Nella lingua polacca troviamo nove parti del discorso, cinque delle quali (sostantivi, aggettivi, pronomi, verbi, numerali) sono variabili mentre quattro (avverbi, preposizioni, congiunzioni, interiezioni) sono invariabili. Tale suddivisione si basa sul criterio della flessione ma sono possibili anche altri criteri di classificazione, ad esempio semantica come propone T. Milewski (klasyfikacja semantyczna) oppure sintattica come sostiene R. Laskowski (1999) (klasyfikacja składniowa). In italiano, a differenza del polacco abbiamo un’ ulteriore parte variabile ovvero l’articolo che però nella lingua polacca è assente sia in aspetto determinato che indeterminato. Tuttavia, come vedremo in seguito, la determinatezza vs indeterminatezza viene comunque espressa nella lingua polacca ricorrendo ad altre modalità.
Le parti nominali del discorso vengono declinate in base al caso, al genere e al numero. Nel caso della lingua polacca si dovrà anche considerare il concetto di animatezza che verrà illustrato in seguito. Il verbo a sua volta viene coniugato per il tempo, la persona, il numero e il genere e determinato dal modo (indicativo, condizionale, imperativo). Inoltre, in polacco entra in gioco anche il concetto dell’aspetto (imperfettivo, perfettivo) che verrà approfondito in seguito.
Il sostantivo
1.3.4.
Il sostantivo (dal latino substantivum = substantia = "sostanza, ciò che esiste"), in polacco rzeczownik, è quella parte variabile del discorso che indica persone, animali, cose, o più in generale, qualsiasi entità animata, inanimata o pensata. Il polacco è una lingua con un livello di flessione alto, di conseguenza i sostantivi e così anche gli
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aggettivi e i pronomi, vengono flessi in base al caso, al numero e anche al genere grammaticale.
Rzeczowniki mają dwie kategorie fleksyjne: odmieniają się przez przypadki i liczby […] musimy poświęcić nieco uwagi innej kategorii gramatycznej, która nie jest kategorią fleksyjną rzeczownika, lecz ma ogromny wpływ na jego użycie językowe, a w konsekwencji też na jego odmianę. Tą kategorią jest kategoria rodzaju gramatycznego.
(Wróbel, 2001-90)
La categoria del genere è presente nel polacco come nell’italiano per il sostantivo, per l’aggettivo e per il pronome. In polacco però il genere caratterizza anche il numerale.
Tre sono i generi grammaticali presenti nella lingua polacca: il neutro, il maschile e il femminile e si distinguono in base all’uscita del sostantivo al nominativo. In genere la desinenza che termina in consonante al singolare (desinenza zero) ed in -i/-
y al plurale marca il sistema maschile, mentre la desinenza -a al singolare caratterizza il
sistema femminile, e invece la desinenza -o è tipica del neutro. La tabella di seguito mostra alcuni esempi.
Singolare Plurale Genere
długopis (penna) długopisy Maschile
szklanka (bicchiere) szklanki Femminile
krzesło (sedia) krzesła Neutro
Tabella 3: La categoria del genere polacco
Tuttavia come può si può intuire molteplici sono le eccezioni a tale regola. Vi sono infatti sostantivi terminanti in -a come poeta (poeta) artysta (artista) che non sono di genere femminile, bensì maschile. Alcuni nomi invece che terminano in consonante, come miłość (amore) e wieś (campagna), sono di genere femminile. Sono inoltre di
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genere neutro tutti i sostantivi di origine latina con -um come desinenza finale, ad esempio muzeum (museo) o liceum (liceo). In polacco, come in italiano, il genere grammaticale (rodzaj gramatyczny) e il genere naturale (rodzaj naturalny) non coincidono sempre.
Chociaż nazwy wartości rodzaju gramatycznego nawiązują do nazw określających płeć ludzi i zwierząt, czyli do tzw. rodzaju naturalnego, nie można ich identyfikować. Wprawdzie rzeczowniki nazywające mężczyzn i samców są przeważnie rodzaju męskiego, a rzeczowniki nazywające kobiety i samice – rodzaju żeńskiego, zdarzają się odstępstwa, np. ten chłop : ta (ten) chłopina : to chłopisko, ta baba : ten babsztyl, ta dziewczyna : to dziewczę, to dziecko / cielę : ten dzieciak / cielak.
