1.2.6.
Questa parte è dedicata ai contatti linguistici ed in particolare alle influenze delle lingue straniere (tedesco, ceco, inglese, italiano, latino, ecc.) sulla lingua polacca. Quando si parla di contatti linguistici talvolta si si dimentica che questi sono il risultato
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di contatti culturali e che sono inevitabili quando due culture si avvicinano. Come afferma Sapir:
Languages, like cultures, are rarely sufficient unto themselves. […] When there is cultural borrowing there is always the likelihood that the associated words may be borrowed too. […] The careful study of such loan-words constitutes an interesting commentary on the history of culture.
(Sapir, 1921: 192–193)
É importante in primis spiegare che cosa si intende con l’espressione “contatti linguistici”. Generalmente è stata intesa come una:
[…] situation in which two or more languages coexist within one state and where the speakers use these different languages alternately in specific situations.
(Bussman, 1998: 260)
Crystal nella sua definizione fa riferimento alla prossimità geografica e sociale:
[…] a term used […] to refer to a situation of geographical continuity or close social proximity (and thus of mutual influence) between languages or dialects.
(Crystal, 1997b: 87)
Zabawa (2006, 2007), al contrario di Crystal, sottolinea come la vicinanza geografica non sia un fattore indispensabile perché i contatti linguistici abbiano luogo e porta l’esempio della lingua inglese, che oggigiorno sta notevolmente influenzando il polacco. Polacco ed inglese non coesistono infatti all’interno dello stato, ma entrano in contatto tramite la radio, la televisione, internet, la stampa. Dunque al mondo d’oggi anche il modo in cui avvengono i contatti linguistici è cambiato e tale aspetto non può essere ignorato.
Il polacco è stato molto influenzato dalle altre lingue nel corso della storia. Come leggiamo nel libro di Brückner Początki i rozwój języka polskiego:
Gdy zwykle tylko jeden język wyłącznie lub przeważnie na drugi wpływa, np. francuski na angielski, niemiecki na czeski itd, nasz język przeciwnie ulegał najrozmaitszym wpłwom zachodnim: czeskim, niemieckim, łacińskim itd., nie mniej jak wschodnim. Wpływy zachodnie przeważają jednak stanowczo wiekiem, ilością, znaczeniem; przenikają język do głębi, gdy wschodnie tylko powierzchni dotykają.
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(Brückner, 1974: 364)
Il polacco moderno contiene ancora lemmi presi in prestito dai Protoslavi al di fuori dell’area slava (Cosimo, 2009). La lingua polacca è considerata una język
pograniczny, influenzata dalle lingue dei paesi confinanti, dapprima in particolare dal
ceco, dal tedesco, dall’italiano, e dal francese e, solo verso il XIIX, XIX secolo con l’intensificarsi dei rapporti economici con l’Inghilterra e successivamente con gli Stati Uniti, anche dall’inglese (Mańczak-Wohlfeld, 1994).
Particolarmente forte è stata l’influenza del ceco che non ha solo contribuito ad arricchire il vocabolario del polacco ma anche a plasmarne l’aspetto fonetico. Come già accennato più volte in precedenza il latino ha avuto un grande impatto sullo sviluppo della lingua polacca negli anni compresi tra il XVI e il secolo XVIII ed è penetrato in molti ambiti specialistici.
L’influenza del tedesco si è fatta sentire in particolare in passato nell’ambito militare, in quello del commercio e dell’artigianato e nel periodo delle spartizioni anche nel settore dell’amministrazione. Tuttora il polacco parlato in Slesia, per motivi di vicinanza, è maggiormente permeato di germanismi. L’influenza italiana si fece sentire soprattutto nel 1500 e 1600 ma fu limitata ad ambiti specifici quali la musica e la cucina e lasciò spazio nei secoli successivi alla lingua francese che subentrò soprattutto nel campo giuridico e dell’arte militare. Le influenze dell’ucraino e del bielorusso segnarono la lingua volgare nei secoli XVI e XVII introducendo termini peggiorativi, inoltre vi furono anche influenze turche e ungherese anche se limitate. Soprattutto nel secolo scorso e in quello attuale l’inglese sta entrando in diversi ambiti della vita quotidiana caratterizzando le attività di svago, il linguaggio dei computer e della tecnologia in generale. L’influsso delle lingue straniere è inevitabile e come afferma Walczak:
[…] wpływy obce w języku są nieuchronnym wynikiem wymiany dóbr materialnych i duchowych między narodami, muszą więc towarzyszyć wszelkim rodzajom trwalszych kontaktów między środowiskami różnojęzycznymi.
