C) Repubblica Ceca
3. ANALISI COMPARATIVA DEI FRAMEWORK E DELLA STRUTTURA DEL BILANCIO IAS/IFRS E US DELLA STRUTTURA DEL BILANCIO IAS/IFRS E US
3.2. IL CONCEPTUAL FRAMEWORK FASB
3.3.1. PROSPETTO DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE - FINANZIARIA
La presentazione dello stato patrimoniale secondo gli IAS/IFRS è disciplinata dallo IAS 1, che, rivisto nel 200748, ha modificato la denominazione di alcuni documenti di bilancio, tra i quali il prospetto della situazione patrimoniale – finanziaria. Lo IAS 1, al paragrafo 10, consente però, che l’entità utilizzi nei prospetti di bilancio titoli diversi da quelli indicati nel principio stesso49.
46 Ad esempio se si stanno confrontando le rimanenze di magazzino di due bilanci, relativi allo stesso periodo ma di società diverse, uno redatto secondo gli IAS/IFRS e uno redatto secondo gli US GAAP, è necessario fare attenzione ai possibili metodi di determinazione del costo adottati per i beni fungibili. Il valore delle rimanenze nei due bilanci può infatti differire in quanto la società che redige il bilancio secondo gli IAS/IFRS potrebbe aver applicato il metodo FIFO, mentre la società che redige il bilancio secondo gli US GAAP potrebbe aver applicato il metodo LIFO. Allo stesso modo si avrà un differente impatto sul risultato d’esercizio delle due società.
47
IAS 1 – par. 38.
48 Lo IAS 1 rivisitato è stato emanato dallo IASB il 6 settembre 2007 e recepito dall’Unione Europea mediante regolamento n. 1274/08 ed è applicabile ai bilanci il cui esercizio inizia a decorrere dal 1° gennaio 2009.
49 I precedenti titoli degli schemi avevano lunga tradizione ed erano molto ben conosciuti, mentre sono stati sostituiti da altri meno noti e che hanno originato diverse discussioni. L’importanza di tali modifiche sul linguaggio contabile internazionale ha portato lo IASB a rendere facoltativa l’adozione di tali espressioni, concedendo la possibilità di scegliere altre denominazioni. La soluzione di rendere non obbligatorio il titolo dei prospetti può apparire criticabile poiché può compromettere la chiarezza del messaggio informativo e soprattutto viola il requisito di comparabilità dei bilanci. A. INCOLLINGO, Schemi di bilancio, in A.A. V.V., Il bilancio secondo i principi contabili internazionali
Lo IAS 1 non prescrive una struttura standard50, richiedendo tuttavia un livello minimo di informazioni nello schema di bilancio e una classificazione tra correnti e non correnti ad eccezione del caso in cui una rappresentazione in funzione della liquidità possa risultare più attendibile e più rilevante51. E’ previsto inoltre un criterio misto52, che consente di utilizzare la classificazione corrente e non corrente per alcune poste ed il criterio della liquidità per altre.
Il contenuto minimo obbligatorio è rappresentato dall’elenco di voci previste dal par. 54 e che risulta appropriato per le entità che svolgono un’attività diversa da quella bancaria e assicurativa. Le voci incluse nel prospetto di stato patrimoniale sono:
a) immobili, impianti e macchinari; b) investimenti immobiliari;
c) attività immateriali; d) attività finanziarie;
e) partecipazioni contabilizzate con il metodo del patrimonio netto; f) attività biologiche;
g) rimanenze;
h) crediti commerciali e altri crediti; i) disponibilità liquide e mezzi equivalenti;
j) totale delle attività classificate come possedute per la vendita e le attività incluse in gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita, in conformità all’IFRS 5;
k) debiti commerciali e altri debiti; l) accantonamenti;
m) passività finanziarie;
n) passività ed attività per imposte correnti; o) passività ed attività per imposte differite;
p) passività incluse in gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita, in conformità all’IFRS 5;
q) partecipazioni di minoranza, presentate nel patrimonio netto;
50 Sono nella libera scelta delle imprese sia lo schema di presentazione dello stato patrimoniale, che può quindi essere redatto a sezioni divise o a scalare sia l’ordine di esposizione delle voci, che possono quindi seguire o la liquidità crescente o la liquidità decrescente, anche se le Guide Applicative sembrano prediligere la forma a sezioni divise e contrapposte e l’ordine crescente di liquidità. - F. DEZZANI, P.P. BIANCONE, D. BUSSO, IAS/IFRS Manuale, 1° Edizione 2010, IPSOA (2010).