(Wróbel, 2001:91)
Di conseguenza non è né la desinenza finale né il genere naturale del nome a permetterci di individuare con certezza il genere di un sostantivo bensì gli altri elementi della frase in cui tale sostantivo è collocato:
[…] ostatecznie o rodzaju rozstrzyga nie samo zakończenie wyrazu, ale jego otoczenie składniowe: forma przyłączanych przez rzeczownik określników, takich jak przymiotnik, zaimek, a nawet liczebnik i czasownik (w czasie przeszłym).
(ibidem)
Secondo il linguista polacco Wróbel (2001) è possibile identificare ben sette generi:
męskie osobowe, (maschile riferito alle persone) ad esempio
chłopiec, ragazzo;
męskie żywotne, (maschile riferito ai nomi animati) ad esempio kot,
gatto;
męskie nieżywotne, (maschile riferito ai nomi non animati) ad esempio stól, tavolo;
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żenskie, (femminile) ad esempio ksiązka, libro;
pluralia tantum osobowe, (pluralia tantum riferito alle persone)
państwo, signori:
pluralia tantum nieosobowe, (pluralia tantum riferito alle cose) sanie,
slitta;
In polacco, come si è appena accennato, ai fini della classificazione del genere è importante l’animatezza. Si tratta, come sostiene Comrie (1983) di una categoria concettuale universale. Lo studioso Stieber (1979) sostiene che nelle lingue slave la differenziazione tra animato e inanimato fu introdotta dal pronome interrogativo kъto la cui forma al caso accusativo coincideva con il genitivo. Questa corrispondenza si diffuse successivamente nei nomi di persona maschili mentre negli altri casi accusativo e nominativo coincidevano. Da qui sarebbe sorta la distinzione tra sostantivi animati maschili aventi la stessa forma all’accusativo e al genitivo e quelli inanimati al nominativo e all’accusativo. Diversa è la tesi di Chaburgaev che fa risalire la distinzione tra animato e animato al momento in cui lo status sociale di una persona non bastò più a distinguere tra soggetto e complemento oggetto e si dovette ricorrere ad una marcatura morfologica. Esistono ancora nelle lingue slave alcune prove che corroborano tale ipotesi ovvero nomi maschili animati in cui l’accusativo coincide con il nominativo, ad esempio nella locuzione polacca wyjść za mąż (sposarsi) dove il termine mąż (marito) è uguale al nominativo. La marcatura morfologica dell’indeterminatezza nella lingua polacca riguarda solo i nomi animati maschili di persona ma si riflette di conseguenza sugli altri elementi della frase (aggettivi, verbi ecc.) che vi si riferiscono.
Nelle frasi seguenti è possibile osservare come la categoria animato versus inanimato influenzi le altre parti del discorso.
Ci piękni studenci weszli do skoły (Quei bei studenti sono entrati a scuola). Te piękne obrazy wisiały na ścianie (Quei bei quadri erano appesi alla
parete)
Nella prima frase troviamo il sostantivo maschile animato “student”, studente, mentre nella seconda il nome maschile inanimato “obraz”, quadro. Si nota facilmente che la categoria dell’animatezza ha un impatto maggiore nella lingua polacca dove modifica sia l’aggettivo che il verbo mentre invece nella versione italiana non notiamo
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variazioni. Comunque anche nella lingua italiana è presente la categoria dell’animatezza, ad esempio penna, tavolo, libro sono inanimati mentre cane, donna,
uomo sono animati, ma ciò non ha implicazioni per gli altri elementi della frase come
avviene nel polacco dove tale informazione è fondamentale per la declinazione dei relativi pronomi e aggettivi e per la coniugazione delle forme verbali al passato.
Dallo studio di Bziuk (2009), dedicato all'effetto di alcune dissimetrie morfosintattiche sulla resa dell'interprete nell'interpretazione simultanea dall'italiano al polacco, risulta che la resa del genere apparentemente non dovrebbe comportare difficoltà per l'interprete mentre:
Numerosi sono invece i casi di autoriparazione nei testi polacchi dovuti alla categoria del genere. Una parte di questi si deve alle interferenze fra le due lingue.
