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LE OPERAZIONI DI LEASING NEL BILANCIO DEI LOCATORI

C) Repubblica Ceca

5. IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI 1

6.5. LE OPERAZIONI DI LEASING NEL BILANCIO DEI LOCATORI

Come nel paragrafo precedente, la contabilizzazione e le informazioni integrative da fornire nel bilancio del locatore, verranno analizzate sia dal punto di vista del leasing finanziario che dal punto di vista del leasing operativo.

È possibile individuare due tipologie di locatori37:

- le società finanziarie i cui contratti di leasing vengono definiti “diretti” (direct financing leasing);

34 FAS 13, par. 15 e FTB 88, par. 1 e 3.

35 IAS 17, par. 35.

36

FAS 13, par. 16.

- le imprese produttrici o commercianti dei beni dati in leasing i cui contratti di leasing vengono definiti “al consumo” (sales-type leasing).

Leasing finanziario

Il leasing finanziario diretto si ha quando il locatore, generalmente una banca o un istituto finanziario, acquista un bene su indicazione del locatario e, successivamente, lo loca al medesimo, non realizzando un profitto o una perdita, ma solamente un provento finanziario. In questa casistica i locatori devono rilevare nello stato patrimoniale i beni concessi in leasing, esponendoli come un credito verso il locatario ad un valore pari all’investimento netto nel leasing38. L’investimento netto è pari all’investimento lordo attualizzato al tasso di interesse implicito del leasing, al netto pertanto dei proventi finanziari che matureranno durante il contratto di leasing.

In questo modo il bene locato non compare nel bilancio del locatore, pur essendo di sua proprietà e anche in questo caso viene esaltato il principio della “prevalenza della sostanza sulla forma” poiché tutti i rischi e i benefici sono trasferiti al locatario.

I costi diretti iniziali sostenuti dal locatore devono essere considerati nella valutazione iniziale dei crediti che sorgono attraverso la stipulazione del contratto di leasing finanziario.

Al momento dell’incasso dei pagamenti, il locatore dovrà contabilizzare separatamente la quota di interessi, calcolata in base al tasso di interesse implicito del leasing, dalla quota di rimborso del capitale. I proventi finanziari devono essere rilevati per competenza economica.

Periodicamente è necessario rivedere le stime dei valori residui non garantiti utilizzati nel calcolo dell’investimento lordo e in caso di variazione deve essere rivista anche la ripartizione del provento nel corso del leasing39.

Se l’attività (credito), posseduta tramite leasing finanziario, è classificata come posseduta per la vendita, la contabilizzazione deve avvenire secondo quanto stabilito dall’IFRS 5.

Il leasing finanziario al consumo si ha quando il locatore è un produttore o un commerciante che, nella sostanza, vende i suoi beni concedendoli in leasing ai propri clienti, inglobando pertanto in questa forma di vendita anche un servizio di finanziamento. In questo caso il locatore, pur non realizzando formalmente una vendita del bene, nella sostanza lo cede e dovrà rilevare il profitto o la perdita derivante da questa operazione.

Il leasing finanziario al consumo genera pertanto due tipologie di proventi40:

- l’utile o la perdita commerciale che corrisponde all’utile o alla perdita che deriverebbe dalla vendita del bene locato, non finanziato attraverso il leasing, a normali prezzi di vendita, tenuto

38 IAS 17, par. 36.

39

IAS 17, par. 41.

conto di eventuali sconti di quantità o commerciali. Questi devono essere rilevati dall’inizio della decorrenza del leasing con le stesse modalità di contabilizzazione applicate per le vendite non finanziate attraverso il leasing;

- i proventi finanziari derivanti dal leasing.

Il credito verso clienti viene iscritto per un valore corrispondente a quello dei ricavi, pari al fair value del bene o, se minore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti dal locatario.

