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LE RAGIONI E GLI OSTACOLI DELL’ARMONIZZAZIONE

C) Gli US GAAP

3. Il declino degli US GAAP a seguito della Sarbanes – Oxley Act

2.4. LE RAGIONI E GLI OSTACOLI DELL’ARMONIZZAZIONE

Con il termine armonizzazione si intende indicare quel processo che aumenta la comparabilità delle pratiche contabili fissando dei limiti al loro grado di differenziazione. La standardizzazione invece implica l’imposizione di un insieme di regole più rigide e minuziose24. Solitamente, per indicare il processo a cui si sta assistendo in questi anni, si preferisce utilizzare il termine “armonizzazione” in quanto letteralmente ha un significato più ampio che può ricomprendere anche quello del termine “standardizzazione”. Fatta questa breve precisazione introduttiva passiamo ad analizzare le probabili cause che hanno contribuito alla nascita di questo processo.

Negli ultimi quarant’anni la globalizzazione dell’economia e delle regole contabili sono diventate così importanti che le caratteristiche nazionali delle pratiche contabili non potevano essere sostenute ancora per lungo tempo.

Tale cambiamento è dovuto in particolar modo ai seguenti aspetti25: il peso politico delle due maggiori potenze mondiali (gli Stati Uniti e l’espansione della Comunità Europea), la globalizzazione economica con il conseguente aumento dei traffici internazionali e degli investimenti esteri, i cambiamenti nel sistema monetario internazionale e la nascita delle imprese multinazionali. Quindi mentre in passato le società facevano riferimento al mercato nazionale per

23 Tra i cambiamenti proposti dal gruppo di lavoro uno ebbe attuazione nel 2009, quando i membri del FASB vennero ridotti da sette a cinque e venne introdotta l’approvazione a maggioranza semplice.

24

C. NOBES e R. PARKER, Comparative International Accounting, Prentice Hall – IX Ed. (2006) – p. 75

raccogliere le risorse finanziarie di cui necessitavano, ora si rivolgono ai mercati internazionali di capitali.

Ed è proprio dagli utilizzatori di bilancio che nasce la richiesta di un’armonizzazione internazionale: si consentirebbe così di determinare e comparare in modo molto più significativo, affidabile ed efficiente i bilanci delle società, rendendo più facile l’accesso ai mercati di capitale26; richiesta che viene esaltata anche dai recenti scandali di borsa statunitensi che hanno portato allo scoperto evidenti distorsioni informative anche in altri paesi compreso il nostro (si pensi ad esempio al caso Enron27). Questo ed altri scandali dimostrano quanto deboli siano a livello internazionale le protezioni poste a garanzia degli operatori economici che, di fatto, non dispongono di informazioni affidabili, né tanto meno di un sistema di controllo adeguato.

Nel periodo in cui l’approccio ai principi contabili era ancora nazionalista, le società intenzionate ad accedere ai mercati dei capitali internazionali dovevano predisporre due bilanci oppure riconciliare il proprio bilancio ai principi contabili di altri paesi; questo succedeva ad esempio per le società estere quotate sulla borsa americana tenute a presentare, per la registrazione alla U.S. Securities Exchange Commission - SEC, un bilancio predisposto secondo le regole degli US GAAP28.

Le imprese multinazionali traggono un particolare vantaggio dal processo di armonizzazione: indubbiamente il lavoro di redazione di un bilancio consolidato è reso molto più semplice se i documenti contabili delle diverse società sono predisposti secondo gli stessi standard. Inoltre se la contabilizzazione è resa più comparabile ed affidabile, il costo del capitale può essere ridotto con la conseguente diminuzione del rischio per gli investitori.

Non bisogna inoltre sottovalutare la spinta di altri due attori fondamentali nella sfera economica: le società di revisione e le autorità fiscali, anche se bisogna sottolineare che spesso proprio le autorità fiscali sono state la causa di numerose differenze (si pensi ad esempio all’uso del Lifo negli Stati Uniti o in Italia).

Tutte queste motivazioni però non sono sufficienti ad eliminare completamente quelli che invece sono gli ostacoli al raggiungimento dell’armonizzazione. Il principale di questi ostacoli è proprio l’innumerevole quantità di differenze esistente tra le diverse pratiche contabili dei differenti paesi; alla luce delle classificazioni presentate nelle pagine precedenti, se lo scopo principale del

26 E. ABATE, R. ROSSI E A. VIRGILIO, IAS/IFRS – US GAAP – Principi contabili italiani, confronto e differenze, EGEA (2008).

