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ANALISI COMPARATA DEI PRINCIPI CONTABILI SULLA RIDUZIONE DEL VALORE RIDUZIONE DEL VALORE

C) Repubblica Ceca

7. RIDUZIONE DUREVOLE DI VALORE DELLE ATTIVITA’ E IMPAIRMENT TEST ATTIVITA’ E IMPAIRMENT TEST

7.1. ANALISI COMPARATA DEI PRINCIPI CONTABILI SULLA RIDUZIONE DEL VALORE RIDUZIONE DEL VALORE

I principi contabili di riferimento per quanto riguarda le perdite di valore delle attività sono lo IAS 36 – Riduzione durevole di valore delle attività per quanto riguarda l’ambito degli IAS/IFRS e i FAS 144 (oggi ASC 360) – Accounting for the impairment or Disposal of Long-Lived Assets e FAS 142 (oggi ASC 350) – Goodwill and other Intangibile Assets nell’ambito degli US GAAP. Il FAS 142 prevede una disciplina specifica per quanto riguarda l’avviamento e le altre attività immateriali.

L’impostazione generale dei due corpi di principi contabili è molto simile, tuttavia l’impairment test ha costituito uno dei progetti di convergenza sul quale IASB e FASB hanno lavorato negli ultimi anni. Le discrepanze riguardano principalmente i seguenti aspetti1:

- la tempistica per l’individuazione di eventuali perdite di valore delle attività: gli IAS/IFRS prevedono una verifica ad ogni chiusura di esercizio, mentre gli US GAAP solo quando si è in presenza di indicatori che fanno presupporre un valore di iscrizione in bilancio non recuperabile;

- metodologia di calcolo della perdita: per gli IAS/IFRS la perdita è calcolata come differenza tra il valore di carico e il valore recuperabile, ossia il maggiore tra il fair value e il valore d’uso2. Con gli US GAAP viene prima effettuato un confronto tra il valore recuperabile e la somma dei flussi di cassa attesi non attualizzati e, solo se dopo tale confronto il valore contabile risulta non

1 E. ABATE, R. ROSSI E A. VIRGILIO, IAS/IFRS – US GAAP – Principi contabili italiani, confronto e differenze, EGEA (2008).

2

Il valore d’uso è dato dall’attualizzazione dei flussi finanziari attesi futuri derivanti dall’uso continuativo del bene e dalla sua dismissione al termine della vita utile.

recuperabile, si determina la perdita come differenza tra il valore contabile e il fair value dell’attività;

- determinazione della perdita di valore per l’avviamento: in base agli IAS/IFRS la verifica del valore dell’avviamento deve sempre essere effettuata a livello di cash generating unit mentre secondo gli US GAAP la verifica di recuperabilità dell’avviamento deve essere effettuata a livello di reporting unit3;

- ripristini di valore: gli IAS/IFRS prevedono la possibilità di ripristinare il valore di una attività se ne sussistono i presupposti, ad eccezione dell’avviamento il cui valore non può mai essere ripristinato. Il ripristino di valore di una attività non è invece mai consentito per gli US GAAP.

Lo scopo dei principi contabili relativamente alle perdite di valore delle attività è quello di evitare che le imprese iscrivano nel bilancio, sia esso consolidato, separato o individuale, un valore delle attività superiore a quello recuperabile.

7.2. AMBITO DI APPLICAZIONE

Lo IAS 36 si applica a tutte le attività materiali ed immateriali, alle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture e ai gruppi di attività che rappresentano “cash generating unit”, con le seguenti eccezioni4:

- rimanenze (IAS 2);

- attività derivanti da commesse a lungo termine (IAS 11); - attività fiscali differite (IAS 12);

- attività derivanti da benefici per i dipendenti (IAS 19);

- attività finanziarie che rientrano nell’ambito di applicazione dello IAS 39; - investimenti immobiliari valutati al fair value (IAS 40);

- attività biologiche connesse all’attività agricola valutate al fair value dedotti i costi stimati al punto di vendita (IAS 41);

- costi di acquisizione differiti e attività immateriali derivanti dai diritti contrattuali dell’assicuratore in contratti di assicurazione che rientrano nell’ambito di applicazione dell’IFRS 4;

- attività non correnti (o gruppi in dismissione) classificate come possedute per la vendita (IFRS 5).

3 Per una definizione dettagliata di cash generating unit e reporting unit, utile ai fini della determinazione della perdita di valore dell’avviamento, si rimanda al paragrafo 7.6.

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IAS 36, par. 2. Per le attività rientranti fra le eccezioni, il calcolo della perdita di valore è disciplinato dallo specifico IAS/IFRS di riferimento a cui si rimanda.

Per le attività valutate con il modello della rideterminazione del valore, lo IAS 36 stabilisce un’applicazione differente dell’impairment test a seconda che la rideterminazione del valore avvenga attraverso un valore di mercato oppure con criteri diversi5.

Per determinare se un’attività abbia subito una perdita durevole di valore quando la valorizzazione avviene attraverso un valore di mercato, occorre fare riferimento ai costi diretti di dismissione dell’attività stessa:

- se i costi di dismissione sono irrilevanti, il valore recuperabile dell’attività rivalutata è simile o maggiore al suo valore rideterminato e in questo caso, poiché è probabile che l’attività non abbia subito una riduzione di valore, non è necessario stimare il valore recuperabile;

- se i costi di dismissione sono rilevanti, il fair value dedotti i costi di vendita per la dismissione è sicuramente inferiore al valore recuperabile dell’attività ed in questo caso si applicano le disposizioni del principio contabile in esame.

Quando invece il valore di un’attività rideterminata è calcolato con un criterio diverso dal valore di mercato, il valore rivalutato può essere superiore o inferiore al valore recuperabile e pertanto l’impresa deve applicare le disposizioni dello IAS 36.

Il principio contabile internazionale6 prevede inoltre che il calcolo del valore recuperabile sia effettuato con riferimento alla singola attività a meno che essa non sia in grado di generare flussi di cassa autonomi da altre attività, nel qual caso il valore recuperabile deve essere riferito all’unità generatrice di flussi finanziari alla quale l’attività appartiene, a meno che:

- il fair value dell’attività dedotti i costi di vendita sia superiore al valore contabile ed in questo caso non occorre comunque effettuare una svalutazione;

- il valore d’uso dell’attività è stimabile nel suo fair value dedotti i costi di vendita.

Simile è l’applicazione del FAS 144 nell’ambito dei principi contabili statunitensi. Tale principio si applica infatti a tutte le attività, comprendendo anche le attività classificate come possedute per la vendita e parti di un’entità posseduta per la vendita (discounted operation)7. L’applicazione non è invece prevista per l’avviamento e per le attività immateriali non sottoposte ad ammortamento per le quali si rimanda al principio contabile FAS 1428.

Il FAS 144 non si applica inoltre alle relazioni con la clientela delle istituzioni finanziarie, strumenti finanziari, costi di acquisizione delle polizze differiti, attività del comparto petrolifero e alle attività per imposte differite.

5 IAS 36, par. 5. 6 IAS 36, par. 22. 7 FAS 144, par. 3-5. 8 FAS 142, par. 40.