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Capitolo 3. Processi di regolazione urbana tra competitività e giustizia

3.3 Casi studio e metodologia

Barcellona e Lione rappresentano dei casi studio particolarmente interessanti e pertinenti per testare la validità dell’ipotesi di ricerca del lavoro.

Entrambe le città, pur non essendo delle capitali, esercitano un’influenza consistente sui propri sistemi urbani nazionali. Barcellona e Lione sono considerate le seconde città di maggiore rilevanza nelle rispettive nazioni. Rappresentano entrambe dei centri economici molto importanti, caratterizzati da un tessuto produttivo ampio e diversificato. Nonostante il processo di ristrutturazione industriale degli anni ottanta e novanta, Barcellona e Lione conservano all’interno delle rispettive aree metropolitane importanti funzioni industriali. A queste attività si sono aggiunte negli ultimi decenni, grazie anche al sostegno fornito dalle politiche attuate, un’ampia gamma di nuove funzioni produttive ad alto contenuto di conoscenza e tecnologia.

Le ricerche condotte sulle principali agglomerazioni europee indicano Lione e, soprattutto, Barcellona come due città dinamiche, in continua trasformazione, che stanno cercando di ritagliarsi uno spazio di maggior rilievo sullo scenario internazionale (Cushman & Wakefield, Healey & Baker, 2005; Rozenblat e Cicille, 2003).

Nel corso degli ultimi decenni, gli attori locali, in entrambi i contesti, hanno promosso numerosi processi di riqualificazione, sperimentato nuove modalità di regolazione su scale differenti (distretto, città, area metropolitana), attuato strategie di marketing territoriale per l’attrazione di capitali, imprese, persone ed altro ancora. Gli ultimi decenni della loro storia risultano piuttosto simili per l’intensità degli interventi messi in campo. Chiaramente, le due città sono molto differenti tra loro per storia, cultura, tradizione politica e amministrativa, ruolo dello Stato e posizione geo-politica. Differenze da cui dipendono, come vedremo, i diversi percorsi evolutivi delle due città, nonché differenti capacità e volontà di conciliare promozione della crescita economica

e competitività territoriale con obiettivi di equità e coesione sociale nelle politiche pubbliche e nei processi di sviluppo urbano.

L’analisi comparata serve appunto per dimostrare in che misura le specificità delle due città (società locale, storia, posizione geo-politica, radici politico-culturali e processi di sviluppo economico) interagiscono con i processi di trasformazione strutturale, determinando dei processi di sviluppo urbano differenti.

Fasi e metodologia della ricerca

La ricerca è basta su un’analisi storica delle politiche di sviluppo urbano messe in campo negli ultimi 25-30 anni nelle due aree urbane. Questa scelta è sembrata obbligata, nel senso che solo attraverso una disanima storica è possibile cogliere le mutazioni delle priorità e delle strategie di sviluppo in risposta alle macrotrasformazioni in atto e alle mutazioni di preferenze individuali e collettive degli attori urbani. Inoltre, l’individuazione di differenze e similitudini tra le due città richiede necessariamente quadri comparativi storici. Questo tipo d’analisi consente, inoltre, di comprendere il processo di composizione di nuove architetture e processi istituzionali, caratterizzate da più intense relazioni verticali tra diversi livelli di governo (locale, regionale, nazionale, europeo) che s’intrecciano sempre più di frequente con forme di coordinamento orizzontale a livello locale; fornendo, quindi, un quadro delle mutazioni dei processi di governance. La ricerca affronta le diverse scale istituzionali, analizzando le interdipendenze tra i diversi livelli di governo, ricostruendo i legami tra città, regione, Stato e UE e come questi sono cambiati nel tempo. L’intenzione è di andare oltre la visione riduttiva globale/locale delle circostanze reali, cercando di comprendere le intersezioni e il coordinamento tra differenti scale spaziali.

La ricerca empirica è realizzata attraverso tre fasi.

La prima fase riguarda l’analisi del contesto socio-economico territoriale, finalizzata a mettere in evidenza le principali trasformazioni economiche, sociali e istituzionali avvenute all’interno delle due aree urbane nel corso degli ultimi decenni. Questa fase mira, inoltre, ad esplorare i rapporti delle città con la dimensione internazionale, nazionale e metropolitana. Verificando, ad

esempio, il grado di apertura della città all’esterno e l’impatto della dimensione internazionale sulle città, la relazione tra governo nazionale e locale, il grado d’integrazione con i territori circostanti, la struttura e le caratteristiche del sistema istituzionale locale ed altro ancora.

Segue una seconda fase finalizzata ad individuare le principali strategie e politiche urbane messe in atto a Barcellona e Lione, nel corso degli ultimi decenni (attraverso una suddivisione in tre epoche, che corrispondono a importanti mutazioni economiche e/o politico-istituzionali all’interno delle città). Questa seconda fase consta di due differenti livelli d’analisi. Il primo più ampio e generale esamina, per l’appunto, le strategie, le politiche ed i piani presenti e passati riguardanti le aree urbane allo scopo di fornire una visione di contesto complessiva. Il secondo percorso, più dettagliato, si concentra, invece, sull’analisi di due specifici programmi di riqualificazione urbana: per Barcellona, il piano 22@Barcelona, riguardante il rinnovamento di alcune aree industriali abbandonate nel quartiere di Poblenou (22@Barcelona) e per Lione, la riqualificazione di una vecchia zona industriale, l’Industrie, situata nel quartiere di Vaise. Si è deciso di guardare con più attenzione alle politiche di riqualificazione, proprio perché rispecchiano, più di altre politiche, l’atteggiamento imprenditoriale progressivamente assunto dalle città7. Risulta, pertanto, interessante verificare, alla luce dell’ipotesi di ricerca del lavoro, se e fino a che punto i due progetti di rigenerazione sono collegati e coerenti con i processi di trasformazione urbana e il quadro complessivo delle politiche urbane e se essi rappresentano una potenziale nuova fonte di crescenti tensioni socio-economiche o se, al contrario, costituiscono un tentativo virtuoso di promuovere processi di sviluppo economico combinati con un rafforzamento dell’equità e coesione sociale.

La terza ed ultima fase consiste, infine, nel rispondere, sulla base delle informazioni raccolte, alle domande di ricerca per verificare l’ipotesi del lavoro. La metodologia di ricerca utilizzata è di tipo qualitativo. Innanzitutto, sono stati utilizzati dati e informazioni precedentemente raccolti e analizzati da altri studi e autori. E’ seguita, poi, un’analisi sul campo che è servita a colmare le lacune informative. Attraverso l’indagine sul campo è stato possibile reperire informazioni di carattere quantitativo che sono state integrate, per i necessari

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approfondimenti qualitativi, con informazioni di tipo documentale (documenti strategici, piani d’azione, rapporti e documenti relativi ad accordi tra le parti, ecc.) e informazioni provenienti da interviste dirette con testimoni privilegiati (dodici per ogni singolo caso di studio).