. 289-294; J. C. KASSLER, The Science of Music in Britain, 1714-1830: A Catalogue of Writings, Lectures and Inventions, New York, Garland, 1979, II, pp. 856-857; G. BEEKS, Memoirs of the Reverend John Mainwaring: Notes on a Handelian Biographer, in Festa Musicologica. Essais in Honor of George J. Buelow, a cura di T. J. Mathiesen e B. V. Rivera, Stuyvesant, Pendragon, 1995, pp. 79-102: 91- 94; J. S. ROWLINSON, “Our Common Room in Geneva” and the Early Exploration of the Alps of Savoy, «Notes and

Records of the Royal Society of London», LII, 1998, pp. 221-235; J. C. KASSLER, “voce” Price, Robert, in The

New Grove Dictionary of Music and Musicians, 2a ed., London, MacMillan, 2001, XX, pp. 316-317; S.

WOLLENBERG, Malchair of Oxford and his Collection of ‘National Music’, in Music in the British Provinces, 1690-1914, a cura di R. Cowgill e P. Holman, Aldershot, Ashgate, 2007, pp. 151-162: 153-154; C. WATKINS - B. COWELL, Uvedale Price (1747-1829): Decoding the Picturesque, Woodbridge, Boydell, 2012, p. 15.

128 Sulla datazione del soggiorno italiano di Price le notizie sono discordanti. Secondo Jamie Croy Kassler,

Price sarebbe stato allievo di Andrea Basili prima del 1737, per poi partire l’anno successivo per Ginevra, mentre secondo Wollenberg, Watkins e Cowell il suo viaggio in Italia si sarebbe svolto tra il 1738 e il 1741. Cfr. KASSLER, “voce” Price, Robert, in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, p. 316; WOLLENBERG,

Malchair of Oxford and his Collection of ‘National Music’ cit., p. 153; WATKINS - COWELL, Uvedale Price (1747-1829)

cit., p. 15.

129 Giovanni Battista Busiri (Roma, 1698 - ivi, 28 agosto 1757), conosciuto anche con il soprannome di Titta,

o Tittarella, si era reso noto soprattutto come autore di paesaggi e vedute di Roma, molto apprezzate dai turisti stranieri in visita alla città, e in particolare dagli inglesi.

130 Benjamin Stillingfleet (Wood Norton, 1702 - Londra, 1771), naturalista, botanico, poeta e dilettante di

musica, pubblicò in inglese un commentario analitico sul Trattato di musica secondo la vera scienza dell’armonia (Padova, 1754) di Giuseppe Tartini dal titolo Principles and Power of Harmony (Londra, 1771).

43 stile italiano. Le sue opere mostrano una profonda conoscenza delle regole dell'arte, e il suo gusto e il suo penetrante giudizio appaiono chiaramente dal suo confronto tra la musica italiana e tedesca, che è stato pubblicato nella vita di Händel, e redatto su richiesta dell’ingegnoso autore di essa. Essendo molto affascinato dal lavoro di Rameau, e altrettanto disgustato dalla complicatezza del suo stile e del suo metodo, egli ha elaborato un conciso trattato, per esporre il sistema di un autore che per primo ha dedotto le regole della musica da alcuni semplici principi, espletando il suo compito con non minor chiarezza che correttezza. Questa approfondita conoscenza dei fondamenti era per lui una guida sicura nelle sue composizioni, e gli permetteva di giudicare con un solo sguardo le composizioni altrui, e di correggere i difetti, anche delle più complesse armonie. Di questo sono stato testimone in molte occasioni, così come della sua attenzione a non ammettere alcuna nota superflua nelle parti principali o in quelle secondarie; un difetto del quale i più grandi compositori sono spesso colpevoli. Pertanto molte delle sue composizioni, per armonia, modulazione, ed espressione, possono essere giustamente essere comparate con quelle dei migliori maestri italiani. Il violino era il suo strumento preferito; egli eccelleva nell’espressione, l’anima della musica, anche se ricercava quella brillantezza di esecuzione che attira gli osservatori superficiali.131