Nel caso di leasing al consumo, ai fini della determinazione del costo del venduto, i costi diretti iniziali non vengono conteggiati: sono quindi esclusi dalla determinazione del valore dell’investimento netto e vanno rilevati come costo a decurtazione dell’utile commerciale derivante dalla vendita.

La contabilizzazione dei proventi finanziari avviene come nel caso di leasing diretto.

A volte il locatore applica dei tassi di interesse particolarmente bassi per attirare la clientela. In questi casi l’utile sulla vendita deve essere limitato a quello che si sarebbe ottenuto se si fosse applicato un tasso di interesse di mercato41.

Gli US GAAP prevedono che dal punto di vista del locatore, possano essere individuate tre tipologie di leasing finanziario42:

- leasing tipo-vendita43: si ha quando il fair value del bene concesso in leasing è diverso dal suo valore contabile. In questo caso il profitto del produttore o commerciante, calcolato come differenza tra il valore attuale dei pagamenti minimi e il costo/valore contabile, deve essere imputato a conto economico. L’investimento netto nel leasing deve essere classificato come corrente o non corrente, al pari delle altre attività esposte in bilancio. La mancata remunerazione deve essere rilevata a conto economico ad un tasso calcolato in modo che il tasso di rendimento sull’investimento netto nel leasing sia costante;

- finanziamento diretto44: in questo caso il ricavo di vendita non è rilevato a conto economico. L’investimento netto del locatore comprende i pagamenti minimi garantiti, il valore residuo non garantito e tutti i costi diretti iniziali non ammortizzati al netto della mancata remunerazione;

- leveraged lease45: questa tipologia di leasing si identifica quando sono soddisfatte le seguenti caratteristiche: 41 IAS 17, par. 45. 42 FAS 13, par. 6. 43 FAS 13, par. 17. 44 FAS 13, par. 18.

45 FAS 13, par. 42. Lo IAS 17 non definisce un modello contabile equivalente, comportando delle differenze di classificazione patrimoniali ed economiche. Secondo gli IAS/IFRS l’attività e la passività devono essere presentate in bilancio distintamente e il provento del leasing dovrà essere esposto al lordo degli oneri maturati nei confronti della

i. viene soddisfatta la definizione di leasing di finanziamento diretto;

ii. sono coinvolti almeno tre soggetti: un locatario, un creditore a lungo termine e un locatore;

iii. il creditore a lungo termine fornisce un finanziamento che non attribuisce diritto di regresso;

iv. quando l’investimento nel leasing è stato effettuato, l’investimento netto del locatore diminuisce durante i primi anni e aumenta durante gli ultimi anni del leasing.

Contabilmente l’investimento nel leveraged lease è rilevato al netto del finanziamento e poiché in alcuni anni l’investimento netto del locatore è negativo, il ricavo netto derivante dovrebbe essere attribuito agli anni in cui l’investimento netto è positivo.

Per quanto riguarda l’informativa di bilancio del leasing finanziario, lo IAS 17 prevede l’esposizione in bilancio delle seguenti informazioni46:

- una riconciliazione tra l’investimento lordo nel leasing ed il valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing alla data di riferimento del bilancio;

- l’investimento lordo totale nel leasing e il valore attuale dei crediti per pagamenti minimi dovuti per il leasing alla data di riferimento del bilancio entro un anno, tra uno e cinque anni e oltre i cinque anni;

- gli utili finanziari differiti;

- i valori residui non garantiti spettanti al locatore;

- il fondo svalutazione crediti riferibili ai pagamenti minimi del leasing; - i canoni potenziali di locazione rilevati come proventi nell’esercizio; - una descrizione generale dei contratti significativi di leasing del locatore.

