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VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE

C) Repubblica Ceca

7. RIDUZIONE DUREVOLE DI VALORE DELLE ATTIVITA’ E IMPAIRMENT TEST ATTIVITA’ E IMPAIRMENT TEST

8.2. VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE

Lo IAS 2 stabilisce che la valutazione delle rimanenze di magazzino deve avvenire al minore tra il costo e il valore netto di realizzo (par. 9). Similmente l’ARB 43, per gli US GAAP, stabilisce come linea guida per la valutazione di magazzino la regola del minore tra costo e valore di mercato.

Determinazione del costo delle rimanenze

Il costo delle rimanenze deve comprendere i costi di acquisto, i costi di trasformazione e tutti gli altri costi sostenuti per portare le rimanenze nel luogo e nelle condizioni attuali5.

Il costo di acquisto delle rimanenze comprende il costo di acquisto dei beni, i dazi di importazione e gli altri tributi per i quali non è prevista rivalsa nei confronti delle autorità fiscali, le spese di trasporto, i costi di movimentazione e gli altri costi sostenuti per l’acquisizione dei beni. Il costo di acquisto deve essere al netto di resi, sconti commerciali e altre voci simili6.

I costi di trasformazione delle rimanenze comprendono sia costi che sono direttamente correlati alle unità prodotte (es. costo del lavoro diretto, materiali di produzione, ecc.), sia una quota di spese generali di produzione fisse e variabili sostenute per ottenere i prodotti finiti (es. 2 IAS 2, par. 3. 3 IAS 2, par. 6. 4 ARB 43 Ch 4, par. 3. 5 IAS 2, par. 10. 6 IAS 2, par. 11.

manodopera indiretta, ammortamenti degli impianti, costi di amministrazione connessi alla produzione, ecc.).

Fra gli altri costi sostenuti dall’entità inclusi nel costo delle rimanenze, lo IAS 27 ricorda i costi di trasporto e gli oneri finanziari, secondo quanto previsto dallo IAS 23.

Sono invece esclusi dal costo delle rimanenze e sono rilevati a conto economico come costi dell’esercizio i seguenti costi: anomali ammontari di materiali di scarto, lavoro o altri costi di produzione, costi di immagazzinaggio, spese generali amministrative che non contribuiscono a portare le rimanenze nel luogo e nelle condizioni attuali e le spese di vendita.

Nel caso di fornitori di servizi le rimanenze vengono valutate al costo di produzione, comprendendo primariamente il costo del lavoro e gli altri costi del personale direttamente impiegato nella prestazione del servizio8.

Anche per gli US GAAP il valore di riferimento per la contabilizzazione del magazzino è il costo definito come il prezzo pagato o il valore consegnato per acquisire un’attività. Il costo è quindi la somma delle spese e degli oneri sostenuti direttamente e indirettamente per portare il bene nelle condizioni in cui si trova, comprendendo anche una porzione di costi generali e amministrativi legati alla produzione9.

La ripartizione dei costi fissi di produzione al magazzino è basata sul normale livello di capacità produttiva, mentre costi fissi non allocati e costi eccezionali sono iscritti come costi nel periodo in cui sono sostenuti. Le spese di vendita non sono incluse nei costi di magazzino10.

Un cambiamento nella composizione dei componenti di costo del magazzino deve essere considerato come un cambiamento di principio contabile11.

Metodi di valutazione al costo

La definizione del costo delle rimanenze di beni non fungibili, delle merci e dei servizi prodotti e mantenuti distinti per specifici progetti deve basarsi sui rispettivi costi specifici12. Per i beni identificabili, il costo specifico si ottiene sommando tutti i costi sostenuti per ottenerli (costo di acquisto, costi di trasformazione, ecc.).

7 IAS 2, PAR. 15, 17 e 18.

8

IAS 2, par. 19.

9 E’ interessante notare che prima dell’emanazione del nuovo FAS 151 i costi generali erano esplicitamente presi in considerazione nel calcolo del costo di magazzino.

10 FAS 151, par. 2.

11

FIN 1.

Viceversa, per i beni fungibili o prodotti in serie la determinazione del costo deve avvenire al FIFO o al costo medio ponderato13. Il criterio di valutazione scelto deve essere applicato a tutte le rimanenze di natura e di utilizzo simile.

Con il FIFO si ipotizza che i beni entrati per primi in magazzino siano anche i primi ad essere venduti, consentendo una valutazione del magazzino a costi più recenti e più vicina ai valori di mercato. Il metodo del costo medio ponderato calcola il costo di ogni bene come la media ponderata del costo di beni simili, rilevata o ad ogni movimento di carico e scarico del magazzino oppure alla fine di uno specifico arco di tempo.

Gli US GAAP consentono di applicare per la valutazione di magazzino, oltre ai metodi già individuati per gli IAS/IFRS, anche il metodo LIFO14. Negli Stati Uniti la diffusione di questo metodo è favorita dal riconoscimento ai fini fiscali da parte dell’Internal Revenue Service.

Il valore netto di realizzo e il confronto con il costo

Lo IAS 2 definisce il valore netto di realizzo come il prezzo di vendita stimato nel normale svolgimento dell’attività, al netto dei costi di completamento e dei costi stimati necessari per realizzare la vendita e rappresenta il limite minimo per la valutazione delle rimanenze, quando tale valore è inferiore al costo.