27 Il gruppo Enron sembra abbia utilizzato più di 600 Special Purpose Entities per manipolare alcune voci di bilancio. Questo tipo di società, spesso ma non sempre offshore, non venivano consolidate e, di conseguenza, non erano oggetto di analisi e di reporting, per cui al loro interno potevano compiere le più stravaganti operazioni (di cui molte manifestamente illecite a favore degli interessi personali di alcuni manager di vertice del gruppo) e costituire le controparti per altre varie operazioni compiute dalle società del gruppo. E. FOSSATI, La gestione strategica ed

efficiente dei gruppi aziendali, Giuffrè Editore - 2004

bilancio varia da paese a paese, è del tutto ragionevole che anche la presentazione del bilancio sia differente. L’armonizzazione è quindi utile nei casi in cui riguarda utilizzatori della stessa tipologia che ricevono informazioni da società di diversi paesi.

Un secondo ostacolo deriva dalla mancanza di un ente di regolamentazione internazionale: l’Unione Europea può essere presa in considerazione solo per l’Europa e l’Organizzazione Internazionale delle Autorità di Vigilanza si rivolge solo ai mercati finanziari anche se pur essendo panamericana comprende 200 aderenti (soprattutto autorità di vigilanza e organizzazioni di borsa). In pratica malgrado i numerosi tentativi non si è ancora pervenuto ad una vera e propria regolamentazione internazionale anche perché non bisogna inoltre sottovalutare l’effetto delle conseguenze economiche sui principi contabili che potrebbe invece suggerire una de-armonizzazione. Nei paesi a stampo codicistico, ad esempio, si può facilmente immaginare che l’accoglimento degli standards abbia aperto un varco importante per l’indebolimento di un impianto consolidato29.

Può essere opportuno in questo contesto richiamare la situazione italiana.

In Italia i primi lavori nel campo della standardizzazione risalgono alla “Commissione per la statuizione dei principi contabili (CSPS)”, ovvero all’iniziativa di una rappresentanza dei “Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti (CNDC)” prima, e dei Ragionieri “(CNR)” poi, con un comitato tecnico, di formulare regole e pareri che potessero essere di sostegno alla disciplina del bilancio30 (bisogna ricordare che gli standards italiani furono presto collegati al riordino delle società quotate, tramite specifici rinvii da parte dell’autorità di vigilanza)31.

Attualmente gli ulteriori sviluppi di riforma hanno condotto all’istituzione dell’Organismo

italiano di contabilità (OIC) che, tra gli altri, ha il compito di ridisegnare il corpo dei principi

contabili italiani e al quale è richiesto un costante e costruttivo rapporto con i corrispondenti organismi internazionali, allo scopo di partecipare più attivamente alla mappatura del percorso di armonizzazione. Persiste per l’ente l’aspirazione a un suo miglior riconoscimento fra le fonti del diritto contabile: si spera infatti che in un prossimo futuro si possa ricorrere a fattispecie concrete di

delega giuridica, con cui il legislatore ritenga possibile demandare all’OIC l’istruttoria e la

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A.A. V. V., Il bilancio secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS – Regole e applicazioni, Giappichelli Editore (2008) – p. 6

30 Questo fenomeno è nato intorno alla metà degli anni ’70 e durante i lavori la Commissione ha prodotto e rivisto, fra l’altro, 30 principi contabili.

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All’inizio, un forte impulso all’applicazione dei principi contabili italiani è venuto dalla Commissione Nazionale per la Società e la Borsa (CONSOB), la cui attività è iniziata negli stessi anni a quella degli organismi professionali citati nel testo. Nel corso degli anni, la stessa CONSOB ha avvalorato il ruolo suppletivo dei principi contabili, ai quali ha rinviato in più occasioni per integrare ed interpretare gli effetti di alcune norme di legge. Inoltre proprio la CONSOB, in accordo con altre istituzioni governative (quale ad esempio la Banca d’Italia), ha provveduto all’emanazione di più disposizioni sul bilancio.

risoluzione di definite problematiche contabili (come succede, ad esempio, nel Regno Unito, dove la Companies Act certifica l’ufficio di promulgazione dell’Accounting Standards Board – ASB).

I principi contabili internazionali segnano una direzione univoca, ancora da completare, anche se, dal lato opposto, è necessario meditare sulla convenienza di un’impostazione istantanea di nuove regole contabili, spesso molto sofisticate o poco vantaggiose per l’entità a causa degli oneri di adeguamento (compliance cost)32, e che comunque potrebbero cogliere impreparati i sistemi informativi, soprattutto nelle aziende medio-piccole33.

La creazione di un modello di regolazione contabile internazionale, nato dalle differenti tradizioni contabili, può costituire una valida risposta alle esigenze dei principali mercati di capitali evitando i “rischi di cattura (capture risk)” da parte di specifici operatori aziendali o delle lobby che rappresentano i loro interessi (il caso Enron è in questo senso significativo per quanto riguarda il ruolo del Financial Accounting Standards Board – FASB, soggetto alla lobby dell’industria petrolifera)34. I principi contabili internazionali derivati da questo modello di regolazione contabile internazionale, sia nella prospettiva europea che in quella globale, potrebbero rappresentare una svolta tale da rendere meno influenzabile l’attività di emanazione di un ente internazionale quale lo IASB.