51 A tal proposito, in Italia, la Consob ha precisato che “nel caso in cui l’impresa scelga di presentare le poste patrimoniali in ordine al grado di liquidità, devono essere riportate nelle note al bilancio le motivazioni di tale scelta e la circostanza che la presentazione basata sulla liquidità fornisce informazioni più attendibili e significative rispetto alla distinzione delle poste patrimoniali in corrente/non corrente.” – Delibera CONSOB n. 15510 del 27 luglio 2006.
52 Questo criterio viene facilmente applicato nell’ambito dei bilanci consolidati, dove nel gruppo sono presenti attività molto diverse, ma strettamente intrecciate. - F. DEZZANI, P.P. BIANCONE, D. BUSSO, IAS/IFRS Manuale, 1° Edizione 2010, IPSOA (2010).
r) capitale emesso e riserve attribuibili ai soci della controllante.
E’ possibile, secondo lo IAS 153, presentare voci aggiuntive, intestazioni e risultati parziali se l’entità ritiene che queste informazioni siano significative per la comprensione della situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa. Così come è possibile suddividere le voci indicate nel prospetto quando la loro dimensione, natura o funzione è tale per cui la separata indicazione è rilevante per la comprensione della posizione patrimoniale e finanziaria dell’impresa.
Negli US GAAP non ci sono invece requisiti specifici con riferimento alla struttura dello stato patrimoniale. Tuttavia le società che redigono il bilancio secondo gli US GAAP devono predisporre i loro bilanci in conformità con la regolamentazione S-X54, che fornisce un elenco di voci che dovrebbero essere presenti nel prospetto. In riferimento alle voci richieste dallo IAS 1 e quelle richieste dalla regolamentazione S-X, non si rilevano rilevanti incomparabilità. Ciò nonostante, nella struttura degli stati patrimoniali IAS/IFRS e US GAAP potrebbero emergere alcune differenze con riferimento alle seguenti aree55:
- le entità che preparano i bilanci secondo gli US GAAP presentano uno stato patrimoniale che distingue tra voci correnti e non correnti. Lo IAS 1 richiede una presentazione separata di voci correnti e non correnti con l’eccezione, già citata, del criterio di presentazione secondo la liquidità;
- gli IAS/IFRS richiedono la presentazione delle imposte differite come non correnti, mentre gli US GAAP, richiedono una classificazione corrente e non corrente in relazione alla classificazione in bilancio delle attività o passività correlate;
- lo IAS 28 – Investimenti in società collegate, richiede che gli investimenti in collegate che sono contabilizzati utilizzando il metodo del patrimonio netto siano classificate come attività non correnti;
- gli US GAAP richiedono informazioni più dettagliate nello schema di stato patrimoniale per classi individuali di strumenti di capitale emessi; lo IAS 1 invece consente di presentare tali informazioni nelle note al bilancio.
Rimane a questo punto da chiarire cosa intendano i principi contabili per “corrente e non corrente”, precisando che su questo punto, IAS/IFRS e US GAAP hanno una disciplina molto simile.
L’attribuzione delle voci di bilancio alla classe corrente o alla classe non corrente è effettuata in base a due criteri:
53 IAS 1, par. 55 e 57.
54 Regolamento della SEC che disciplina la forma, i contenuti e i periodi di registrazione del bilancio.
55
E. ABATE, R. ROSSI E A. VIRGILIO, IAS/IFRS – US GAAP – Principi contabili italiani, confronto e differenze, EGEA (2008).
- criterio del ciclo operativo dell’attività d’impresa; - criterio finanziario.