Non è possibile stabilire con esattezza l’inizio e la durata del periodo di studi svolto da Price sotto la guida di Andrea Basili, sebbene la sua conclusione vada certamente collocata entro la fine del marzo 1740, prima della partenza di Basili da Roma. Al pari del dato cronologico, rimane ignoto anche il contenuto delle lezioni. È possibile supporre che il nostro autore abbia seguito la traccia degli studi da lui svolti con Tommaso Bernardo Gaffi, basato su un impianto metodologico in cui lo studio del contrappunto si integra con quello del basso continuo, e si sia servito del già citato manoscritto delle Notizie essenziali di musica. Le opere musicali rimaste attribuite a Price, lasciano supporre che il suo principale interesse fosse rivolto alla musica operistica e a quella strumentale, il che lascia supporre che la sua

131 B. STILLINGFLEET, Character of Robert Price Esq., inLiterary Life and Select Works of Benjamin Stillingfleet cit., pp.

171-173: «The same inclination to Music, assisted by the same perseverance, sagacity and judgement, made him no less eminent in this sister art. When at Rome, he studied composition under Andrew Basili, one of the most notable masters of Italy. Some of his works, which have been communicated to public, were much approved by the best judges; but many more, and some of a higher kind, still remain unknown among his papers. His songs were remarkably delicate and expressive, and, as well as his solos and trios, were composed in the Italian style. His works display a profound knowledge of the rules of art, and his taste and discriminating judgement will appear from his comparison of the Italian and German music, which was published in the life of Handel, and drawn up at the request of the ingenious author. Being much pleased with the work of Rameau, and equally disgusted with the perplexities of his style and method, he drew up a concise treatise, to exhibit the system of an author who first deduces the rules of music from few simple principles, and he performed his task with no less perspicuity than correctness. This accurate knowledge of principle was both a sure guide in his own composition, and enabled him at one view to judge of the compositions of others, and to rectify the defects, even of the most complicated harmony. Of this I have seen many instances, as well as of his attention to admit no unmeaning notes into the principal or under parts; a fault of which the greatest composers are often guilty. Hence many of his songs, for harmony, modulation, and expression, may be justly compared with those of the best Italian masters. The violin was his favourite instrument; and he excelled in expression, the soul of music, though he wanted that brilliancy of execution which attracts superficial observers».

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formazione con Basili possa aver proseguito in tale direzione, piuttosto che in quella della musica ecclesiastica.132

Che un gentleman inglese, nel corso del suo viaggio di formazione a Roma, abbia deciso di studiare composizione con Basili è indice del fatto che il nostro autore aveva ormai acquisito una certa notorietà come didatta nella vita musicale dell’Urbe.133 Da un passo della sezione dei Memoirs of the Life of the Late George Frederic Handel di John Mainwaring attribuito a Price,134 traspare la frequentazione della Scuola romana e della mitologia palestriniana connessa allo studio del contrappunto osservato, elementi che potrebbero essere ricollegati ai suoi studi con Basili. Nel tratteggiare un quadro storico dell’evoluzione e della decadenza della musica italiana, Price afferma infatti:

L’antica musica, come era ai tempi del Palestrina e di quegli eccellenti compositori in stile ecclesiastico, era eseguita da numerose voci: l’armonia era piena e variata; gli effetti erano prodotti mediante l’abile uso delle fughe e delle attraverso tutte le parti. Questo esigeva una grande bravura nella musica, e non minore genio: così che in quel tempo nessuno poteva dichiararsi compositore senza una profonda conoscenza delle regole della composizione.135

Un altro possibile tratto derivante dalla lezione di Basili parrebbe essere adombrato dall’impiego, poche righe dopo il passo citato, dell’espressione «art of modulating», che nella traduzione italiana è stata resa con «arte di ben modulare».136 Questa espressione, utilizzata per indicare la musica nel suo complesso, deriva dalla definizione agostiniana della musica come scientia bene modulandi,137 e si ritrova, in forma di esergo, in tre delle principali opere teorico-didattiche manoscritte di Basili.138