Quando il costo delle rimanenze non è recuperabile, ad esempio quando le rimanenze sono danneggiate, obsolete o se i prezzi di mercato sono diminuiti, è necessario effettuare una riduzione del costo fino al valore netto di realizzo. Questa svalutazione deve essere effettuata analiticamente attribuendo una specifica svalutazione ad ogni prodotto o categoria di prodotti per i quali si è rilevata una perdita di valore ad eccezione di alcuni casi individuati dallo IAS 215. L’ammontare di ogni svalutazione al valore netto di realizzo e tutte le perdite di magazzino devono essere rilevate come un costo nell’esercizio nel quale la svalutazione o il costo si sono verificate, concretizzando il principio della competenza economica. Viceversa l’ammontare relativo allo storno di una svalutazione delle rimanenze, a causa di un aumento del valore netto di realizzo, deve essere rilevato come riduzione del costo nel calcolo della variazione delle rimanenze rilevate a conto economico.

13

IAS 2, par. 25.

14 Le linee guida per una corretta applicazione del metodo LIFO sono state emesse dall’AICPA.

15 È possibile effettuare una svalutazione complessiva di intere categorie di rimanenze quando i beni di magazzino sono relativi alla medesima linea di prodotto per i quali è possibile individuare funzioni d’uso simili oppure nel caso in cui i beni sono prodotti e commercializzati nella stessa area geografica, senza distinzione per linea di prodotto – IAS 2, par. 29.

Le stime del valore netto di realizzo devono tenere in considerazione anche lo scopo per il quale le materie sono a magazzino; ad esempio, se le rimanenze sono relative a vendite concluse, la stima del loro valore deve tener conto dei prezzi definiti nell’accordo di vendita.

I materiali e gli altri beni di consumo che saranno utilizzati nella produzione di rimanenze non sono valutati al di sotto del costo se ci si aspetta che i prodotti finiti nei quali saranno incorporati verranno venduti al costo o al di sopra16. Pertanto la valutazione al minor valore di realizzo è applicata solo quando i beni in rimanenza non sono destinati ad essere incorporati in prodotti finiti che garantiranno un utile unitario.

Anche secondo gli US GAAP, quando il valore di mercato del magazzino è inferiore al suo costo la contabilizzazione non può essere effettuata al costo17. Normalmente l’applicazione di questa regola avviene per ogni singola componente di magazzino ad eccezione del caso in cui sia presente una sola categoria di prodotto finito18. La svalutazione del magazzino al minore tra costo e valore di mercato, una volta effettuata, non può più essere ripristinata.

In casi eccezionali, l’iscrizione del magazzino può avvenire ad un valore superiore al costo: possono essere iscritti a tale valore i metalli preziosi o altre commodity che hanno un valore monetario fisso ed un costo sostanzialmente nullo19.

8.3. INFORMAZIONI INTEGRATIVE

Le informazioni integrative da presentare nelle note al bilancio secondo gli IAS/IFRS sono20:

- i principi contabili adottati nella valutazione delle rimanenze, incluso il metodo utilizzato di valutazione del costo;

- il valore contabile complessivo delle rimanenze e il valore contabile distinto per classi che risultano appropriate per l’entità;

- il valore contabile delle rimanenze iscritto a fair value al netto dei costi di vendita; - il valore delle rimanenze imputato come costo nell’esercizio;

- il valore di eventuali svalutazioni di rimanenze rilevato come costo nell’esercizio; - il valore di eventuali storni di ciascuna svalutazione rilevati come riduzione del costo delle rimanenze rilevate a conto economico nell’esercizio;

- le circostanze o i fatti che hanno portato allo storno di una svalutazione di rimanenze; 16 IAS 2, par. 32. 17 ARB 43, Ch 4, par. 8. 18 ARB 43, Ch 4, par. 11. 19 ARB 43, Ch 4, par. 16. 20 IAS 2, par. 36.

- il valore contabile delle rimanenze impegnate a garanzia di passività.

Per le entità che redigono il conto economico per natura, nelle note al bilancio deve essere data indicazione dei costi imputati come costo per materie prime e per beni di consumo, costi del lavoro e altri costi di gestione unitamente all’ammontare della variazione netta delle rimanenze nell’esercizio21.

Per quanto riguarda l’ambito degli US GAAP, in base a quanto stabilito dal regolamento S-X, nelle note al bilancio deve essere presentata un’informativa separata per ogni classe di rimanenze (prodotti finiti, costi relativi a contratti a lungo termine, lavori in corso, materie prime e merci) che indichi la base di determinazione del costo, specificando i casi in cui le rimanenze sono iscritte ad un valore superiore. Se il valore delle rimanenze è al costo, deve essere data una descrizione della natura degli elementi di costo inclusi nel magazzino22. Inoltre deve essere riportato l’importo complessivo delle spese generali ed amministrative del periodo e la parte di esse che rimane inclusa nel magazzino alla data di bilancio.

Separatamente dal costo del venduto è necessario indicare le perdite significative e non usuali che derivano dall’applicazione del criterio del minore tra costo e mercato. Similmente, separatamente dal conto economico, deve essere data indicazione degli accertamenti di perdite su impegni irrevocabili di acquisto per il magazzino23.

21 IAS 2, par. 39.

22

ARB 43, Ch 4, par. 15 e Regolamento S-X 5-02, par. 6b.