(Bziuk, 2009:101)
A titolo esemplificativo riportiamo alcuni esempi tratti dalle trascrizioni realizzate da Bziuk (2009: 102).
da questo punto di vista il piano d'azione costituisce un importante passo avanti e il gruppo dei Socialisti e dei Democratici lo appoggia e sollecita la sua concreta implementazione//
dlatego tutaj w tym aspekcie politycznym i cywilnym chcemy promować (ehm) przywództwo Europy i grupa SD jest za konkretną konkretnym wdrażaniem tych celów (ehm) wyznaczonych w planie//
Il termine implementazione, presente nel testo originale in italiano, è di genere femminile, mentre il suo corrispondente in polacco wdrażanie è neutro. L'interprete in polacco declina l'aggettivo concreto dapprima al femminile konkretną poi si corregge e lo declina al neutro per concordarlo al genere del sostantivo polacco. Nella frase seguente si nota sia un ulteriore esempio di autoriparazione dovuto ad una interferenza a livello di genere grammaticale, sia un errore di concordanza nella resa polacca a causa della mancata corrispondenza di genere.
la sicurezza in Afghanistan ha recentemente subito un sostanziale peggioramento dovuto alla mancanza del pieno controllo territoriale//
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bezpieczeństwo w Afganistanie ostatnio się pogorszyła z uwagi na brak pełnego pełnej kontroli nad terytorium//
La scelta sbagliata del genere dell’aggettivo è dovuta all’interferenza del genere maschile della parola italiana controllo mentre la parola polacca kontrola è di genere femminile. Inoltre già nella parte iniziale della stessa frase è presente un errore grammaticale di genere. La parola sicurezza di genere femminile in italiano è di genere neutro in polacco (bezpieczeństwo). Questa interferenza porta l’interprete ad utilizzare erroneamente la forma verbale con la desinenza femminile pogorszyła się. Vedremo in seguito che il genere è anche importante per la declinazione del numerale. In polacco abbiamo due numeri: il singolare (liczba pojedyńcza) e il plurale (liczba mnoga) e alcune tracce di un antico duale (liczba podwójna); una forma che veniva usata fino al Seicento per identificare una coppia di oggetti, spesso parti del corpo. Esiste ancora oggi un proverbio polacco che contiene tale forma arcaica: Mądrej głowie dość dwie
słowie (Nagórko 1996: 96).
Nella lingua polacca il numerale uno, jeden, si declina (jedna, jedno,
jedni,jedne) come un aggettivo e si accorda con il sostantivo in genere e caso. I
numerali due, tre, quattro si flettono in base all’animatezza e al genere. Per esempio il numero due, invariabile in italiano, in polacco cambia e assume le seguenti forme:
dwaj studenci (maschile animato) – due studenti dwie kobiety (femminile) – due donne
dwa muzea (neutro) – due musei
M. Pers. N e altri M F
NOM dwaj/dwu/dwóch dwa dwie
ACC dwu/dwóch dwa dwie
GEN/LOC dwu/dwóch dwu/dwóch dwu/dwóch
DAT dwu/dwom dwu/dwom dwu/dwom
INST dwoma dwoma dwiema/dwoma
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Inoltre la lingua polacca presenta due varianti per “entrambi” oba e obydwa che vengono declinati come dwa. Le uniche eccezioni riguardano la forma del nominativo maschile di persona dove solo le forme obaj e obydwaj sono contemplate, inoltre oba ha solo la forma obu al genitivo, al dativo e al locativo. Un’altra peculiarità della lingua polacca è rappresentata dal fatto che mentre il nome che segue i numerali da 2 a 4 è al nominativo plurale, dal 5 in poi è necessario usare il genitivo plurale.
In polacco come in italiano troviamo i cosiddetti singularia tantum e pluralia tantum. Come è facile intuire spesso non vi è una corrispondenza tra le due lingue. Ad esempio in polacco i seguenti sostantivi sono usati solo al plurale:
drzwi (la porta) plecy (la schiena)
urodziny (il compleanno) żniwa (la mietitura)
Spesso e volentieri i nomi di paesi e città in polacco sono dei pluralia tantum. A titolo esemplificativo possiamo menzionare:
Węgry (l’Ungheria)
Włochy (l’Italia)
Niemcy (la Germania) Katowice
In polacco, oltre ai numeri ordinali e cardinali, esistono i numeri collettivi (liczebniki zbiorowe). Questi vengono utilizzati con i pluralia tantum e con i i sostantivi plurali che si riferiscono ad un gruppo che include entrambi i sessi.
Ad esempio:
czworo studentów – quattro studenti si riferisce a un gruppo misto troje dzieci – tre bambini.
I numerali collettivi due e tre seguono lo stesso paradigma, gli altri seguono il paradigma del numero quattro (czworo).
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NOM dwoje Czworo
ACC dwoje Czworo
GEN dwojga czworga
DAT/LOC dwojgu czworgu
INST dwojgiem czworgiem
Tabella 4: I numerali collettivi due e tre