132 A Robert Price sono attribuite tre arie: Aspri rimorsi (1743), scritta per l’opera Temistocle di Niccolò Porpora,

su libretto di Zeno; La destra ti chiede (1755), per il Demofoonte di Niccolò Jommelli, su libretto del Metastasio; Se mai turbo (1756), per il pasticcio Alessandro nell’Indie, sempre su libretto del Metastasio. Inoltre sei sonate per due violini e basso continuo (ca. 1760). Cfr. Literary life and select works of Benjamin Stillingfleet cit., p. 172; KASSLER, “voce” Price, Robert, in The New Grove Dictionary of Music and Musicians cit., p. 316.

133 Meno sostenibile appare la collocazione di Basili, che Sillingfleet forse ebbe occasione di conoscere grazie

a Price, tra i principali musicisti italiani. Nel delineare il profilo biografico dell’amico, Stillingfleet era probabilmente mosso dall’intento di nobilitarne il percorso di istruzione musicale, e dalla volontà di radicarne la produzione musicale nell’àmbito della stile italiano.

134 Sulla collaborazione di Price, e forse anche di Stillingfleet, all’opera biografica di Mainwaring, cfr. BEEKS,

“Memoirs” of the Reverend John Mainwaring: Notes on a Handelian Biographer cit., pp. 91-94.

135 A comparison of German and Italian Music, in J. MAINWARING, Memoirs of the Life of the Late George Frederic

Handel: To Which Is Added a Catalogue of His Works and Observations upon Them, London, Dodsley, 1760, pp. 168- 169: «The old music such as it was in the time of Palestrino [sic!], and those excellent composers in the church style, was performed by a number of voices: the harmony was full and varied; and the effects were produced by the able management of their fugues and imitations through all the parts. This required great skill in music, as well as genius: so that at that time no man could set up for a composer, without a very profound knowledge of the rules of composition»; traduzione italiana tratta da J. MAINWARING, Memorie della vita del fu

G. F. Händel: con l'aggiunta di un catalogo delle sue opere e di osservazioni su di esse: con un’appendice storico critica, a cura di L. Bianconi, Torino, EDT, 1985, p. 63.

136 MAINWARING, Memorie della vita del fu G. F. Händel cit., p. 63.

137 AGOSTINO, De Musica (I, 2, 2), traduzione italiana a cura di M. Bettettini, Milano, Rusconi, 1992, p. 90. 138 Cfr. Musica prattica (D-B, Mus. ms. autogr. theor. Basili, A. 1), c. 1r; Elementi musicali teorici e pratici (I-Rn,

Fondo Gesuitico, Ges. 128), c. 2r; Elementi di Musica (D-B, Mus. ms. autogr. theor. Basili, A. 2), c. 5r. A conferma dell’importanza di questa citazione nell’insegnamento del nostro autore, l’espressione compare

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Anche l’interesse di Price per la teoria musicale è forse un’ulteriore aspetto che fu favorito degli studi con il nostro autore. A Price sono attribuiti due trattati, attualmente considerati dispersi, descritti da COXE con queste parole: «il primo contiene una breve ma scientifica investigazione dei principii dell’armonia, il secondo un applicazione di questi principi alla pratica della composizione».139 A questi va aggiunto il testo citato da Stillingfleet, derivante da una volgarizzazione inglese di un’opera teorica di Rameau.140

Punto di contatto tra Basili e Price potrebbe infine essere stato il comune interesse per la pittura, arte della quale il nostro autore si dilettò per tutta la vita. Forse proprio dalla comune frequentazione dell’ambiente artistico romano nacque la conoscenza fra i due, prima che il loro rapporto divenisse quello tra maestro e allievo.

Ritratto di Robert Price, probabilmente da un originale di Thomas Gainsborough (1727-1778).141