Gli US GAAP47, prevedono inoltre che per ciascun bilancio presentato, le componenti dell’investimento netto in leasing tipo vendite e leasing di finanziamento diretto devono essere indicate nel modo seguente:

- il totale dei pagamenti minimi per il leasing da ricevere;

- l’importo totale dei pagamenti minimi futuri per il leasing, costituito dai costi esecutivi comprensivi di qualsiasi profitto e dall’accantonamento accumulato per i pagamenti minimi inesigibili;

- i valori residui non garantiti maturati a beneficio del locatore; - la mancata remunerazione;

controparte. - E. ABATE, R. ROSSI E A. VIRGILIO, IAS/IFRS – US GAAP – Principi contabili italiani, confronto e

differenze, EGEA (2008). 46

IAS 17, par. 47.

- solo per il leasing finanziamento diretto, i costi diretti iniziali.

Leasing operativo

I locatori devono esporre i beni oggetto di contratti di leasing operativo nello Stato Patrimoniale tra le attività non correnti a seconda della natura del bene e non come crediti48 e ammortizzati secondo un criterio coerente con quello utilizzato dal locatore per beni simili.

I proventi generati dal leasing operativo devono essere rilevati a quote costanti per la durata del leasing49. Questo implica che se, anche il contratto di leasing prevede canoni non a quote costanti, il ricavo è comunque da rilevare a quote costanti.

I rimborsi richiesti al locatario per spese di manutenzione o assicurazione non possono essere considerati proventi da locazione; i costi sostenuti dal locatore per la realizzazione dei proventi del leasing devono essere rilevati a conto economico50.

I costi diretti iniziali sostenuti dal locatore devono essere aggiunti al valore contabile del bene locato e ammortizzati lungo tutta la durata del leasing con lo stesso criterio previsto per i proventi derivanti dalla locazione51.

Nel caso in cui il locatore sia un produttore o un commerciante, a fronte dei costi di produzione o acquisto del bene rilevati a Conto Economico, all’inizio del leasing dovrà effettuare uno storno indistinto di costi con contropartita la capitalizzazione del bene. Pertanto, un locatore produttore o commerciante non rileva gli utili della vendita alla stipula di un leasing operativo, in quanto non equivalente52.

Se il bene subisce delle perdite durevoli di valore, questo deve essere svalutato secondo quanto previsto dallo IAS 36.

Secondo gli US GAAP53, i ricavi del leasing operativo devono essere rilevati quando diventano esigibili secondo le previsioni del leasing eccetto il caso in cui i canoni non siano percepiti in quote costanti. In quest’ultimo caso è ammessa una base di rilevazione che riflette il modello temporale dei benefici derivanti dal’utilizzo del bene da parte del locatario.

Per quanto riguarda l’informativa di bilancio del leasing operativo, lo IAS 17 prevede l’esposizione in bilancio delle seguenti informazioni54:

48 IAS 17, par. 49.

49 IAS 17, par. 50. Lo stesso paragrafo ammette la possibilità di utilizzare altri criteri sistematici più rappresentativi delle modalità temporali di godimento dei benefici da parte del locatario, rimandando la trattazione al SIC 15 – Leasing

operativo – incentivi, par. 3-5. 50 IAS 17, par. 51, 53. 51 IAS 17, par. 52. 52 IAS 17, par. 55. 53 FAS 13, par. 19. 54 IAS 17, par. 56.

- i pagamenti minimi derivanti da un leasing operativo non annullabile, sia complessivamente, sia per quelli entro un anno, per quelli tra uno e cinque anni e per quelli oltre i cinque anni;

- i canoni potenziali di locazione rilevati come proventi nell’esercizio; - una descrizione generale dei contratti significativi di leasing del locatore. Secondo gli US GAAP è invece necessario esporre in bilancio55:

- una descrizione generale di tutti gli accordi di leasing;

- il costo, il valore contabile e il fondo ammortamento dei beni concessi in leasing per classi principali di attività nell’ambito di leasing operativi;

- i canoni minimi futuri per leasing non annullabili sia aggregati che per ciascuno dei successivi cinque anni;

- il totale dei canoni potenziali inclusi nel conto economico per ciascun periodo.