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Nel polacco la costruzione di catene nominali è un fenomeno linguistico frequente, favorito dalla flessione del sintagma nominale, dall’assenza degli articoli e anche dalla tendenza del polacco a sostantivare i verbi. In particolare la marca morfologica flessionale del genitivo (vedi paragrafo 1.3.7) contribuisce notevolmente alla creazione di lunghe catene di sostantivi, infatti il genitivo nella lingua polacca, come affermato in precedenza, non esprime solo la funzione del complemento di specificazione. Le catene nominali non sono un fenomeno presente esclusivamente nella lingua polacca ma ricorrono ad esempio nella lingua russa. In questa fase si intende semplicemente illustrare le modalità di formazione delle catene, mentre le considerazioni da un punto di vista traduttivo troveranno spazio nell’ultima parte di questo lavoro. Vengono quindi riportati di seguito alcuni esempi chiarificatori di questo fenomeno.

W zamian za przedłużenie umowy o stacjonowaniu rosyjskiej Floty

Czarnomorskiej o kolejne 25 lat Ukraina otrzyma 100$ zniżki na każdym tysiącu metrów sześciennych.

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Niepowodzenia kolejnych prób wdrażania projektu Ministerstwa Kultury sprawiły, że zaniechano jego realizacji.

Szef biura ochrony Prezesa Rady Ministrów nie skomentował wypowiedzi

przedstawiciela resortu obrony.

Nikt nie był zainteresowany podjęciem wyzwania realizacji projektu Klubu Integracji Społecznej.

Nadużycia przedstawicieli jednostek samorządu terytorialnego zostały nagłośnione w prasie

Come si evince dagli esempi riportati le catene nominali sono realizzate soprattutto grazie al ricorso al genitivo e al processo di nominalizzazione dei verbi, entrambi questi aspetti vengono spiegati di seguito

La grammatica “Deutsch-polnische kontrastive Grammatik” a cura di Ulrich Engel (1999) distingue tre usi principali del genitivo: genitivus subjectivus, obiectivus,

possessivus ed explicativus. Il genitivus subiectivus indica generalmente l’autore di un

fatto o di un evento. Ad esempio “błąd Marka” oppure “prekład Piotra” che in italiano potremmo tradurre “l’errore di Marco” intendendo “l’errore commesso da Marco” e la “traduzione di Pietro” ovvero “realizzata da Pietro”. Il genitivo obiectivus

[…] entspricht der Akkusativergänzung eines zugrunde liegenden Satzes. […] Das regierende Nomen bezeichnet ein Geschehen oder dessen Ergebnis, der Genitivus objectivus bezeichnet eine von dem Geschehen betroffene Größe […].

(Ulrich, 1999: 928)

Il genitivus possessivus specifica il possesso come si evince dai seguenti esempi:

pies rodziców (il cane dei genitori), suknia siostra (il vestito della sorella). Viene

inserito all’interno di questo gruppo anche il genitivo partitivo jedna czwarta soku. Inoltre qualora si utilizzi un numero cardinale uguale o superiore al 5 il sostantivo seguente deve essere sempre espresso al genitivo plurale, ad esempio siedem butelek

wina (sette bottiglie di vino), nella versione polacca sia il sostantivo vino che bottiglie

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Il genitivus explicativus è utilizzato per fornire una spiegazione aggiuntiva. Ad esempio: “możliwość odprężenia”, “fakt jego nieobecności” (ibidem: 929). Inoltre come spiega Verdiani (1956), a cui si rimanda per un elenco dettagliato degli usi del genitivo, in polacco il dopełniacz è retto da numerosi verbi, aggettivi, preposizioni, ed è inoltre anche usato per esprimere il complemento diretto nella frase negativa e la temporalità. Per i motivi sopra menzionati è facile intuire come nella lingua polacca le costruzioni con il genitivo rappresentino un modello sintattico altamente produttivo, anche in casi dove la costruzione italiana “sostantivo + di” potrebbe risultare alquanto monotona e addirittura impossibile per i vincoli della lingua italiana. In italiano è necessario disambiguare il carattere polisemantico del genitivo polacco ricorrendo ad altre preposizioni o locuzioni preposizionali, infatti la preposizione “di” non è in grado di esprimere le relazioni semantiche espresse invece dal genitivo polacco. Un altro fattore che concorre alla formazione delle catene nominali in polacco è dovuto ad una diverso modo di esprimere la determinatezza, ovvero attraverso participi, aggettivi e pronomi, rispetto all’italiano e quindi all’assenza di articoli che inevitabilmente porta ad un accostamento di sostantivi, la cui relazione è espressa solo dalla loro declinazione. Inoltre è importante precisare che, grazie alla flessione dei sostantivi, il polacco fa un uso inferiore delle preposizioni rispetto all’italiano, come confermato dallo studio di Widłak (1999) illustrato nel paragrafo 1.3.1.

Come già affermato, la formazione delle catene nominali è favorita in polacco dal frequente processo di nominalizzazione dei verbi che porta alla creazione di pesanti sintagmi nominali. Ad esempio:

Jan męczy się wchodzeniem na góre, czytaniem “kiedy (tym, że) wchodzi,

czyta”;

Jan cieszy się przyjazdem syna “tym, że syn przyjedzie”

(Gregorczykowej et al., 1984: 335-336)

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[…] far from being an arbitrary or ritualistic feature, is an essential resource for constructing scientific discourse. We see it emerging in the language of this period, when the foundations of an effective register for codifying, transmitting and extending the “new learning” are rapidly being laid down.

(Halliday & Martin, 1993:61)

Esistono diversi tipi di verbi sostantivati, regolari ed irregolari. Per quanto concerne le forme regolari:

Deriwują one NA od każdego niemal czasownika (…) zgodnie z następującą regułą: -anie występuje przy podstawach na –a- (czytanie, pisanie), -enie przy podstawach na –i- (palenie, noszenie), na –e- (drętwienie), rdzennych spółgłoskowych (gryzienie, niesienie) oraz resztkowo przy podstawach na –na- (ciągnienie, np. loterii, ale ciągnięcie, np. drzewa, natchnienie “inspiracja” ale natchnięcie kogoś); formant – cie obsługuje prócz podstaw na –na- (kichnięcie) podstawy rdzenne samogłoskowe (picie) oraz spółgłoskowe typu dzreć; darł (darcie).

(Gregorczykowej et al., 1984: 336)

La tabella 6 mostra in maniera chiara le molteplici possibilità offerte dalla lingua polacca di creare sostantivi a partire da verbi.

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Nel capitolo quattro il tema verrà approfondito facendo riferimento alle difficoltà poste dalla presenza delle catene nominali in fase di traduzione.

La struttura della frase