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Nei paragrafi precedenti si è accennato all’origine degli articoli nelle lingue romanze ed ora invece si intendono delineare le prospettive future di sviluppo dell’articolo nella lingua polacca. Il pronome dimostrativo ten (al femminile ta e nella forma neutra to) è uno dei tre pronomi dimostrativi utilizzati nella lingua polacca insieme a tamten e ów. Ten rappresenta il deittico non marcato prossimale (questo) mentre tamten è la sua controparte, distale (quello) marcato. Il terzo pronome dimostrativo, ów, è un equivalente di ten, stilisticamente marcato, e compare quasi ed esclusivamente solo nella lingua scritta.

Diversi studiosi sono concordi nell’affermare che il pronome dimostrativo ten potrebbe in futuro dare origine all’articolo determinativo nella lingua polacca. Questa ipotesi, come sostiene Bacz (1989), è corroborata da due ragioni. In primis, anche in altre lingue si è osservato lo stesso processo, ovvero lo sviluppo dell’articolo determinativo a partire dal pronome dimostrativo, inoltre, lo studio prettamente statistico realizzato dal filologo polacco Miodunka (1974) mostra chiaramente come il pronome ten, tra tutti i pronomi, nel polacco parlato sia quello con la più elevata frequenza di occorrenze. Oltre a questo, il pronome dimostrativo ten viene utilizzato anche in casi in cui non può essere classificato come tale, ma in cui il suo valore è più vicino a quello dell’articolo nelle lingue che lo contemplano.Vi sono casi, come negli esempi che seguono tratti da Topolińska (1984 :327-328) in cui ten è posposto;

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Guillame (1919) a questo proposito fa notare come anche nel bulgaro, nel rumeno e nell’albanese l’articolo sia posposto e come questo rifletta l’ordine delle parole nell’Indoeuropeo.

Na ulicy pojawił się jakiś człowiek. Początkowo człowiek ten nie zwracał na nas uwagi.

Wtedy spotkałam jakiegoś pana i pan ten pokazał mi drogę.

Bacz (1989) nel suo contributo On some article-like uses of the demonstrative

ten (=this) in Polish. Could ten become an article? evidenzia, tra i diversi aspetti che

mette in luce, anche l’uso di ten come elemento utilizzato per enfatizzare o trasmettere lo stato emotivo del parlante nei confronti di un oggetto o di una persona . Questo, da una parte, giustificherebbe l’elevata frequenza dell’impiego di ten nel polacco parlato mentre dall’altra avvarrebbe l’ipotesi di un futuro passaggio di ten da pronome dimostrativo ad articolo determinativo. Nelle lingue in cui l’articolo compare, per esempio il francese o l’inglese, la stessa funzione è infatti svolta dall’articolo determinativo. Negli esempi che seguono si possono notare tali accezioni.

Ta Zosia jest po prostu nieznośna. (Topolińska 1984: 351);  Byliśmy najpierw oglądać ten Frankfurt. (Pisarkowa 1968: 20).

Nella prima frase si intuisce la disapprovazione del parlante nei confronti della persona in questione ovvero Zosia e anche nella seconda frase il pronome dimostrativo

ten lascia percepire la mancanza di entusiasmo nei confronti della città che molto

probabilmente non ha entusiasmato chi parla. Come si è visto nel primo esempio, il pronome ten nella lingua parlata viene collocato anche di fronte ai nomi propri e, anche se può esprimere sia emozioni positive che negative, più frequentemente è associato a connotazioni negative. In questi casi è spesso accompagnato da brevi parole come ad esempio cały come nell’esempio successivo:

Nie podoba mi się ta cała znajomość (Szymczak, 1981:493).

Il pronome ten, sempre con accezione negativa, può essere usato nei paragoni per introdurre il secondo termine di paragone.

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Stoi tam cały czerwony jak ten burak. (Szymczak, 1981:493)

Nell’inglese moderno in presenza di tali costrutti l’articolo determinativo non compare, ad esempio si dice “to work like a dog” e non “to work like the dog”(Bacz, 1991: 12), tuttavia Hewson (1972) puntualizza come venisse invece impiegato nel Medio Inglese (o Middle English) e sia tuttora comunemente impiegato in tedesco. L’utilizzo dell’articolo all’interno di un paragone assolve alla funzione di aggiungere maggior enfasi al confronto, la stessa identica funzione svolta da ten. Quindi secondo Guillame (1919) il pronome ten si troverebbe semplicemente in una fase di transizione da pronome ad articolo.

Il filologo polacco Szwedek (1975) nota come talvolta l’impiego del pronome ten sia obbligatorio per la corretta comprensione del messaggio mentre in altri casi sia facoltativo ed evidenzia anche, come nei casi in cui il suo uso sia indispensabile, assuma una funzione assimilabile a quella dell’articolo inglese the. Si può allora parlare di „article-like function of Polish demonstrative pronouns” (Swzedek, 1975: 270). Nella seguente frase l’impiego di ten è obbligatorio per la coreferenzialità:

Kiedy wszedłem zobaczyłem, że przy oknie stał ten mężczyzna.

Nell’esempio che segue invece tratto da Kryk (1987) si può capire come l’utilizzo del pronome ten sia superfluo e dunque facoltativo.

Czy pamiętasz ten obraz, który Andrzej dostał ode mnie na Boże Narodzenie?

In conclusione si può affermare che sembra possibile che il pronome dimostrativo ten possa essere considerato “candidato” a diventare in futuro un articolo determinativo nella lingua polacca. Anche per quanto concerne lo sviluppo dell’articolo indeterminativo sembra che questo possa originarsi a partire dal numerale jeden (uno) in quanto già possiede un valore di indeterminatezza come si evince dagli esempi che seguono, ovvero l’inizio di una canzone popolare e di una barzelletta.

Krakowiaczek jeden miał koników siedem, pojechał na wojnę, został mu się jeden. (A certain Cracovian had seven horses. He went to war and

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Przychodzi jeden górnik do lekarza i powiada. (Comes a certain miner to the doctor and says.)

Dopo aver esaminato le possibili prospettive di sviluppo futuro di un sistema di articoli nella lingua polacca, è importante sempre tener presente che, perché si sviluppino le condizioni di un tale cambiamento, deve essere ridotto il valore della flessione nominale. Il sistema dei casi nella lingua polacca, dove questi sono ben sette, è al momento molto forte. Non è un caso che le lingue slave che hanno sviluppato l’articolo, il macedone e il bulgaro, hanno da un lato irrigidito l’ordine delle parole e dall’altro abbandonato i casi.

La flessione del sintagma nominale