A causa delle problematiche sorte in seguito agli scandali societari verificatisi negli Usa alla fine degli anni Novanta, il Congresso americano chiese alla SEC di condurre uno studio sulla possibilità di adottare un corpo di principi contabili che potesse sostituire le regole contabili in essere. Questo studio mostrò tutte le imperfezioni esistenti sia in presenza di principi sia di regole contabili35: “un corpo di principi contabili può presentare difficoltà a livello di applicazione in quanto fornisce una guida limitata nell’esercizio del giudizio professionale; per contro un corpo di regole contabili fornisce spesso i mezzi per aggirare le intenzioni e lo spirito del principio”.

Il problema di fondo quindi, come già sottolineato, può essere individuato nelle origini dei principi contabili. Quelli americani fanno parte di un sistema basato su regole altamente dettagliate che pone enfasi maggiore sulla forma legale delle transazioni che non sul loro significato economico. Gli IAS-IFRS danno invece maggiore rilievo alla realtà economica e al giudizio del singolo.

32 A.A. V.V., Il bilancio secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS – Regole e applicazioni, Giappichelli Editore (2008) – p. 9

33 Recente è l’emanazione di principi contabili internazionali anche per le imprese di piccole e medie dimensioni.

34 R. DI PIETRA, Armonizzazione e standardizzazione contabile tra globalizzazione e localismo, Quaderni senesi di Economia aziendale e ragioneria, Serie Interventi n. 85.

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E. ABATE, R. ROSSI E A. VIRGILIO, IAS/IFRS – US GAAP – Principi contabili italiani, confronto e differenze, EGEA (2008).

2.4.1. LA MISURAZIONE DEL LIVELLO DI ARMONIZZAZIONE

Come già sottolineato molte organizzazioni internazionali, come il FASB, lo IASB e la Comunità Europea si stanno impegnando nel processo di armonizzazione nazionale e internazionale di redazione del bilancio, anche se non è ben chiaro come l’impatto di queste organizzazioni sul livello di armonizzazione possa essere misurato.

Uno strumento per raggiungere l’armonizzazione è la formulazione di standard contabili comuni, regolamentando in questo modo le differenze esistenti fra le metodologie di redazione del bilancio. Ma gli standard non sono il solo strumento36: essi sono anche lo scopo dell’armonizzazione stessa. È possibile quindi distinguere tra “un’armonizzazione materiale”, relativa alla comparabilità dei bilanci, e “un’armonizzazione formale” che riguarda invece gli standard.

Due bilanci si possono definire comparabili rispetto a uno specifico evento se, a parità di circostanze37, questo evento viene contabilizzato nello stesso modo. A tal proposito la comparabilità può essere considerata come l’aumento del consenso rispetto alla scelta tra diversi metodi di contabilizzazione per un determinato valore in bilancio. L’aumento del consenso può essere obbligato, stimolato oppure spontaneo.

Nel corso degli ultimi decenni sono stati sviluppati diversi metodi di misurazione del grado di armonizzazione, il più diffuso dei quali è l’indice di Herfindahl che è calcolato pesando la frequenza relativa delle diverse opinioni espresse sulla contabilizzazione di un certo evento: in questo modo l’indice aumenta quando i soggetti considerati esprimono uno o un limitato numero di metodi alternativi per la contabilizzazione.

L’indice di Herfindahl è solo uno dei moltissimi strumenti di misurazione della concentrazione e ha il vantaggio di essere semplice e di dare informazioni più dettagliate rispetto ai metodi che semplicemente considerano la frequenza con cui un metodo contabile viene applicato.

L’analisi del grado di armonizzazione e comparabilità dei bilanci può portare a molteplici osservazioni:

- i cambiamenti possono indicare il momento dell’armonizzazione, nonché a quali tipologie di valori si riferiscono;

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LEO VAN DER TAS, Measuring harmonsation of financial reporting practice, in NOBES. C. e ALEXANDER D., “International Financial Reporting Standards: context, analysis and comment”, Routledge (2008).

37 Si precisa a tal proposito che le circostanze possono far riferimento alla situazione della società, così come alla situazione generale del settore o della tipologia di prodotto in cui l’evento è contabilizzato - LEO VAN DER TAS,

Measuring harmonsation of financial reporting practice, in NOBES. C. e ALEXANDER D., “International Financial

- i cambiamenti possono essere attribuiti all’introduzione di nuovi emendamenti relativi al bilancio o ad armonizzazioni spontanee causate per esempio da evoluzioni nelle teorie contabili o sviluppo all’estero;

- esso può essere usato per identificare aree problematiche nel bilancio, che saranno caratterizzate da un indice molto basso.

Dal lato opposto esistono problemi pratici nel calcolo dell’indice in quanto non sempre è possibile determinare la metodologia applicata da un’azienda per la contabilizzazione di un certo evento, ad esempio per spiegazioni insufficienti.