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Non sempre però è facile capire come queste influenze linguistiche abbiano avuto luogo e come certi termini “stranieri” siano entrati a far parte della lingua polacca. Molti sono gli interrogativi da porsi, tra cui:
Wiele trudności nastręcza się przy określaniu drogi, jaką do nas obcy przybysze wędrowali, czy np. słowo, niewątpliwie romańskie np. moda, maniera i in.) wzięliśmy wprost z łaciny, włoskiego, francuskiego, niemieckiego? Czy słowa wschodnie szły do nas wprost, czy też na Ruś, Węgry lub Mołdawę? Czyśmy dostali wyrazów niemieckich wprost z niemczyzny, czy też za pośrednictwem czeskim?
(Brückner, 1974:365)
Secondo Putka:
La lingua polacca non riesce a stare al passo con i veloci cambiamenti della realtà, non riesce a generare velocemente termini e nozioni originari, perciò prende in prestito termini stranieri già pronti, adattandoli solo grammaticalmente. (Putka,1997:321)
L’unica certezza che si ha in questo ambito è che:
Na żadnym innym polu nie popełnia się tylu blędów, co tu właśnie, i to w dwu wręcz przeciwnych kierunkach.
(Brückner, 1974:365)
Talvolta in passato è stata assegnata ad una parola un’origine errata. Questo è il caso ad esempio della parola slava mleko e quella tedesca Milch, che, nonostante la somiglianza fonetica, in realtà non hanno un’origine comune, come invece si credeva. Brückner sostiene, con ironia, che queste parole sono simili come la parola “ja” in polacco ed in tedesco. In altri casi gli studiosi hanno erroneamente assegnato un’origine polacca a parole di derivazione straniera, come ad esempio il termine obszar che di fatto deriva dal tedesco Obischar. Altre volte è accaduto il contrario, ad esempio la parola
forery, si riteneva derivasse dal tedesco Führer mentre deriva dall’italiano foriere. Gli
aspetti che Brückner ribadisce essenziali nello studio delle diverse influenze linguistiche sono i contatti nel tempo ovvero l’aspetto cronologico e il fatto che “(…) z zasady pożycza się słów od sąsiadów bardziej oświeconych, nie odwrotnie” (Brückner, 1974:368).
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Loan-words always show a superiority of the nation from whose language they are borrowed, though this superiority may be of many different kinds.
(Jespersen, 1964: 208–209)
In seguito si analizzeranno le influenze delle singole lingue sul polacco, soffermandosi sui contatti linguistici tra italiano e polacco a cui verrà dedicata una trattazione più approfondita. Si è ritenuto importante inoltre dedicare un paragrafo all’opinione espressa da esponenti della linguistica polacca, tra cui noti scrittori, per mostrare il loro atteggiamento nei confronti dei prestiti da altre lingue. Secondo Walczak (1999) tre possono essere le reazioni dei linguisti nei confronti dei prestiti da altre lingue. Si può aver un atteggiamento indifferente, oppure capire in maniera razionale e obiettiva la necessità della lingua di ricorrere ad elementi “stranieri” per raggiungere lo scopo comunicativo oppure criticare e rifiutare totalmente tutte le parole provenienti da altre lingue. L’atteggiamento “purista” è quello che ha prevalso nella maggior parte dei casi tra i linguisti polacchi e verrà approfondito nel paragrafo seguente.