Il ciclo operativo, che riguarda l’oggetto tipico dell’attività d’impresa, è definito come il tempo che intercorre tra l’acquisizione di beni per il processo produttivo e la loro realizzazione in disponibilità liquide e mezzi equivalenti56; tutte le attività e le passività che si sono originate durante il ciclo operativo sono considerate come attività e passività correnti, indipendentemente dalla scadenza.
In relazione invece al criterio finanziario, che considera il tempo rispetto alla data di bilancio, le attività e le passività non connesse con l’oggetto tipico dell’impresa, sono classificate come correnti se originano rispettivamente incassi e pagamenti entro i 12 mesi dalla data di bilancio. Sintetizzando si ha:
ATTIVITA’ CORRENTI
- Attività sorte nel ciclo operativo - Altre attività scadenti entro 12 mesi
ATTIVITA’ NON CORRENTI
- Altre attività scandenti oltre 12 mesi
PASSIVITA’ CORRENTI
- Passività sorte nel ciclo operativo - Altre Passività scadenti entro 12 mesi
PASSIVITA’ NON CORRENTI
- Altre Passività scandenti oltre 12 mesi
In particolare, secondo gli IAS/IFRS, le attività correnti comprendono i seguenti elementi: attività connesse con il normale ciclo operativo (rimanenze di magazzino, crediti commerciali, crediti per commesse, ecc.), attività possedute principalmente per la negoziazione (Held for Trading, ecc), attività incassabili entro 12 mesi dalla data di bilancio (crediti finanziari a breve termine, titoli rimborsabili entro 12 mesi), disponibilità liquide e mezzi equivalenti (denaro e valori in cassa, ecc).
Le attività non correnti comprendono le attività materiali, le attività immateriali, le attività finanziarie e le attività per imposte differite.
Le passività correnti comprendono invece i seguenti elementi: passività connesse al normale ciclo operativo (debiti commerciali, debiti per acconti su commesse, ecc), passività possedute principalmente per la negoziazione e altre passività che devono essere estinte entro 12 mesi dalla data di bilancio (debiti finanziari a breve termine, la quota corrente di passività finanziarie non correnti, dividendi da pagare, ecc).
Tra le passività non correnti si ricordano le passività finanziare, gli accantonamenti, le passività per imposte differite.
La classificazione corrente/non corrente fornisce informazioni utili per distinguere il capitale circolante netto rispetto al capitale usato dall’impresa per le operazioni a lungo termine. E’ possibile con queste informazioni, valutare anche la posizione di liquidità e solvibilità dell’impresa57.
Si osserva infine che il principio contabile tratta in modo diverso gli elementi che derivano dal circuito acquisto – trasformazione – vendita da quelli che riguardano i finanziamenti. Infatti, per le attività e le passività legate al ciclo operativo la loro inclusione nella categoria “corrente” dipende dalla destinazione ad essere realizzate od estinte entro il periodo che normalmente definisce appunto il ciclo operativo58.
La difficoltà di definire con certezza la durata del ciclo operativo d’impresa potrebbe comportare il rischio di compromettere la comparabilità dei bilanci, anche perché difficilmente sarà possibile verificare la scelta effettuata dall’impresa in tal senso59.
Lo IAS 1 precisa poi che qualunque sia il metodo di presentazione utilizzato, per ogni voce che include sia importi da realizzare / estinguere entro i dodici mesi, sia oltre, deve essere indicato espressamente l’importo che si prevede di realizzare / estinguere oltre i dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio. Tale precisazione dimostra come sia particolarmente sentita l’esigenza di fornire agli utilizzatori di bilancio informazioni adeguate per poter effettuare un’analisi delle condizioni di equilibrio finanziario, con particolare attenzione alla liquidità e alla solvibilità dell’impresa60.