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Appartenenza religiosa

5.2 Chi sono gli attivisti lillipuziani?

5.2.2 Appartenenza religiosa

Nel questionario proposto ai partecipanti all’assemblea della Rete Lilliput è prevista anche una domanda inerente l’appartenenza religiosa degli intervistati.

Abbiamo più volte sottolineato che Lilliput ingloba al suo interno sia un’area legata all’associazionismo di matrice cattolica, ben rappresentato da “Pax Christi”, “Rete Radiè Resch”, “Mani Tese”, sia un insieme di gruppi cattolici di base come i “Beati i costruttori di pace”, il “Centro Nuovo Modello di Sviluppo” e “Nigrizia”. Le realtà di cui si parla sono, come sappiamo, solo alcune di quelle che danno vita a Lilliput; tuttavia, forse è proprio la loro presenza all’interno della Rete che induce qualcuno a definirla come una “rete cattolica”. A tal proposito, sottolineiamo che sono proprio gli attivisti della Rete a ritenere questa etichetta fuorviante. Nel corso della nostra ricerca, ci siamo spesso imbattuti in persone che separavano nettamene il loro impegno all’interno di Lilliput dall’appartenenza ad un credo religioso.

Queste riflessioni si collocano in un contesto che vede, accanto alla differenziazione delle società contemporanee, una continua frammentazione dell’universo cattolico dentro il quale all’affermazione di una credenza non necessariamente corrisponde un’appartenenza.

I contorni del quadro appena descritto sembrano diventare ancor più flebili nel passaggio alla Rete Lilliput. L’identità religiosa, vittima del crescente self service dei valori [Bova 1999], si sfuma ulteriormente all’interno della realtà oggetto di studio.

Alla luce delle considerazioni appena esposte, riportiamo i dati raccolti nel corso della quarta assemblea nazionale, il più rilevante dei quali è rappresentato da quanti manifestano un atteggiamento critico nei confronti della Chiesa cattolica, pur mantenendo con essa qualche forma di legame. Il 32,3%, infatti, afferma di “credere in Gesù e parte della Chiesa”. Le dichiarazioni di appartenenza piena alla religione cattolica (Gesù e Chiesa) invece, sono espresse dal 20% dei nostri intervistati, dato che risulta essere inferiore anche alla percentuale di quanti si dichiarano del tutto atei: il 21,5% dei lillipuziani interpellati dice di non avere alcun credo religioso.

Se prendiamo in considerazione la variabile relativa al genere (tab. 7), notiamo che la percentuale più rilevante di credenti ortodossi è femminile, mentre i maschi intervistati sembrano

oscillare fra la denuncia di un atteggiamento critico nei confronti della Chiesa e la manifestazione di un totale rifiuto che trova nella dichiarazione dell’essere ateo la sua principale espressione:

Tab. 7: credente / sesso

sesso

maschio femmina Totale in Gesù Cristo e nella chiesa 13,2% 29,6% 20,0% In Gesù e parte della chiesa 31,6% 33,3% 32,3% Religione diversa 2,6% 1,5% Dio ma non religione 15,8% 3,7% 10,8% sono in ricerca 7,9% 7,4% 7,7% non ci ho pensato 2,6% 11,1% 6,2% Credente ateo 26,3% 14,8% 21,5% Totale 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: nostra elaborazione

Aggregando, poi, i nodi che hanno preso parte all’incontro nazionale in base alla loro provenienza geografica e incrociando questa variabile con quella relativa all’appartenenza religiosa notiamo che fra coloro che giungono a Roma dal Sud dell’Italia c’è la percentuale più elevata (il 33,3%) di persone che dichiarano di “credere in Gesù Cristo e nella Chiesa cattolica”. A questo dato si aggiunge quello in base al quale, sempre fra coloro che provengono dai nodi del Meridione, il 66,7% di soggetti manifesta un atteggiamento critico nei confronti della Chiesa, pur esprimendo la sua fede in Gesù Cristo. Non sembrano esserci margini di incertezza per quanti sono giunti all’incontro nazionale dal Sud dell’Italia né dichiarazioni di ateismo (tab. 8):

Tab. 8: credente / provenienza dell’intervistato

Nodo

Nord Centro Sud Totale in Gesù Cristo e nella chiesa 12,5% 17,9% 33,3% 19,6% In Gesù e parte della chiesa 31,3% 21,4% 66,7% 33,9% Religione diversa 6,3% 1,8% Dio ma non religione 6,3% 10,7% 7,1% sono in ricerca 10,7% 5,4% non ci ho pensato 6,3% 10,7% 7,1% Credente ateo 37,5% 28,6% 25,0% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: nostra elaborazione

I dati discussi trovano una ulteriore conferma se teniamo in considerazione i livelli di fiducia espressi dai partecipanti all’assemblea verso determinate istituzioni. Ai nostri intervistati chiediamo, infatti, di definire il grado di fiducia che essi ritengono di poter accordare a determinate istituzioni, in base alla loro personale esperienza all’interno del nodo di cui fanno parte. La domanda include anche la “Chiesa” fra le diciotto istituzioni previste, e chiede di assegnare loro un punteggio da “1” a “10”, intendendo con “1” il grado minimo di fiducia e, viceversa, con “10” la massima fiducia111. La

cosa che subito balza agli occhi, dando uno sguardo alla tabella sotto riportata (tab. 9), è che sono del tutto assenti livelli elevati di fiducia nei confronti dell’istituzione ecclesiastica. Siamo addirittura in presenza di una percentuale pari al 3,4% per coloro che appartengono ai nodi del Centro Italia e che, pertanto, non sembrano riporre nella Chiesa alcuna fiducia. Un livello leggermente superiore si riscontra per quanti provengono dai nodi del Nord (6,3%) e da quelli del Sud (8,3%). E’ proprio fra quanti provengono dai nodi del Mezzogiorno che troviamo i livelli più elevati di fiducia verso la Chiesa. Il 75% di intervistati appartenenti ai nodi meridionali esprime, infatti, un livello medio di fiducia verso la Chiesa, come possiamo osservare nella tabella sottostante:

Tab. 9: fiducia nella Chiesa / provenienza dell’intervistato

Nodo

Nord Centro Sud Totale bassa fiducia 56,3% 55,2% 16,7% 47,4% media fiducia 37,5% 41,4% 75,0% 47,4% Fiducia nella Chiesa alta fiducia 6,3% 3,4% 8,3% 5,3% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Fonte: nostra elaborazione

Questo dato mette in evidenza che più ci si allontana dalle zone del Mezzogiorno d’Italia più la fiducia riposta nell’istituzione ecclesiastica diminuisce. Di coloro che provengono dai nodi del Nord, il 37,5% manifesta un livello medio di fiducia verso la Chiesa; se ci spostiamo al Centro, essa è pari al 41,4%.

Ai dati esposti dobbiamo aggiungere quelli che sottolineano gli aspetti di radicalizzazione di un sentimento di vero e proprio rifiuto dell’istituzione ecclesiastica. Infatti, più della metà dei partecipanti all’incontro nazionale e aderenti ai nodi lilliput del Settentrione, manifesta un consistente livello di “bassa fiducia” verso la Chiesa (56,3%). Un atteggiamento simile è riscontrabile anche fra quanti appartengono ai nodi del centro Italia (55,2%), mentre una diversa tendenza, invece, è espressa dai nostri intervistati provenienti dai nodi del Sud. In questo caso, infatti, è solo il 16,7% ad esprimere un basso livello di fiducia verso la Chiesa.